Dall’inizio alla fine, X di Ti West gioca con i contrapposti, montando il film in base alle attrazioni e ai conflitti, sia visivi che narrativi. Luci, ombre, interni, esterni. Due piani d’osservazione, due protagoniste, addirittura due case dell’orrore, in cui le immagini erotiche in Super 8 si mischiano alle turbe geriatriche di una donna che vive di rimpianti, mostrando una perversa fascinazione per Maxime. Ed è qui che X, supportato dalla granulosa fotografia, mischia la truculenza di uno slasher movie all’assillo per la bellezza fisica, quell’effimero elemento che non può resistere al tempo, e che finisce per essere solo un lontano ricordo perso nel tempo di una fotografia in bianco e nero.
[+]
Dall’inizio alla fine, X di Ti West gioca con i contrapposti, montando il film in base alle attrazioni e ai conflitti, sia visivi che narrativi. Luci, ombre, interni, esterni. Due piani d’osservazione, due protagoniste, addirittura due case dell’orrore, in cui le immagini erotiche in Super 8 si mischiano alle turbe geriatriche di una donna che vive di rimpianti, mostrando una perversa fascinazione per Maxime. Ed è qui che X, supportato dalla granulosa fotografia, mischia la truculenza di uno slasher movie all’assillo per la bellezza fisica, quell’effimero elemento che non può resistere al tempo, e che finisce per essere solo un lontano ricordo perso nel tempo di una fotografia in bianco e nero.
E' un horror con una trama, una storia, un senso. Che è quello di una lotta al finto perbenismo americano. Ma anche il contrasto tra gioventù e vecchiaia, tra i sogni ancora in vita e quelli che ormai sono tramontati. Tra i corpi in decadimento e quelli ancora aitanti, seducenti e pieni di promesse. Il rimpianto, l'invidia, il desiderio per un corpo sensuale e attraente è tutto proiettato sul corpo di Mia Goth, la protagonista del film. La sua è una bellezza allo stesso tempo innocente e sfrontata, infantile e prorompente. Una bellezza in grado di suscitare da un lato il desiderio, dall'altro la morte.
[-]
|
|