Sono pochi in Italia i registi che fanno cinema verità e Marco Tullio Giordana è uno di questi coraggiosi cineasti che sanno coniugare impegno civile ed esigenze di botteghino. Suo il bellissimo I cento passi, ma anche Romanzo di una strage e Pasolini, un delitto italiano. In Lea del 2015 prevale lo stile della fiction televisiva ed infatti la pellicola nasce come film per la Rai. Tuttavia, l’opera conserva una sua forza drammatica autentica e non cade nella banalità agiografica di tanta analoga produzione nostrana quando tratta di vittime della criminalità organizzata. Il personaggio di Lea, interpretato da una sorprendente Vanessa Scalera, che si rivela un’ottima attrice drammatica, oramai votatasi, purtroppo, alle banali serie televisive, è vero, forse più vero della vera Lea Garofalo a cui è ispirato il film.
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Sono pochi in Italia i registi che fanno cinema verità e Marco Tullio Giordana è uno di questi coraggiosi cineasti che sanno coniugare impegno civile ed esigenze di botteghino. Suo il bellissimo I cento passi, ma anche Romanzo di una strage e Pasolini, un delitto italiano. In Lea del 2015 prevale lo stile della fiction televisiva ed infatti la pellicola nasce come film per la Rai. Tuttavia, l’opera conserva una sua forza drammatica autentica e non cade nella banalità agiografica di tanta analoga produzione nostrana quando tratta di vittime della criminalità organizzata. Il personaggio di Lea, interpretato da una sorprendente Vanessa Scalera, che si rivela un’ottima attrice drammatica, oramai votatasi, purtroppo, alle banali serie televisive, è vero, forse più vero della vera Lea Garofalo a cui è ispirato il film. La sua ingenuità, per certi versi incomprensibile, nel fidarsi del marito, interpretato magnificamente da un eccellente Alessio Praticò, è giustificata da un amore materno così forte da impedirle di ragionare o meglio che la spinge consapevolmente a rischiare la propria vita fino ad immolarsi per il bene superiore rappresentato dall’avvenire della figlia.
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