nino pell.
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sabato 12 novembre 2016
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il potere terribile del web
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Ancora una volta Edoardo Leo, dopo alcune sue precedenti prove davvero convincenti, si conferma essere regista attento e riflessivo nei riguardi di certe attuali tematiche della società contemporanea, sapendo descrivercele in maniera acuta ed intelligente. "Che vuoi che sia" è una pellicola accostabile al genere comico solo a livello di mera facciata, ma in realtà ci troviamo di fronte ad un film in cui il regista ci evidenzia diversi e controversi aspetti sociali di scottante attualità ed i cui problemi sono spesso di difficile soluzione. Il film, pertanto, affronta il tema della non facile condizione economica di molte coppie nell'ambito della società contemporanea e, allo stesso tempo, di come il mondo del web abbia preso, nel corso dell'ultimo decennio, un predominio pressoché assoluto su ogni altro tipo di comunicazione, condizionando il nostro mondo di pensare e spesso riducendo al lumicino perfino l'intimità e la vita privata delle persone.
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Ancora una volta Edoardo Leo, dopo alcune sue precedenti prove davvero convincenti, si conferma essere regista attento e riflessivo nei riguardi di certe attuali tematiche della società contemporanea, sapendo descrivercele in maniera acuta ed intelligente. "Che vuoi che sia" è una pellicola accostabile al genere comico solo a livello di mera facciata, ma in realtà ci troviamo di fronte ad un film in cui il regista ci evidenzia diversi e controversi aspetti sociali di scottante attualità ed i cui problemi sono spesso di difficile soluzione. Il film, pertanto, affronta il tema della non facile condizione economica di molte coppie nell'ambito della società contemporanea e, allo stesso tempo, di come il mondo del web abbia preso, nel corso dell'ultimo decennio, un predominio pressoché assoluto su ogni altro tipo di comunicazione, condizionando il nostro mondo di pensare e spesso riducendo al lumicino perfino l'intimità e la vita privata delle persone. In tal modo, il regista Leo ci descrive, in maniera cinica, la tendenza moderna dell'uomo contemporaneo nel dare eccessiva importanza al successo evanescente ed illusorio creato dal potere dei media e, in questo caso, dal web, diventato, appunto, il più forte mezzo di imbonimento per le masse. Ritengo pertanto "Che vuoi che sia", un'altra valida prova di Edoardo Leo in qualità di regista ed attore e naturalmente un buon elogio merita naturalmente anche Anna Foglietta, ormai una delle mie pochissime attrici preferite di questi ultimi anni. Infine, il buon Rocco Papaleo che qui si conferma eccellente attore spalla. Ironico, piacevole e scanzonato, come del resto da sempre ci ha abituati.
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liuk!
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domenica 12 marzo 2017
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bravo leo ma sbagliata la protagonista
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Simpatica commedia per Edoardo Leo che si conferma regista brillante e di ottime speranze. Speriamo prima o poi di vederlo alle prese con budget più alti, si merita di lavorare anche senza i fondi della regione!
Che Vuoi Che Sia è un prodotto divertente che ironizza sulla stupidità dei social network e sul degrado morale del web, specchio di una società ignorante e moralmente degradata.
La trama è discreta, non particolarmente comica ma comunque divertente. Nel cast spicca Papaleo che, come sempre, impreziosisce un ruolo secondario rendendolo centrale e portante. Buono anche lo stesso Leo se pur non alla sua migliore prova come attore. La protagonista femminile è invece la parte più debole di tutta la pellicola: la Foglietta è una buona attrice ma troppo seria e teatrale per un ruolo del genere che sarebbe stato valorizzato meglio da una Lodovini o dalla Angiolini, più spigliate e divertenti.
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Simpatica commedia per Edoardo Leo che si conferma regista brillante e di ottime speranze. Speriamo prima o poi di vederlo alle prese con budget più alti, si merita di lavorare anche senza i fondi della regione!
Che Vuoi Che Sia è un prodotto divertente che ironizza sulla stupidità dei social network e sul degrado morale del web, specchio di una società ignorante e moralmente degradata.
La trama è discreta, non particolarmente comica ma comunque divertente. Nel cast spicca Papaleo che, come sempre, impreziosisce un ruolo secondario rendendolo centrale e portante. Buono anche lo stesso Leo se pur non alla sua migliore prova come attore. La protagonista femminile è invece la parte più debole di tutta la pellicola: la Foglietta è una buona attrice ma troppo seria e teatrale per un ruolo del genere che sarebbe stato valorizzato meglio da una Lodovini o dalla Angiolini, più spigliate e divertenti.
Complessivamente mi sento di consigliarne la visione.
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parsifal
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martedì 18 settembre 2018
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nuovi costumi e vecchi taboo
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IL valente Edoardo Leo firma la regia e la sceneggiatura ( insieme a Sannio ,Bonini e Aronadio) di questa pregevole commedia di costume contemporanea , genere a lui particolarmente congeniale. Ancora una volta ,come nei lavori precedenti, va a stigmatizzare a tratti sottili e dettagliati, senza mai appesantire la narrazione, il sostrato sociale attuale , sempre più iniquo e precario. I protagonisti, Claudio ( Leo) e Anna ( A. Foglietta) sono due giovani laureati, di grande spessore professionale , rispettivamente ingegnere e insegnante di matematica, ma costretti ad accontentarsi del poco che la società attuale gli offre. A causa della precarietà del vivere ( tema assai ricorrente nelle commedie scritte e dirette da Leo) non sono ancora genitori, benchè lo desiderino ardentemente.
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IL valente Edoardo Leo firma la regia e la sceneggiatura ( insieme a Sannio ,Bonini e Aronadio) di questa pregevole commedia di costume contemporanea , genere a lui particolarmente congeniale. Ancora una volta ,come nei lavori precedenti, va a stigmatizzare a tratti sottili e dettagliati, senza mai appesantire la narrazione, il sostrato sociale attuale , sempre più iniquo e precario. I protagonisti, Claudio ( Leo) e Anna ( A. Foglietta) sono due giovani laureati, di grande spessore professionale , rispettivamente ingegnere e insegnante di matematica, ma costretti ad accontentarsi del poco che la società attuale gli offre. A causa della precarietà del vivere ( tema assai ricorrente nelle commedie scritte e dirette da Leo) non sono ancora genitori, benchè lo desiderino ardentemente. Un giorno Claudio decide di promuovere un progetto tramite il web cercando di raccogliere fondi. L'impresa non riuscirà , poichè il popolo del web , molto spesso , non apprezza l'intelligenza e la professionalità ma è alla ricerca del facile sensazionalismo a basso costo. Dunque , in preda alo sconforto ed alla delusione , i due giovani si danno all'alcool e dopo una serata etilica , registrano un video con il cellulare, in cui promettono di fare sesso dal vivo , qualora si raggiunga la cifra prefissata per finanziare il progetto di Claudio. Il video vien postato sulle maggiori piattaforme e di colpo le porte , che sino a quel momento erano rimaste chiuse, si spalancano. Di fronte alla promessa di una performance sexy dal vivo, piovono denari da ogni direzione, richieste di interviste televisive e cartacee, serate in discoteca, sponsor ansiosi di avere i due giovani come testimonial. Specchio di una società che vive il ribaltamento dei valori, l'intera vicenda è narrata con il consueto garbo che è peculiare al regista ed autore, mai sguaiato e fuori dalle righe. Un piacevole ritorno della commedia all'italiana , che pur dando un ' occhiata approfondita all'attuale sostrato sociale, mantiene una certa leggerezza,garbata e mai insipida.
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giorgio47
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domenica 20 novembre 2016
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non è la televisione!!!
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l’ultimo film di Edoardo Leo affronta vari problemi legati tra loro: il lavoro, il precariato, la natalità e il web. E’ bene precisare che dopo anni di film in cui “gli italiani” erano ricchi, benestanti e non avevano nessun problema di natura economico, ma solo sentimentale, a parte quello di scegliere dove passare la vacanze, ora sono approdati sui nostri schermi alcuni film che parlano del reale malessere che circola nella nostra società, e questo film è uno di essi. Diciamo subito che il film è gradevole e mi è piaciuto e poi come detto ci sono alcuni spunti niente male. Per esempio è godibilissima la scena “realista” dei due ragazzi che vanno alla trasmissione televisiva per “spiegare” la loro scelta e vengono assaliti da un conduttrice tanto spocchiosa quanto stupida che ovviamente facendo parte del sistema non solo non gli permette di parlare ma da una sua interpretazione del tutto falsa, partendo o meglio dicendo, nonostante la ragazza parli di 800 euro mensili di stipendio, che essendo due laureati avranno sicuramente due buoni stipendi e quindi non lo faranno per danaro.
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l’ultimo film di Edoardo Leo affronta vari problemi legati tra loro: il lavoro, il precariato, la natalità e il web. E’ bene precisare che dopo anni di film in cui “gli italiani” erano ricchi, benestanti e non avevano nessun problema di natura economico, ma solo sentimentale, a parte quello di scegliere dove passare la vacanze, ora sono approdati sui nostri schermi alcuni film che parlano del reale malessere che circola nella nostra società, e questo film è uno di essi. Diciamo subito che il film è gradevole e mi è piaciuto e poi come detto ci sono alcuni spunti niente male. Per esempio è godibilissima la scena “realista” dei due ragazzi che vanno alla trasmissione televisiva per “spiegare” la loro scelta e vengono assaliti da un conduttrice tanto spocchiosa quanto stupida che ovviamente facendo parte del sistema non solo non gli permette di parlare ma da una sua interpretazione del tutto falsa, partendo o meglio dicendo, nonostante la ragazza parli di 800 euro mensili di stipendio, che essendo due laureati avranno sicuramente due buoni stipendi e quindi non lo faranno per danaro. Comunque diciamo che partendo da una situazione economica precaria si cerca di spulciare il mondo virtuale del web, che ovviamente rappresenta tutto il meglio e anche tutto il peggio di un mezzo rivoluzionario. Credo che ognuno di noi avrà la sua opinione ma resta il fatto che tutti quelli, ed oggi cominciano ad essere molti, specialmodo i giornalisti che si credono di poter dare lezioni “al volgo”, che si sentono aggrediti dovrebbero iniziare a fare qualche mea culpa e pensare che la televisione, altro mezzi eccezionale, ridotto allo squallido uso che ne fanno, la possono gestire mentre con il web è meno facile, sia nel bene che nel male resta un mezzo meno controllabile
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marionitti
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domenica 5 marzo 2017
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più di quel che mi aspettavo
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Ho guardato “Che vuoi che sia” pensando: “Questa sera ho voglia di una commedia italiana divertente”. Ho avuto più di quello che mi aspettavo. La storia di Claudio e Anna che, in un momento di follia, postano un filmato in cui promettono che realizzeranno un video porno se la gente verserà almeno 20.000 € per un progetto di crowdfunding, ha la forma della commedia e quindi è anche divertente. Nella miglior tradizione della commedia italiana però la storia diventa un’occasione per offrire uno spaccato di una realtà sociale, quella dei giovani adulti che non riescono ad avere un reddito sicuro e realizzare il loro desiderio di una famiglia, e di un fenomeno contemporaneo, quello degli usi dei social che, in bilico tra potenzialità positive e negative, si caratterizzano per un’ampia e affollata zona grigia dove tutto può accadere.
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Ho guardato “Che vuoi che sia” pensando: “Questa sera ho voglia di una commedia italiana divertente”. Ho avuto più di quello che mi aspettavo. La storia di Claudio e Anna che, in un momento di follia, postano un filmato in cui promettono che realizzeranno un video porno se la gente verserà almeno 20.000 € per un progetto di crowdfunding, ha la forma della commedia e quindi è anche divertente. Nella miglior tradizione della commedia italiana però la storia diventa un’occasione per offrire uno spaccato di una realtà sociale, quella dei giovani adulti che non riescono ad avere un reddito sicuro e realizzare il loro desiderio di una famiglia, e di un fenomeno contemporaneo, quello degli usi dei social che, in bilico tra potenzialità positive e negative, si caratterizzano per un’ampia e affollata zona grigia dove tutto può accadere. Ogni tanto qualche ingenuità, ma il film è intelligente, con un bel disegno di personaggi e una storia che funziona che vale la pena vedere per molti motivi, non ultimo l’umiltà di chi l’ha scritto che ha voluto divertire dicendo qualche cosa, ma mantenendo un tono lieve ed evitando moralismi.
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rob8
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giovedì 2 agosto 2018
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film dall’incerta riuscita
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Non è facile trasporre cinematograficamente il mondo della rete e ciò che vi gira intorno in termini di business, dalla pubblicità alla televisione, dalle sponsorizzazioni agli eventi, fino alla mercificazione del sesso - che è appunto il pretesto narrativo del film.
Ci ha provato Edoardo Leo, attualizzando ai contemporanei tempi digitali lo spunto che fu della Proposta indecente di venticinque anni fa. Con analoga incerta riuscita. Nonostante la buona prova dei comprimari (Anna Foglietta e Rocco Papaleo), la narrazione procede a scatti e progressivamente rallenta senza trovare misura ed opportuno equilibrio tra serio e faceto.
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Non è facile trasporre cinematograficamente il mondo della rete e ciò che vi gira intorno in termini di business, dalla pubblicità alla televisione, dalle sponsorizzazioni agli eventi, fino alla mercificazione del sesso - che è appunto il pretesto narrativo del film.
Ci ha provato Edoardo Leo, attualizzando ai contemporanei tempi digitali lo spunto che fu della Proposta indecente di venticinque anni fa. Con analoga incerta riuscita. Nonostante la buona prova dei comprimari (Anna Foglietta e Rocco Papaleo), la narrazione procede a scatti e progressivamente rallenta senza trovare misura ed opportuno equilibrio tra serio e faceto.
La scenografia esagerata della Milano dei grattacieli e delle discoteche, nonché dei Navigli notturni risulta infine fin troppo esibita e di contrasto agli interni modesti della dimora dei protagonisti. I quali, naturalmente, finiscono loro malgrado vittime del meccanismo voyeuristico che essi stessi hanno innescato.
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eugen
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martedì 14 marzo 2023
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il web e i suoi"frutti"
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"CHe vuoi che sia"(Edoardo Leo, scritto con Alessandro Aronadio e Renato Sannio, 2016)racconta di un crowfunding lanciato da un informatico quasi quarantenne, d'accorod con la fidanzata,insegntante di matematica, , che sembra riscuotrere poro successo, QUando il proegtto "vira"verso un video porno, invece, che l'ifnromatco lancia in un momento di eccitazione bacchica(da ubriaco, insomma)le cose cambiano e, nonostante varie perplessita'anche della donna(mal'idea del figlio," atavico sogno" made in Italy)e dei parenti, anche di quelli opiu'"scafati"Il padre del"ragazzo"e' uno che gli regalava giornalini porno quando era adolesente), diventa invece una sorta di cult, con grande entusiasmo degli allievi di lei e con la promessa di un lauto guadagno TUtto sembra "incanalarsi bene"finche', al momento dele riprese, lei rinuncia e i due litignao e si sepranano per piu'di una stagione, salvo poi rtitrvorasi.
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"CHe vuoi che sia"(Edoardo Leo, scritto con Alessandro Aronadio e Renato Sannio, 2016)racconta di un crowfunding lanciato da un informatico quasi quarantenne, d'accorod con la fidanzata,insegntante di matematica, , che sembra riscuotrere poro successo, QUando il proegtto "vira"verso un video porno, invece, che l'ifnromatco lancia in un momento di eccitazione bacchica(da ubriaco, insomma)le cose cambiano e, nonostante varie perplessita'anche della donna(mal'idea del figlio," atavico sogno" made in Italy)e dei parenti, anche di quelli opiu'"scafati"Il padre del"ragazzo"e' uno che gli regalava giornalini porno quando era adolesente), diventa invece una sorta di cult, con grande entusiasmo degli allievi di lei e con la promessa di un lauto guadagno TUtto sembra "incanalarsi bene"finche', al momento dele riprese, lei rinuncia e i due litignao e si sepranano per piu'di una stagione, salvo poi rtitrvorasi... Ma in rete"nulla si distrugge"e cosi0i, gesotre di un negozio di computer scopre nella rete un video fhard dei due e,,, Decisamente i social hanno soppirnato anche i media tradizionali,per larghe fasce della popolazione, non slo fi giovnaissimi/e e la"societa'dello spettacolo", cocepita da Vaneighem e Debord, che perolsi riferivano ai media tradizionali(quindi neppure al computer, per non dire, ovviamente ai social)e'oggi non in fieri ma in atto e questo piccolo film, costato non cifre esorbitanti, ma "abbordabili", mostra come la "degenerazione"/con tante viroglette, insisto a dire)sia oggi viva e vegeta, anzi un pericolo minaccioso, anche per chi, come i due protagonisti(lo stesso Leo e Anna Foglietta), e'ateo e "laico assoluto", ma quache remora ce l'ha, non tanto verso la nudita'ma verso il sesso sbattuto in faccia a migiaia di "followers"... Rinunciandi a successi eca¿latanti, quelli della "old italian cimedy"del secndo dopoguerra,qui e'una commeida divertente, ma non esilarante e mostrare come si possa far soldi,anche per una"buona causa"(creare una famiglia al netto dell'inflazione)servendosi di,,,, qualcosa di discrutibile, per non dire altro. Bravi acge akltri/e interoreti, da Papaleo a MasismO Wertmueller, a Bebo Storti e Marina Massironi, in un film che si stagli sopra la media della roduzione italiana attuale. Eugen
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parpignol
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lunedì 19 febbraio 2018
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bene ma non benissimo
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Di questo film ho apprezzato molto la regia che definirei sapiente, così come la sceneggiatura, altrettanto avveduta. Il filone narrativo e cinematografico è quello, ormai tristemente consolidato in Italia da circa un decennio, di quello degli psicodrammi generazionali, della modernità tecnologica e sociale che brutalmente aggredisce i trentenni i quali, privi di lavoro e speranze, non riescono a reagire e rimangono soggiogati dai fallaci miraggi raggiungibili con turpi compromessi. Il deterioramento dei rapporti sociali, l'a-valorialità delle persone disilluse, i ricatti del mondo verso i più deboli (e cioè i predetti trentenni squattrinati) fanno dunque parte del leitmotiv angosciante del momento, e, ovviamente, Edoardo Leo si tuffa appieno in questa miniera d'oro che porta sempre tanti spettatori al cinema.
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Di questo film ho apprezzato molto la regia che definirei sapiente, così come la sceneggiatura, altrettanto avveduta. Il filone narrativo e cinematografico è quello, ormai tristemente consolidato in Italia da circa un decennio, di quello degli psicodrammi generazionali, della modernità tecnologica e sociale che brutalmente aggredisce i trentenni i quali, privi di lavoro e speranze, non riescono a reagire e rimangono soggiogati dai fallaci miraggi raggiungibili con turpi compromessi. Il deterioramento dei rapporti sociali, l'a-valorialità delle persone disilluse, i ricatti del mondo verso i più deboli (e cioè i predetti trentenni squattrinati) fanno dunque parte del leitmotiv angosciante del momento, e, ovviamente, Edoardo Leo si tuffa appieno in questa miniera d'oro che porta sempre tanti spettatori al cinema. Stiamo bevendo l'amaro calice del pessimismo sociale, perciò è giusto così. Leo però non è un regista di bassa manovalanza, di quelli che sfruttano un trend senza metterci cuore e impegno, e il risultato lo premia: la sua performance da attore, del resto, risulta molto credibile (sarà pure per quell'aria da bonaccione romano che si porta appresso): il suo personaggio, Claudio, sembra davvero un (imbarbosito) fidanzato che prova a mettere su famiglia nella consapevolezza di essere ormai "fuori tempo massimo" e cioè in un'età in cui è risibile vederlo ancora alle prese con il parere genitoriale, e con una vita di convivenza forzata con altre persone (lo zio della fidanzata). Edoardo Leo riesce a mettere su un personaggio credibile che, pur essendo "vittima" del suo tempo di crisi lavorativa, non riesce a destare compassione negli spettatori, e questo lo rende più vero e bello. Claudio ispira ripulsione: la sua vita è quella che nessun tardo trentenne vorrebbe davvero vivere, nessun uomo della sua età vorrebbe mai essere figlio di un padre che pensa a figliare con una giunonica moldava e che ha debiti con lui, nessuno vorrebbe convivere ancora con la fidanzata, come se fosse fresco ventenne, nessuno vorrebbe condividere l'appartamento con altri estranei, nessuno vorrebbe doversi ubriacare per dimenticare i problemi, con le conseguenze che poi si verificano nel film. Qualcuno potrebbe obiettare che però la vita di Claudio non è tutta spine, dato che comunque egli, a differenza di molti trentenni disoccupati che non offrono garanzie, ha almeno una fidanzata che lo ama. E invece no, le cose stanno diversamente. Se si guarda con occhio più attento il film, ci si accorge che Anna (Anna Foglietta) non ama Claudio. I due si appoggiano l'uno all'altra in un monotono rapporto dove l'amore non è che una caricatura di sè stesso; tanto è vero che alla fine i due si ricongiungono solo "grazie" ad un belluino desiderio carnale. Anna Foglietta è, comunque, inadatta al ruolo: nonostante si sia cercato di mantenerla struccata e dimessa per gran parte del film, basta vederla poi ben sistemata (alla scena dell'intervista in trasmissione TV) per capire che non è affatto credibile nel ruolo di "ragazza acqua e sapone". Un plauso va comunque alla regia per il vestiario: Anna veste quasi sempre gonne lunghe e ariose (vedere anche la locandina), scelta voluta per accentuare la sua femminilità e la sua contrapposizione di comportamento femminile rispetto a Claudio. Ultimo tocco di classe di Leo nella creazione dei personaggi è quella di farli atei, il che ha rimosso subito la problematica morale e religiosa che sarebbe nata nella coppia protagonista, e che certamente sarebbe stata troppo problematica da affrontare in questo contesto. Personaggi secondari gradevoli e ben resi da un Rocco Papaleo in gran forma (ma molto invecchiato), e una discreta Marina Massironi (anche lei molto ingrassata e invecchiata).
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flyanto
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lunedì 14 novembre 2016
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quanto può diventare compromettente postare su int
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Ritorna il comico e regista Edoardo Leo nelle sale cinematografiche con il suo ultimo film intitolato "Che vuoi che Sia" in cui affronta il tema dei social networks e dell'esagerata e contemporanea dipendenza degli individui da essi e da internet in generale. Leo interpreta un ingegnere informatico, disoccupato e che ogni tanto ripara computers infettati da virus e sempre con nuovi progetti da proporre alle aziende da cui puntualmente viene rifiutato. Quando un giorno un suo progetto su Internet sembra interessare ad un'azienda, egli deve però darsi da fare al fine di venire finanziato in rete ed a qst punto comincia a cambiare radicalmente la sua esistenza e quella della propria compagna (Anna Foglietta), la quale è un'insegnate precaria di matematica in un liceo e molto desiderosa a formare con un figlio una famiglia completa.
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Ritorna il comico e regista Edoardo Leo nelle sale cinematografiche con il suo ultimo film intitolato "Che vuoi che Sia" in cui affronta il tema dei social networks e dell'esagerata e contemporanea dipendenza degli individui da essi e da internet in generale. Leo interpreta un ingegnere informatico, disoccupato e che ogni tanto ripara computers infettati da virus e sempre con nuovi progetti da proporre alle aziende da cui puntualmente viene rifiutato. Quando un giorno un suo progetto su Internet sembra interessare ad un'azienda, egli deve però darsi da fare al fine di venire finanziato in rete ed a qst punto comincia a cambiare radicalmente la sua esistenza e quella della propria compagna (Anna Foglietta), la quale è un'insegnate precaria di matematica in un liceo e molto desiderosa a formare con un figlio una famiglia completa. Per avere messo per sbaglio o, meglio, per scarsa attenzione, nonchè poca consapevolezza delle conseguenze, un video personale su Internet, egli e la sua fidanzata si troveranno coinvolti in un affare che li vorrebbe interpreti di un video porno amatoriale dietro un grosso compenso di denaro. Dapprima, ma soprattutto lui, quasi convinta della proposta (soprattutto in vista di un futuro e probabile allargamento della famiglia) e poi pentita, la coppia riuscirà finalmente ad approdare alla scelta più giusta ......
Edoardo Leo, così, qui affronta il tema o, più precisamente, i temi, quanto mai attuali della dipendenza da Internet e della propria responsabilità, con le conseguenze annesse e connesse, che un individuo generalmente ha quando naviga e posta qualcosa in rete, della disoccupazione e mancanza di un futuro sicuro e quello, inoltre, di carattere più morale concernente la propria intimità e quanto questa e la dignità personale possano valere ai fini di un lauto compenso. Qui si arriva all'estremo (ma nemmeno poi troppo, purtroppo) di finire addirittura a girare un video porno, e la denuncia, sia pure in chiave altamente comica portata avanti dal regista/attore (e pure sceneggiatore) Leo concerne non solo ogni singola responsabilità individuale ma anche la maggiormente dilagante mancanza odierna dei contatti umani a favore ormai solo di quelli virtuali. Pertanto, dietro un'ironia che si manifesta apertamente, ma senza mai scendere nella volgarità, sia nelle situazioni rappresentate che nei dialoghi brillanti, il comico romano offre allo spettatore un film altamente ed intelligentemente divertente ma anche uno spunto serio per riflettere sulla questione dei rapporti sociali di oggi e sul prezzo che uno pensa più o meno di valere personalmente.
Azzeccati nei propri personaggi sia Leo che la Foglietta che anche Rocco Papaleo, lo zio di lei, (come pure Marina Massironi, Massimo Wertmuller e Bebo Storti, ecc...) i quali rispecchiano la perfetta sintonia vigente nonchè il reciproco ruolo da spalla l'uno dell'altro.
Altamente consigliabile come film comico scaccia pensieri.
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hesselius
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giovedì 10 novembre 2016
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un film gradevole
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Una giovane coppia che cerca di realizzare i propri sogni, lottando ogni giorno tra lavori precari e progetti da portare avanti. Quando i due riescono a trovare una possibile soluzione per cambiare la loro vita...
La storia è carina, il cast bravo, il film scorrevole. Come passare un'ora e mezza in relax e senza troppi pensieri.
"Che vuoi che sia" è il genere di commedia all'italiana che ci piace e che guarda ai problemi odierni con una venatura comica ma allo stesso tempo drammatica. Non è sicuramente un film "impegnato" ma un piacevole ritratto della società odierna. Prima di vederlo pensavo fosse la solita stupida e melensa commedia; mi sono ampiamente ricreduto. Sorpresa.
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