Un mistero avvolge la fine repentina e tragica di un grande folk-pop-singer. La moglie ne piange la sorte, disperata. Lei letteralmente “cade a pezzi” così come il marito “ruzzolò” dalla cime di una roccia. Allora si ruppe in lei qualcosa che difficilmente si può ricostruire.
Incontri una persona con la quale scegli di condividere tutto e poi questa tua decisione rimane frustrata: insieme con quella persona perdi anche il resto.
Il film è tutto qui.
E non basta la splendida Rebecca Hall - che scoprimmo in un simpatico film di Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona, con un cast stratosferico: Scarlett Johansson, Penelope Cruz (finalmente “in palla” e ai suoi massimi, nel ruolo della pittrice schizzata) e Javier Bardem - a risollevarne le sorti: è un film nato-morto.
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Un mistero avvolge la fine repentina e tragica di un grande folk-pop-singer. La moglie ne piange la sorte, disperata. Lei letteralmente “cade a pezzi” così come il marito “ruzzolò” dalla cime di una roccia. Allora si ruppe in lei qualcosa che difficilmente si può ricostruire.
Incontri una persona con la quale scegli di condividere tutto e poi questa tua decisione rimane frustrata: insieme con quella persona perdi anche il resto.
Il film è tutto qui.
E non basta la splendida Rebecca Hall - che scoprimmo in un simpatico film di Woody Allen, Vicky Cristina Barcelona, con un cast stratosferico: Scarlett Johansson, Penelope Cruz (finalmente “in palla” e ai suoi massimi, nel ruolo della pittrice schizzata) e Javier Bardem - a risollevarne le sorti: è un film nato-morto. Non riesce in alcun modo a riscattarsi dal lutto per la perdita del marito perfetto ed è condannato a virare - senza pietà per lo spettatore - verso il finale romantico, anche se malinconico. Solo un piccolo lampo di luce, che però rimane nella sceneggiatura, il fatto cioè che Rebecca, nel suo personaggio, scelga di caricarsi sulle spalle un nuovo lutto irrisolto, quello del boy-friend newyorkese (per la perdita giovanile del padre).
Il partner di Rebecca è un attore greco, cresciuto accanto alla splendida e poliedrica Jennifer Aniston (anche lei greca), Jason Sudeikis, meglio noto per ruoli demenziali, ma da qualche anno convertitosi ad attor giovane, belloccio-simpatico. Tornano in mente i suoi momenti più ridicoli e quindi le scene di passione sono “minate” già in partenza. Ma si tratta di un attore che ha stoffa.
Rebecca Hall è un'attrice “europea”, benché americanissima nel personaggio - purtroppo soprattutto nell'accento - infatti è inglese e questo fa subito la differenza. Nel senso che, secondo me, un'attrice americana deve sudare il doppio per ottenere l'effetto drammatico che un'attrice europea di pari livello ha di default…! Rebecca ha la faccia morbida da adolescente (maschio) e ricorda il giovanissimo Johnny Depp e non solo nei lineamenti. È una bellezza naturale e intrigante. La sua silhouette sembra un manga con le sue gambe non lunghe (molto belle) disegnate sotto un corpo sottile, un collo lunghissimo e chioma da star.
È molto convincente nel suo lavoro d'attrice basato sulla “sottrazione” e anche nei momenti in cui il suo personaggio deve esprimere aggressività è convincente.
Purtroppo il film non offre spazio per metterla alla prova come si deve: è solo “un fiume di lacrime”…
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