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paolp78
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mercoledì 14 agosto 2024
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sadico fino al ridicolo
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Il regista armeno, naturalizzato canadese, Atom Egoyan gira una pellicola con cui tratta tematiche delicatissime e si cimenta in una tecnica narrativa particolarmente complessa; queste due scelte sicuramente coraggiose, sono però affrontate in un modo totalmente inadeguato, sicché l’opera che ne scaturisce è quasi impresentabile, a tratti persino ridicola.
Egoyan non ha paura di trattare l’argomento della pedofilia, poi però realizza un’opera così prudente, edulcorata ed attenta a non mostrare alcuna scena neppur minimamente disturbante, che ci si chiede perché si sia accettato una tematica del genere, che certamente richiede un impegno ed un approfondimento ben più serio e maggiore.
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Il regista armeno, naturalizzato canadese, Atom Egoyan gira una pellicola con cui tratta tematiche delicatissime e si cimenta in una tecnica narrativa particolarmente complessa; queste due scelte sicuramente coraggiose, sono però affrontate in un modo totalmente inadeguato, sicché l’opera che ne scaturisce è quasi impresentabile, a tratti persino ridicola.
Egoyan non ha paura di trattare l’argomento della pedofilia, poi però realizza un’opera così prudente, edulcorata ed attenta a non mostrare alcuna scena neppur minimamente disturbante, che ci si chiede perché si sia accettato una tematica del genere, che certamente richiede un impegno ed un approfondimento ben più serio e maggiore. Al contrario la sceneggiatura sfugge a tale compito, rifugiandosi in situazioni totalmente paradossali, ai limiti della logica e della credibilità. Il risultato è che l’iniziale scelta coraggiosa, che aveva stimolato le aspettative dello spettatore, viene svilita.
C’è poi l’assiduo e confuso ricorso al flashback, che caratterizza la narrazione. La scelta sembra essere rappresentata metaforicamente da una scena del film, in cui un poliziotto con sviluppate abilità visive, riesce a individuare gli elementi di un’immagine da un puzzle scomposto; è quindi una sorta di sfida verso lo spettatore chiamato a prestare la massima attenzione per seguire il filo di una storia i cui eventi non sono raccontati secondo l’esatto ordine cronologico. L’intuizione è buona ed intrigante, tanto che tiene incollato lo spettatore che ormai è curioso di scoprire il finale per vedere andare tutti le tessere al proprio posto, ma qui Egoyan delude nuovamente, con un finale che regala ben poca soddisfazione e svela una trama finale che anziché complessa ed avvincente, si rivela banale e misera.
Il cast vede nella parte del protagonista il canadese Ryan Reynolds. Nel resto del cast non ci sono attori di richiamo per il pubblico tranne che Rosario Dawson, che pare troppo avvenente per risultare credibile nel ruolo della poliziotta. Oltre ai due interpreti più celebri si ricordano nei ruoli più importanti: Scott Speedman, Mireille Enos e Kevin Durand.
Non ci sono scene d’azione, tranne un paio nel finale, che non sono girate in modo particolarmente riuscito.
Come accennato non viene messa in scena la violenza verso i piccoli, né vengono neppure accennate scene dal contenuto sessuale; tuttavia il film risulta sadico e disturbante sul piano psicologico e morale, soprattutto per via di numerose scene del tutto fuori luogo, irrealistiche se non addirittura stupide, che mortificano la pellicola ridimensionandone inevitabilmente il valore, che viste le premesso prometteva di essere ben maggiore.
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rudy_50
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mercoledì 12 maggio 2021
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bel film
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daniele t.
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giovedì 2 aprile 2020
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banale, deludente
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Mi imbatto per caso su questo thriller che inizio a guardare incuriosito dall'ottimo cast essendo un fan di Ryan Reynolds. Che dire, film deludente dall'inizio alla fine, gli addetti alle indagini completamente inutili, nemmeno ci provano a trovare la scomparsa, anzi danno addosso al padre innocente. Le reazioni dei personaggi sono irrealistiche e la trama inconsistente. Bocciato in pieno.
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elgatoloco
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domenica 1 aprile 2018
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l'enigma esiste
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Può essere che l'enigma non esista, come afferma Wittgenstein, in ambito materiale, di quella realtà che empiricamente riusciamo a"conoscere"(forse), ma, riprendendo una vecchia affermazione greca, esso esiste in ambito psichico e di relazioni infraumane, come sembra dimostrare anche questo film di Atom Egoyan, "The Captive"(2014), dove il rapimento di una bambina è in realtà il pre-testo(letteralmente, ossia anche semiologicamente e semioticamente, in realtà)per riflettere sul mondo umano, sulla grandezza(non in accezione morale o etica, diremmo forse meglio ampiezza...) di quanto non"appare", non risalta, non è evidente, ma certamente si nasconde nelle pieghe di ciò che, molto spesso improvvidamente, chiamiamo ancora"realtà".
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Può essere che l'enigma non esista, come afferma Wittgenstein, in ambito materiale, di quella realtà che empiricamente riusciamo a"conoscere"(forse), ma, riprendendo una vecchia affermazione greca, esso esiste in ambito psichico e di relazioni infraumane, come sembra dimostrare anche questo film di Atom Egoyan, "The Captive"(2014), dove il rapimento di una bambina è in realtà il pre-testo(letteralmente, ossia anche semiologicamente e semioticamente, in realtà)per riflettere sul mondo umano, sulla grandezza(non in accezione morale o etica, diremmo forse meglio ampiezza...) di quanto non"appare", non risalta, non è evidente, ma certamente si nasconde nelle pieghe di ciò che, molto spesso improvvidamente, chiamiamo ancora"realtà". UNa ricerca affannosa, questa qui descritta, con palesi e già iniziali contrasti tra i genitori della piccola"sequestrata"e i due detectives, senza che la vera causa di quanto è successo riesca realmente ad emergere, al di là di ipotesi ed illazioni... Una ricerca incompiuta, dovremmo dire(que^te inachevée), dove il "fantasmatico"sembra averla vinta sul"reale". Rosario Dawson, co-protagonista, è la presenza anche più interessante di questo processo che evidentemente non ha una conclusione, anche se ha-persegue, senz'altro, un fine, uno scopo. Sovvengono le affermazioni di Shakespeare e di Calderon de la Barca sul fatto che"siamo della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni", concezione invero presente già anticamente, sofisti a parte, nel biblico"Vanitas vanitatum vanitas". El Gato
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onufrio
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martedì 17 ottobre 2017
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otto anni dopo
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A distanza di otto anni dalla scomparsa della figlia, il padre sovrastato dai sensi di colpa e colpevolizzato costantemente dalla moglie, è in continua ricerca della figlia, l'uomo è convinto che la ragazza sia ancora viva. Ritmi blandi, continui flashback che a volte disturbano lo spettatore, per un noir atipico con lunghe pause di riflessione per poi accellerare di colpo in un finale si corretto, ma quasi sbrigativo e superficiale per il modo in cui avviene.
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minnie
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lunedì 4 settembre 2017
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un thriller agghiacciante
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E' incredibile come Egoyan cominci sempre i suoi film e li continui, con una pacatezza incredibile eppure raggiunga il suo scopo: qui di una reale rete che avvolge tutti i protagonisti e che appare inscalfibile, fino alla soluzione finale, tanto tragica quanto precipitosa. Ma nel suo andare avanti e indietro nel tempo, un particolare non mi è stato chiaro; l'ispettrice è stata imprigionata in un furgone (mezzo quanto mai tragico ai nostri giorni) e non si capisce, anzi alla fine si conferma che è ancora lì dentro, però la vediamo nell'albergo dove la madre della ragazza rapita lavora, individuare le telecamere, occhio del grande fratello che tutto avvolge e controlla.
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E' incredibile come Egoyan cominci sempre i suoi film e li continui, con una pacatezza incredibile eppure raggiunga il suo scopo: qui di una reale rete che avvolge tutti i protagonisti e che appare inscalfibile, fino alla soluzione finale, tanto tragica quanto precipitosa. Ma nel suo andare avanti e indietro nel tempo, un particolare non mi è stato chiaro; l'ispettrice è stata imprigionata in un furgone (mezzo quanto mai tragico ai nostri giorni) e non si capisce, anzi alla fine si conferma che è ancora lì dentro, però la vediamo nell'albergo dove la madre della ragazza rapita lavora, individuare le telecamere, occhio del grande fratello che tutto avvolge e controlla. Questo quando è avvenuto? Prima della sua cattura (sua, della ispettrice) o dopo? Peccato per questo unico punto perché per il resto, davvero il film raggiunge una suspense decisiva, anche e soprattutto per merito dell'insospettabilità dei criminali che spesso sono, come si evince dalla trama, i vicini, i più apparentemente normali. Ed Egoyan ci mette in guardia....
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contrammiraglio
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domenica 21 maggio 2017
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nzomma
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Non del tutto convincente, specialmente nei colpi di scena che portano alla soluzione del caso.
Così così.
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gambardella
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domenica 22 maggio 2016
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un film da ricordare
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come al solito assistiamo a votazioni del tutto arbitrarie che affibbiano un misero tre stellette ,ad uno dei migliori thriller del decennio, roba che fa concorrenza e non a caso a history of violence ,e alla promessa dell'assassino. il motivo è semplicissimo non è cinema holliwoodiano! ambientazione stupenda con attori superiori alle tanto osannate star americane ,sceneggiatura e soggetto stupendi che trattano un tema scottante . il film è ricco di tensione ,angosciante e ricco di novità narrative, la regia è da cineasta fuori della norma . naturalmente il film usa il tema della pedofilia unicamente per costruire una storia emozionante senza nessuna pretesa di denuncia sociale che lo avrebbe reso un pastrocchio a stelle e striscie.
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come al solito assistiamo a votazioni del tutto arbitrarie che affibbiano un misero tre stellette ,ad uno dei migliori thriller del decennio, roba che fa concorrenza e non a caso a history of violence ,e alla promessa dell'assassino. il motivo è semplicissimo non è cinema holliwoodiano! ambientazione stupenda con attori superiori alle tanto osannate star americane ,sceneggiatura e soggetto stupendi che trattano un tema scottante . il film è ricco di tensione ,angosciante e ricco di novità narrative, la regia è da cineasta fuori della norma . naturalmente il film usa il tema della pedofilia unicamente per costruire una storia emozionante senza nessuna pretesa di denuncia sociale che lo avrebbe reso un pastrocchio a stelle e striscie. del resto l'abominio della pedofilia è cosa chiara ad ogni sano di mente.
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filippo catani
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sabato 28 marzo 2015
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l'orrore della pedofilia
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Canada. Lasciata la figlia per pochi istanti sola in macchina per comprarle una torta, un padre vede disintegrarsi la propria vita: la figlia è scomparsa, la mamma lo accusa di essere stato negligente, la polizia nutre qualche sospetto e lui è schiacciato dai sensi di colpa. L'uomo però non si lascia abbattere e dopo otto anni pare essersi messo sulla strada giusta.
Un film tosto e disturbante che non può sconvolgere le coscienze di genitori e non. Senza troppi preamboli o giri di parole lo spettatore viene messo davanti alla terrificante piaga della pedofilia e in particolare della pedofilia online. Tanti bambini e bambine che ogni anno spariscono nel nulla vittime di questi odiosi crimini.
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Canada. Lasciata la figlia per pochi istanti sola in macchina per comprarle una torta, un padre vede disintegrarsi la propria vita: la figlia è scomparsa, la mamma lo accusa di essere stato negligente, la polizia nutre qualche sospetto e lui è schiacciato dai sensi di colpa. L'uomo però non si lascia abbattere e dopo otto anni pare essersi messo sulla strada giusta.
Un film tosto e disturbante che non può sconvolgere le coscienze di genitori e non. Senza troppi preamboli o giri di parole lo spettatore viene messo davanti alla terrificante piaga della pedofilia e in particolare della pedofilia online. Tanti bambini e bambine che ogni anno spariscono nel nulla vittime di questi odiosi crimini. Specialmente nella parte iniziale ci si deve districare fra diversi flashback che servono al regista Egoyan non solo a svelarci l'andamento dei fatti ma anche e soprattutto per raccontarci i caratteri dei personaggi. Da una parte troviamo la sezione speciale della polizia alle prese ogni giorno con video terrificanti e chat nelle quali devono cercare di trovare l'aggancio giusto. Quindi poi c'è la coppia di genitori completamente devastata dalla scomparsa della figlia. Infine ci sono loro i mostri che hanno costruito una vera e propria organizzazione criminale e sadica. Cast al completo veramente ottimo per un film che ci ricorda di non abbassare mai la guardia e ci mostra la forza e la determinazione di un padre pronto a tutto pur di ritrovare sua figlia.
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