elgatoloco
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martedì 13 ottobre 2015
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film di genere ma molto piacevole
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Che i film con gli animali(specie se come protagonisti)facciano tenerezza è ovvio. Piacciono a tutti/e, anche se magari affermano di no, per nascondersi-celarsi dietro una patina(velo di Maja)di durezza e atarassia. Se poi è l'adorabile cane Pongo tutto funziona; ma qui , poi, c'è una storia, quasi"gialla"legata alle ricchezze del cagnetto, ambite da un gangster-industriale sfruttatore di bambini thailandesi , costretti a lavorare senza una vera retribuzione. Lo sfruttamento del lavoro è tema non solo accennato ma posto(per quanto si possa farlo in una pellicola adatta anche ai bambini)con decisione. Simpatici anche i parallelismi tra la coppia di avvocati, ex colleghi di studio, che si amano dai tempi dell'università ma incapaci di dichiararsi, come anche i due adolescenti, ma anche lo stesso cagnetto Pongo con una simpatica cagnetta.
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Che i film con gli animali(specie se come protagonisti)facciano tenerezza è ovvio. Piacciono a tutti/e, anche se magari affermano di no, per nascondersi-celarsi dietro una patina(velo di Maja)di durezza e atarassia. Se poi è l'adorabile cane Pongo tutto funziona; ma qui , poi, c'è una storia, quasi"gialla"legata alle ricchezze del cagnetto, ambite da un gangster-industriale sfruttatore di bambini thailandesi , costretti a lavorare senza una vera retribuzione. Lo sfruttamento del lavoro è tema non solo accennato ma posto(per quanto si possa farlo in una pellicola adatta anche ai bambini)con decisione. Simpatici anche i parallelismi tra la coppia di avvocati, ex colleghi di studio, che si amano dai tempi dell'università ma incapaci di dichiararsi, come anche i due adolescenti, ma anche lo stesso cagnetto Pongo con una simpatica cagnetta. Piccola ricognizione anche sui disastri di varie coppie adottanti Pongo quando viene rapito e altro, dove il tema forte sono le differenze e dunque le comparazioni che tali differenze riescono a evidenziare. Comicità, anche surreale(l'eterno tema dei due sicari, quasi due moderni emuli di Stan Laurel e Oliver Hardy, stanti le differenze fisiche più macroscopiche, l'"allevatore-addestratore di cani"quasi dittatoriale-"scoppiato"nei modi), per proporre il classico happy end, frutto della lotta del bene contro il male e il trionfo dell'amore(declinato in vari modi, come si vede, anche facendo superare a un adolescente la videodipendenza)in modo però intelligente e piacevole, anche per i tempi filmici e le relative scansioni dello spettacolo. Ancora una volta, film di genere e non solo, però, il cinema spagnolo si rivela una continua, piacevole sorpresa. El Gato
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venerdì 29 dicembre 2017
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pancho, el perro millonario y adorable
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"Pancho, el perro milllonario"(2014)di Tom Fernandez(chissà perché diventa"POngo"nella versione made in Italy)oltre a ribadire la vitalità e validità assoluta del cinema spagnolo non solo per Almodovar e un tempo per Bunuel e Berlanga, anche nel settore comico-grottesco, è film della bellezza ritrovata, di come , iper-bypassando l'appropriazione del capitale ereditato appunto dal perrito Pancho, due giovani laureati in giurisprudenza, lei all'inizio avvocato di un turpe personaggio che mira solo al possesso del cagnetto e dunque del denaro, lui invece "segretario"di Pancho stesso, riescano a sventare, dapprima quasi in competizione, poi invece da perfetti alleati e innamorati, le oscure ma poi palesi manovre del turpe personaggio in questione.
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"Pancho, el perro milllonario"(2014)di Tom Fernandez(chissà perché diventa"POngo"nella versione made in Italy)oltre a ribadire la vitalità e validità assoluta del cinema spagnolo non solo per Almodovar e un tempo per Bunuel e Berlanga, anche nel settore comico-grottesco, è film della bellezza ritrovata, di come , iper-bypassando l'appropriazione del capitale ereditato appunto dal perrito Pancho, due giovani laureati in giurisprudenza, lei all'inizio avvocato di un turpe personaggio che mira solo al possesso del cagnetto e dunque del denaro, lui invece "segretario"di Pancho stesso, riescano a sventare, dapprima quasi in competizione, poi invece da perfetti alleati e innamorati, le oscure ma poi palesi manovre del turpe personaggio in questione. E'la vicenda dei buoni e degli onesti versus chi, in maniera turpe, bypassa i diritti degli animali come quelli degli umani sono per fare i propri loschi e turpi(appunto)interessi, dunque ancora una volta la lotta del Bene contro il Male, ma al tempo stesso quella della ragazza molto più intraprendente, estroversa e convinta del maschietto, super-impacciato e"imbranato"anche proprio quando vuol emergere e far finta di essere"bravissimo", estroverso etc., insomma di rovesciare quella che ha interiorizzato come propria immagine, oltre a trasmetterla agli altri. Film di un cagneto adorabile, che ogni persona"pensante bene"(non "benpensante", espressione ambigua e che si è prestata a tanti equivoci)vorrebbe avere con sé, nella propria casa. Ivan Massagué e Patricia Conde sono i due giovani protagonisti, Armando del Rio il"vilain"della situazione, Secun de la Rosa e Alex O'Dogherty impersonano i due "sgherri"crudeli ma in realtà assolutamente stolidi del cattivone. Film molto colorato, pieno di parchi in fiore(primavera, chiaramente, la stagione del film), dove anche nel finale il luogo d'ambientazione bellissimo, rivive la piena felicità con la gioia dei due amanti, la felicità di Pancho e la meritata cattura dei tre turpi personaggi. El Gato
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