veritasxxx
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venerdì 11 luglio 2014
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rivoglio indietro due ore della mia vita
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Mi chiedo quale sia il motivo di far uscire in piena estate un film di poche pretese, sequel di un altro di quindici anni prima di cui nessuno si ricorda, ambientato nel periodo natalizio, con protagonisti un gruppo di amici neri, selezionati tra i più attraenti e ricchi d'America (evidentemente, visto il livello medio dell'arredamento delle case in cui si svolge la storia in stile "casa di pappone con cinque stanze per gli ospiti perchè non si sa mai chi rimane a dormire per il weekend") e talmente pieno di retorica e buoni sentimenti da far venire i crampi allo stomaco da overdose di saccarina pure a una lettrice di romanzi Harmony. Credo che neanche se Ozpeteck si fosse messo di impegno a fare un remake de "le invasioni barbariche" (che trattava un argomento simile con un taglio assolutamente umano e realistico, pur filtrato dallo snobbismo left-wing alto borghese dei personaggi), usando fotomodelli di colore di qualche rivista porno invece di attori, parodiando l'atmosfera de "il grande freddo" e straziando lo spettatore con le sfighe della protagonista condannata a morte da un male incurabile mentre tutti gli amici attorno fanno gruppo neanche non avessero aspettato altro che un'occasione del genere per mostrare il loro valore di esseri umani di sani principi, pronti sull'attenti ad accogliere l'eredità spirituale della morente, ecco, neanche in quel caso si sarebbe riuscito ad ottenere un risultato così fasullo e stomacante.
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Mi chiedo quale sia il motivo di far uscire in piena estate un film di poche pretese, sequel di un altro di quindici anni prima di cui nessuno si ricorda, ambientato nel periodo natalizio, con protagonisti un gruppo di amici neri, selezionati tra i più attraenti e ricchi d'America (evidentemente, visto il livello medio dell'arredamento delle case in cui si svolge la storia in stile "casa di pappone con cinque stanze per gli ospiti perchè non si sa mai chi rimane a dormire per il weekend") e talmente pieno di retorica e buoni sentimenti da far venire i crampi allo stomaco da overdose di saccarina pure a una lettrice di romanzi Harmony. Credo che neanche se Ozpeteck si fosse messo di impegno a fare un remake de "le invasioni barbariche" (che trattava un argomento simile con un taglio assolutamente umano e realistico, pur filtrato dallo snobbismo left-wing alto borghese dei personaggi), usando fotomodelli di colore di qualche rivista porno invece di attori, parodiando l'atmosfera de "il grande freddo" e straziando lo spettatore con le sfighe della protagonista condannata a morte da un male incurabile mentre tutti gli amici attorno fanno gruppo neanche non avessero aspettato altro che un'occasione del genere per mostrare il loro valore di esseri umani di sani principi, pronti sull'attenti ad accogliere l'eredità spirituale della morente, ecco, neanche in quel caso si sarebbe riuscito ad ottenere un risultato così fasullo e stomacante. Mi chiedo chi - in Italia specialmente - possa poter apprezzare un film del genere: non abbiamo un presidente afroamericano che giustifichi la propaganda a status di modello ideale di una ricca borghesia nera (se ci fanno un film, vorrà dire che esiste gente così, con i loro principi da manuale del perfetto genitore e cittadino timorato di Dio?) Ma se i neri borghesi sono bigotti come mostrato nel film, c'è veramente da preoccuparsi. In fondo a chi non è capitato di fare qualche marchetta ai tempi della scuola per raggranellare qualche euro? Anzi, anche in tempi di crisi è un mestiere che tira sempre e di cui bisognerebbe andare orgogliosi (almeno finchè non obbligheranno a usare il POS pure a chi fa massaggi particolari, ma questa è un'altra storia...). Non mi sento di salvare nulla di questa storiellina fastidiosa piena di luoghi comuni sull'amore, l'affetto e l'amicizia e non capisco chi possa prendere l'iniziativa di decidere di mostrare un film del genere nel nostro paese. E mi indigna non poco leggere la critica di uno che (forse) viene anche pagato per riempire mezza pagina di un sito web che nessuno leggerà spacciando una boiata moralista per un "film che affronta con abilità il tema della mascolinità afroamericana".
Malcom D. Lee, dovresti andare in galera. Rivoglio indietro due ore della mia vita.
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flyanto
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lunedì 7 luglio 2014
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quando ai rancori prevale la sincera amicizia
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Film in cui si racconta di un gruppo di amici ed ex-compagni di college neri che in occasione delle feste natalizie si riunisce nella villa di uno di loro, divenuto ormai un famoso giocatore di rugby. Nel corso di queste giornate essi trascorrono insieme momenti piacevoli e non in quanto sono ancora vive alcune passate rivalità amorose e pure un dramma incalzante di notevole portata. Tra litigi, incomprensioni, battute più o meno taglienti e sagaci, ma anche momenti sereni e piacevoli, il gruppo di amici alla fine riuscirà a chiarire ed a superare tutti i malintesi ed i rancori non sopiti ed a cementare definitivamente la propria amicizia per il futuro.
Quest'opera di Malcom D.
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Film in cui si racconta di un gruppo di amici ed ex-compagni di college neri che in occasione delle feste natalizie si riunisce nella villa di uno di loro, divenuto ormai un famoso giocatore di rugby. Nel corso di queste giornate essi trascorrono insieme momenti piacevoli e non in quanto sono ancora vive alcune passate rivalità amorose e pure un dramma incalzante di notevole portata. Tra litigi, incomprensioni, battute più o meno taglienti e sagaci, ma anche momenti sereni e piacevoli, il gruppo di amici alla fine riuscirà a chiarire ed a superare tutti i malintesi ed i rancori non sopiti ed a cementare definitivamente la propria amicizia per il futuro.
Quest'opera di Malcom D. Lee, peraltro cugino del più famoso Spike Lee, è una commedia agro-dolce dove ai momenti esilaranti si alternano ancor di più i momenti drammatici che sorgono per differenti motivazioni e, del resto, questa continua alternanza di toni, peraltro perfettamente equilibrata, costituisce la caratteristica principale del regista che già in passato ha prodotto pellicole di questo tipo (si rammenti, per esempio, "The Best Man" di cui "The Best Man Holiday" pare essere il suo diretto seguito). Infatti, al di là della leggerezza e della non troppa originalità dei temi trattati, il film risulta piacevole ed assai accettabile in quanto è molto ben girato nonchè interpretato da attori, ovviamente di colore, sapientemente scelti e ben preparati. Se si aggiunge poi l'elemento estetico e patinato di sicuro richiamo, come fosse quasi uno spot pubblicitario, in cui predominano personaggi di bell'aspetto (tutti gli attori sono infatti dotati di un'attraente figura fisica), vestiti bene, in belle e lussuose dimore super e ben accessoriate, si raggiunge sicuramente la formula del largo consenso e del conseguente successo.
Insomma, un film adatto a trascorrere un paio d'ore in tutta serenità e tranquillità e l'unico rammarico è la sua distribuzione nelle sale cinematografiche in questo periodo estivo poco consono a quello più adatto natalizio in cui anche la tematica espressa degli affetti e della sincera amicizia troverebbe sicuramente una collocazione ed una ricezione migliori.
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