fabrizio friuli
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lunedì 6 dicembre 2021
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l'' unione è superiore alla perfezione
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Mirabel Madrigal , il membro di una famiglia colombiana in cui la maggior parte dei componenti possiedono dei talenti magici, comprende che la magia che racchiude la loro " casita " è in pericolo e , grazie all' aiuto del misterioso veggente Bruno ( un componente della sua famiglia che , pur possedendo un talento magico che è quello di vedere il futuro , vive nascosto nelle mura della casa, a causa delle sue visioni , ed è perfino diventato come " colui che non deve essere nominato , anche se lui vive dietro le mura della casa perché Bruno vuole rimanere accanto alla sua famiglia ) comprende che lei stessa può salvare la magia e la casa , nonostante non venga valorizzata dalla matriarca della famiglia e sia priva di ogni talento magico.
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Mirabel Madrigal , il membro di una famiglia colombiana in cui la maggior parte dei componenti possiedono dei talenti magici, comprende che la magia che racchiude la loro " casita " è in pericolo e , grazie all' aiuto del misterioso veggente Bruno ( un componente della sua famiglia che , pur possedendo un talento magico che è quello di vedere il futuro , vive nascosto nelle mura della casa, a causa delle sue visioni , ed è perfino diventato come " colui che non deve essere nominato , anche se lui vive dietro le mura della casa perché Bruno vuole rimanere accanto alla sua famiglia ) comprende che lei stessa può salvare la magia e la casa , nonostante non venga valorizzata dalla matriarca della famiglia e sia priva di ogni talento magico.
Encanto è caratterizzato da un ' animazione più che valida , i colori accesi e brillanti sono dominati ed anche il messaggio è importante : una grande matriarca non deve dare peso alla perfezione, perché essa appare sempre irraggiungibile, ma deve comprendere ed amare anche il membro che potrebbe apparire come l' anello debole della catena ( e al principio, la sventurata Mirabel Madrigal risulta essere così ) fortunatamente sia la madre che il padre amano incondizionatamente Miarbel , esattamente come le loro figlie provviste dei talenti magici, in particolar modo la madre di Mirabel , Luisa ( colei che possiede la forza erculea ) e Isabela ( colei che genera la vita floreale ed è dotata di una bellezza sublime, però, al principio, appare come una snob perfettina, ma lei stessa ammette di essere costretta ad essere una perfettina ) e com'è giusto che sia, Mirabel e Isabela smettono di avere un rapporto burrascoso. Comunque, le pecche risultano essere esistenti e sono : la rappresentazione del personaggio chiamato Felix Madrigal , perché consiste in una pseudo copia di Maui , il coprotagonista del film d' animazione intitolato Oceania ed anche l'introduzione del matrimonio combinato tra Isabela e il giovane Mariano , perché il matrimonio combinato è qualcosa da definire : demode' , ed ecco il solito problema del doppiaggio italiano dove sono presenti dei talent , infatti , la madre di Mirabel viene doppiata da un' attrice colombiana chiamata Angie Cepeda , Diana Del Bufalo ha doppiato Isabela Madrigal ed ha doppiato il suo personaggio in modo sufficiente ( o meglio , il suo doppiaggio è stato appena sufficiente) e poi è possibile citare Luca Zingaretti ( voce dello Zio Bruno ) che ha doppiato il personaggio in maniera sufficiente , malgrado in passato sia riuscito a doppiare il personaggio chiamato Marlin nei lungometraggi animati della Pixar " Alla ricerca di Nemo " e " Alla ricerca di Dory " in modo professionale . Forse , un altro problema del film sono le canzoni poco orecchiabili , apparte quella chiamata " Non si nomina Bruno " ed anche quella intitolata " La Pressione sale " però, la scarsa qualità delle canzoni potrebbe essere dovuta all' adattamento italiano, o forse le avranno tradotte in modo diverso .
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eugenio
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martedì 28 dicembre 2021
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musical dalle magiche note
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Colmo di magia, effetti speciali e un significato universale capace di parlare a ogni pubblico, il sessantesimo lungometraggio animato dei Walt Disney Animation Studios, Encanto, nome-omen, stupisce ancora una volta nella veste inedita di una fiaba musical.
Una fiaba tuttavia impegnata, più complessa e stratificata con echi alla problematicità della Pixar ma nel pieno rispetto di quella tradizione interamente disneyana che piace e coinvolge il pubblico, riuscendo a innovarsi senza raccontar necessiamente le stesse cose, ma anzi, evolvendo il suo stile verso un’energia straordinaria frutto di un dinamismo di fondo dei personaggi avvincente ed eclettico.
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Colmo di magia, effetti speciali e un significato universale capace di parlare a ogni pubblico, il sessantesimo lungometraggio animato dei Walt Disney Animation Studios, Encanto, nome-omen, stupisce ancora una volta nella veste inedita di una fiaba musical.
Una fiaba tuttavia impegnata, più complessa e stratificata con echi alla problematicità della Pixar ma nel pieno rispetto di quella tradizione interamente disneyana che piace e coinvolge il pubblico, riuscendo a innovarsi senza raccontar necessiamente le stesse cose, ma anzi, evolvendo il suo stile verso un’energia straordinaria frutto di un dinamismo di fondo dei personaggi avvincente ed eclettico.
La storia diretta da Byron Howard e Jared Bush (già registi di Zootropolis), insieme alla co-regista Charise Castro Smith, ha luogo in un remoto villaggio della Colombia dove vive la famiglia Madrigal entro gli spazi di una magione luminosa dal vago sentore di un realismo magico alla Marquez, meltin pot culturale e sintesi delle varie etnie sudamericane.
Un luogo colmo di luce e purezza dove la matriarca nonna Alma, dal doloroso passato, preserva con cura, nella civile convivenza con un popolo che ammira il talento di ciascun membro di questa straordinaria famiglia. Abbiamo la figlia Pepa, capace di influenzare il tempo, l’altra Julieta, che lenisce il dolore col cibo; Camilo che muta aspetto a suo piacimento, il piccolo Antonio che parla con gli animali, la bella nipote Isabela intinta di grazia divina, capace di far nascere fiori e bellezza naturale ovunque desideri; Luisa erculea e fortissima ed infine “la nerd” occhialuta e apparentemente priva di ogni talento, Mirabel.
Apparentemente appunto… perché Mirabel ce la mette proprio tutta per fare del suo meglio, non accettando il suo stato di “diversa” della famiglia; non si piange addosso ma anzi coinvolge con la sua positività ogni azione della straordinaria famiglia, anche contro il volere della nonna, ma cercando di trovare un senso alle inquietanti visioni profetizzate dal misterioso Bruno, figlio quasi ripudiato e mai citato di Alma ora scomparso. Ma sarà veramente così?
Riuscirà Mirabel a capire il segreto che si nasconde dietro la sua famiglia, vincendo le crepe dell’insicurezza di un talento in ombra? Ce la farà la giovane a riconciliarsi con la sorella Isabela, costretta, in un matriarcato tutto tardo ottocentesco, a sposare un uomo che non ama per garantire il prestigio della famiglia?
Non resta che seguire l’ora e mezza della pellicola tenendo presente che Encanto non vive esclusivamente di Mirabel e Mirabel, la sua protagonista, non è la classica saccente che si ripiega su stessa crogiolandosi in umiliante denigrazione o prostrazione. Al contrario, la giovane è un vulcano in eruzione in un film corale dove ogni personaggio assurge a simbolo, sintesi di un immaginario perduto capace di coniugare la magia e l’esuberanza scenica con il coinvolgimento di un musical, ben doppiato dagli studi di Roma (con in primis la voce pulita e diafana di Margherita de Risi) in note di serenità e speranza.
E l’unico modo, sembra dirci questo piccolo gioiellino Disney, per poter ricostruire qualcosa è quello di lasciar distruggere le fondamenta difficili di un truce passato per riuscire a trovar da esso la serenità per poter alleggerire il peso della realtà presente e costruire una nuova casa con mattoni più leggeri. Non da soli, tutt’altro ma con la profonda unità familiare, l’unica, sembra dirci Encanto, chiarificatrice e portatrice di un riparato stupore…..
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felicity
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lunedì 31 gennaio 2022
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metafora sulla necessità di essere ciò che si è
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Un tempo la protagonista di Encanto sarebbe stata Isabela, ragazza estremamente attraente, adorata da tutti e capace di far sbocciare fiori a suo piacimento. Oggi, invece (e per fortuna), protagonisti possono esserlo anche coloro che un tempo non erano minimamente considerati se non per ruoli marginali. Ecco dunque che a guidare il racconto del film vi è Mirabel, ragazza impacciata, con il viso tondo, il naso grande e le sopracciglia folte. Nel rendere lei il principale tra i tanti personaggi che animano il film si conferma la volontà della Disney di perseguire una maggiore inclusività e diversità in ciò che si mostra e racconta.
Il percorso che intraprende Mirabel per scoprire cosa minaccia la magia della sua famiglia prevede infatti una serie di tappe annunciate attraverso le quali scoprirà molto più di quel che pensa, tanto su di sé quanto sugli altri membri della famiglia.
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Un tempo la protagonista di Encanto sarebbe stata Isabela, ragazza estremamente attraente, adorata da tutti e capace di far sbocciare fiori a suo piacimento. Oggi, invece (e per fortuna), protagonisti possono esserlo anche coloro che un tempo non erano minimamente considerati se non per ruoli marginali. Ecco dunque che a guidare il racconto del film vi è Mirabel, ragazza impacciata, con il viso tondo, il naso grande e le sopracciglia folte. Nel rendere lei il principale tra i tanti personaggi che animano il film si conferma la volontà della Disney di perseguire una maggiore inclusività e diversità in ciò che si mostra e racconta.
Il percorso che intraprende Mirabel per scoprire cosa minaccia la magia della sua famiglia prevede infatti una serie di tappe annunciate attraverso le quali scoprirà molto più di quel che pensa, tanto su di sé quanto sugli altri membri della famiglia. Sotto questo aspetto, Encanto non brilla dunque di originalità, a tal punto che la conclusione arriva quasi a sorpresa, con uno svelamento del mistero non particolarmente entusiasmante. Molto più interessante, invece, è parlare di ciò che il film desidera rappresentare e trasmettere.
Durante il percorso di Mirabel, dunque, più che svelare un mistero si ha modo di conoscere una sorprendente varietà di personalità, dal confronto con le quali emerge un tema sempre più affascinante, ovvero il peso delle responsabilità. Ognuno dei personaggi è infatti schiavo del proprio talento, dietro al quale si nasconde però quella fragilità e complessità che ci rende umani.
Se Luisa è la forzuta della famiglia, sulle cui possenti spalle ricadono tutti i compiti più gravosi, Isabela è al contrario la principessa perfetta a cui tutti guardano come il futuro della famiglia. Questi aspetti di facciata vengono dunque scardinati attraverso sequenze musicali particolarmente coinvolgenti e commoventi, che ci ricordano ai tempi dei social quanto sia facile sfoggiare solo il meglio di sé. Molto più difficile e coraggioso è invece mostrarsi per ciò che si è davvero, con tutti i propri pregi e difetti. Soltanto facendo così ci si può aprire a chi ci circonda, evadere le aspettative e costruire rapporti più sani.
Encanto si presenta dunque come una grande metafora sulla famiglia, sulla necessità di essere ciò che si è e non altro da sé. Ognuno è speciale e indispensabile a suo modo e questo è certamente, a livello contenutistico, ciò che di più bello il film ci racconta. Naturalmente, se la struttura della narrazione presenta delle ingenuità altrettanto non si può dire del comparto tecnico. Encanto è un perfetto figlio di quel progresso dell’animazione sempre più stupefacente, che ha oggi raggiunto risultati estetici a dir poco sbalorditivi. La cura per i dettagli, ovviamente, è ciò che sorprende di più e gli occhi dei personaggi raramente sono stati così espressivi.
Ciò che davvero rende speciale il film, però, sono le sue canzoni e le sequenze realizzate per accompagnarle. Brani come Waiting for a Miracle, Surface Pressure e We Don’t Talk About Bruno, composti da Lin-Manuel Miranda, sono irresistibilmente coinvolgenti e le animazioni ricche di fantasia e colori a cui si associano li rendono da subito dei classici. Encanto è dunque una gioia per gli occhi e le emozioni più profonde in ognuno di noi e ciò permette forse di perdonare la semplicità narrativa, specialmente considerando i messaggi trasmessi, oggi più che mai necessari.
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(di fabrizio friuli)
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marce84
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mercoledì 8 dicembre 2021
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la magia di mirabel
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I Madrigal sono una famiglia speciale: ogni componente ha un potere magico. C’è chi controlla il meteo, chi ha una forza smisurata, chi sparge fiori ovunque passi. Tutti tranne una, la povera Mirabel, una ragazzina dagli occhiali tondi, maldestra, ma piena di vita ed entusiasmo, nonostante venga considerata dagli altri familiari come una diversa e spesso come causa di problemi per la famiglia. La perfezione e la magia però sono concetti fragili e instabili e mostrano crepe ovunque. Sarà infatti proprio la protagonista, l’unica senza superpoteri, a dover scoprire quale sia la minaccia per l’equilibrio familiare e a ristabilire la magia con i poteri normali di cui dispone: l’ottimismo, il coraggio, la curiosità e soprattutto l’amore.
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I Madrigal sono una famiglia speciale: ogni componente ha un potere magico. C’è chi controlla il meteo, chi ha una forza smisurata, chi sparge fiori ovunque passi. Tutti tranne una, la povera Mirabel, una ragazzina dagli occhiali tondi, maldestra, ma piena di vita ed entusiasmo, nonostante venga considerata dagli altri familiari come una diversa e spesso come causa di problemi per la famiglia. La perfezione e la magia però sono concetti fragili e instabili e mostrano crepe ovunque. Sarà infatti proprio la protagonista, l’unica senza superpoteri, a dover scoprire quale sia la minaccia per l’equilibrio familiare e a ristabilire la magia con i poteri normali di cui dispone: l’ottimismo, il coraggio, la curiosità e soprattutto l’amore.
Encantoè il sessantesimo film Disney e ha come tema principale il concetto di famiglia. Il film è incentrato su una famiglia speciale e magica, ma non diversa in realtà da molte altre: dove le dinamiche e i rapporti sono complessi, intricati, costantemente in discussione e dove l’armonia è precaria e fugace. La storia di Mirabel ci insegna che la perfezione e le troppe aspettative creano pressioni sui ragazzi e rischiano di mandare all’aria tutto e che solo l’accettazione della realtà delle cose, la consapevolezza delle proprie fragilità e delle proprie qualità, ci permette di vivere in serenità e gioia.
Mirabel è una protagonista diversa, in antitesi con le vecchie principesse Disney: non è perfetta, non è particolarmente attraente, ma ha un cuore enorme che le permette di resistere a una situazione difficile, a continuare a credere in se stessa e ad essere curiosa e coraggiosa nei confronti di ciò che succede intorno a lei. Non a caso sarà lei il perno attorno cui la famiglia Madrigal riprenderà a funzionare e non alla matriarca Abuela, che a prima vista è stata l’artefice di tutto ciò ma che in fin dei conti è anche la sua carnefice per le eccessive aspettative che infonde negli altri.
E’ indubbiamente un film sull’inclusione del diverso, che non dev’essere rimosso ma accettato e valorizzato, sulle qualità nascoste che nel momento opportuno fioriscono, basta solo avere pazienza e attendere il proprio turno.
Interessanti anche alcune riflessioni che la Disney vuole trasmettere nello spettatore: qui la protagonista non deve andare altrove, a cercare se stessa, l’avventura e i rischi che affronta sono tutti interni alla famiglia, in un luogo apparentemente sicuro ma comunque in grande pericolo. Inoltre non c’è un vero e proprio cattivo da affrontare: la sfida è tutta al proprio interno, il nemico da affrontare è creato dalle dinamiche familiari che spesso sfaldano e fanno crollare tutta l’impalcatura che si è creata con tante difficoltà e con un po’ di magia.
Una nota a margine per gli effetti visivi e i colori che sono davvero una gioia per gli occhi, che ci portano in un luogo d’incanto per un’ora e mezza, facendoci vivere un’esperienza meravigliosa dal punto di vista visivo. I colori, i ritmi, i suoni ci mettono allegria e ci infondono buoni sentimenti, prendendo spunto dall’ambientazione in Colombia, sulla scia della nuova tendenza Disney a valorizzare i luoghi più disparati del nostro pianeta.
Eccellenti alcune scene e alcune trovate: in particolare, è davvero spassoso il personaggio della Zia Pepa che controlla il meteo in base al suo stato d’animo, ma che, avendo un carattere lunatico e fumantino, incline al temporale, è costantemente in lotta con se stessa per salvare qualche raggio di sole e un po’ di cielo terso.
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