inesperto
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mercoledì 1 maggio 2019
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non solo goal
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Una bella storiella che parafrasa molte reali situazioni che avvengono nel mondo del calcio. Un viziato fenomeno del prato verde, circondato da cose di lusso, denaro e persone attratte da questo, che vive la sua vita senza avvertire la minima responsabilità. E un prof, senza lavoro per tragiche avversità, che si offre per portare il suddetto calciatore al superamento dell'esame di maturità; cosa che nella primissima parte appare quasi impossibile. L'evoluzione della trama è classica e prevedibile, ma non per questo meno gradevole. E' tutto affrontato in maniera molto soft, non si va a ricercare la profondità: questo manca un po' per chi gradisce spessore emozionale all'interno di un film di questo genere.
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Una bella storiella che parafrasa molte reali situazioni che avvengono nel mondo del calcio. Un viziato fenomeno del prato verde, circondato da cose di lusso, denaro e persone attratte da questo, che vive la sua vita senza avvertire la minima responsabilità. E un prof, senza lavoro per tragiche avversità, che si offre per portare il suddetto calciatore al superamento dell'esame di maturità; cosa che nella primissima parte appare quasi impossibile. L'evoluzione della trama è classica e prevedibile, ma non per questo meno gradevole. E' tutto affrontato in maniera molto soft, non si va a ricercare la profondità: questo manca un po' per chi gradisce spessore emozionale all'interno di un film di questo genere. Proprio come il finale, eccessivamente light, ma coerente col resto, dopo tutto.
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aldo giov
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lunedì 29 aprile 2019
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non solo calcio - gran bel film!
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Sono andato al cinema sperando in un filmone sul calcio e invece... mi sono visto un film che racconta e racchiude molto di più! Il Campione è un film di formazione che racconta la storia di una giovane promessa del calcio che vive nell'agio più totale e nell'altrettanto totale anarchia, e di un professore che viene ingaggiato per farlo studiare con l'obbiettivo di prendere la maturità. Questa storia mi ha davvero toccato per la credibilità dei personaggi e del linguaggio e per la maestria del regista nel dirigerlo, lo consiglio a tutti.
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martina stellaro
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lunedì 29 aprile 2019
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bel film, piacevole scoperta carpenzano!
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Sono andata a vederlo ieri perchè avevo letto recensioni buone e meno buone sul film e volevo vederci chiaro e devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita dalla trama originale, dal fatto che non fosse SOLO un film sul calcio (bravi!) e da Andrea Carpenzano che avevo già visto nel film dei D'Innocenzo (e non mi aveva colpito particolarmente) che è davvero credibile nei panni del giovane calciatore ribelle. Il plus ovviamente è Accorsi, che non delude MAI! Bel film, bel prodotto, completo e coinvolgente. Andate!!
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vanessa zarastro
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domenica 28 aprile 2019
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evviva la cultura!
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Chi l’ha detto che con la cultura non si mangia? Valerio Fioretti (interpretato molto bene da Stefano Accorsi), Professore di Lettere che da lezioni private al giovane calciatore, ci mangerà anche bene con i 4.000 euro al mese più 30.000 a titolo di studio conseguito. Magari bastassero alcune lezioni private di letteratura, filosofia e storia, per cambiare i giovani calciatori viziati e dal carattere impossibile, basti pensare ad alcuni esempi del calcio nostrano come il barese Antonio Cassano o Mario Balotelli, nato a Palermo ma cresciuto a Brescia, che sembra abbia anche preso la maturità a 18 anni.
Nel film “Campione”siamo a Trigoria e Christian Ferro (interpretato dal bravissimo Andrea Carpenzano) è un giovane calciatore ventenne di grande talento, che gioca nella AS Roma ricoprendo il ruolo di trequartista (4312), ma pare sappia giocare anche in altre posizioni d’attacco (un po’ come Totti).
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Chi l’ha detto che con la cultura non si mangia? Valerio Fioretti (interpretato molto bene da Stefano Accorsi), Professore di Lettere che da lezioni private al giovane calciatore, ci mangerà anche bene con i 4.000 euro al mese più 30.000 a titolo di studio conseguito. Magari bastassero alcune lezioni private di letteratura, filosofia e storia, per cambiare i giovani calciatori viziati e dal carattere impossibile, basti pensare ad alcuni esempi del calcio nostrano come il barese Antonio Cassano o Mario Balotelli, nato a Palermo ma cresciuto a Brescia, che sembra abbia anche preso la maturità a 18 anni.
Nel film “Campione”siamo a Trigoria e Christian Ferro (interpretato dal bravissimo Andrea Carpenzano) è un giovane calciatore ventenne di grande talento, che gioca nella AS Roma ricoprendo il ruolo di trequartista (4312), ma pare sappia giocare anche in altre posizioni d’attacco (un po’ come Totti). Christian è un ragazzino maleducato e viziatissimo; alla sua età vive in una villa con piscina, guida una Lamborghini (ma nel suo garage ce ne sono anche altre due), tratta male tutti, rubacchia e fa a botte. Un vero incubo per la squadra!
Alla dirigenza, per fargli mettere la “testa a posto”, viene in mente di farlo studiare privatamente in modo che, da un lato gli siano date un po’ di nozioni e, dall’altra che impari un po’ di disciplina. Tra i vari insegnanti intervistati, viene scelto Valerio Fioretti, che se anche ha un’aria dimessa e non sa chi sia Christian, non si lascia intimidire.
Così, lentamente e a fatica, nasce un buon rapporto fra i due. Valerio si inventa per lui un metodo di insegnamento ad hoc avendo osservato gli schemi di strategia di gioco che Christian traccia alla lavagna. Christian, a sua volte, comincia ad apprezzare una persona così diversa da lui e da tutta la gente che conosce e frequenta. Essendo la villa troppo piena di distrazioni, e di procuratori, direttori sportivi, allenatori e altro, i due vanno a studiare insieme nella casa di Valerio, un classico appartamento con il corridoio che distribuisce le varie stanze, con le librerie strapiene di libri, con le sedie di Breuer e l’attaccapanni Thonet: tutti oggetti sconosciuti a Christian che vive in una contemporanea e asettica casa intelligente. Man mano i due si scambieranno anche alcune confidenze personali: la mamma di Christian, è morta sei anni prima di cancro, mentre il padre li aveva abbandonati entrambi, salvo a farsi vivo quando il figlio è diventato un famoso calciatore. Al suo lato, Valerio ha una moglie da cui è separato, perché avevano un bambino piccolo che è morto di meningite e lui si sente responsabile della sua morte, non avendolo portato d’urgenza in ospedale.
Christian rincontra Alessia (interpretata da Ludovica Martino), una ragazza della stessa borgata del Trullo, dove è nato e cresciuto. Lei come lavoro gestisce le macchinette delle bevande, ma sta studiando medicina all’Università. Si erano conosciuti da bambini e le mamme erano amiche.
Così Christian poco a poco, si libera di una serie di ragazzotti fannulloni, e sicuramente interessati, che bivaccavano a casa sua, inclusa un’improbabile fidanzatina che pensa solo ai like dei social network. Si mette a studiare seriamente per raggiungere l’obiettivo dell’esame di maturità, e inizia ad uscire con Alessia. Sembrerebbe proprio cambiato, mae alla prima difficoltà ripiomba nel solito casino litigando anche con Valerio. La società lo vende al Chelsea e Christian si accinge a partire per Londra, a malincuore, non senza tentare l’esame di maturità.
Andrea Carpenzano è bravissimo, si è ormai specializzato in personaggi coattoni che però si rivelano con un cuore d’oro e che vengono “domati “ a contatto con la cultura come Alessandro, il personaggio del film “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni del 2017. I due attori duettano benissimo insieme e sono proprio loro che rendono piacevole questo feel good movie. Così scrive Federico Gironi in comingsoon.it: «Allora sì, il calcio, la ricostruzione del dietro le quinte e delle dinamiche di quello che più che uno sport è un business, e la vita solitaria e sotto i riflettori del Campione, che non può nemmeno prendere una cosa in pace al bar, o mangiare un panino da uno zozzone per strada senza essere inseguito dai fan. Tutto questo sì, ma prima di tutto un ragazzo, i suoi sentimenti, la sua testa. Che impara a usare come si deve dentro e fuori dal campo».
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franco barbagallo
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domenica 28 aprile 2019
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una storia attuale
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Solo i minuti iniziali hanno qualche "indecisione e grattano la frizione un poco", poi la storia fluisce bene ed è molto contemporanea e non solo per il calcio, una specie di "soldi, soldi" di un ora ben raccontata. Accorsi è molto bravo e credibile, per me interpretazione da 9. Molto bravo anche il calciatore e i comprimari. Balotelli si potrebbe rivedere dentro per buona parte della storia ma chissà quanti giovani cantanti e artisti vari del genere Ferragnez si ritrovano in situazioni come questa. Mi è piaciuto e lo consiglio senza che ci si aspetti un capolavoro.
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daniela montanari
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giovedì 25 aprile 2019
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stereotipo con contorno di patatine fritte
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Il regista Leonardo D'agostini debutta sul grande schermo con una storia piuttosto stereotipata, anche dal punto di vista sociologico del nostro tempo: un calciatore geniale in campo, che conduce una vita piena di eccessi e completamente privo di cultura, che incontra un professore squattrinato ma che ama insegnare letteratura e filosofia. Dopo una ennesima bravata, il presidente della sua squadra, la Roma, mette Christian alle strette costringendolo a frequentare privatamente un insegnante - Valerio - per riuscire a sostenere l'esame di maturità. L'accoppiata allievo-maestro, come spesso accade, gravita attorno ad un iniziale fulcro per poi, per effetto centrifugo o centripedo, porta con sè dentro e fuori, scheletri emotivi e sogni, fino a diventare qualcosa di sensato e forte: quasi un affetto.
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Il regista Leonardo D'agostini debutta sul grande schermo con una storia piuttosto stereotipata, anche dal punto di vista sociologico del nostro tempo: un calciatore geniale in campo, che conduce una vita piena di eccessi e completamente privo di cultura, che incontra un professore squattrinato ma che ama insegnare letteratura e filosofia. Dopo una ennesima bravata, il presidente della sua squadra, la Roma, mette Christian alle strette costringendolo a frequentare privatamente un insegnante - Valerio - per riuscire a sostenere l'esame di maturità. L'accoppiata allievo-maestro, come spesso accade, gravita attorno ad un iniziale fulcro per poi, per effetto centrifugo o centripedo, porta con sè dentro e fuori, scheletri emotivi e sogni, fino a diventare qualcosa di sensato e forte: quasi un affetto.
La trama non predispone lo spettatore a molti colpi di scena, avanza destinata fin dall'inizio al predetto finale, ma per chi ha voglia di una commedia comunque assolutamente non banale, e di sedere comodamente per trovarsi di fronte delle recitazioni definite, allora non sarà deluso. Andrea Carpenzano (il calciatore Christian) fa una parte piuttosto semplice per un ragazzo giovane e bello, e con alle spalle il successo del precedente film per il quale è stato anche premiato. Anche per Stefano Accorsi è probabilmente un ruolo facile rispetto a come siamo abituati a vederlo ma entrambi, ed assieme, ci servono un piatto classico ma sempre gradito. Quasi come fosse una porzione di pollo allo spiedo, con tanto di patatine fritte per contorno.
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andrea
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mercoledì 24 aprile 2019
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il potere della scuola
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Film molto interessante. Si esce dal cinema confidando ancora nel potere salvifico della scuola. Scritto e diretto bene, con cura e attenzione per i più piccoli dettagli, avvince ed emoziona. Basta riconoscersi in quella tenerezza che i protagonisti riescono a farci arrivare, senza mai essere scontati, prevedibili e banali.
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travisbarkerbickle
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mercoledì 24 aprile 2019
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proprio una bella sorpresa
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sono andato al cinema un po' titubante, temevo fosse il solito film italiano un po' buonista sull'allievo e il maestro, e invece sono rimasto piacevolmente colpito, anche dal fatto che ci sono tante scene di calcio molto spettacolari (più di quelle che sono sul trailer!) girate molto bene, sembrano prese dalle partite di alto livello, e ci sonoa nche i giornalisti sky! la storia è divertente e toccante, fa ridere ma rimane sempre intelligente, mai volgare e gratuita come molte commedie che hanno per protagonisti ragazzi di periferia. è piaciuto molto anche alla mia ragazza, che era più dubbiosa di me perchè pensava che il film parlasse di calcio, mentre invece è una storia di personaggi molto coinvolgente.
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sono andato al cinema un po' titubante, temevo fosse il solito film italiano un po' buonista sull'allievo e il maestro, e invece sono rimasto piacevolmente colpito, anche dal fatto che ci sono tante scene di calcio molto spettacolari (più di quelle che sono sul trailer!) girate molto bene, sembrano prese dalle partite di alto livello, e ci sonoa nche i giornalisti sky! la storia è divertente e toccante, fa ridere ma rimane sempre intelligente, mai volgare e gratuita come molte commedie che hanno per protagonisti ragazzi di periferia. è piaciuto molto anche alla mia ragazza, che era più dubbiosa di me perchè pensava che il film parlasse di calcio, mentre invece è una storia di personaggi molto coinvolgente. accorsi si riconferma bravo come sempre e mi ha strappato più di una risata, ma sono i giovani attori ad avermi colpito in particolare. carpenzano è veramente bravo e fa ridere senza scomporsi mai, ha veramente portato sullo schermo il lato interiore di questi giovani calciatori un po' scapestrati che tante volte abbiamo letto sui giornali ma al cinema non abbiamo visto mai. la ragazza che interpreta alessia poi è bravissima nel ruolo di una ragazza che fa la dura perchè è cresciuta in un quartiere difficile ma dentro è fragile. insomma sono rimasto colpito dal fatto che alla fine il film parla di ragazzi di periferia ma senza retorica o moralismi. insomma il campione fa ridere ma fa anche riflettere molto, secondo me rimarrà come film, perchè anche se è ambientato nel mondo del calcio non è circoscritto a oggi ma parla di persone inu n momento difficile della loro vita. lo consiglierei vivamente a tutti perchè è un film per tutti.
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mercoledì 24 aprile 2019
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proprio una bella sorpresa
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sono andato al cinema un po' titubante, temevo fosse il solito film italiano un po' buonista sull'allievo e il maestro, e invece sono rimasto piacevolmente colpito, anche dal fatto che ci sono tante scene di calcio molto spettacolari (più di quelle che sono sul trailer!) girate molto bene, sembrano prese dalle partite di alto livello, e ci sonoa nche i giornalisti sky! la storia è divertente e toccante, fa ridere ma rimane sempre intelligente, mai volgare e gratuita come molte commedie che hanno per protagonisti ragazzi di periferia. è piaciuto molto anche alla mia ragazza, che era più dubbiosa di me perchè pensava che il film parlasse di calcio, mentre invece è una storia di personaggi molto coinvolgente.
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sono andato al cinema un po' titubante, temevo fosse il solito film italiano un po' buonista sull'allievo e il maestro, e invece sono rimasto piacevolmente colpito, anche dal fatto che ci sono tante scene di calcio molto spettacolari (più di quelle che sono sul trailer!) girate molto bene, sembrano prese dalle partite di alto livello, e ci sonoa nche i giornalisti sky! la storia è divertente e toccante, fa ridere ma rimane sempre intelligente, mai volgare e gratuita come molte commedie che hanno per protagonisti ragazzi di periferia. è piaciuto molto anche alla mia ragazza, che era più dubbiosa di me perchè pensava che il film parlasse di calcio, mentre invece è una storia di personaggi molto coinvolgente. accorsi si riconferma bravo come sempre e mi ha strappato più di una risata, ma sono i giovani attori ad avermi colpito in particolare. carpenzano è veramente bravo e fa ridere senza scomporsi mai, ha veramente portato sullo schermo il lato interiore di questi giovani calciatori un po' scapestrati che tante volte abbiamo letto sui giornali ma al cinema non abbiamo visto mai. la ragazza che interpreta alessia poi è bravissima nel ruolo di una ragazza che fa la dura perchè è cresciuta in un quartiere difficile ma dentro è fragile. insomma sono rimasto colpito dal fatto che alla fine il film parla di ragazzi di periferia ma senza retorica o moralismi. insomma il campione fa ridere ma fa anche riflettere molto, secondo me rimarrà come film, perchè anche se è ambientato nel mondo del calcio non è circoscritto a oggi ma parla di persone inu n momento difficile della loro vita. lo consiglierei vivamente a tutti perchè è un film per tutti.
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martina s
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mercoledì 24 aprile 2019
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un film che mi ha sorpreso ed emozionato
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Non sono una che si fa prendere spesso dalle storie al cinema, in particolare con i film italiani faccio un pò fatica. Per questo quando sono uscita dal cinema dopo aver visto quest'opera prima di Leonardo D'Agostini sono rimasta quasi esterrefatta. Dentro quella sala si era consumato un rito che troppo poco spesso accade con il cinema italiano, mi ero divertita, commossa, avevo visto una bella storia, ben fatta, ben scritta e con due interpreti eccezionali.
Per questo ve lo consiglio, non fatevi imbrogliare dalla "facciata calcistica" della cosa perchè c'è molto di più! Consigliatissimo!
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