robertoriccardi
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lunedì 28 maggio 2018
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il miracolo è non addormentarsi
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Il vero miracolo è che qualcuno abbia pagato per realizzare una serie senza ne' capo ne' coda. E' la sagra del disagio mentale, con personaggi a volte veramente brutti e con caratteristiche tratteggiate con il piccone. Il discorso narrativo soffre insieme allo spettatore, che lotta per rimanere sveglio. Il regista cerca di intrigare con accenni che poi, però, dimentica di approfondire. In breve, una strxxxxta pazzesca che trova il suo culmine con l'apparizione di una Madonna sottomarina dotata di tentacoli da polipo, impersonata dalla quanto mai fuoriluogo Monica Bellucci.
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Il vero miracolo è che qualcuno abbia pagato per realizzare una serie senza ne' capo ne' coda. E' la sagra del disagio mentale, con personaggi a volte veramente brutti e con caratteristiche tratteggiate con il piccone. Il discorso narrativo soffre insieme allo spettatore, che lotta per rimanere sveglio. Il regista cerca di intrigare con accenni che poi, però, dimentica di approfondire. In breve, una strxxxxta pazzesca che trova il suo culmine con l'apparizione di una Madonna sottomarina dotata di tentacoli da polipo, impersonata dalla quanto mai fuoriluogo Monica Bellucci.
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angelo
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mercoledì 4 luglio 2018
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il miracolo "sprecato"
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Una serie originale, un tema molto delicato che poteva essere sviluppato in maniera molto diversa e soprattutto con duttilità. Bravi gli attori principali, su tutti Caprino e un po meno gli altri. La storia scivolerebbe via leggera se non inciampasse in punti cruciali. Ci sta il non rivelare, alcuni dettagli che possono far presagire a un seguito ma troppo è stato lasciato incompleto, insensato e a volte fastidioso come la figura malsana di Padre Marcello, il boss latitante di cui non si sa nulla e non si spiega nulla a cominciare dalla morte della figlia, il bambino Nicolino che muto non è e avrebbe potuto dare informazioni sulla ragazza e la sua strana morte; una biologa cocciuta che va alla ricerca di un imprecisato uomo, mezzo criminale il cui sangue corrisponderebbe a quello pianto dalla statua fino ad arrivare alla inutile comparsata della Bellucci come "apparizione Mariana" e cosi via tutto si perde in nulla di fatto.
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Una serie originale, un tema molto delicato che poteva essere sviluppato in maniera molto diversa e soprattutto con duttilità. Bravi gli attori principali, su tutti Caprino e un po meno gli altri. La storia scivolerebbe via leggera se non inciampasse in punti cruciali. Ci sta il non rivelare, alcuni dettagli che possono far presagire a un seguito ma troppo è stato lasciato incompleto, insensato e a volte fastidioso come la figura malsana di Padre Marcello, il boss latitante di cui non si sa nulla e non si spiega nulla a cominciare dalla morte della figlia, il bambino Nicolino che muto non è e avrebbe potuto dare informazioni sulla ragazza e la sua strana morte; una biologa cocciuta che va alla ricerca di un imprecisato uomo, mezzo criminale il cui sangue corrisponderebbe a quello pianto dalla statua fino ad arrivare alla inutile comparsata della Bellucci come "apparizione Mariana" e cosi via tutto si perde in nulla di fatto. Eppure la strada era quella da seguire; il finale poi lascia un sapore in bocca davvero sgradevole. Un prodotto potenzialmente accattivante, che davvero poteva dare tanto al pubblico. Ora ci vorrebbe davvero un MIRACOLO per far risalire l'interesse dello spettatore, confidando in una sceneggiatura più mirata a sviluppare gli eventi e rispondere ai quesiti lasciati in sospeso.
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diabolik
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sabato 28 luglio 2018
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san gennaro muote d'invidia
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anche se condivido le recensioni di angelo e riccardi, sono convintamente entusiasta dell'opera, del cast, della regia
certo, la trama è improbabile, come gran parte di eventi che ci vengono proposti
però alcune storie e i loro personaggi lasciano una riflessione da inseguire, il bambino accusato di omicidio e un padre che non riesce a commetterne uno
la biologa gay, accanita alla ricerca di una risposta mentre dovrebbe darne alla sua vita, a quel rapporto con una madre che la esclude dll'eredità e trasferisce il lascito ad una organizzazione animalista, la propria omosessualità e un affetto troncato senza una ragione
la coppia presidenziale nel gelo siderale perde il senso della genitorialita, egoismi e conflitti vecchi, una
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anche se condivido le recensioni di angelo e riccardi, sono convintamente entusiasta dell'opera, del cast, della regia
certo, la trama è improbabile, come gran parte di eventi che ci vengono proposti
però alcune storie e i loro personaggi lasciano una riflessione da inseguire, il bambino accusato di omicidio e un padre che non riesce a commetterne uno
la biologa gay, accanita alla ricerca di una risposta mentre dovrebbe darne alla sua vita, a quel rapporto con una madre che la esclude dll'eredità e trasferisce il lascito ad una organizzazione animalista, la propria omosessualità e un affetto troncato senza una ragione
la coppia presidenziale nel gelo siderale perde il senso della genitorialita, egoismi e conflitti vecchi, una squallida quotidianita fatta di nulla, che si scioglie come le lacrime della statuetta
è lei la protagonista, il pianto disperato del mondo, di come lo stiamo offendendo a partire da noi stessi
vietato parlare male di queste opere, come the young pope, trama assurda, aspetti strazianti di questo giovane papa, ma una visione stupenda
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