Più che un film drammatico ispirato ad una storia vera relativa ad uno dei tanti omicidi causati dal razzismo imperante negli stati del sud negli anni ’50 nella terra della libertà e dei diritti civili per antonomasia faro dell’occidente democratico, Chinonye Chukwu sembra aver realizzato un episodio di una telenovela sudamericana per le interminabili inquadrature fisse ad immortalare scene familiari in cui non accade nulla o primissimi piani della protagonista addolorata e per i dialoghi imbalsamati nell’ovvietà che per la prima parte del film riguardano quasi interamente le preoccupazioni della madre che ha lasciato che il figlio adolescente raggiungesse i cugini in Mississippi ed hanno l’unico scopo di preparare il terreno anticipando la tragedia imminente.
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Più che un film drammatico ispirato ad una storia vera relativa ad uno dei tanti omicidi causati dal razzismo imperante negli stati del sud negli anni ’50 nella terra della libertà e dei diritti civili per antonomasia faro dell’occidente democratico, Chinonye Chukwu sembra aver realizzato un episodio di una telenovela sudamericana per le interminabili inquadrature fisse ad immortalare scene familiari in cui non accade nulla o primissimi piani della protagonista addolorata e per i dialoghi imbalsamati nell’ovvietà che per la prima parte del film riguardano quasi interamente le preoccupazioni della madre che ha lasciato che il figlio adolescente raggiungesse i cugini in Mississippi ed hanno l’unico scopo di preparare il terreno anticipando la tragedia imminente. Peccato che un tema così importante ed un fatto di cronaca e di costume dell’epoca che ha segnato la storia della lotta contro la segregazione razziale in America a cui Bob Dylan dedicò una canzone "The Death of Emmett Till" siano stati sviliti da una rappresentazione così sdolcinata melensa e melodrammatica in cui si stenta a riconoscere anche una grande attrice di colore, Whoopi Goldberg, nella parte della nonna, annullata come tutto il cast da una sceneggiatura convenzionale senza nerbo e senza pathos.
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