g_andrini
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sabato 10 settembre 2016
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buona pellicola
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E' un film che mi ha affascinato fin dal trailer. Il suicidio è un argomento scottante, la foresta giapponese ha effettivamente una attrattiva notevole, confermata dai tristi numeri. La fotografia è decisamente bella, con riprese digitali di prima qualità. Il protagonista si esprime bene, così come il giapponese "compagno di ventura".
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dinoroar
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lunedì 9 maggio 2016
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ignorare la critica ...
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Sempre più spesso vado a vedere un film evitando accuratamente di leggere le critiche, specialmente di "criticoni di mestiere" che analizzano al microscopio citando a destra e a manca, in una gara di "io cel'ho più lungo" in un esercizio autoreferenziale che troppo spesso influenza il pubblico. Sono andato a vedere questo film praticamente a digiuno e sono contento. Ho potuto così godere di questo "delicato" se così si può dire visti gli argomenti forti, modo di narrare il dramma. Forse si indugia un filo troppo sui fascinosi protagonisti, ma il primo piano spinto li pone talmente vicino allo spettatore che quasi può udire il rumore dei pensieri.
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Sempre più spesso vado a vedere un film evitando accuratamente di leggere le critiche, specialmente di "criticoni di mestiere" che analizzano al microscopio citando a destra e a manca, in una gara di "io cel'ho più lungo" in un esercizio autoreferenziale che troppo spesso influenza il pubblico. Sono andato a vedere questo film praticamente a digiuno e sono contento. Ho potuto così godere di questo "delicato" se così si può dire visti gli argomenti forti, modo di narrare il dramma. Forse si indugia un filo troppo sui fascinosi protagonisti, ma il primo piano spinto li pone talmente vicino allo spettatore che quasi può udire il rumore dei pensieri. Forse è quest'occhio (cinepresa) indagatore che passando da panoramiche stupende a primissimi piani, trasmette la sensazione di scollamento tra l'intimo e quello che lo circonda. L'amore e la fine che la routine può infliggere ad esso, l'incomunicabilità, l'umano errare, il rimpianto, il distacco, il perdono, l'anima ... e molto ancora. Il tutto narrato a bassa voce, con pause ed assenze, sguardi persi nel vuoto alla ricerca di quel salvifico "filo di Arianna" che ti riconduca sul sentiero della vita. Consigliato alla faccia dei criticoni.
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flyanto
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venerdì 6 maggio 2016
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una foresta con un ruolo importante
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ll regista Gus Vas Sant firma l' ultima sua opera, "La Foresta dei Sogni", presentando il percorso di rinascita, dopo la ricerca esasperata della morte, che un uomo percorre faticosamente dopo un grave ed improvviso lutto.
Il protagonista (Matthew Mc Conaughey), a seguito della morte inaspettata della moglie (Naomi Watts), soffre profondamente, preso anche dai molteplici sensi di colpa per il loro rapporto fortemente in crisi negli ultimi tempi, e pertanto decide di porre fine alla propria esistenza andando a morire nella foresta giapponese ai piedi del monte Fuji. Qui, deciso ad ingoiare l'intero tubetto di barbiturici, nel frattempo incontra un uomo giapponese che cerca come lui di porre fine alla propria esistenza in quanto disonoratosi con la retrocessione della sua posizione lavorativa.
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ll regista Gus Vas Sant firma l' ultima sua opera, "La Foresta dei Sogni", presentando il percorso di rinascita, dopo la ricerca esasperata della morte, che un uomo percorre faticosamente dopo un grave ed improvviso lutto.
Il protagonista (Matthew Mc Conaughey), a seguito della morte inaspettata della moglie (Naomi Watts), soffre profondamente, preso anche dai molteplici sensi di colpa per il loro rapporto fortemente in crisi negli ultimi tempi, e pertanto decide di porre fine alla propria esistenza andando a morire nella foresta giapponese ai piedi del monte Fuji. Qui, deciso ad ingoiare l'intero tubetto di barbiturici, nel frattempo incontra un uomo giapponese che cerca come lui di porre fine alla propria esistenza in quanto disonoratosi con la retrocessione della sua posizione lavorativa. La foresta in questione, molto affascinante ma ben fitta e facile a perdervisi dentro, è ormai diventato il luogo dove molti individui scelgono di morire, eleggendola come luogo ideale della propria morte. Ma nella giornata e nottata che i due suddetti uomini trascorrono insieme cercando alla fine di salvarsi e di uscire così dall' intricata foresta, il loro legame si salda sempre di più ed il protagonista ripercorre mentalmente l' ultimo periodo di crisi e non trascorso con l'amata moglie finchè, in qualche modo riesce a chiamare i soccorsi ed a venire finalmente salvato per tornare alla vita di sempre, seppure cambiato nel profondo ma ben disposto positivamente verso il futuro.
Gus Van Sant filma filma un'opera assai melodrammatica ed altamente suggestiva, un poco lontano dalle tematiche da lui trattate solitamente nelle sue pellicole precedenti. Il tema della morte, sia pure in forma completamente diversa, era stato in realtà già da lui affrontato nei films, per esempio, "Elephant" e "L'Amore che Resta", ma qui acquista una dimensione completamente diversa, quasi ultraterrena o, per lo meno, fantastica, molto vicino al concetto di morte degli orientali. In tutto ciò però, purtroppo, non spicca nulla di veramente eclatante ed originale: la crisi molto profonda sofferta dal protagonista viene ben rappresentata da Van Sant, e così pure il suo enorme senso di colpa, ma nell'insieme l'opera non riesce a comunicare nulla di nuovo ed a distaccarsi dalla struttura di un film puramente melodrammatico ed intriso di eccessivo sentimentalismo. L'unico elemento che colpisce e che sicuramente rimarrà impresso nella mente dello spettatore, diventando in pratica il vero protagonista della pellicola, è proprio la foresta che ha il potere di indurre il protagonista ad una profonda presa di coscienza di sè coem se fosse una sorta di purificazione: una foresta fitta, piena di alberi che a mala pena lasciano trasparire i raggi del sole, dal colore verde intenso, affascinante, misteriosa e nello stesso tempo anche un poco inquietante per la sua valenza di luogo di trapasso e di non ritorno.
In generale, abbastanza mediocre, sebbene in alcune sue parti suggestivo ed intenso.
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filippo catani
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martedì 3 maggio 2016
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van sant delude
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Un professore di scienze sconvolto dalle ultime vicende familiari si reca in Giappone in una foresta in cui solitamente si ritirano coloro che vogliono suicidarsi.
Allora cerchiamo di non buttare via il bambino con l'acqua sporca anche se il giudizio rimane piuttosto negativo. La trama in se sarebbe anche accattivante e resa ancor più migliore dalla presenza del solito ottimo McCounaghly coadiuvato da Watanabe e Watts. L'ambientazione nella foresta giapponese è molto forte ed evocativa così come ben calibrati appaiono i flashback. Cos'è allora che non funziona? Chiamiamolo il messaggio misto di filosofia orientale e new age. Lo spettatore più attento infatti inizia già a drizzare le orecchie quando il protagonista fa una dichiarazione forte sulla scienza che spiega tutto.
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Un professore di scienze sconvolto dalle ultime vicende familiari si reca in Giappone in una foresta in cui solitamente si ritirano coloro che vogliono suicidarsi.
Allora cerchiamo di non buttare via il bambino con l'acqua sporca anche se il giudizio rimane piuttosto negativo. La trama in se sarebbe anche accattivante e resa ancor più migliore dalla presenza del solito ottimo McCounaghly coadiuvato da Watanabe e Watts. L'ambientazione nella foresta giapponese è molto forte ed evocativa così come ben calibrati appaiono i flashback. Cos'è allora che non funziona? Chiamiamolo il messaggio misto di filosofia orientale e new age. Lo spettatore più attento infatti inizia già a drizzare le orecchie quando il protagonista fa una dichiarazione forte sulla scienza che spiega tutto. Inevitabile pensare che il soggetto avrà dei ripensamenti arrivando ad un finale che lascia letteralmente di sasso. Insomma da una sceneggiatura e un regista di calibro era davvero lecito aspettarsi qualcosa di più e meglio.
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pao_1093
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martedì 3 maggio 2016
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interessante, profondo, verde
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Un ottimo film di spessore per certi versi (dialoghi, riflessioni, inquadrature) e meno "concreto" per altri (la metafora nell'insieme). Mi ha fatto riflettere e concentrare per un'ora e 45: quanto basta per dire che é un film ben fatto a mio avviso. La fotografia merita un complimento a parte perché evoca gli stessi sentimenti del protagonista.
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ricneg70
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domenica 1 maggio 2016
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matthew, per favore, non cercare film impegnati..
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Se si cerca ad ogni costo il film impegnato, si arriva ad accettare magari film del genere.
Pretenzioso, noioso, pesante, assurdo, quasi grottesco..... Sono troppo duro? Siamo ai livelli di "Il mio nome è Joe Black" di qualche anno fa, no... forse di peggio non esiste. Mi ero fidato dell'attore, che avevo visto in "Dallas Buyer Club", invece delusione. Ma perché McConaughey non ha letto la sceneggiatura prima di accettare la parte? In questa pellicola sembra che il regista cerchi a tutti i costi la lacrimuccia, ma quello che invece provoca all'uscita del cinema è una sensazione di presa per i fondelli e un po' di mal di stomaco. Delusione.
Unica nota positiva forse le riprese dall'alto dell'incantevole foresta a ridosso del monte Fuji in Giappone, era preferibile allora guardare un bel documentario alla tele.
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fiorella b.
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domenica 1 maggio 2016
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consigliato
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e un film che non piacerà alla critica ma penso che dal pubblico sarà apprezzato in quanto tratta due argomenti importanti come la morte e l'amore in modo semplice ma allo stesso tempo porta a riflettere su cose che in un rapporto di coppia possono sembrare superficiali , ma davanti alla morte si trasformano in qualcosa di fondamentale.
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luciano46
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domenica 1 maggio 2016
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film bellissimo
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Mi trovò costretto ad esprimere un giudizio, considerando quello che i critici dei giornali si sono permessi di scrivere. Il film è semplicemente bellissimo: la trama, le scenografie e foto di questa foresta bellissima e terrorizzante. Pieno di suspance e di attese. Ottima la recitazione dei tre attori protagonisti . Stavo per non andare a vederlo dopo i commenti sul giornale e poi dopo averlo visto ho capito in modo definitivo che la critica ufficiale è menzognera, faziosa oppure che semplicemente non vede i film che commenta. Sono contento che gli altri commentatori come me abbiamo espresso dei pareri lusinghieri. Spero che altri non fidandosi dei giornalisti vadano a vederlo, ne usciranno sicuramente arricchiti.
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jujitsu
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sabato 30 aprile 2016
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inpiegabile critica verso un bel film
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Sinceramente non riesco a capire per quale motivo il film sia stato criticato cosi aspramente da tutti questi bravi giornalisti cinematografici!
Ho visto pellicole ben peggiori e "La foresta dei sogni" non si avvicina nemmeno lontanamente alle suddette.
La storia si svolge in un posto mistico e misterioso sul quale finalmente qualcuno ha dedicato del tempo per farci un film. Narra di un argomento che è attuale e reale, il suicidio, i problemi di coppia,cose che accadono tutti i giorni. Cio che avviene poi nella foresta fa parte di quel mondo paranormale che, non si può negarlo, pervade la nostra Terra e ci coinvolge tutti quanti.
La recitazione è ottima, la scenografia, la foresta, i critici l'hanno trovata noiosa, ma forse perchè non hanno capito che il senso di perdersi in un mare di alberi è proprio quello di farti disorientare e non farti più trovare la strada per l'uscita.
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Sinceramente non riesco a capire per quale motivo il film sia stato criticato cosi aspramente da tutti questi bravi giornalisti cinematografici!
Ho visto pellicole ben peggiori e "La foresta dei sogni" non si avvicina nemmeno lontanamente alle suddette.
La storia si svolge in un posto mistico e misterioso sul quale finalmente qualcuno ha dedicato del tempo per farci un film. Narra di un argomento che è attuale e reale, il suicidio, i problemi di coppia,cose che accadono tutti i giorni. Cio che avviene poi nella foresta fa parte di quel mondo paranormale che, non si può negarlo, pervade la nostra Terra e ci coinvolge tutti quanti.
La recitazione è ottima, la scenografia, la foresta, i critici l'hanno trovata noiosa, ma forse perchè non hanno capito che il senso di perdersi in un mare di alberi è proprio quello di farti disorientare e non farti più trovare la strada per l'uscita.
Io do 4 stelle perchè a mio parere, merita!
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