matteo manganelli
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venerdì 4 ottobre 2013
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stupida gioventù per stupida società
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Tra gli svariati titoli importanti usciti in sala quest'anno, nella top 5 si inserisce l'ultima fatica di Sofia Coppola. Non ci sono cazzi: il film che descrive e sa cos'è la societá del nostro tempo è questo. Bling Ring narra le vicende (realmente accadute tra il 2008 e il 2009) di un gruppo di giovani americani ossessionati dalla moda e dalla vita da star che si diverte ad entrare nelle abitazioni dei divi di Hollywood per rubare vestiti, scarpe, gioielli e alcuni effetti personali.
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Tra gli svariati titoli importanti usciti in sala quest'anno, nella top 5 si inserisce l'ultima fatica di Sofia Coppola. Non ci sono cazzi: il film che descrive e sa cos'è la societá del nostro tempo è questo. Bling Ring narra le vicende (realmente accadute tra il 2008 e il 2009) di un gruppo di giovani americani ossessionati dalla moda e dalla vita da star che si diverte ad entrare nelle abitazioni dei divi di Hollywood per rubare vestiti, scarpe, gioielli e alcuni effetti personali. Come ogni film d'autore, anche questo non punta ad intrattenere neanche per mezzo secondo. Ci tengo però a sottolineare che i film d'autore come questo, non sono piú brutti de Il cavaliere oscuro, sono semplicemente piú complessi e, come ogni cosa complessa, richiedono una quantitá maggiore di attenzione e di sensibilitá. Coppola sacrifica la narrazione classica per lasciar parlare i propri protagonisti, simboli dell'era dei social network e della "societá dell'apparenza". Ogni singola scena porta avanti la critica verso questa gioventú superficiale e idiota, che non si preoccupa minimamente delle conseguenze delle proprie azioni. Il finale poi ribalta completamente il messaggio, lasciando intendere che la vera causa di tutta la superficialitá e stupiditá dei protagonisti deve essere attribuita alla societá che li circonda. Attori tutti bravissimi, in particolare Emma Watson che dimostra di essere un'interprete matura. Fotografia sporca e messa tra il videoclip musicale e il documentario.Aggiungo un ultimo appunto: in sala il pubblico si divideva tra quelli che sbadigliavano e quelli (o meglio, quelle) che erano piú attratte dai vestiti che venivano mostrati, che dal messaggio potentissimo della pellicola. Conosco qualche persona che avrebbe molto bisogno di vedere e assimilare Bling Ring. Capolavoro da non perdere.
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[+] oops... refuso... da un copia ed incolla?
(di hollyver07)
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(di killbillvol2)
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[+] ragazzi, scusate...
(di matteo manganelli)
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matteo manganelli
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venerdì 4 ottobre 2013
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zombie = robot
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Dai creatori del mitico "L'alba dei morti dementi", ecco il terzo capitolo della "trilogia del cornetto". E questa volta Edgar Wright dirige un mezzo remake de "L'invasione degli Ultracorpi", prendendosi le proprie libertà stilistiche, mescolando la poetica Romeriana con una messa in scena ultra moderna. Questa volta Wright è senza freni e la "butta di fuori" senza ritegno, girando un action folle (con scene d'azione degne di questo nome) mescolato alla classica commedia inglese, senza mai discostarsi dal messaggio finale, che è ciò che davvero conta. Solo un folle potrebbe negare che il fine ultimo de "La fine del mondo" è quello di criticare in modo pesante alcuni aspetti della globalizzazione e la mentalità della società di massa.
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Dai creatori del mitico "L'alba dei morti dementi", ecco il terzo capitolo della "trilogia del cornetto". E questa volta Edgar Wright dirige un mezzo remake de "L'invasione degli Ultracorpi", prendendosi le proprie libertà stilistiche, mescolando la poetica Romeriana con una messa in scena ultra moderna. Questa volta Wright è senza freni e la "butta di fuori" senza ritegno, girando un action folle (con scene d'azione degne di questo nome) mescolato alla classica commedia inglese, senza mai discostarsi dal messaggio finale, che è ciò che davvero conta. Solo un folle potrebbe negare che il fine ultimo de "La fine del mondo" è quello di criticare in modo pesante alcuni aspetti della globalizzazione e la mentalità della società di massa. Siamo tutti ormai, anche senza rendercene conto, dei robot al servizio di una mente superiore; e in un mondo di marionette manovrate, chi sono gli unici eroi? I cretini. Gary King, il protagonista, è un alcolizzato senza speranza, a cui è rimasto solo il ricordo di una gioventù buttata nel cesso, eppure, nella sua totale stupidità e follia, è l'unico ad essere veramente libero. Lo ammetto, il film non è perfetto e forse si rovina un pochetto negli ultimi 10 minuti, ma rimane comunque una produzione di cui io sentivo il bisogno e di cui non ne avrò mai abbastanza. Intrattiene e fa riflettere, ma ho seri dubbi che in questo paese verrà apprezzato un film così.
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hollyver07
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giovedì 3 ottobre 2013
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molto spirito a... tutta birra!
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Ciao. Simon Pegg e Nick Frost ripresentano la loro accoppiata in un film decisamente frizzante ed anche bizzarro, abilmente diretti da Edgar Wright. Sinteticamente, la storia narra le vicende che interesseranno un gruppo di 5 vecchi amici (ormai adulti) che ripercorreranno una (per loro) leggendaria serata adolescenziale nella quale sfidarono (perdendo) un tortuoso percorso ad ostacoli consistente in una enorme sequenza di bevute, a base di pinte di birra, da eseguire nell'arco di una serata nei pubs di una amena località della campagna inglese. Il motore della storia è Gary (the) King, Simon Pegg, il quale, tra una traversia della vita e l'altra, si ritrova a voler completare la sua esistenza riuscendo la dove aveva fallito da adolescente.
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Ciao. Simon Pegg e Nick Frost ripresentano la loro accoppiata in un film decisamente frizzante ed anche bizzarro, abilmente diretti da Edgar Wright. Sinteticamente, la storia narra le vicende che interesseranno un gruppo di 5 vecchi amici (ormai adulti) che ripercorreranno una (per loro) leggendaria serata adolescenziale nella quale sfidarono (perdendo) un tortuoso percorso ad ostacoli consistente in una enorme sequenza di bevute, a base di pinte di birra, da eseguire nell'arco di una serata nei pubs di una amena località della campagna inglese. Il motore della storia è Gary (the) King, Simon Pegg, il quale, tra una traversia della vita e l'altra, si ritrova a voler completare la sua esistenza riuscendo la dove aveva fallito da adolescente. Per fare ciò, usando "metodi alternativi" (sopratutto l'inganno) riesce a radunare il vecchio gruppo d'amici (inizialmente molto recalcitranti all'idea) ed insieme affronteranno nuovamente la suddetta sfida. Quello che effettivamente troveranno davanti a loro non sarà solo un miglio di distanza da percorrere ed una dozzina di bar per raggiungere "La fine del mondo", sarà un'avventura che richiamerà ai fatti la loro precedente esperienza di vita e li porterà a scontrarsi (in tutti i sensi) con un qualcosa di decisamente inatteso. Qui esaurendo la narrazione, mi è parso evidente che la trama sia chiaramente sotto il positivo influsso di quanto già apprezzato in - L'alba dei morti dementi e Hot fuzz -. Il surreale della vicenda è stato creato in parallelo con la trama e le... diciamo... citazioni/omaggi sci-fy abbondano a dismisura, di tutto un po ed è difficile citarle tutte e comprende anche "Cloud atlas" tanto per gradire. Il ritmo, ottimamente dosato da un accurato montaggio, incrementa progressivamente per poi proporre una serie di curiosi esiti (per nulla scontati) delle vicende personali dei personaggi. Il tutto è anche supportato da un divertente showdown di scene fatte di robusti ed improbabili scontri fisici. Molto bene il cast con personaggi ben definiti ed adeguatamente caratterizzati interagiscono tramite dialoghi ben studiati, anche quando palesemente sfociano nel non sense. Buona la colonna sonora e ben calibrati gli effetti speciali che in questo film non sopraffanno affatto la trama. In conclusione, un film ben scritto, diretto ed interpretato che personalmente ho trovato molto divertente e capace d'intrattenere gradevolmente molti spettatori. Saluti e buona visione
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pod73
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lunedì 30 settembre 2013
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non deludono mai
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Interpretazione eccellente, sceneggiatura impeccabile, come sempre pieno di sorprese!
L' inizio volutamente quasi normale svela risvolti comici ed inaspettati.Non delude mai questo team.
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asdrubale03
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domenica 29 settembre 2013
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il re idiota
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molto carino ma la prima mezzora è un po' noiosa
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re sole
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sabato 28 settembre 2013
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un capolavoro da fine del mondo
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Un nome, un programma, 5 amici riuniti per la maratona alcolica più pazza del mondo.
Il Trio Pegg - Wright - Frost, riesce a superarsi ancora una volta, confezionando un prodotto EPICAMENTE UNICO.
Partendo dal fatto che questo film chiude la cosidetta " Trilogia del Cornetto", i ragazzi di " Shaun Of The Dead " e " Hot Fuzz " riescono a creare non solo un nuovo ed entusiasmante (ed esagerato) film che ha preso il primo posto come FILM MIGLIORE DI SEMPRE, ma riscrivono i parametri del cinema moderno creando una pellicola che riesce ad amalgamare sapientemente e in maniera perfetta tutti i generi cinematografici.
Una sceneggiatura che distrugge tutte le altre con strepitose scene di combattimento (rese indimenticabili dall'abile maestria di Wright) accompagnate da esilaranti gag in stile inglese sia fisiche che verbali, piazzandoci dei (vuoti)robot (che ricordano " Il Villaggio Dei Dannati di Carpenter) misto alieni che spruzzano sangue blu da tutte le parti (con l'attacatura della testa come una bambola) incanalando dosi di fantascienza con un sacco di citazioni e omaggi ai film degli anni 50' e 80' con venature splatter/trash alla " Bad Taste ", il tutto ricoperto da una leggera atmosfera horrorifica e a tratti western, adagiato in una base demenziale; Creando un CAPOLAVORO INDISCUSSO DELLA CINEMATOGRAFIA MONDIALE, che solo i veri intenditori di cinema e appassionati del Trio possono comprendere a pieno.
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Un nome, un programma, 5 amici riuniti per la maratona alcolica più pazza del mondo.
Il Trio Pegg - Wright - Frost, riesce a superarsi ancora una volta, confezionando un prodotto EPICAMENTE UNICO.
Partendo dal fatto che questo film chiude la cosidetta " Trilogia del Cornetto", i ragazzi di " Shaun Of The Dead " e " Hot Fuzz " riescono a creare non solo un nuovo ed entusiasmante (ed esagerato) film che ha preso il primo posto come FILM MIGLIORE DI SEMPRE, ma riscrivono i parametri del cinema moderno creando una pellicola che riesce ad amalgamare sapientemente e in maniera perfetta tutti i generi cinematografici.
Una sceneggiatura che distrugge tutte le altre con strepitose scene di combattimento (rese indimenticabili dall'abile maestria di Wright) accompagnate da esilaranti gag in stile inglese sia fisiche che verbali, piazzandoci dei (vuoti)robot (che ricordano " Il Villaggio Dei Dannati di Carpenter) misto alieni che spruzzano sangue blu da tutte le parti (con l'attacatura della testa come una bambola) incanalando dosi di fantascienza con un sacco di citazioni e omaggi ai film degli anni 50' e 80' con venature splatter/trash alla " Bad Taste ", il tutto ricoperto da una leggera atmosfera horrorifica e a tratti western, adagiato in una base demenziale; Creando un CAPOLAVORO INDISCUSSO DELLA CINEMATOGRAFIA MONDIALE, che solo i veri intenditori di cinema e appassionati del Trio possono comprendere a pieno. Wright e Pegg però non tralasciano niente, infatti, riescono ad inserirci scene drammatiche e commoventi, assieme a critiche alla società moderna tra cui: la tecnologia che sta manipolando l'essere umano, il lavoro che rende schiavi e solo apparentemente liberi, arrivare fino in fondo anche se fosse la fine del mondo e conquistare quello che si è sempre sognato. Questi ed altri messaggi riesce mandare il film allo spettatore che in un tripudio di alcool, robot e pugni si ritrova ad avere un film completo.
Straordinaria la caraterizzazione dei personaggi e le loro interpretazioni, su di tutte, l'indimenticabile Gary King (con birra in mano), interpretato da un mito che è Simon Pegg che riesce a regalarci un personaggio con carisma e spessore psicologico, completo, che non si dimenticherà mai.
Con " The World's End " Edgar Wright, Simon Pegg e Nick Frost mettono la firma e concludono quella che (secondo me) è LA TRILOGIA PER ANTONOMASIA, creando un prodotto immortale che resisterà nel tempo fino a LA FINE DEL MONDO.
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