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flyanto
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venerdì 4 marzo 2016
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un dolce veramente spettacolare
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Esordio registico dell'attore comico Fabio De Luigi, "Tiramisù" è una commedia divertente il cui titolo sta ad indicare "l'escamotage" a cui il protagonista (lo stesso Fabio de Luigi) ricorre al fine di ottenere dei favoritismi sul lavoro. Egli, infatti, è un informatore medico, piuttosto mediocre nella propria professione e soprattutto alquanto ostacolato da una grossa ed agguerrita concorrenza. A causa dello sbaglio del destinatario a cui sarebbe dovuto essere consegnato il suddetto dessert, il protagonista intuisce, visto il grosso successo riscontrato dal dolce preparato da sua moglie, che, donandolo, potrà accedere al cospetto di importanti esponenti in campo medico riuscendo così a piazzare i propri prodotti farmaceutici.
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Esordio registico dell'attore comico Fabio De Luigi, "Tiramisù" è una commedia divertente il cui titolo sta ad indicare "l'escamotage" a cui il protagonista (lo stesso Fabio de Luigi) ricorre al fine di ottenere dei favoritismi sul lavoro. Egli, infatti, è un informatore medico, piuttosto mediocre nella propria professione e soprattutto alquanto ostacolato da una grossa ed agguerrita concorrenza. A causa dello sbaglio del destinatario a cui sarebbe dovuto essere consegnato il suddetto dessert, il protagonista intuisce, visto il grosso successo riscontrato dal dolce preparato da sua moglie, che, donandolo, potrà accedere al cospetto di importanti esponenti in campo medico riuscendo così a piazzare i propri prodotti farmaceutici. Il successo ovviamente arriva subito ed egli diventa nel proprio campo lavorativo immediatamente famoso e ricercato, cominciando così a comportarsi in maniera addirittura presuntuosa e molto sicura di sè. Ciò lo porterà inevitabilmente ad entrare in disaccordo con la moglie, compromettendo seriamente il proprio matrimonio, finchè la situazione cambierà nuovamente....
Senza alcun dubbio, il film risulta piacevole ed, appunto, divertente ma non raggiunge i livelli più riusciti di altre pellicole precedenti, dirette da altri registi, a cui De Luigi ha preso parte. Il team degli attori (Vittoria Puccini, Angelo Duro, Alberto Farina, ecc,...) funziona bene tra di loro, dimostrando affiatamento e sintonia, ma l'impressione che se ne trae è che tutti, De Luigi compreso, siano presentati e posti più come delle macchiette buffe, con le proprie caratteristiche ben marcate, e nulla di più, creando di conseguenza un prodotto quasi "forzato". E lo stesso discorso può essere esteso anche per ciò che concerne i dialoghi ed alcune situazioni in generale, risultando il più delle volte "tirate" e costruite al fine di ricercare "l' effetto" a tutti i costi.
Consigliabile, comunque, come puro e semplice scaccia pensieri.
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jk_dom
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mercoledì 2 marzo 2016
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buona la prima
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Ho messo 5 stelle, non perchè il film valga 5 stelle, ossia un capolavoro, ma l'ho fatto solo per alzare la media delle stelle, perchè secondo il mio punto di vista questa pellicola merita molto di più di quanto alcuni la stiano etichettando. Bene, il film non è una cosa da Spielberg nè quanto meno da Innaritù, ma un comico italiano che ha fatto passare una bella serata, una novantina di minuti, con molti sorrisi e risate. Sinceramente avrei messo 3 stelle, non 5 ma l'ho fatto solo per quel motivo. Film godibile.
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dabar
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martedì 1 marzo 2016
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senza infamia e senza lode
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Il film, che vede per la prima volta nei panni del regista l’attore comico Fabio De Luigi, vuole farci riflettere su quanto sia più o meno importante per ognuno di noi la carriera e chiederci, se per avere successo in campo lavorativo, saremmo disposti a perdere di vista i nostri valori o a mettere in pericolo il rapporto di una vita.
La trama si svolge intorno ad un dolce, il “tiramisù” appunto, preparato magistralmente dalla moglie buona e bella (Vittoria Puccini) e che per errore viene scambiato per un tentativo di corruzione, finendo sulla scrivania di un medico della mutua al quale, il nostro protagonista(De Luigi) deve vendere garze e bende mediche.
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Il film, che vede per la prima volta nei panni del regista l’attore comico Fabio De Luigi, vuole farci riflettere su quanto sia più o meno importante per ognuno di noi la carriera e chiederci, se per avere successo in campo lavorativo, saremmo disposti a perdere di vista i nostri valori o a mettere in pericolo il rapporto di una vita.
La trama si svolge intorno ad un dolce, il “tiramisù” appunto, preparato magistralmente dalla moglie buona e bella (Vittoria Puccini) e che per errore viene scambiato per un tentativo di corruzione, finendo sulla scrivania di un medico della mutua al quale, il nostro protagonista(De Luigi) deve vendere garze e bende mediche.
Da questo malinteso comincia per il nostro informatore scientifico un’inarrestabile crescita professionale (più subita che meritata) e proprio per questo difficile da gestire, fino a tornare in sé, per non perdere l’unica cosa che conti: l’amore della donna amata che aveva saputo stare con lui proprio quando il successo non sapeva cosa fosse.
Vizi e virtù dell’animo umano ci sono quasi tutti, forse troppi e già visti (il cinismo, l’apatia, la pazienza, l’ingenuità, la tentazione, la corruttibilità), ma ciò che a mio avviso ha penalizzato questo film sono stati l‘incapacità di andare più a fondo alle tematiche (che invece sono state affrontate in modo superficiale, forse proprio perché erano tante), come pure l’assenza di una comicità travolgente in tutto il film, che dovrebbe essere l’elemento cardine di una commedia. Avrei preferito che si fosse osato di più, ma forse ad un regista agli esordi sarebbe stato chiedere troppo.
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albydrummer
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lunedì 29 febbraio 2016
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..simpatico e regista ..il fabio
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Commedia semplicissima e divertente ,un ora e mezza per sorridere un pò..e anche nella sua prima esperienza da regista...tutto sommato film godibile...
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erinna78
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domenica 28 febbraio 2016
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imbarazzante !!
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Esco dal cinema e mi faccio una domanda.... Perchè ?
Perchè fare questo film ?
Perchè una storiella inutile e noiosa diventa un film ?
Perchè qualcuno non ha preso De luigi e gli ha detto "questa roba non funziona"
Mah .....
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(di r milone)
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woody62
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sabato 27 febbraio 2016
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ascesa e caduta di un venditore di supposte
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Dopo una discreta gavetta fatta di cinepanettoni con ruoli minori e le ultime commedie all'italiana di nuova generazione come protagonista (Una donna per amico, Aspirante vedovo, La peggior settimana della mia vita) Fabio De Luigi si cimenta nella sua prima regia in un film da lui stesso ideato e scritto. E il risultato non è disprezzabile, anzi. Il film narra la storia della “resistibile” ascesa di Antonio che, da umile informatore medico di garze, cerotti e supposte, diventa la star delle vendite di un'ambigua ditta di attrezzature mediche. Questo successo negli affari non è certo merito suo, ma del cognato cinico e concreto, e sopratutto della moglie (una misurata Vittoria Puccini) che oltre ad essere colta e intelligente (più del marito) ha una capacità particolare: sa preparare un Tiramisù di bontà eccelsa che è in grado di aprire tutte le porte.
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Dopo una discreta gavetta fatta di cinepanettoni con ruoli minori e le ultime commedie all'italiana di nuova generazione come protagonista (Una donna per amico, Aspirante vedovo, La peggior settimana della mia vita) Fabio De Luigi si cimenta nella sua prima regia in un film da lui stesso ideato e scritto. E il risultato non è disprezzabile, anzi. Il film narra la storia della “resistibile” ascesa di Antonio che, da umile informatore medico di garze, cerotti e supposte, diventa la star delle vendite di un'ambigua ditta di attrezzature mediche. Questo successo negli affari non è certo merito suo, ma del cognato cinico e concreto, e sopratutto della moglie (una misurata Vittoria Puccini) che oltre ad essere colta e intelligente (più del marito) ha una capacità particolare: sa preparare un Tiramisù di bontà eccelsa che è in grado di aprire tutte le porte. Naturalmente al culmine della parabola l'ineffabile Antonio, inebriato dal successo, inizierà la caduta quando la moglie (con il suo magico Tiramisù) lo lascia. Non tanto per un tradimento con la collega di lavoro (Giulia Bevilacqua, sempre bella e intrigante), tradimento che in effetti è solo virtuale, come spesso accade a De Luigi, quanto per la “perdita dell'innocenza” che l'onesto dottor Galbiati (un bel cameo di un irriconoscibile Pippo Franco – si intuisce che è lui solo dalla voce), gli diagnostica con crudo realismo. Antonio, sia pur goffo e imbranato, era un giovane onesto e simpatico; finisce a vincere appalti truccati vendendo attrezzature mediche scadenti sulla pelle di chi poi dovrà farne uso. Questo è il motivo dell'abbandono della moglie per tornare alla prima passione, l'insegnamento nelle scuole elementari. Solo dopo il licenziamento e una adeguata catarsi “ciclistica”, sempre suggerita da Galbiati, Antonio seguirà la strada giusta. Con un cast fatto di caratteristi comici vecchi e nuovi (gli amici Bebo Storti, Di Nuzzo e Di Biase pizzaioli improbabili, Angelo Duro nel ruolo del cognato) si ride, o si sorride, in varie occasioni. Certo la sceneggiatura presenta più di qualche lentezza e incongruenza (una su tutte, il finale in villa), ma il prodotto è comuneuq gradevole e leggero. Una menzione particolare per la colonna sonora, bella e curata.
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