felicity
|
venerdì 29 aprile 2022
|
una storia avvincente in tutta la sua naturalezza
|
|
|
|
CODA (Child of Deaf Adults, letteramente bambino in una famiglia di non udenti) è un titolo efficace nell’esposizione e nella manifestazione di desideri importanti e da posizionare in primo piano, con gesti che si sovrappongono di continuo per diffondere un messaggio di appartenenza e di liberazione dai propri confini mentali. Sian Heder, alla regia, si limita a condurre i suoi interpreti tra dialoghi mirati ad approfondire ogni sfumatura dei componenti della famiglia Rossi, il loro background e le intenzioni rinnovate per potersi garantire il sostentamento necessario per non dipendere da nessun altro all’infuori di loro. Una realtà contenuta che, ben presto nel racconto, dovrà espandersi parallelamente alla voglia di Ruby di far sentire la propria voce.
[+]
CODA (Child of Deaf Adults, letteramente bambino in una famiglia di non udenti) è un titolo efficace nell’esposizione e nella manifestazione di desideri importanti e da posizionare in primo piano, con gesti che si sovrappongono di continuo per diffondere un messaggio di appartenenza e di liberazione dai propri confini mentali. Sian Heder, alla regia, si limita a condurre i suoi interpreti tra dialoghi mirati ad approfondire ogni sfumatura dei componenti della famiglia Rossi, il loro background e le intenzioni rinnovate per potersi garantire il sostentamento necessario per non dipendere da nessun altro all’infuori di loro. Una realtà contenuta che, ben presto nel racconto, dovrà espandersi parallelamente alla voglia di Ruby di far sentire la propria voce.
La comunicazione diretta come chiave interpretativa per comprendere l’intero funzionamento del film. Non serve una sceneggiatura accurata o aperta a molte riflessioni, ma un manipolo di attori convinti di riuscire a splendere attraverso l’obiettivo della cinepresa. Nel film i Rossi si aprono al mondo, riconoscono i propri limiti oltre a quelli fisici e tendono la mano verso una figlia che deve seguire la propria strada. La conduzione è eseguita con mano leggera, morbida, che sfiora i suoi protagonisti senza scuoterli violentemente nelle varie introduzioni degli atti. Da incorniciare ogni sequenza ambientata a casa di Ruby, con Emilia Jones in perenne conflitto nel poter affermarsi come ragazza divenuta donna in una realtà in cui lei è già in un piano elevato rispetto al resto della sua famiglia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialo
|
giovedì 7 aprile 2022
|
il sogno del canto e le avversità della vita
|
|
|
|
Ruby Rossi è una ragazza 17enne, unica udente in una famiglia di pescatori. E' molto condizionata nelle sue scelte dalla situazione familiare. Di fatto, sa già di non poter continuare gli studi, così come di non poter coltivare il suo talento: il canto. Tuttavia, proprio l'interesse verso un ragazzo la spinge ad iscriversi al coro della scuola e l'insegnante la sprona anche a fare un provino. Ma mentre il suo percorso finalmente sembra indirizzarsi dove vorrebbe, ecco che le problematiche familiari pongono i loro ostacoli. Dopo l'ottimo successo come sceneggiatrice di Orange is the news black, Sian Heder si fa apprezzare anche nella notte degli Oscar 2022 dirigendo un film che riceve tre statuine.
[+]
Ruby Rossi è una ragazza 17enne, unica udente in una famiglia di pescatori. E' molto condizionata nelle sue scelte dalla situazione familiare. Di fatto, sa già di non poter continuare gli studi, così come di non poter coltivare il suo talento: il canto. Tuttavia, proprio l'interesse verso un ragazzo la spinge ad iscriversi al coro della scuola e l'insegnante la sprona anche a fare un provino. Ma mentre il suo percorso finalmente sembra indirizzarsi dove vorrebbe, ecco che le problematiche familiari pongono i loro ostacoli. Dopo l'ottimo successo come sceneggiatrice di Orange is the news black, Sian Heder si fa apprezzare anche nella notte degli Oscar 2022 dirigendo un film che riceve tre statuine. Riadattamento di una pellicola francese del 2014, sebbene gli attori siano realmente sordomuti e il linguaggio dei segni sia quello americano. Un film toccante, che talvolta scade forse troppo in un teen movie, ma che ha delle intuizioni interessanti. Come quando ci viene mostrato il punto di vista dei genitori di Ruby durante lo spettacolo della scuola o quando, al provino, Ruby canterà con il linguaggio dei segni per renderli partecipi. Da segnalare che mancano i sottotitoli quando parlano con il linguaggio dei segni, il che fa perdere alcuni momenti importanti del film.
[-]
[+] la vera comunicazione e la mancanza di ascolto
(di antonio montefalcone)
[ - ] la vera comunicazione e la mancanza di ascolto
|
|
[+] lascia un commento a luca scialo »
[ - ] lascia un commento a luca scialo »
|
|
d'accordo? |
|
cardclau
|
martedì 5 aprile 2022
|
i premi? tutte cose combinate! (dallo zio angelo)
|
|
|
|
Quando ho parlato di CODA alla mia insegnante, madrelingua, di francese, come un rifacimento della famiglia Bélier, lei mi ha risposto, forse un po’ infastidita (i francesi sono sempre francesi), che aver preso una idea da un’altra parte poteva essere un segno di povertà di ingegno. Avevo convenuto. Ma era rimasta la curiosità nel vedere come poteva essere sviluppato un argomento così appassionante, in una famiglia diversamente abile, da una adolescente in crescita, dotata di talenti sorprendenti, che si sente responsabile, e legata, a quel difficile carretto.
[+]
Quando ho parlato di CODA alla mia insegnante, madrelingua, di francese, come un rifacimento della famiglia Bélier, lei mi ha risposto, forse un po’ infastidita (i francesi sono sempre francesi), che aver preso una idea da un’altra parte poteva essere un segno di povertà di ingegno. Avevo convenuto. Ma era rimasta la curiosità nel vedere come poteva essere sviluppato un argomento così appassionante, in una famiglia diversamente abile, da una adolescente in crescita, dotata di talenti sorprendenti, che si sente responsabile, e legata, a quel difficile carretto. La poesia è stata bruscamente sostituita dalla prosa al primo scambio di battute tra la protagonista e il suo fratello maggiore: un linguaggio sgangherato, al limite dello scurrile. Buono per chi ama lo sghignazzo come agito senza pensiero. L’umorismo è un’altra cosa. Le cose poi non hanno preso una piega migliore: la relazione d’amore tra il padre e la madre di una povertà, notevole; come il loro ruolo genitoriale, inesistente; come il professore di musica, macchiettistico; come il rapporto tra i due adolescenti, sconclusionato. Certo, la voce di Emilia Jones è notevole, già perfettamente educata alla prima uscita, nell’Happy Birthday, e poi il film di Sian Heder cerca di salvarsi premendo a più non posso sui tasti sentimentali. Penso che gli affetti siano ben altro, e di ben altro spessore, nella Famiglia Bélier, nel Bill Eliott, in Figli di un Dio Minore. Beh, … una stellina su cinque.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cardclau »
[ - ] lascia un commento a cardclau »
|
|
d'accordo? |
|
lisa03
|
martedì 5 aprile 2022
|
bello ma non superlativo.
|
|
|
|
Molto carino, divertente, tratta l''argomento della "diversità" in modo intelligente e mai serioso, spinge lo spettatore a riflettere su quanto siamo spesso presi dalla nostra "normalità".
Bravissimi gli attori, bella la colonna sonora, sicuramente suggerisco di andarlo a vedere, ma non certo un film da Oscar ...
La Famiglia Bélier, di cui è il remake, non aveva niente di meno di Coda ma è passato in sordina e non ha avuto lo stesso effetto su critica e pubblico.
Perché si trattava di una produzione francese??
Dobbiamo pensare che siano premiati e seguiti solo i film americani??
|
|
[+] lascia un commento a lisa03 »
[ - ] lascia un commento a lisa03 »
|
|
d'accordo? |
|
lisa03
|
martedì 5 aprile 2022
|
bello ma non superlativo.
|
|
|
|
Molto carino, divertente, tratta l''argomento della "diversità" in modo intelligente e mai serioso, spinge lo spettatore a riflettere su quanto siamo spesso presi dalla nostra "normalità".
Bravissimi gli attori, bella la colonna sonora, sicuramente suggerisco di andarlo a vedere, ma non certo un film da Oscar ...
La Famiglia Bélier, di cui è il remake, non aveva niente di meno di Coda ma è passato in sordina e non ha avuto lo stesso effetto su critica e pubblico.
Perché si trattava di una produzione francese??
Dobbiamo pensare che siano premiati e seguiti solo i film americani??
|
|
[+] lascia un commento a lisa03 »
[ - ] lascia un commento a lisa03 »
|
|
d'accordo? |
|
antonio miredi
|
lunedì 4 aprile 2022
|
le corde del canto
|
|
|
|
Il canto come rabbia, libertà, ascolto, silenzio.
Al largo della costa americana vicino a Boston, Ruby Rossi, ragazza liceale di 17 anni, a tutto volume canta a squarciagola mentre lancia nelle ceste il pesce appena pescato.
La sua famiglia, padre, madre e fratello maggiore, sul peschereccio insieme a lei, sono non udenti.
In questa famiglia con disabilità uditiva, Ruby unica a sentire e parlare, è quindi una figura indispensabile.
[+]
Il canto come rabbia, libertà, ascolto, silenzio.
Al largo della costa americana vicino a Boston, Ruby Rossi, ragazza liceale di 17 anni, a tutto volume canta a squarciagola mentre lancia nelle ceste il pesce appena pescato.
La sua famiglia, padre, madre e fratello maggiore, sul peschereccio insieme a lei, sono non udenti.
In questa famiglia con disabilità uditiva, Ruby unica a sentire e parlare, è quindi una figura indispensabile.
E’ lei che fa da interprete, comunica con il mondo esterno, e deve risolvere con la parola i tanti problemi pratici.
Una grande responsabilità che Ruby affronta con maturità nonostante la giovane età, grazie al forte legame familiare pur con le sue tipiche conflittualità, ma che comincia a rivelarsi un grosso peso ora che avverte il bisogno nella libertà di seguire i moti del cuore e costruire un futuro più congeniale.
A metterla così duramente alla prova è anche la passione per il canto, scelta paradossale che non può essere capita e condivisa dalla sua famiglia data la sordità.
Un dramma umano e sociale che tuttavia il film presenta con i toni di una commedia con molti spunti divertenti e capaci di strappare il riso.
Memorabile certe battute del padre Frank ( Troy Kotsur, Oscar come attore non protagonista) rese nella lingua dei segni che la figlia con evidente imbarazzo deve tradurre a voce).
Non era facile, senza cadere nella inevitabile retorica sentimentale, trattare sul grande schermo il tema della disabilità dovendo anche cimentarsi in un confronto, dal momento che il film è il remake di un recente film francese, La famiglia Bélier.
La scelta della regista americana Sian Heder si è rivelata invece vincente grazie a una sensibile tutta femminile nell’individuare nuovi accorgimenti. Innanzitutto la scelta di far recitare degli attori sordi, in questo caso i componenti della famiglia Rossi, e puntando molto sulla voce e lo strumento del canto, che la giovane protagonista, Emilia Jones, usa in maniera superba.
Canto fatta di ascolto ma anche di silenzio, elementi necessari entrambi della comunicazione.
Il canto permetterà così di dare a tutti i componenti della famiglia una nuova consapevolezza sul significato e sull’uso della parola. La parola in fondo serviva nella famiglia, prima di una nuova consapevolezza, solo come strumento e non come essenza interiore, per comunicare in profondità cercando di capire la individualità di una persona.
“Ci sono molte persone che hanno una bella voce ma che non hanno nulla da dire” dirà il maestro di canto a scuola a Ruby all'inizio insicura e preoccupata di essere ridicolizzata, come altre volte le era capitato.
In maniera credibile e naturale il film riesce così significativamente a passare dal riso di una commedia con contenuto sociale a momenti di commozione profonda, capaci di toccare le corde più intime.
(antonio mired)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonio miredi »
[ - ] lascia un commento a antonio miredi »
|
|
d'accordo? |
|
bernardino abate
|
lunedì 4 aprile 2022
|
un film che richiama l’amore familiare
|
|
|
|
Un bel film che ha come temi portanti il linguaggio e l’amore familiare. Ruby, una giovane adolescente, è l’unico membro udente della sua eccentrica famiglia (CODA è appunto l’acronimo di Children of Deaf Adults) con un ruolo importante di supporto in essa, circa le relazioni con gli altri. A loro volta i membri della famiglia, nonostante le difficoltà che andrebbero incontro, permettono ed aiutano Ruby a sviluppare la passione e il talento per il canto, crescendo nella comprensione e nell’amore reciproco. Il compagno di scuola di Ruby, Miles, rimane ammirato proprio da questo amore che purtroppo non regna nella sua famiglia. Bravi gli attori. Purtroppo a causa di un linguaggio sessualmente esplicito il film perde di quotazione e non è consigliabile a tutti, salvo i tagli opportuni di alcune scene.
|
|
[+] lascia un commento a bernardino abate »
[ - ] lascia un commento a bernardino abate »
|
|
d'accordo? |
|
antonio miredi
|
lunedì 4 aprile 2022
|
le corde del canto
|
|
|
|
Il canto come rabbia, libertà, ascolto, silenzio. Al largo della costa americana vicino a Boston, Ruby Rossi, ragazza liceale di 17 anni, a tutto volume canta a squarciagola mentre lancia nelle ceste il pesce appena pescato. La sua famiglia, padre, madre e fratello maggiore, sul peschereccio insieme a lei, sono non udenti. In questa famiglia con disabilità uditiva, Ruby unica a sentire e parlare, è quindi una figura indispensabile. E’ lei che fa da interprete, comunica con il mondo esterno, e deve risolvere con la parola i tanti problemi pratici. Una grande responsabilità che Ruby affronta con maturità nonostante la giovane età, grazie al forte legame familiare pur con le sue tipiche conflittualità, ma che comincia a rivelarsi un grosso peso ora che avverte il bisogno nella libertà di seguire i moti del cuore e costruire un futuro più congeniale.
[+]
Il canto come rabbia, libertà, ascolto, silenzio. Al largo della costa americana vicino a Boston, Ruby Rossi, ragazza liceale di 17 anni, a tutto volume canta a squarciagola mentre lancia nelle ceste il pesce appena pescato. La sua famiglia, padre, madre e fratello maggiore, sul peschereccio insieme a lei, sono non udenti. In questa famiglia con disabilità uditiva, Ruby unica a sentire e parlare, è quindi una figura indispensabile. E’ lei che fa da interprete, comunica con il mondo esterno, e deve risolvere con la parola i tanti problemi pratici. Una grande responsabilità che Ruby affronta con maturità nonostante la giovane età, grazie al forte legame familiare pur con le sue tipiche conflittualità, ma che comincia a rivelarsi un grosso peso ora che avverte il bisogno nella libertà di seguire i moti del cuore e costruire un futuro più congeniale. A metterla così duramente alla prova è anche la passione per il canto, scelta paradossale che non può essere capita e condivisa dalla sua famiglia data la sordità. Un dramma umano e sociale che tuttavia il film presenta con i toni di una commedia con molti spunti divertenti e capaci di strappare il riso. Memorabile certe battute del padre Frank ( Troy Kotsur, Oscar come attore non protagonista) rese nella lingua dei segni che la figlia con evidente imbarazzo deve tradurre a voce). Non era facile, senza cadere nella inevitabile retorica sentimentale, trattare sul grande schermo il tema della disabilità dovendo anche cimentarsi in un confronto, dal momento che il film è il remake di un recente film francese, La famiglia Bélier. La scelta della regista americana Sian Heder si è rivelata invece vincente grazie a una sensibile tutta femminile nell’individuare nuovi accorgimenti. Innanzitutto la scelta di far recitare degli attori sordi, in questo caso i componenti della famiglia Rossi, e puntando molto sulla voce e lo strumento del canto, che la giovane protagonista, Emilia Jones, usa in maniera superba. Canto fatta di ascolto ma anche di silenzio, elementi necessari entrambi della comunicazione. Il canto permetterà così di dare a tutti i componenti della famiglia una nuova consapevolezza sul significato e sull’uso della parola. La parola in fondo serviva nella famiglia, prima di una nuova consapevolezza, solo come strumento e non come essenza interiore, per comunicare in profondità cercando di capire la individualità di una persona. “Ci sono molte persone che hanno una bella voce ma che non hanno nulla da dire” dirà il maestro di canto a scuola a Ruby all'inizio insicura e preoccupata di essere ridicolizzata, come altre volte le era capitato. In maniera credibile e naturale il film riesce così significativamente a passare dal riso di una commedia con contenuto sociale a momenti di commozione profonda, capaci di toccare le corde più intime. (antonio mired)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonio miredi »
[ - ] lascia un commento a antonio miredi »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
domenica 3 aprile 2022
|
oscar meritato nonostante una critica ostile
|
|
|
|
Difficilmente un remake viene premiato con il più prestigioso riconoscimento, l’Oscar per il miglior film. Ma questa volta la revisione a stelle e strisce dell’ottimo La famiglia Bélier di stampo francese va oltre ogni previsione. La storia è molto semplice, in una famiglia di pescatori sono tutti sordomuti tranne la piccola Ruby. Che oltre a poter parlare ha anche una bellissima voce ed un talento per il canto. Il maestro di musica della scuola comprende le potenzialità della ragazza e la esorta a fare un’audizione presso una prestigiosa scuola di canto. Ma Ruby è anche quella che contratta il prezzo del pesce al mercato per conto della famiglia e l’arrivo di alcuni ispettori dediti alla sicurezza della pesca determina il sequestro della barca: due sordomuti non possono uscire per mare da soli.
[+]
Difficilmente un remake viene premiato con il più prestigioso riconoscimento, l’Oscar per il miglior film. Ma questa volta la revisione a stelle e strisce dell’ottimo La famiglia Bélier di stampo francese va oltre ogni previsione. La storia è molto semplice, in una famiglia di pescatori sono tutti sordomuti tranne la piccola Ruby. Che oltre a poter parlare ha anche una bellissima voce ed un talento per il canto. Il maestro di musica della scuola comprende le potenzialità della ragazza e la esorta a fare un’audizione presso una prestigiosa scuola di canto. Ma Ruby è anche quella che contratta il prezzo del pesce al mercato per conto della famiglia e l’arrivo di alcuni ispettori dediti alla sicurezza della pesca determina il sequestro della barca: due sordomuti non possono uscire per mare da soli. Questo significa che per continuare l’attività Ruby dovrebbe imbarcarsi con il padre e con il fratello. Chiaramente è un film che tocca con semplicità le corde emozionali, ma l’Oscar, nonostante una feroce critica contraria, è meritato. Perché se l’impianto narrativo del film regge il valore aggiunto sono alcuni particolari, bellissima la scena in cui il padre sente la voce di Ruby toccandole la gola. Da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
athos
|
domenica 3 aprile 2022
|
una bella famiglia
|
|
|
|
Un film denso di buoni sentimenti che riguardano la famiglia, l'amicizia, l'amore, la passione per il canto. Tutto raccontato in maniera semplice e lineare. Godibile per un sabato sera tranquillo. Rimane il dubbio sul fatto che abbia vinto l'Oscar per il miglior film.
|
|
[+] lascia un commento a athos »
[ - ] lascia un commento a athos »
|
|
d'accordo? |
|
|