fabio 3121
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domenica 14 febbraio 2021
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la verità sul programma oil for food
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il film è basato sulla storia vera di Michal Soussan e sul suo libro. Nella pellicola il giovane protagonista Michael Sullivan (Theo James) ottiene come primo incarico all'ONU di affiancare il funzionario Pacha (Ben Kingsley) nella supervisone del programma umanitario "Oil For Food" che consisteva nell'acquistare il petrolio dall'Iraq di Saddam Hussein in cambio di generi alimentari e medicinali in favore della popolazione irachena. Durante il viaggio a Bagdad con Pacha, Michael conosce Nashim sua interpetre di origine curda che tramite una pen drive (avuta dal predecessore di Michael ucciso in un attentato) diviene la sua fonte circa il giro di tangenti e corruzioni che ruotavano intorno al predetto programma e che Michael al suo rientro a New York rivelerà al Wall Street Journal.
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il film è basato sulla storia vera di Michal Soussan e sul suo libro. Nella pellicola il giovane protagonista Michael Sullivan (Theo James) ottiene come primo incarico all'ONU di affiancare il funzionario Pacha (Ben Kingsley) nella supervisone del programma umanitario "Oil For Food" che consisteva nell'acquistare il petrolio dall'Iraq di Saddam Hussein in cambio di generi alimentari e medicinali in favore della popolazione irachena. Durante il viaggio a Bagdad con Pacha, Michael conosce Nashim sua interpetre di origine curda che tramite una pen drive (avuta dal predecessore di Michael ucciso in un attentato) diviene la sua fonte circa il giro di tangenti e corruzioni che ruotavano intorno al predetto programma e che Michael al suo rientro a New York rivelerà al Wall Street Journal. il film, ben girato, grazie anche alla voce fuori campo del protagonista e ad alcune immagini di repertorio del periodo anche successivo alla caduta di Saddam Hussein, prende l'attenzione dello spettatore come una sorta di documentario. Infatti non vi sono scene d'azione ma tanti dialoghi nei quali emerge la bravura soprattutto di Ben Kingsley. Voto: 6/10.
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elgatoloco
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lunedì 5 agosto 2019
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film notevole
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"Backstabbing for B eginners"(scritto e diretto da Per Fly", 2018), tratto o meglio ispirato all'autobiografia di Michael Soussan, diplomatico che è realmente passato attraverso l'esperienza di"Oil for Food", l'ente che permetteva a Saddam Hussein di vendere petrolio in cambio di generi di prima necessità. Un giovane diplomatico, figlio a sua volta di un diplomatico, lo diviene con molto idealismo appunto nell'ONU e nei rapporti con "Oil for Food"ma si accorge che il suo idealismo rimane esperienza non raccolta, non conidivisa, che il mondo"là fuori"si svolge molto diversamente... Da considerare la presenza di "pezzi da 90"nel cast come Ben Kingsley e Jacqueline Bisset, ma anche il protagonista Theo James vale di per sé, oltre alla presenza dei citati"leaders"e comunque il film è validissimo in sé, per la capacità di rendere filmicamente quanto si annida nelle"segrete stanze dei poteri"(dico foucaultianamente"poteri"al plurale, visto che non esiste un Potere unico e dominante), con lotte che spesso sono assolutamente inconfessate e inconfessabili, "segrete"e nascoste finché in qualche modo, quasi"fatalmente"emergono.
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"Backstabbing for B eginners"(scritto e diretto da Per Fly", 2018), tratto o meglio ispirato all'autobiografia di Michael Soussan, diplomatico che è realmente passato attraverso l'esperienza di"Oil for Food", l'ente che permetteva a Saddam Hussein di vendere petrolio in cambio di generi di prima necessità. Un giovane diplomatico, figlio a sua volta di un diplomatico, lo diviene con molto idealismo appunto nell'ONU e nei rapporti con "Oil for Food"ma si accorge che il suo idealismo rimane esperienza non raccolta, non conidivisa, che il mondo"là fuori"si svolge molto diversamente... Da considerare la presenza di "pezzi da 90"nel cast come Ben Kingsley e Jacqueline Bisset, ma anche il protagonista Theo James vale di per sé, oltre alla presenza dei citati"leaders"e comunque il film è validissimo in sé, per la capacità di rendere filmicamente quanto si annida nelle"segrete stanze dei poteri"(dico foucaultianamente"poteri"al plurale, visto che non esiste un Potere unico e dominante), con lotte che spesso sono assolutamente inconfessate e inconfessabili, "segrete"e nascoste finché in qualche modo, quasi"fatalmente"emergono... Da vedere e appprezzare anche per coglie quanto giornali, media e spesso anche libri non vogliono né possono dire, essendo controllati da gruppi di potere e pressione che non permetterebbero mai che"queste cose"vengano rese note al pubblico...In questo senso è comunque da segnalare il fatto che dallo svolgersi effettivo dei fatti sia comunque passato non poco tempo, visto che Hussein viene ucciso alla fine di dicembre del 2006 e che"Oil for Food"viene disattivato già nel 2003. Del resto una verità"bruciante"non si dà a sapere al "volgo"troppo presto, come noto.... Anche la storia d'amore con l'interprete curda si armonizza benissimo con la parte spionistica e di suspense, il che di per sè non è operazione facile. KIngsley, nell'ambiguità del personaggio reso in maniera formidabile, è in ogni caso il fiore all'occhiello del film. El Gato
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loland10
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venerdì 27 luglio 2018
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il rituale doppio gioco...
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Giochi di potere (Backstabbing for Begginers) è il settimo lungometraggio del regista danese Per Fly.
In questo luglio accaldato e umido, solare ma non asfissiante si rischia di prendere una polmonite per il freddo, ripeto freddo, per l'aria condizionata entrando in una multisala (praticamente le uniche aperte se uno ha voglia di guardarsi un film): uscendo alle dieci di sera ci si scalda.
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Giochi di potere (Backstabbing for Begginers) è il settimo lungometraggio del regista danese Per Fly.
In questo luglio accaldato e umido, solare ma non asfissiante si rischia di prendere una polmonite per il freddo, ripeto freddo, per l'aria condizionata entrando in una multisala (praticamente le uniche aperte se uno ha voglia di guardarsi un film): uscendo alle dieci di sera ci si scalda...meno male. Dentro col maglioncino e qualcuno e più si è lamentato. Uno spreco energetico difficilmente da capire e respirare.
Il film (un titolo in italiano quasi ridicolo....senza sapere di copiare altro titolo) appare utile per non addormentarsi completamente perché il linguaggio e i modi sono quasi obbligati come quello che succede di li a poco. Una verve di cambio di passo di livello medio se non basso in certi casi. Avviene quello che stai pensando; e quando il doppio gioco è esasperante, è in ogni inquadratura minima o larga, allora dubiti, a ragione, di tutto che è poi quello che vedi. E quindi niente di nuovo e novità che disegnano un cinema dove il cattivo è assente come simbolo ma è la notizia, la cosiddetta verità, che fa capo Lino come bellezza nella pubblicazione al Wall Street Giornal del 222 di.....NY city.
Trama: siamo tra USA e Iraq, CIA e Bagdad, politica e diplomazia, investimenti r corruzione. Dopo la caduta dell'impero Saddam (sembra storia di ieri ma qualche lustro è passato) l'Onu si permette di intervenire per aiutare la popolazione.
E l'operazione 'Oil For Food' si tinge non solo di oro nero ma, anche e soprattutto, di oro verde in banconote ai dollari contanti. Il facile oscurare i fatti, il doppio gioco, la donna fatale o quasi, il ricordo morale di un padre: tutto si aggroviglia in un scorrere lampante. Fino ad un epilogo di resa dati e di storia dei vari personaggi.
Giochi di potere appare un film convenzionale e di routine dove il colpo registico, la svolta, la tensione, l'accadimento paiono tutti a bassa quota. Non si arriva mai ad un'ansia su quello che arriva dopo. Anche lo scoppio di un'auto pare previsto. Leggi il titolo senza effetto prima che arrivi. Certo il duo James-Kingsley pare in sintonia ma quello che vuoi succede. Ordinariamente classico.
Liscio e senza spaventi, quasi tutto ordinario, la corruzione e l'indagine giornalistica si abbracciano alla fine, tutto quello che si impara e che la corruzione scivola piano, quasi discreta e lieve, a ogni incontro che pare (molto superfluo) inutile si annida lo voce contro. La diplomazia pare perdersi quando la morale diventa sennò del proprio luogo e potere. Tutto appare un bene e tutto si ardimento in un gioco di luci serali tra dollari a fiumi e retorica per altri.
Ben Kingsley vale il biglietto per questo film, minimo e tenue, basso e insipido; certo deve stare al contenuto scritto e recita (anche se da par suo); mentre Theo James non cerca altri volti per stupirsi del racconto. Michael e Pasha, l'uno nell'altro, l'idealista contro il concreto, la regola contro il corruttibile. Uno scandalo che insedia il nemico dentro l'Onu.
Sensazione di un ripasso di un cinema che fu con nessuna novità, di una classicità perduta e di uno status-quo vero e impercettibile.
Regia dimensionata e schematica, lucida ma evanescente. Non sempre un buon script riesce bene e non sempre un regista può cambiare uno script decente. L'indirizzo sul set, in certi casi, è fondamentale e indicativo.
Voto: 6-/10 (**1/2).
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samanta
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martedì 24 luglio 2018
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la madre di tutte le tangenti
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Il film è tratto da una storia vera. Nel 1995 l'ONU per alleviare le sanzioni economiche inflitte all'Irak dopo la prima guerra del golfo e governato ancora da Saddam Hussein, sanzioni che provocavano gravissimi disagi alla popolazione civile, creò il Programma Oil for Food. In sostanza le vendite del petrolio dell'Irak (circa 10 miliardi di $ all'anno) venivano gestite dall'ONU che in cambio comprava prodotti di prima necessità (alimenti, medicinali, prodotti sanitari) ovvero finanziava interventi in strutture (ospedali, acquedotti ecc.).
Il film inizia nel 2002 quando il giovane Michael (Theo James) figlio di un diplomatico USA ucciso in Libano nel 1983, viene assunto all'ONU e come assistente di Pasha (Ben Kingsley) altissimo funzionario (sottosegretario generale) che gestisce il programma di aiuto.
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Il film è tratto da una storia vera. Nel 1995 l'ONU per alleviare le sanzioni economiche inflitte all'Irak dopo la prima guerra del golfo e governato ancora da Saddam Hussein, sanzioni che provocavano gravissimi disagi alla popolazione civile, creò il Programma Oil for Food. In sostanza le vendite del petrolio dell'Irak (circa 10 miliardi di $ all'anno) venivano gestite dall'ONU che in cambio comprava prodotti di prima necessità (alimenti, medicinali, prodotti sanitari) ovvero finanziava interventi in strutture (ospedali, acquedotti ecc.).
Il film inizia nel 2002 quando il giovane Michael (Theo James) figlio di un diplomatico USA ucciso in Libano nel 1983, viene assunto all'ONU e come assistente di Pasha (Ben Kingsley) altissimo funzionario (sottosegretario generale) che gestisce il programma di aiuto. Michael viene inviato in Irak anche per contrastare la delegata dell'ONU la diplomatica francese Duprè (Jacqueline Bisset) che è contraria al programmo Oil for Food. Michael presto si accorge che il programma in realtà copre un giro vorticoso di tangenti che coinvolge non solo i governanti irakeni, ma anche le mutinazionali (ad esempio la Texaco governata da Dick Cheney futuro vice presidente e Condoleza Rice futuro segretario di Stato) che approfittano per vendere matriali deteriorati e i funzionari dell'ONU. La Duprè muore misteriosamente, così come muore la giovane interprete curda Nashim (Belcim Bilgin) in un attentato e cheaveva una storia di amore con Michael. Il giovane funzionario cerca di fare il suo dovere e di non farsi corrompere, ma alla fine racconterà alla stampa nel 2003, dopo la seconda guerra del golfo, la storia della corruzione (tangenti per oltre 20 miliardi di $ in pochi anni) e presentando la documentazione che era riuscito a impossessarsi . Lo scandalo fu grandissimo perchè coinvolse politici di vari paesi occidentali, i vertici dell'ONU (fino al Consiglio di Sicurezza) e decine di multinazionali.
Il filmha come regista il danese Per Fly che pur avendo un modesto curriculum cinematografico (Monica Z, La panchina), ha diretto una pellicola che seppure con toni talvolta documentaristi, è avvincente e certamente non annoia lo spettatore. Modesta la recitazione di Theo James, invece superlativa l'interpretazione di Ben Kingsley che interpreta un personaggio corrotto che cerca di dare una motivazione etica e umanitaria alla sua condotta. Il cinema americano talvolta pur soffocato dal becero moralismo del politically correct, dà lezioni di civiltà svelando, come in questo caso, uno dei più eclatanti episodi di corruzione degli ultimi decenni a danno della vita delle popolazioni civili.
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flyanto
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martedì 24 luglio 2018
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un uomo esemplare
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“Giochi di Potere” del regista Per Fly racconta di un giovane diplomatico che agli inizi del primo decennio degli anni 2000 lavora per un grosso esponente delle Nazioni Unite. Figlio di un a sua volta diplomatico morto nel corso della guerra in Libano negli anni ’90 quando il protagonista era appena un bambino, il suddetto uomo è cresciuto con l’aspirazione a divenire un diplomatico come il genitore e lottare per le cause umanitarie. E così egli entra a far parte del programma ‘Oil for Food’ dell’ONU che si occupa di provvedere agli alimenti ed ai beni di primaria importanza, quali i medicinali, necessari alla popolazione dell’Iraq vessata dal duro regime di Saddam Hussein.
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“Giochi di Potere” del regista Per Fly racconta di un giovane diplomatico che agli inizi del primo decennio degli anni 2000 lavora per un grosso esponente delle Nazioni Unite. Figlio di un a sua volta diplomatico morto nel corso della guerra in Libano negli anni ’90 quando il protagonista era appena un bambino, il suddetto uomo è cresciuto con l’aspirazione a divenire un diplomatico come il genitore e lottare per le cause umanitarie. E così egli entra a far parte del programma ‘Oil for Food’ dell’ONU che si occupa di provvedere agli alimenti ed ai beni di primaria importanza, quali i medicinali, necessari alla popolazione dell’Iraq vessata dal duro regime di Saddam Hussein. Nel corso del questo operato, animato quanto mai da buoni propositi e soprattutto da una profonda onestà morale, il giovane protagonista viene a conoscenza di svariate e gravi corruzioni all’interno dello staff per cui sta lavorando, ed in particolare, del proprio eminente superiore la cui condotta politica non è così cristallina. A costo di doversi licenziare e di dover così abbandonare il tanto ambito posto di diplomatico, l’uomo preferirà denunciare alla Stampa lo scorretto comportamento delle molteplici persone coinvolte nel suddetto programma ‘Oil for Food’.
Uno spy thriller molto avvincente e ben diretto da Per Fly, all’insegna di un ritmo perfettamente scandito che da brio e mordente all’intera storia, sollevandola dalla banalità di una delle molteplici vicende di corruzione e di intrallazzi già tante volte rappresentate in precedenti pellicole. Per quanto qui si esalti e si cerchi di dare un’immagine oltremodo positiva della figura di un uomo alquanto idealista (peraltro realmente esistito all’ONU nel corso dell’operazione stessa qui presentata) e che si voglia così consegnare al pubblico un messaggio completamente a favore di una condotta morale ineccepibile che fa risultare l’opera di Fly un po’ troppo edulcorata, il film risulta ugualmente di un certo pregio per, ripeto, la sua regia nitida e precisa, la trama avvincente e l’interpretazione di due ottimi attori non più giovani ma che troneggiano smaccatamente su tutti: Ben Kingsley nella parte del capo corrotto e l’ancor e sempre affascinante Jacqueline Bisset in quella di un alto funzionario.
Insomma, “Giochi di Potere” è sicuramente una pellicola consigliabile tra le tante, purtroppo, di minor rilievo e parecchio leggere che in questo periodo estivo vengono programmate nelle sale cinematografiche.
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domenica 22 luglio 2018
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restate a casa
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Lasciate il piacere della visione di questo film a qualche cinefilo mentalmente disturbato. Sconcertante la recitazione di Farrell e della Kidman; molto meglio i 3 giovani protagonisti. Alla fine il film ti lascia solo una domanda: perché mi hanno fatto pagare il biglietto x vederlo.
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marionitti
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venerdì 20 luglio 2018
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inutilmente lento
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Tema interessante, storia vera, intreccio complesso, collegamenti con il presente... gli ingredienti per un bel film c'erano tutti, ma la regia non riesce a mischiarli in modo efficace e ne esce un film lento e noioso. La sceneggiatura è carente e i dialoghi sono debolissimi, con alcuni passaggi della storia che sanno di ridicolo per quanto sono semplificati. Uno spreco di risorse sorprendente.
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