Se chiudo gli occhi non sono più qui |
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Un film di Vittorio Moroni.
Con Giorgio Colangeli, Giuseppe Fiorello, Mark Manaloto, Hazel Morillo.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Italia 2013.
- Maremosso
uscita giovedì 18 settembre 2014.
MYMONETRO
Se chiudo gli occhi non sono più qui
valutazione media:
3,35
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il ritratto dolente di un adolescentedi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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martedì 28 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si racconta di un giovane di origine filippina, orfano di un padre italiano di cui sente fortemente la mancanza, il quale vive con la madre ed il di lei nuovo compagno in una cittadina del Friuli. Il rapporto che l'adolescente ha con quest'ultimo è assai controverso, per non dire ostile: infatti il ragazzo, desideroso di studiare è costretto invece, al termine di ogni giornata scolastica, ad andare al cantiere dove lavora il patrigno per lavorare come muratore e fare di questa attività la sua professione futura. L'incontro che egli avrà con un vecchio professore ed amico del padre gli cambierà l'esistenza e lo farà maturare velocemente, venendo anche a scoprire sconcertanti verità.
Questa pellicola, un piccolo gioiello, racconta una vicenda molto minimalista, esile se si vuole dire, in quanto più che avvenimenti ed azioni eclatanti, essa presenta lo stato d'animo malinconico, per non dire triste, e quasi rassegnato del giovane protagonista che sicuramente non sta vivendo serenamente, come invece dovrebbe, le proprie giornate e la sua età. Diviso tra i doveri e le responsabilità impostigli dal patrigno, per lui troppo onerosi e non del tutto confacenti ai suoi anni, e tra le aspirazioni di un futuro migliore attraverso la passione per lo studio e quella per l'astronomia, lo spettatore recepisce esattamente quello che il regista vuole consegnargli, cioè il ritratto di un ragazzo assai dolente, privato prematuramente degli affetti più cari e molto più maturo della sua età. E non può che comprenderlo e soffrire un pò con lui.
A mio modesto parere, trovo che il regista Vittorio Moroni, al di là delle secondarie tematiche concernenti le popolazioni immigrate, abbia rappresentato in maniera quanto mai efficace tale stato d'animo e tale condizione esistenziale, grazie anche alla sapiente ed oculata scelta degli attori che si sono dimostrati molto efficaci nei propri ruoli: da Beppe Fiorello in quello del patrigno arrogante, ignorante e severo (ma forse anche lui un tempo, viene fatto capire, avere sofferto), a quello più preponderante ed incisivo di Giorgio Colangeli nella parte del vecchio amico del padre, per finire con Mark Manaloto che interpreta il ragazzo protagonista, sorprendentemente bravo alla sua, forse, prima prova di attore.
Insomma, il pregio del film sta proprio in questa rappresentazione di vari stati d'animo e situazioni più o meno impalpabili ma quanto mai reali.
Per una nicchia di spettatori.
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