ndkcfl
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lunedì 30 giugno 2014
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delusione
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Non mi aspettavo una copia della fiaba Disney, ma qualcosa di diverso che però non se ne distaccasse molto; un po' come era successo col film "Maleficent", ma questa volta sono rimasta delusa. Il lungometraggio scorreva e non mi trasmetteva nulla se non noia e sonno. La trama è ingarbugliata, ad esempio solo alla fine ho capito che i sogni di Belle costituivano il passato della Bestia e che la donna che compare in questi non è la protagonista ma un'altra: sarebbe bastato che la ninfa fosse mora e tutto sarebbe risultato più chiaro. Spesso vi sono dei veri e propri balzi (i due si innamorano senza apparente motivo), i dialoghi sono piatti, per non parlare della psicologia dei personaggi che è praticamente inesistente.
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Non mi aspettavo una copia della fiaba Disney, ma qualcosa di diverso che però non se ne distaccasse molto; un po' come era successo col film "Maleficent", ma questa volta sono rimasta delusa. Il lungometraggio scorreva e non mi trasmetteva nulla se non noia e sonno. La trama è ingarbugliata, ad esempio solo alla fine ho capito che i sogni di Belle costituivano il passato della Bestia e che la donna che compare in questi non è la protagonista ma un'altra: sarebbe bastato che la ninfa fosse mora e tutto sarebbe risultato più chiaro. Spesso vi sono dei veri e propri balzi (i due si innamorano senza apparente motivo), i dialoghi sono piatti, per non parlare della psicologia dei personaggi che è praticamente inesistente. Una delusione.
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rollercoaster
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giovedì 6 agosto 2015
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manca qualcosa...
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Direi che è decisamente un peccato, poteva essere un vero e proprio capolavoro, ma un film che non ha profondità di dialogo lascia la temuta senzasione di vuoto! Ho amato la scenografia, la fotografia, i costumi, davvero fantastici! Peccato per la storia tra Belle e La Bestia, così ... povera. E' una pecca che pesa davvero! Alla fine quel ''ma io vi amo già'' mi ha fatto pensare ''Come? Cosa? :O cosa mi sono persa?'' Oltre che sul tema (che ho apprezzato parecchio) sull'egoismo e sull'avidità dell'uomo (rappresentati da Perducas) , ci si poteva concentrare di pù anche su quello dell'amore, rappresentato quasi a mò di contorno e non ben approfondito dalla preoccupazione di belle nei confronti della famiglia.
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Direi che è decisamente un peccato, poteva essere un vero e proprio capolavoro, ma un film che non ha profondità di dialogo lascia la temuta senzasione di vuoto! Ho amato la scenografia, la fotografia, i costumi, davvero fantastici! Peccato per la storia tra Belle e La Bestia, così ... povera. E' una pecca che pesa davvero! Alla fine quel ''ma io vi amo già'' mi ha fatto pensare ''Come? Cosa? :O cosa mi sono persa?'' Oltre che sul tema (che ho apprezzato parecchio) sull'egoismo e sull'avidità dell'uomo (rappresentati da Perducas) , ci si poteva concentrare di pù anche su quello dell'amore, rappresentato quasi a mò di contorno e non ben approfondito dalla preoccupazione di belle nei confronti della famiglia. Ho apprezzato anche la ''rivelazione'' delle sorelle (un po' troppo sciocche!), che dimenticano l'insofferenza nei confronti della loro condizione quando Belle riesce a far svegliare il padre! In ogni caso penso lo riguarderò per studiare nei dettagli le fantastiche ambientazioni :) peccato!
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ultimoboyscout
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martedì 25 marzo 2014
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una vita per una rosa.
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Rimettere mano alla fiaba che è già stata raccontata nel migliore dei modi, in versione cartoon, dalla Disney, con tanto di un paio di Oscar nel '92, vuol dire avere coraggio e un pizzico di sfrontatezza. Christophe Gans, regista francese conosciuto più che altro per qualche horror orrorifico e truculento, ha avuto tali qualità per dare al pubblico una sua versione dei fatti, raccontando la storia di Belle che si offre di vivere per sempre nel castello della Bestia, uomo reso mostruoso da una maledizione, al posto del padre, reo di aver colto una rosa. Gans rende la pellicola buona per tutti, accantonando il più possibile il lato dark per sottolineare più che altro l'aspetto romantico e quello fantastico.
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Rimettere mano alla fiaba che è già stata raccontata nel migliore dei modi, in versione cartoon, dalla Disney, con tanto di un paio di Oscar nel '92, vuol dire avere coraggio e un pizzico di sfrontatezza. Christophe Gans, regista francese conosciuto più che altro per qualche horror orrorifico e truculento, ha avuto tali qualità per dare al pubblico una sua versione dei fatti, raccontando la storia di Belle che si offre di vivere per sempre nel castello della Bestia, uomo reso mostruoso da una maledizione, al posto del padre, reo di aver colto una rosa. Gans rende la pellicola buona per tutti, accantonando il più possibile il lato dark per sottolineare più che altro l'aspetto romantico e quello fantastico. Il volto di Cassel si vede poco, nascosto dalle fattezze dellòa Bestia (nessuno si lamenterà, hanno all'incirca la stessa espressività...), a dominare la scena è Lea Seydoux, grazie al suo volto e alla sua bellezza e agli splendidi costumi, una delle cose più belle del film, incredibili esplosioni di colore nel tetro e cupo contesto del castello in disarmo. Non un remake del film di Jean Cocteau, piuttosto una nuova versione della fiaba di Madame de Villeneuve in cui si alternano mistero e meraviglia, civiltà e natura (temi da sempre cari a Gans, presenti nella sua filmografia), mitologia e metamorfosi, il tutto adattato con effetti speciali e motion capture dal gusto contemporaneo. Il film però è discontinuo, alterna momenti palpitanti ad altri in cui si appesantisce di simboli, citazioni e invenzioni visive, rischiando più volte di scadere nel kitsch. Il viaggio è poco dark e molto conturbante e fantasy, il potere dei sogni e dell'amore si contrappone alla corruzione e al materialismo, è l'apologia delle metamorfosi e dell'amore impossibile ma sincero che si spinge su sentieri drammatici, che brucia di passione ma spesso si accompagna anche al dolore.
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asdrubale03
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giovedì 6 marzo 2014
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poetico
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Bellissimo film poetico e fiabesco, il suo punto di forza non è la storia, e ne meno gli effetti speciali che pur troppo ancora oggi, nel 2014 , siamo costretti a vedere delle pecche al computer, ma la fotografia, con luoghi magnifici e scene moziafato come la fuga sul ghiaccio da parte di bella.I costumi del film sono veramente belli soprattutto quelli della bestia (vicent cassel)
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rct_freeman
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sabato 8 marzo 2014
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deludente
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Sono rimasto un pò deluso.
Molto belle le scenografie,i costumi e gli effetti speciali...che può andare bene per occhi inesperti...ma il resto della storia dov'è? Non ho creduto nemmeno un secondo che Belle amasse la Bestia. Ciò ha reso poco credibile il loro rapporto e parecchie scene sembravano ridicole.
Mi sorprende un pò che abbiano riadattato una fiaba così famosa e importante,in questo modo. Mah...
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melvin ii
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lunedì 24 marzo 2014
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incanta solo la bella
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La Bella e la Bestia” è un film di Christophe Gans, con Vincent Cassel, Léa Seydoux, André Dussollier, Eduardo Noriega, Myriam Charleins.
Ispirato dal romanzo di Madame de Villeneuve del 1740 e poi rivisto nel 1756 da Leprrince de Beaumont.
Per quei pochi che non conoscono la storia, Belle(Seydoux) è la più giovane figlia di un ricco mercante(Dussollier) che sfortunatamente ha perso in mare tutta la sua fortuna.
Durante un complicato rientro a casa, il mercante si trova in misterioso castello, pieno d’oro e gioielli.
Il castello non è altro che la “casa” della Bestia(Cassel), un tempo un bel principe, reso così da una maledizione.
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La Bella e la Bestia” è un film di Christophe Gans, con Vincent Cassel, Léa Seydoux, André Dussollier, Eduardo Noriega, Myriam Charleins.
Ispirato dal romanzo di Madame de Villeneuve del 1740 e poi rivisto nel 1756 da Leprrince de Beaumont.
Per quei pochi che non conoscono la storia, Belle(Seydoux) è la più giovane figlia di un ricco mercante(Dussollier) che sfortunatamente ha perso in mare tutta la sua fortuna.
Durante un complicato rientro a casa, il mercante si trova in misterioso castello, pieno d’oro e gioielli.
Il castello non è altro che la “casa” della Bestia(Cassel), un tempo un bel principe, reso così da una maledizione.
La Bestia costringe il mercante a uno doloroso scambio: una vita per le ricchezze.
Belle, coraggiosamente, offre la sua vita. Inizierà cosi la storia d’amore, tra le più belle mai scritte almeno per me, tra i due protagonisti.
“La Bella e la Bestia” nel corso degli anni è stata raccontata da diversi film, fiction, teatro.
Nel 1991 la Disney ne ha fatto un film d’animazione cosi inteso e memorabile da vincere due premi Oscar e sfiorare il premio come miglior film.
Perché vedere, dunque, questa versione francese?
Sicuramente un buon motivo è per ammirare la bellezza e la bravura di Lea Seydoux.
Se l’avete vista nella difficile ed intensa interpretazione nella “Vita di Adele”, non potrete non rimanere colpiti dalla capacità di trasformazione dell’attrice.
Se in “Adele” la Seydoux ci mostrava il suo lato “maschile” e nello stesso tempo ci regalava sensualità pathos
Con la sua “Belle” coinvolge ed emoziona lo spettatore attraverso il film, con il passaggio da ragazza a Donna quando scopre chi è veramente la Bestia.
Il candore e nello stesso il coraggio di Belle emergono con forza.
La paura e diffidenza iniziale nei confronti della Bestia, scompare per far posto al sentimento.
La coppia Cassel-Seydoux, se riesce almeno in parte a scaldare il cuore, è per merito dell’attrice.
Cassel non convince da “uomo”, da “Bestia”fallisce l’opportunità di trasmettere attraverso gli occhi, l’anima del protagonista.
I dialoghi sono scialbi, noiosi e prevedibili.
La sceneggiatura non ha guizzi particolari.
La regia, nonostante lo sfarzo dei mezzi a disposizione, non colpisce più di tanto l’attenzione dello spettatore.
Sontuosa e grandiosa è la scenografia., forse alla fine risultano eccessivi gli effetti speciali.
Degna di menzione sono le scene di ballo. Fanno sognare e forse sospirare le spettatrici.
“La Bella e la Bestia” è un invito a scoprire l’amore ed amare senza pregiudizi.
Questo remake, magari, non resterà negli annali, ma almeno “questa” Belle ha un anima e un cuore e merita d’essere vista..con biglietto a tariffa ridotta.
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19paola86
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giovedì 6 marzo 2014
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della bella e la bestia ha solo il titolo
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E' giusto che un film creato sulla base di una storia di fantasia per bambini venga riadattato, ma credo anche che l'essenza debba rimanere intatta. Potevano tranquillamente evitarsi quei cagnolini totalmente fuori luogo e i sogni di Belle sulla storia della Bestia e dare più spazio alla storia d'amore che è praticamente assente. Ma soprattutto, lo scontro tra una popolazione accecata dalla rabbia verso qualcosa che nemmeno conoscono e non capiscono è stato ridotto alla trucidazione di un gruppetto di strozzini. La bellezza del cartone animato sta nell'insofferenza della protagonista nei confronti dell'ignoranza che la circonda, l'evasione nella lettura, la sua capacità di guardare oltre a tutto e la dolcezza della Bestia che piano piano riesce a venir fuori.
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E' giusto che un film creato sulla base di una storia di fantasia per bambini venga riadattato, ma credo anche che l'essenza debba rimanere intatta. Potevano tranquillamente evitarsi quei cagnolini totalmente fuori luogo e i sogni di Belle sulla storia della Bestia e dare più spazio alla storia d'amore che è praticamente assente. Ma soprattutto, lo scontro tra una popolazione accecata dalla rabbia verso qualcosa che nemmeno conoscono e non capiscono è stato ridotto alla trucidazione di un gruppetto di strozzini. La bellezza del cartone animato sta nell'insofferenza della protagonista nei confronti dell'ignoranza che la circonda, l'evasione nella lettura, la sua capacità di guardare oltre a tutto e la dolcezza della Bestia che piano piano riesce a venir fuori. Belli gli effetti speciali e l'ambientazione, ma i lati positivi finiscono qui.
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