Comprare a scatola chiusa e trovare al suo interno un bel manufatto di purissimo indie (opera prima autoprodotta) nostrano (made in Formia, provincia di Latina) lavorato con materie prime a km zero (location, personaggi e interpreti originali nel ruolo di se’ stessi) lascia la stessa soddisfazione di un buon affare concluso inaspettatamente e con una stretta di mano.
Emanuele, Giacomo, Giorgio, Luigi e Matteo hanno poco più di vent’anni e vivono a Formia, con il mare di fronte e le montagne alle spalle. Il presente è fatto di giornate pigre trascorse tra gli esercizi di Analisi II e un giro in birreria con gli amici di sempre, il futuro è ancora un punto di domanda.
L’istantanea di una generazione di ventenni sospesi tra l’indolenza della vita di provincia, il pensiero costante di andarsene via e l’atroce sospetto di stare in fondo bene lì dove si trovano prende vita in Al di là del risultato nella dimensione di un’autoproduzione ma con notevole chiarezza e generosità di idee. Ecco come un piccolo e giovane film su quella fase della vita in cui non sei più qualcosa ma non sei ancora qualcos’altro può riuscire divertente e delicato, a suo modo anche un po’ filosofico e costantemente attraversato da un’(auto)ironia sottile e pacata (“dobbiamo costruire un’epica di provincia”) che non cede mai alla battuta piaciona e nemmeno calca la mano, come invece avrebbe potuto, sul peculiare accento di confine tra Lazio e Campania. Dotato insomma di un certo stile (rara avis) e di naturale empatia, il regista dirige se stesso e un gruppo di amici già affiatati da conoscenza decennale, ragazzi che si sono prestati al progetto senza farsi prendere dall’idea di cambiare rotta per il cinema infatti, nonostante le interpretazioni risultino molto disinvolte e naturali, sappiamo che se ne sono tornati tutti a testa china sulle pagine sottolineate dei libri testo. Autore giovane anagraficamente (1991), sensibile e sicuro dietro la macchina da presa, Emanuele Forte porta in dote un particolare senso di composizione dell’inquadratura, che riesce a trasmettere un’impressione di cura e pienezza nonostante una messa in scena poco o per nulla manipolata rispetto alla realtà. La stessa abilità nell’impiegare frammenti di vissuto (che siano una battuta, un gesto o un oggetto) ad uso cinematografico senza per questo snaturarli è un altro dei punti di forza del film, basti pensare all’inserimento di alcune originali canzoni scritte, precedentemente al film, da uno dei protagonisti con la passione per la musica e utilizzata come commento musicale in una sequenza di gioco che spicca per dinamica e freschezza.
ConEcce Bombo e I Vitelloni come illustri riferimenti espressamente dichiarati, Al di là del risultato si presenta comunque come opera prima personale e genuina, giovane nel modo di porsi ma realizzata con cognizione di causa e determinazione nell’arco di tre anni durante le sole vacanze natalizie, quando i protagonisti, studenti fuori sede, erano tutti di ritorno a Formia per le vacanze. Esordio decisamente riuscito.
[+] lascia un commento a freerider »
[ - ] lascia un commento a freerider »
|