La serie di 8 episodi si ispira all'omonimo film di Genovese del 2014 ma con interpreti diversi.
Va vista nella versione senza pubblicità e stranamente (per un serial) non ha tempi eccessivamente lunghi o situzioni ripetitive; buon lavoro da parte degli sceneggiatori.
La trama in sè è una strada molto battuta: uno psicanalista in crisi per un matrimonio fallito e con figlie vispe che gli danno parecchi problemi. Ci sono tutti gli stereotipi del caso, non mancano baci saffici e tutto il contorno relativo.
Ma che rende gradevole la serie è un Claudio Bisio per la prima volta non sopra le righe ma sempre entro i ranghi, intendo nei ranghi in cui si riesce a contenerlo, per cui risulta credibile e divertente.
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La serie di 8 episodi si ispira all'omonimo film di Genovese del 2014 ma con interpreti diversi.
Va vista nella versione senza pubblicità e stranamente (per un serial) non ha tempi eccessivamente lunghi o situzioni ripetitive; buon lavoro da parte degli sceneggiatori.
La trama in sè è una strada molto battuta: uno psicanalista in crisi per un matrimonio fallito e con figlie vispe che gli danno parecchi problemi. Ci sono tutti gli stereotipi del caso, non mancano baci saffici e tutto il contorno relativo.
Ma che rende gradevole la serie è un Claudio Bisio per la prima volta non sopra le righe ma sempre entro i ranghi, intendo nei ranghi in cui si riesce a contenerlo, per cui risulta credibile e divertente. Altra sorpresa è Max Tortora, in genere inguardabile per approssimazione e volgarità, che qui si segnala per una interpretazione molto partecipata, dai toni contenuti, un vero caratterista patentato.
il lato femminile è ben rappresentato e non desta il fianco a rilievi.
Insomma è consigliabile proprio in questo periodo di segregazione obbligata, fa compagnìa, e non è poco.
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