alberto
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venerdì 19 maggio 2017
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uno spettacolo di azione
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Sparatorie a suon di musica, rotolata dalle scale, caricamento di una pistola al volo: cosa si può chiedere di più da un film action? Il ritorno del personaggio elegante e che impugna costantemente una pistola, interpretato da Keanu Reeves nel "John Wick" del 2014 è dei migliori, nonostante questo killerone voglia andare ormai in pensione; tuttavia la pellicola ci insegna che mestieri come questi non concedono riposo ed è quasi impossibile sbrogliare la matassa di cospirazioni, vendette, debiti e guai vari, dato che ancora una volta il capellone avrà sull'uscio della porta di casa un amico che non esiterà a trasformarsi in nemico e villain, interpretato dal compatriota Riccardo Scamarcio, che fa una bella figura e mostra un certo carisma.
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Sparatorie a suon di musica, rotolata dalle scale, caricamento di una pistola al volo: cosa si può chiedere di più da un film action? Il ritorno del personaggio elegante e che impugna costantemente una pistola, interpretato da Keanu Reeves nel "John Wick" del 2014 è dei migliori, nonostante questo killerone voglia andare ormai in pensione; tuttavia la pellicola ci insegna che mestieri come questi non concedono riposo ed è quasi impossibile sbrogliare la matassa di cospirazioni, vendette, debiti e guai vari, dato che ancora una volta il capellone avrà sull'uscio della porta di casa un amico che non esiterà a trasformarsi in nemico e villain, interpretato dal compatriota Riccardo Scamarcio, che fa una bella figura e mostra un certo carisma. La vendetta, come afferma quest'ultimo in una scena, è ormai nel sangue del protagonista, che non si può permettere il privilegio di passare almeno una giornata senza dover prendere una pistola o alzare le mani, ed è la forza motrice di tutti i morti ammazzati da lui, difficili da contare, declinando in una inarrestabile caccia all'uomo che lo plasma in una macchina che si piega ma non si spezza, spesso stanca ma sempre in grado di uscire da qualunque situazione critica. Ovviamente il tutto è il pretesto per farci assistere ad uno spettacolo epico violento ma raffinato, lungo ma mai noioso, serrato e soprattutto realistico nonostante la totale inverosimilità della vicenda. Infatti la parola chiave del lungometraggio è esagerazione, da una parte della violenza, tra molto sangue e qualche pugnalata, anche con una matita (per la gioia dei fan, visto che già nel primo capitolo le voci di corridoio sostenevano che in passato Jonathan avesse ucciso tre uomini con una pencil), dall'altra della vicenda, che dall'inizio vede quest'organizzazione criminale, con sedi negli alberghi Continental, ricolma anche di gente apparentemente normale, tra cui spazzini, barboni e persino lottatori di sumo. La pecca consiste nel fatto che se non rispetti le regole vieni scomunicato e ricercato, mentre se non rispetti qualche patto con un membro, questo diffonderà una consistente taglia sulla sua testa. L'uomo nero si troverà nella seconda situazione, e sarà costretto a passeggiare nell'attesa che qualcuno lo fissi e lo spinga a fare Mezzogiorno di fuoco nella quiete pubblica. La ricca tensione data da queste sequenze è affiancata da una sempre ben accetta ironia nera, poiché alla fine tra molti esponenti dell'organizzazione c'è un rapporto di (ex) amicizia e una consapevolezza che l'obiettivo da sopprimere sta facendo il suo lavoro. Nel ricco cast troviamo anche Claudia Gerini, in una parte breve ma importante; Franco Nero, il Django originale; Peter Stormare e anche Laurence Fishburne, di nuovo in coppia con Reeves dopo "Matrix", oltre che il "capo" Ian McShane. Le riprese si sono svolte sia a New York sia a Roma e le musiche di Bates e Richard sono perfette, danno ritmo alle scene e regalano molta adrenalina allo spettatore. La stessa regia del primo di Stahelski e la sceneggiatura di Kolstad sono entrambe superiori a quelle dell'episodio precedente, realizzando un thriller con sparatorie e combattimenti non stop eleganti e ben gestiti, che lasciano a bocca aperta molte volte. Il finale assicura il sequel, che si preannuncia grandioso.
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elpiezo
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venerdì 7 aprile 2017
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un killer furioso dalla faccia triste!!!
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Torna all'azione il taciturno e letale killer professionista interpretato da un enigmatico Keanu Reeves. Un'autentica carneficina tra Roma e New York, un pegno da onorare per dar vita ad un sanguinario b movie che si avvale della presenza di alcuni volti nostrani (Scamarcio, Gerini, Nero) utili ad impreziosire una trama lineare atta ad esaltare le doti di una sorta di “Matrix” più introverso e cruento.
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biso93
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venerdì 31 marzo 2017
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azione pura ed elegante ma si zoppica
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John wick capitolo 2 e' un film del 2017 diretto da David leych. Dopo il buon john wick, keanu reeves torna ad interpretare il killer piu' letale di tutti, personaggio che funziona e che rimane abbastanza fedele a se stesso, supportato purtroppo da una sceneggiatura che arranca in alcuni punti, con evidenti intenti di voler lasciare aperta la porta a sequel vari. L'azione rimane anche qui di altissimo livello, bravissimi stunt e scene lunghe girate benissimo in cui l'azione parla, tralasciando montaggi veloci, lasciando allo spettatore la chiarezza di quello che succede e la sua violenza fredda ed elegante. Attori in parti, gradd piccola parte di Franco Nero e buona prova della Gerini e di Scamarcio, il film ha il merito di espandere il mondo dei killer, appena affrontato nel primo capitolo ma stavolta la sceneggiatura non supporta l'azione.
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John wick capitolo 2 e' un film del 2017 diretto da David leych. Dopo il buon john wick, keanu reeves torna ad interpretare il killer piu' letale di tutti, personaggio che funziona e che rimane abbastanza fedele a se stesso, supportato purtroppo da una sceneggiatura che arranca in alcuni punti, con evidenti intenti di voler lasciare aperta la porta a sequel vari. L'azione rimane anche qui di altissimo livello, bravissimi stunt e scene lunghe girate benissimo in cui l'azione parla, tralasciando montaggi veloci, lasciando allo spettatore la chiarezza di quello che succede e la sua violenza fredda ed elegante. Attori in parti, gradd piccola parte di Franco Nero e buona prova della Gerini e di Scamarcio, il film ha il merito di espandere il mondo dei killer, appena affrontato nel primo capitolo ma stavolta la sceneggiatura non supporta l'azione. Buon prodotto di genere che vi consiglio!
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daniele 69
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sabato 25 marzo 2017
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il giocattolo funziona ancora
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Noi, amanti degli “action” con il contatore dei morti in alto a destra per capirci, siamo rimasti molto colpiti da “John Wick”. Una storia semplice, semplice: super killer (detto l’uomo nero) si ritira dagli affari, la moglie si ammala e muore, un giovane coglione della mafia russa/ucraina come preferite gli ruba la macchina e gli ammazza il cane (regalo della moglie), John giustamente si incazza ed inizia il conteggio dei morti ammazzati male. Insomma John Wick è l’uomo nero. Cazzo ha ammazzato tre persone in un bar con una matita… Un cazzo di matita. Non si ruba la macchina e si ammazza il cane ad uno che potrebbe ammazzarti con una pastiglia per il mal di testa. Sequenze d’azione a canna, tutte in "old school" ambientate in un mondo di criminali ed hit-man con le loro specialissime regole, gli alberghi ed i negozi dedicati che sono pure zone franche, la valuta personale.
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Noi, amanti degli “action” con il contatore dei morti in alto a destra per capirci, siamo rimasti molto colpiti da “John Wick”. Una storia semplice, semplice: super killer (detto l’uomo nero) si ritira dagli affari, la moglie si ammala e muore, un giovane coglione della mafia russa/ucraina come preferite gli ruba la macchina e gli ammazza il cane (regalo della moglie), John giustamente si incazza ed inizia il conteggio dei morti ammazzati male. Insomma John Wick è l’uomo nero. Cazzo ha ammazzato tre persone in un bar con una matita… Un cazzo di matita. Non si ruba la macchina e si ammazza il cane ad uno che potrebbe ammazzarti con una pastiglia per il mal di testa. Sequenze d’azione a canna, tutte in "old school" ambientate in un mondo di criminali ed hit-man con le loro specialissime regole, gli alberghi ed i negozi dedicati che sono pure zone franche, la valuta personale. Una specie di Diagon Alley e Hogsmeade per super criminali, ma con senso dell’onore. :) Come si poteva fare meglio? Alzare l’asticella! Puntare su quello che tanto era piaciuto nel primo film ed amplificare: più azione, più morti (contatore di morti a tre, meglio quattro cifre), più sangue e si punta ancora di più su l’inquietante mondo di criminali di John. “John Wick 2” è divertente, scatenato. Un perfetto B-Action è lo considero un complimento: body count a manetta, nessuna tregua, combattimenti, sparatorie, coltelli, esplosioni e pure qualche momento che ti strappa la risata. Un videogioco ma che ti prende e ti fa volare le due ore. Keanu Reeves fa il suo dovere: corre (un poco imbolsito a dire il vero), incassa pugni, coltellate, pallottole ma non si ferma mai e vorrei farle io le coreografie come le fa lui alla sua età. Pure il rimanente cast non è assolutamente male: Scamarcio (l’attore italiano che ha sempre recitato alla cazzo di cane) riesce a garantire un dignitoso minimo sindacale (dicono che abbai meglio in inglese che in italiano, poi controllerò), c’è la Gerini con la sua personale versione di “Donna Imma” ma strafiga e fa pure vedere una mezza tetta e da lontano forse ho intravisto pure un poco di pelo, un grandissimo Ian McShane, Laurence Fishburne come al solito fa Morpheus con la vestaglia damascata invece dello spolverino di pelle, l’adorabile sommelier Peter Serafinowicz e pure un cammeo di Franco Nero. Insomma uscito dal cinema contento e d’ora in poi porterò sempre un matita con me. Vi ho avvisato.
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andreagiostra
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giovedì 23 marzo 2017
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jonh wick tra mafia e libertà!
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Il Film di David Leitch e Chad Stahelski è perfetto per i cinefili e per gli spettatori amatoriali che prediligono l'azione pura, per certi versi e nella fattispecie quasi ossessiva, in una rappresentazione cinematografica qual è quella de secondo capitolo di “John Wick”!
Il Film costruisce alcune scene interessanti girate nella Città Eterna, la capitale dell'Impero Romano che ha lasciato ai posteri le sue gloriose costruzioni e soprattutto cunicoli e sotterranei di imprecisato scopo dell'Antica Roma, ma che nel Film, ottimamente sceneggiato da Derek Kolstad, diventano luoghi dove si consumano vigliaccati fratricidi, squallidi giochi di potere mafioso, delitti, vendette, tradimenti, assassinii, battaglie corpo a corpo interminabili; dove il protagonista assoluto ed indiscusso è uno stordito e per certi versi depersonalizzato John wick, il bravissimo e sempre più capace di empatizzare il pubblico Keanu Reeves.
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Il Film di David Leitch e Chad Stahelski è perfetto per i cinefili e per gli spettatori amatoriali che prediligono l'azione pura, per certi versi e nella fattispecie quasi ossessiva, in una rappresentazione cinematografica qual è quella de secondo capitolo di “John Wick”!
Il Film costruisce alcune scene interessanti girate nella Città Eterna, la capitale dell'Impero Romano che ha lasciato ai posteri le sue gloriose costruzioni e soprattutto cunicoli e sotterranei di imprecisato scopo dell'Antica Roma, ma che nel Film, ottimamente sceneggiato da Derek Kolstad, diventano luoghi dove si consumano vigliaccati fratricidi, squallidi giochi di potere mafioso, delitti, vendette, tradimenti, assassinii, battaglie corpo a corpo interminabili; dove il protagonista assoluto ed indiscusso è uno stordito e per certi versi depersonalizzato John wick, il bravissimo e sempre più capace di empatizzare il pubblico Keanu Reeves.
La sceneggiatura e la regia vorrebbero rappresentare una scissione di personalità tra il wick depurato dai suoi passati delitti, un “uomo-che -desidera-la-normalità-della-vita-quotidiana”, che vorrebbe vivere la sua vita in “pace”; e un wick spietato ed infallibile killer dalle mille risorse e dalle capacità diaboliche nel riuscire ad annientare qualsiasi ostacolo che si frapponga al suo cammino, ai suoi obiettivi e alla sua volontà. Ma questa scissione, per certi versi schizofrenica, rimane in nuce, rimane non completamente sviluppata, rimane tronca e incompiuta!
In questo secondo capitolo è la mafia, la ndrangheta, che costringerà wick a rispettare un “pegno” che invece non vorrebbe onorare; ma che poi, consultato il potente-”amico” Winston, interpretato da un sempre più convincente Iam McShane, si trova costretto obtorto collo, ad eseguire, come un qualsiasi soldatino al servizio della potente mafia di turno. Missione che si rivelerà presto una trappola mortale dalla quale Wick, per uscirne vivo, dovrà far ricorso a tutte le sue risorse relazionali, marziali e da infallibile guerriero qual è.
Ce la farà? Riuscirà il nostro eroe ad uscirne vivo? È Questa la domanda che il Film lascia allo spettatore quando scorrono i titoli di coda che vedono un Wick zoppicante e insanguinato, fuggire dal suo “inesorabile” destino-mafioso ... in attesa del terzo capitolo di una saga che a questo punto appare una “telenovelas-thriller-azione” di un imprecisato numero di capitoli!
Resta il fatto che il Film, per chi ama il genere thriller-azione, è certamente divertente e da vedere.
ANDREA GIOSTRA.
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andreagiostra
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giovedì 23 marzo 2017
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john wick tra mafia e libertà!
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Il Film di David Leitch e Chad Stahelski è perfetto per i cinefili e per gli spettatori amatoriali che prediligono l'azione pura, per certi versi e nella fattispecie quasi ossessiva, in una rappresentazione cinematografica qual è quella de secondo capitolo di “John Wick”!
Il Film costruisce alcune scene interessanti girate nella Città Eterna, la capitale dell'Impero Romano che ha lasciato ai posteri le sue gloriose costruzioni e soprattutto cunicoli e sotterranei di imprecisato scopo dell'Antica Roma, ma che nel Film, ottimamente sceneggiato da Derek Kolstad, diventano luoghi dove si consumano vigliaccati fratricidi, squallidi giochi di potere mafioso, delitti, vendette, tradimenti, assassinii, battaglie corpo a corpo interminabili; dove il protagonista assoluto ed indiscusso è uno stordito e per certi versi depersonalizzato John Wich, il bravissimo e sempre più capace di empatizzare il pubblico Keanu Reeves.
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Il Film di David Leitch e Chad Stahelski è perfetto per i cinefili e per gli spettatori amatoriali che prediligono l'azione pura, per certi versi e nella fattispecie quasi ossessiva, in una rappresentazione cinematografica qual è quella de secondo capitolo di “John Wick”!
Il Film costruisce alcune scene interessanti girate nella Città Eterna, la capitale dell'Impero Romano che ha lasciato ai posteri le sue gloriose costruzioni e soprattutto cunicoli e sotterranei di imprecisato scopo dell'Antica Roma, ma che nel Film, ottimamente sceneggiato da Derek Kolstad, diventano luoghi dove si consumano vigliaccati fratricidi, squallidi giochi di potere mafioso, delitti, vendette, tradimenti, assassinii, battaglie corpo a corpo interminabili; dove il protagonista assoluto ed indiscusso è uno stordito e per certi versi depersonalizzato John Wich, il bravissimo e sempre più capace di empatizzare il pubblico Keanu Reeves.
La sceneggiatura e la regia vorrebbero rappresentare una scissione di personalità tra il Wich depurato dai suoi passati delitti, un “uomo-che -desidera-la-normalità-della-vita-quotidiana”, che vorrebbe vivere la sua vita in “pace”; e un Wich spietato ed infallibile killer dalle mille risorse e dalle capacità diaboliche nel riuscire ad annientare qualsiasi ostacolo che si frapponga al suo cammino, ai suoi obiettivi e alla sua volontà. Ma questa scissione, per certi versi schizofrenica, rimane in nuce, rimane non completamente sviluppata, rimane tronca e incompiuta!
In questo secondo capitolo è la mafia, la ndrangheta, che costringerà Wich a rispettare un “pegno” che invece non vorrebbe onorare; ma che poi, consultato il potente-”amico” Winston, interpretato da un sempre più convincente Iam McShane, si trova costretto obtorto collo, ad eseguire, come un qualsiasi soldatino al servizio della potente mafia di turno. Missione che si rivelerà presto una trappola mortale dalla quale Wich, per uscirne vivo, dovrà far ricorso a tutte le sue risorse relazionali, marziali e da infallibile guerriero qual è.
Ce la farà? Riuscirà il nostro eroe ad uscirne vivo? È Questa la domanda che il Film lascia allo spettatore quando scorrono i titoli di coda che vedono un Wich zoppicante e insanguinato, fuggire dal suo “inesorabile” destino-mafioso ... in attesa del terzo capitolo di una saga che a questo punto appare una “telenovelas-thriller-azione” di un imprecisato numero di capitoli!
Resta il fatto che il Film, per chi ama il genere thriller-azione, è certamente divertente e da vedere.
ANDREA GIOSTRA.
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ruzzante
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giovedì 23 marzo 2017
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notte spari e poi ? ...
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Raramente mi è capitato di assistere a un film così vuoto. Durante l' intervallo gli spettatori più pazienti ridevano e ironizzavano, altri meritavano di uscire dalla sala. Che dire: su 2 ore possiamo dire che 1 ora e tre quarti se ne vanno in botte, sparatorie e combattimenti corpo a corpo ( Parliamo di decine e decine, forse addirittura centinaia di sequenze tutte uguali) , il resto in situazioni grottesche e inverosimili. per buon peso l' ex bellone Keanu Reeves appare appesantito e zoppica dalla prima all' ultima sequenza... cosa che non gli impedisce di ammazzare un migliaio di persone.
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muttley72
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domenica 19 marzo 2017
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astruse "danze ravvicinate" tra lotta e sparatorie
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Quando era uscito il primo capitolo del film, avevo descritto la pellicola (nella mia recesione) con la famosa barzelletta del "cavaliere nero" ...che uccide tutti i cavalieri bianchi e la cui morale è (...detto in modo non maleducato) che "al cavaliere nero non bisogna dare fastidio".
..colto dalla noia ed essendo amante (e conoscitore) delle (vere) armi... ieri sono andato a vedere il sequel: Il film si muove (come immaginabile) sulla stessa identica "linea" del primo, decrivendo una sorta di codice d'onore e di organizzazione di "probiviri", che regolano l'attività ed i trapporti con e tra i killer...
Nell'ambito di questa "confraternita" il protagonista (ritiratosi a vita privata) è costretto da una sorta di "debito" (contratto in passato con un camorrista italiano) a portare a termine un ultimo contratto, uccidendo a Roma la sorella del boss (che vuole sostituirsi ad essa nel comando della criminalità), per poi essere a sua volta braccato .
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Quando era uscito il primo capitolo del film, avevo descritto la pellicola (nella mia recesione) con la famosa barzelletta del "cavaliere nero" ...che uccide tutti i cavalieri bianchi e la cui morale è (...detto in modo non maleducato) che "al cavaliere nero non bisogna dare fastidio".
..colto dalla noia ed essendo amante (e conoscitore) delle (vere) armi... ieri sono andato a vedere il sequel: Il film si muove (come immaginabile) sulla stessa identica "linea" del primo, decrivendo una sorta di codice d'onore e di organizzazione di "probiviri", che regolano l'attività ed i trapporti con e tra i killer...
Nell'ambito di questa "confraternita" il protagonista (ritiratosi a vita privata) è costretto da una sorta di "debito" (contratto in passato con un camorrista italiano) a portare a termine un ultimo contratto, uccidendo a Roma la sorella del boss (che vuole sostituirsi ad essa nel comando della criminalità), per poi essere a sua volta braccato ....a missione compiuta .
tutto il film è fatto da scene d'azione e le sparatorie (...tutto sommato ben fatte, compresi i ricaricamenti delle stesse), ma assurdamente prive di "senso pratico"...cioè sembra quasi che nel film sia normale (per uno che è addestrato alla lotta e alle armi), di porre in essere una serie di "astruse danze" fatte di lotta corpo a corpo e sparatorie quasi a bruciapelo (con un numero enorme di avversari), uscendone sempre vincitore, solo con qualche ematoma...naturalmente i morti che cadono sotto i colpi del protagonista sono più o meno quelli della cena di "Kill Bill" (...solo che nel ristorante la protagnista li uccideva tutti con una katana). Una sorta di "feticismo per le armi" pervade il film, bella la scena del mercante d'armi che nell'albergo rifornisce il kiler...ma stranamente Lui non usa bombe a mano (che sarebbero utilissime nella scena dei sotterranei romani), ma nasconde una serie di fucili da utilizzare via via...per cosprirsi la fuga. Attori italiani (ben noti) non sfigurano accanto a quelli americani. Film caricaturale dell'uso delle armi ...può piacere a chi accetti questi "difetti" (del film) o anzi li consideri un pregio (...in chiave ironica). Anche l'inizio del film (c'è ache un nuovo cane "Amstaff" per il protagonista) costituisce l'antipasto di questo modo di intendere o insultare la razionalità .... c'è il recupero dell' auto "Mustang" rubata, che è riportata a casa ....dopo una carneficina, ma semidistrutta...alla faccia della tattica professionale
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marionitti
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sabato 18 marzo 2017
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perfetto esempio di film - videogioco
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Il film dura due ore e circa metà del tempo è impiegato in sparatorie, stile videogioco sparatutto, con un record di oltre 20’ per quella centrale. Neanche lo Scharzenegger dei tempi d’oro arrivava a tanto e qui il protagonista non usa mai il mitra, ma sempre colpi singoli o coltellate: un lavoraccio. Comunque il film fa il suo lavoro, intrattiene, e il superkiller impersonato da un K. Reeves mai così simile a Matrix avanza spietato e quasi immortale verso il terzo inevitabile episodio. Due stelle e mezzo sarebbe il voto giusto.
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ashtray_bliss
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martedì 14 marzo 2017
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john wick reload. ritorno del sicario invincibile.
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Presa dal passaparola più che positivo ho deciso di recarmi a vedere John Wick Chapter 2 nonostante non mi attirasse particolarmente il provino e non avendo nemmeno visto il Chapter One. Alla fine della visione mi domando cosa ci si trova di entusiasmante in questa pellicola assurda e inverosimile dal primo all'ultimo frame. John Wick è quel tipo di film che potrebbe provenire direttamente da un videogioco o da un comic, dove il protagonista assume tratti da supereroe, invincibile ed immortale, che come promette dal trailer, ammazza tutti i suoi nemici. Letteralmente. Ecco allora che il film è un prodotto interamente basato su una serie di interminabili sparatorie che si dividono tra Roma e New York, dove John Wick uccide in serie un esercito di sicari al soldo della High Table, la tavola alta (e non calda!) che raduna tutti i super criminali del mondo, dalla camorra alla mafia russa.
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Presa dal passaparola più che positivo ho deciso di recarmi a vedere John Wick Chapter 2 nonostante non mi attirasse particolarmente il provino e non avendo nemmeno visto il Chapter One. Alla fine della visione mi domando cosa ci si trova di entusiasmante in questa pellicola assurda e inverosimile dal primo all'ultimo frame. John Wick è quel tipo di film che potrebbe provenire direttamente da un videogioco o da un comic, dove il protagonista assume tratti da supereroe, invincibile ed immortale, che come promette dal trailer, ammazza tutti i suoi nemici. Letteralmente. Ecco allora che il film è un prodotto interamente basato su una serie di interminabili sparatorie che si dividono tra Roma e New York, dove John Wick uccide in serie un esercito di sicari al soldo della High Table, la tavola alta (e non calda!) che raduna tutti i super criminali del mondo, dalla camorra alla mafia russa.
In questo episodio è infatti un esponente della camorra a dar filo da torcere al nostro "eroe", siccome l'esistenza d'un debito di sangue in sospeso, che va onorato a tutti i costi, spinge Santino d'Antonio a rintracciare Wick e rimetterlo nel giro. Una volta onorato il debito però, Wick si mette sulle traccie di Santino, determinato a ucciderlo per motivi di vendetta, ovviamente, e per impedirgli di assumere il controllo dell'intera New York. Questo, sommariamente, il quadro che serve a sorreggere la debole trama di John Wick n. 2. Un film dove solo l'azione e la violenza scenica hanno la meglio su qualsivoglia sceneggiatura, dialoghi o recitazione. Nessun spazio per l'introspezione psicologica. Di J.Wick si sa lo stretto necessario: è una macchina della vendetta inarrestabile e pressochè immortale.
Interessante l'ambientazione colma di elementi anacronistici che comportano un tono vintage, ma per il resto è un film dove regna l'assurditù più spavalda che incarna alla perfezione il motto "uno contro tutti" e lo spinge all'inverosimile. Buone le coreografie d'azione ma non si può basare un film di quasi due ore solo sulle sparatorie e su qualche mossa proveniente dalle arti marziali. Inoltre buona parte del film è esasperatamente buia, svolgendosi nelle catacombe romane, il che nella migliore delle ipotesi stanca, nella peggiore assopisce il pubblico.
In definitiva John Wick è un film di puro entertainment che richiede agli spettatori di spegnere il cervello ed immergersi in una sorta di dimensione parallela, quella del mondo in cui vive lo stesso John Wick fatta di luci al neon, hotel regolamentati da canoni imprescindibili, tuxedo a prova di arma da fuoco e molte, moltissime sparatorie e morti che si accumulano sulla strada percorsa dal sicario. Anche l'accoppiata Reeves & Fishburne, funzionante nella trilogia Matrix, qui non offre particolari spunti interessanti o memorabili e certamente non è abbastanza per risollevare il prodotto dalla mediocrità nella quale si trova ancorato.
Venendo alla recitazione, troviamo un Reeves a suo agio nel ruolo di misantropo e solitario antieroe. Scamarcio se la cava molto bene in un ruolo che pare scritto apposta per lui, e incarna bene l'archetipo di villain inaffidabile, pronto a pugnalare alle spalle chiunque. Non mi hanno colpito le parti di Common (che comunque figura meglio come attore che come rapper) e di Ruby Rose. Restando fermamente convinta che anche nel genere action esista la qualità e vada ricercata altrove, mi sento di aggiudicare a questo prodotto una risicata sufficienza di 2,5/ 5.
Non lo consiglio, ma sicuramente gli amanti del genere sapranno apprezzarlo.
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