E' una storia gustosissima questa che ci presenta Sophie Boutros, che si appoggia su attori bravissimi e che danno lustro ad una cinematografia che molti in occidente non conoscono (abbiamo visto il film all'ultima edizione del Middle East Now di Firenze). Una commedia, a tratti esilarante, che poggia su una sceneggiatura vivace, con caratteristiche dominano il racconto ( le battute ripetute del padre dello "sposo"). Ma é contemporaneamente una storia drammatica perché ricorda i tragici avvenimenti che hanno sconvolto, alcuni decenni fa, il Libano e l'odio che ancora cova sotto le ceneri (presentato in toni sfumati e lievi, quando ci si poteva aspettare ben altro in considerazione dell'ATTUALE situazione politica che coinvolge Libano e Siria).
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E' una storia gustosissima questa che ci presenta Sophie Boutros, che si appoggia su attori bravissimi e che danno lustro ad una cinematografia che molti in occidente non conoscono (abbiamo visto il film all'ultima edizione del Middle East Now di Firenze). Una commedia, a tratti esilarante, che poggia su una sceneggiatura vivace, con caratteristiche dominano il racconto ( le battute ripetute del padre dello "sposo"). Ma é contemporaneamente una storia drammatica perché ricorda i tragici avvenimenti che hanno sconvolto, alcuni decenni fa, il Libano e l'odio che ancora cova sotto le ceneri (presentato in toni sfumati e lievi, quando ci si poteva aspettare ben altro in considerazione dell'ATTUALE situazione politica che coinvolge Libano e Siria). Avremmo voluto saperne di più sulla famigllia dello "sposo", certamente anch'essa cristiana, vista la visita che i due "fidanzati" fanno alla cappella.
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