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alessandro savocco
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venerdì 6 settembre 2024
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film indimenticabile ... in senso negativo
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Andai al cinema convincendo mia sorella ad accompagnarmi nel nome di un cast di pregio.
beh per la prima volta il 60 anni ho avuto la volontà di alzarmi a fine primo tempo per andare via.
Brutta figura con mia sorella indimenticabile.
Nonostante il cast il film non solo non ha nè capo nè coda, ma è anche scontato in certe scelte e certuni avvenimenti.
Non sono un hater di professione, ma la recensione negativa è d'obbligo e sarebbe stato buono documentarla con un video della platea allibita e silenziosa all'uscita del cinema.
Insomma se non lo avete visto dedicate 97 minuti ad un film che vi dia qualcosa, non certo a questo inguardabile film.
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Andai al cinema convincendo mia sorella ad accompagnarmi nel nome di un cast di pregio.
beh per la prima volta il 60 anni ho avuto la volontà di alzarmi a fine primo tempo per andare via.
Brutta figura con mia sorella indimenticabile.
Nonostante il cast il film non solo non ha nè capo nè coda, ma è anche scontato in certe scelte e certuni avvenimenti.
Non sono un hater di professione, ma la recensione negativa è d'obbligo e sarebbe stato buono documentarla con un video della platea allibita e silenziosa all'uscita del cinema.
Insomma se non lo avete visto dedicate 97 minuti ad un film che vi dia qualcosa, non certo a questo inguardabile film... dispiace per il cast di pregio.
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angelo umana
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martedì 6 giugno 2023
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in avvenire altro verrà
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Non preoccupatevi: in qualche locandina la durata del film è indicata in 137', e scoraggia che un'opera prima possa avere durate giapponesi o coreane, ma per fortuna non dura oltre i 97'. E' una bella storia o “una favola gentile” come critici navigati l'hanno definita. Qualcosa a metà tra buoni propositi e solidarietà tra paesani, una sorta di celebrazione di buoni sentimenti e riti comuni, come buttare ogni conoscente un pugno di cenere del rocker defunto Alessandro Gassman detto Zippo (“partecipazione amichevole”, sia chiaro) oppure celebrare tutti insieme la vincita di 200 mila euro al gratta e vinci.
La location tra Romagna e Veneto ricorda molto “Notte Italiana”: David di Donatello al regista esordiente Carlo Mazzacurati nell'87, papà della Emilia M.
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Non preoccupatevi: in qualche locandina la durata del film è indicata in 137', e scoraggia che un'opera prima possa avere durate giapponesi o coreane, ma per fortuna non dura oltre i 97'. E' una bella storia o “una favola gentile” come critici navigati l'hanno definita. Qualcosa a metà tra buoni propositi e solidarietà tra paesani, una sorta di celebrazione di buoni sentimenti e riti comuni, come buttare ogni conoscente un pugno di cenere del rocker defunto Alessandro Gassman detto Zippo (“partecipazione amichevole”, sia chiaro) oppure celebrare tutti insieme la vincita di 200 mila euro al gratta e vinci.
La location tra Romagna e Veneto ricorda molto “Notte Italiana”: David di Donatello al regista esordiente Carlo Mazzacurati nell'87, papà della Emilia M., prematuramente scomparso ma che ci ha lasciato diverse perle di cinema nostrano (Il Toro, La giusta distanza ecc. ecc.).
In questo film c'è la regia dell'esordiente figlia che forse per abbellire il tutto e attrarre un po', mette accanto a Gassman attori “di grido” come Giuseppe Battiston e Roberto Citran, e pure la mamma eccentrica e un po' pazza ma cercatrice di uomini, Regina (Carla Signoris). Nonostante il cast – la cui ricchezza non può non far andare la mente alla sfilata “comunista” presentata da Nanni Moretti alla fine del “Sol dell'avvenire”, film mediocre del grande regista, sfilata celebrativa di finti operai arricchita da ottimi attori amici. Va bene, auguri alla novella regista, qui mancavano le emozioni ma in “avvenire” altro verrà.
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gabriella
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lunedì 5 giugno 2023
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l''ordinario straordinario
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L'esordio alla regia di Emilia Mazzacurati ha la freschezza e lo stupore di un’opera prima, che si muove tra vecchie e nuove generazioni e le racconta in punta di piedi, senza indagarle troppo, ma cercando di comprenderle nei chiaroscuri della realtà. Billy è un diciannovenne che non ha mai superato l’abbandono del padre quando era bambino, vive con la madre, Regina una donna vivace e bizzarra, ma permeata di intrinseca malinconia, frequenta solo bambini ed è innamorato della sua vicina di casa che nemmeno lo considera, vive in un paese imprecisato del nord est dove tutto è immobile, come in attesa di qualcosa che non avviene.
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L'esordio alla regia di Emilia Mazzacurati ha la freschezza e lo stupore di un’opera prima, che si muove tra vecchie e nuove generazioni e le racconta in punta di piedi, senza indagarle troppo, ma cercando di comprenderle nei chiaroscuri della realtà. Billy è un diciannovenne che non ha mai superato l’abbandono del padre quando era bambino, vive con la madre, Regina una donna vivace e bizzarra, ma permeata di intrinseca malinconia, frequenta solo bambini ed è innamorato della sua vicina di casa che nemmeno lo considera, vive in un paese imprecisato del nord est dove tutto è immobile, come in attesa di qualcosa che non avviene. In perenne attesa è anche Massimo, vigile del fuoco con la paura degli incendi che vive in una casa galleggiante, persona sensibile e fragile che non ha mai rischiato o solamente osato nella sua vita, senza accorgersi dello trascorrere del tempo. Gli adulti rappresentano un mondo nostalgico , non vissuto pienamente, forse solo desiderato, in oscillante sospensione tra desiderio di essere amati e paura dell’abbandono, in una straniante realtà. A movimentare la staticità del quartiere , fa il suo ingresso Zippo, ( un insolito Alessandro Gassman ),un rocker di mezza età la cui celebrità è solo uno sbiadito ricordo, ma che per Billy rappresenterà la rivoluzione sinodica , che lo aiuterà a compiere la sua rivoluzione e e come avviene per la luna, riallineare la sua posizione. Il lavoro della ventottenne padovana ha lo sguardo illuminato che abbraccia tutti i protagonisti, senza mai giudicarli, quello stesso sguardo attento e sensibile del padre Carlo, il suo stile appartato, i suoi personaggi simili al paesaggio in cui sono inseriti, il bisogno di stare davanti il suo mondo, vederlo cambiare e capire come evolve. Emilia dispone di una visione ampia e originale, accompagnata da voglia di sperimentare e rischiare, sceglie con cura gli interpreti, Matteo Oscar Giuggioli è perfetto nel ruolo di Billy, così come Carla Signoris in quello della madre per quanto riguarda Giuseppe Battiston e Renato Citran, fanno parte della famiglia. Ci auguriamo che la scena finale , in cui si prospetta un’imminente maternità, sia auspicio per questa giovane regista di dar vita ad altri lavori dove esplorare i suoi paesaggi interiori.
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