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domenica 4 febbraio 2018
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made in italy
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Semplicemente stupendo emozione pura
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marco
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domenica 4 febbraio 2018
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super liga
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Veramente un'ottima prova del regista emiliano che si conferma grande narratore del quotidiano!
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morello
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sabato 3 febbraio 2018
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delusione
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Radio Freccia e Da zero a dieci mi erano piaciuti molto, e mi avevano lasciato qualcosa. Questo no. E' come se ne avesse scritto un pezzo alla volta durante 16anni e il risultato è un film slegato, scene e idee attaccate insieme con lo scotch, tentativi di scene underground alla Kusturica senza raggiungerne il livello, nessuna tensione, nessun trasporto.
La cosa più bella del film è il ballo di Accorsi sui titoli di testa
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annelise
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giovedì 1 febbraio 2018
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l'amore malinconico per l'italia
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Film spontaneo che narra della provincia nebbiosa e laboriosa dell'Italia. Cattura i sentimenti rassegnati e malinconici del privato e del sociale. Esalta valori importanti della radice culturale emiliana quali l'amicizia,la solidarietà e l'attaccamento alle radici familiari. Rischia, forse, di essere ridimensionato per la sua schiettezza, per il suo essere diretto, perchè esprime concetti "semplici" e concreti ma la voce dell'operaio Riko è veritiera,è disarmante per la sua ovvietà.
L'Italia che regala luci, colori e sguardi mozzafiato sui monumenti antichi è una patria che nega il diritto di crescere socialmente, che licenzia quando si ha più di quarant'anni,che manda via i più giovani che hanno aspirazioni.
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Film spontaneo che narra della provincia nebbiosa e laboriosa dell'Italia. Cattura i sentimenti rassegnati e malinconici del privato e del sociale. Esalta valori importanti della radice culturale emiliana quali l'amicizia,la solidarietà e l'attaccamento alle radici familiari. Rischia, forse, di essere ridimensionato per la sua schiettezza, per il suo essere diretto, perchè esprime concetti "semplici" e concreti ma la voce dell'operaio Riko è veritiera,è disarmante per la sua ovvietà.
L'Italia che regala luci, colori e sguardi mozzafiato sui monumenti antichi è una patria che nega il diritto di crescere socialmente, che licenzia quando si ha più di quarant'anni,che manda via i più giovani che hanno aspirazioni. L'amore per l'Italia è un amore che dà vita ma può spingere alla morte.
I personaggi si aggregano,tentano di proteggersi di fronte alle tragedie. L'amore tra Riko e Sara,i due protagonisti, resiste alle avversità e si riconferma come una grande risorsa per il cambiamento inevitabile che si dovrà affrontare .
Bravi gli attori e bella la colonna sonora di Ligabue che accompagna le vicende e che ne è stata ispiratrice con i testi di Made in Italy.
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mercoledì 31 gennaio 2018
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la verità più cruda
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Premetto di non essere fan di Ligabue, quindi non di parte. Alte aspettative per gli attori che non sono state deluse. Rappresenta nel modo più crudo, e forse anche un po’ angosciante ma quindi reale, la situazione psicologica di un padre di famiglia in difficoltà lavorativa, dove non importa tanto lo stipendio ma il concetto stesso di lavorare. Personaggi ben definiti e tutti particolarissimi e, come già detto, attori sopra i livelli. Magari ce ne fossero di più di film così!
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flaw54
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mercoledì 31 gennaio 2018
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ligabue è una cetezza
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Non sarà Radio freccia sicuramente più coinvolgente, ma è un bel film sulle problematche quotidiane dei nostri giorni. La banalità della sofferenza parafrasando la Arendt, ma niente appare così realistico come le vicende dei due protagonisti. ottimi gli attori di contorno, ma eccezionali Accorsi e la Smutniak che danno vita ad una coppia che rimane scolpita nella memoria. Accorsi è un attore sicuramente sottovalutato e la Smutniak si sta ormai affermando come uno dei volti più significativi del nostro cinema. Il monolofgo che recita di fronte ad un Accorsi incapace di reagire è vero cinema.
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no_data
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lunedì 29 gennaio 2018
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16 anni non sono abbastanza per scrivere un film
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Un film sulla miseria umana, dove i sentimenti sono torniti maldestramente da risultare posticci, i drammi non hanno spessore ma sono incastrati a dare un senso di movimento che invece made in Italy non ha, la passività dell'uomo comune quello a cui gli eventi capitano e a cui lui a fastidiosamente reagisce non portano a nessuna rivelazione ad alcun risveglio, si cade in basso e ci si rialza solo perché questo è il moto del mondo, il lamento del protagonista è la farsa di colui che vorrebbe lasciarsi vivere e delegare il disagio delle scelte ad una forza esterna.
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Un film sulla miseria umana, dove i sentimenti sono torniti maldestramente da risultare posticci, i drammi non hanno spessore ma sono incastrati a dare un senso di movimento che invece made in Italy non ha, la passività dell'uomo comune quello a cui gli eventi capitano e a cui lui a fastidiosamente reagisce non portano a nessuna rivelazione ad alcun risveglio, si cade in basso e ci si rialza solo perché questo è il moto del mondo, il lamento del protagonista è la farsa di colui che vorrebbe lasciarsi vivere e delegare il disagio delle scelte ad una forza esterna. Io lo avrei chiamato La Nausea.
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lunedì 29 gennaio 2018
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film patetico
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Gli attori protagonisti sono bravissimi, ma il contenuto del film è tragicamente banale, nessun " valore aggiunto" , nessuna riflessione che porti un po' di luce, anzi il contrario, il film è il buio totale anche se alla fine si cita Cesare Pavese, ma sembra attaccato con la colla. La denuncia sociale è assolutamente evanescente e deprimente. Non sorprende che una manifestazione contro l'abolizione dell'articolo 18 sembri una manifestazioni fasciste/leghiste . E' evidente che il regista conosce poco le questioni sociali e le tratti con i classici pregiudizi dei benpensanti.
Letizia
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frankpicci
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lunedì 29 gennaio 2018
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dolce/amaro
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Devo dire che Ligabue "regista" non ha nulla da invidiare al Ligabue "cantante" .
Grazie anche ad uno Stefano Accorsi sempre più convincente ed appassionante, Ligabue riesce a trasformare le sue ultime canzoni in un film che ti arriva allo stomaco, ti racconta la realtà con ruvida efficacia, mettendo a nudo le frustrazioni, le paure, i sogni, le ambizioni di ciascuno di noi, italiani, normali nel bene e nel male, pieni di contraddizioni ma anche di risorse, legati ad una terra (questo il leitmotiv del film Made in Italy) che spesso ti maltratta ma di cui non puoi fare a meno (come la casa di famiglia che non vuoi vendere), tanto magnetica da diventare irrinunciabile anche per lo straniero di turno.
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Devo dire che Ligabue "regista" non ha nulla da invidiare al Ligabue "cantante" .
Grazie anche ad uno Stefano Accorsi sempre più convincente ed appassionante, Ligabue riesce a trasformare le sue ultime canzoni in un film che ti arriva allo stomaco, ti racconta la realtà con ruvida efficacia, mettendo a nudo le frustrazioni, le paure, i sogni, le ambizioni di ciascuno di noi, italiani, normali nel bene e nel male, pieni di contraddizioni ma anche di risorse, legati ad una terra (questo il leitmotiv del film Made in Italy) che spesso ti maltratta ma di cui non puoi fare a meno (come la casa di famiglia che non vuoi vendere), tanto magnetica da diventare irrinunciabile anche per lo straniero di turno.
Nel complesso la trama, abbastanza semplice, ma non scontata, ti tiene incollato alla poltrona fino alla fine, con qualche sorriso e qualche lacrima a fare ogni tanto capolino .
Ottimo Fausto Maria Sciarappa nel ruolo di Carnevale.
Kasia Smutniack promettente, forse poco azzeccata nel suo ruolo (solo fisicamente perchè troppo carina), si sa disimpegnare molto bene.
Il film risulta quindi godibile e ti lascia un retrogusto dolce/amaro come il cioccolato fondente .
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mari
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lunedì 29 gennaio 2018
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fantastico
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Film eccezionale, musica divina . Gli attori sono stati molto bravi
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