fabio 3121
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martedì 22 dicembre 2020
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il giallo ingarbugliato dei pupazzi di neve
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il film è basato sull'omonimo romanzo dello scrittore norvegese Jo Nesbø ed è ambientato ad Oslo. Al detective Harry Hole (Michael Fassbender) viene affidata la complessa indagine inerente la scomparsa e il successivo ritrovamento di alcune donne decapitate da un serial killer. Sulla scena di ogni omicidio è presente un pupazzo di neve creato dall'omicida. Le vittime sono tutte donne sposate con uno o più figli. Tranne i bei paesaggi innevati, la pellicola è davvero deludente in quanto la sceneggiatura è da un lato ingarbugliata e confusa e dall'altro carente nello spiegare i ruoli dei tanti personaggi coinvolti nella vicenda di cui si fa fatica anche a ricordare tutti i nomi.
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il film è basato sull'omonimo romanzo dello scrittore norvegese Jo Nesbø ed è ambientato ad Oslo. Al detective Harry Hole (Michael Fassbender) viene affidata la complessa indagine inerente la scomparsa e il successivo ritrovamento di alcune donne decapitate da un serial killer. Sulla scena di ogni omicidio è presente un pupazzo di neve creato dall'omicida. Le vittime sono tutte donne sposate con uno o più figli. Tranne i bei paesaggi innevati, la pellicola è davvero deludente in quanto la sceneggiatura è da un lato ingarbugliata e confusa e dall'altro carente nello spiegare i ruoli dei tanti personaggi coinvolti nella vicenda di cui si fa fatica anche a ricordare tutti i nomi. Inoltre sono presenti vari flash back che rendono il giallo un vero rompicapo indecifrabile ed a tratti incomprensibile. Per poi concludersi con un finale (colluttazione tra il detective e il serial killer) ridicolo e grottesco tipico di un mediocre telefilm e/o B movie. Assolutamente sconsigliata la visione anche per le diverse scene cruente dei corpi mutilati e decapitati.
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wolvie
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mercoledì 23 settembre 2020
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la neve si scioglie
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Basato sull' omonimo romanzo di Jo Nesbo con protagonista il "detective" Harry Hole, ispettore dedito all alcool, fortunato personaggio letterario, protagonista di una miriade di romanzi.
Girato in Norvegia con mille vicissitudini produttive (il primo regista doveva essere Martin Scorsese, rimasto nei crediti come produttore esecutivo) che hanno creato anche un montaggio affazzonato, che soprattutto nella seconda parte mostra il fiato corto di questa trasposizione.
Trama standard: assassino seriale sfida la polizia, ispettore atipico gli da la caccia.
Interessante rivedere un Val Kilmer fisicamente "frastornato", una sorta di Mickey Rourke di serie z.
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Basato sull' omonimo romanzo di Jo Nesbo con protagonista il "detective" Harry Hole, ispettore dedito all alcool, fortunato personaggio letterario, protagonista di una miriade di romanzi.
Girato in Norvegia con mille vicissitudini produttive (il primo regista doveva essere Martin Scorsese, rimasto nei crediti come produttore esecutivo) che hanno creato anche un montaggio affazzonato, che soprattutto nella seconda parte mostra il fiato corto di questa trasposizione.
Trama standard: assassino seriale sfida la polizia, ispettore atipico gli da la caccia.
Interessante rivedere un Val Kilmer fisicamente "frastornato", una sorta di Mickey Rourke di serie z.
Peccato, perché materiale per sfornare sequel c è n era ed è evidente che si volesse percorrere questa strada, tant' è che il finale guarda a "Il Leopardo", ma nulla evita il fallimento, così come il finale, sempre su di un lago ghiacciato (vedi anche "L' Ipnotista").
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luca scialo
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venerdì 26 giugno 2020
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gli scenari norvegesi unico aspetto interessante
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Tomas Alfredson traspone un omonimo romanzo di Jo Nesbo, diventato bestseller. Ma ciò resta allo spettatore sono gli splendidi scenari norvegesi, che offrono, in modo del tutto naturale, meravigliosi palcoscenici di solitudine e di misteri coperti dalla neve. Un bambino viene abbandonato con la madre dal padre violento e distante. Lei lo insegue con l'auto ma non riuscendolo a raggiungere si ferma con l'auto su una coltre di ghiaccio destinata a rompersi e farla affondare con la macchina. Il bambino riesce a salvarsi ma ne rimarrà inevitabilmente traumatizzato. Intanto, nella capitale Oslo, la polizia è sulle tracce di un serial killer, che lascia come traccia un pupazzo di neve i cui occhi e bocca sono fatti con i chicchi di caffè.
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Tomas Alfredson traspone un omonimo romanzo di Jo Nesbo, diventato bestseller. Ma ciò resta allo spettatore sono gli splendidi scenari norvegesi, che offrono, in modo del tutto naturale, meravigliosi palcoscenici di solitudine e di misteri coperti dalla neve. Un bambino viene abbandonato con la madre dal padre violento e distante. Lei lo insegue con l'auto ma non riuscendolo a raggiungere si ferma con l'auto su una coltre di ghiaccio destinata a rompersi e farla affondare con la macchina. Il bambino riesce a salvarsi ma ne rimarrà inevitabilmente traumatizzato. Intanto, nella capitale Oslo, la polizia è sulle tracce di un serial killer, che lascia come traccia un pupazzo di neve i cui occhi e bocca sono fatti con i chicchi di caffè. Ma il detective incaricato deve fare prima i conti con i propri problemi personali. Il thriller è stato presentato in pompa magna, con un trailer fatto a dovere. Ma delude abbastanza. Con un po' più di attenzione ai particolari, l'efferato killer si individua a metà film. O anche prima. Manca la suspance, anche quando i delitti sono in pieno svolgimento. Il cast con qualche nome di rilievo, salva il salvabile.
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ennio
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domenica 11 agosto 2019
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a dir poco scarso, meglio il romanzo
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Ennesimo fallimento del filone "prendiamo un buon romanzo thriller e stravolgiamolo al cinema". Del resto già il libro, che rimane comunque un discreto thriller, è criticabile nel suoi aspetti troppo volutamente hollywoodiani. Ma appunto per questo al cinema si poteva e si doveva fare meglio, vista anche le belle ambientazioni e l'ottimo cast. Dove sono le scene tra i boschi innevati, nell'Holmenkollen, i tuffi dal sesto piano nel fiume gelato? Dove sono i svariati colpevoli dei crimini e la complessa vicenda biomedica? Invece la trama del film, oltre ad omettere e stravolgere quella del romanzo, è svaporata, priva di chiarezza e di un filo conduttore comprensibile allo spettatore.
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Ennesimo fallimento del filone "prendiamo un buon romanzo thriller e stravolgiamolo al cinema". Del resto già il libro, che rimane comunque un discreto thriller, è criticabile nel suoi aspetti troppo volutamente hollywoodiani. Ma appunto per questo al cinema si poteva e si doveva fare meglio, vista anche le belle ambientazioni e l'ottimo cast. Dove sono le scene tra i boschi innevati, nell'Holmenkollen, i tuffi dal sesto piano nel fiume gelato? Dove sono i svariati colpevoli dei crimini e la complessa vicenda biomedica? Invece la trama del film, oltre ad omettere e stravolgere quella del romanzo, è svaporata, priva di chiarezza e di un filo conduttore comprensibile allo spettatore. Sarebbe bastata una didascalìa iniziale che recitava "tra il 15-20% dei figli nati da matrimonio, in Norvegia, non sono figli del padre dichiarato". Che è poi il leitmotiv della storia originale e aiuta a capire tante cose. Doppiaggio italiano poco felice.
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motherdemon
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venerdì 15 giugno 2018
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buon thriller da un ottimo romanzo.
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L'uomo di neve si presenta come un thriller di stampo classico, con un serial killer che miete vittime e la polizia che indaga per scoprire la sua identità. La fotografia è spettacolare, con atmosfere cupe che incudono uno stato di ansia, la regia è più che discreta ed il film ha un ritmo abbastanza serrato. Il cast è stellare e tra i tanti attori posso citare un bravissimo Michael Fassbender, Val Kilmer, un valido J.K. Simmons ecc. Quindi concludo dicendo che, anche se ho visto thriller con maggior suspance rispetto a questo, consiglio comunque la visione.
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onufrio
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mercoledì 4 aprile 2018
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tra le nevi di oslo
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L'attesa trasposizione cinematografica del Best Seller di Joe Nesbo divide la critica ed il pubblico. Qualcuno si aspettava di più, ma basandosi esclusivamente sul film, senza fare paragoni col romanzo, il thriller diretto da Alfredson si adagia sulla carreggiata dei classici thriller realizzando un prodotto comunque godibile per gli amanti del genere supportato da un cast di tutto rispetto.
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sabato 24 febbraio 2018
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pessimo
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Non merita neanche una stella, film senza nè capo nè coda, per nulla chiaro nella trama e per niente fluido.
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michelap
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martedì 26 dicembre 2017
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deludente
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Nonostante la presenza di un cast di tutto rispetto il film risulta solo una brutta copia del libro, riassunto sommario di una storia che poteva essere riportata con più coerenza sul grande schermo ... peggio di Millennium.
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rossana65
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giovedì 2 novembre 2017
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noioso
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peccato per Fassbender sprecato in un giallo ovvio e noioso
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pier71
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giovedì 2 novembre 2017
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cinema!
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Avercene di film così, con lo sguardo di un regista, con un'atmosfera una volta tanto non trascurata. Un bel thriller non americano, a tratti lieve, spesso feroce. Lo consiglio a chi ha voglia di sentire il freddo nelle ossa e il cervello in ebollizione. Bello.
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