1957. Siamo ad Alfonsine, un paesino della Romagna rossa in cui è più che mai viva l'utopia comunista. Sauro Ravaglia è il barbiere del villaggio e sogna di vedere coi suoi occhi quel "paese che aveva dato la terra ai contadini e cacciato i padroni": sogna di vedere l'Unione Sovietica. Così, quando se ne presenta l'occasione, in compagnia di tre amici, parte. L'occasione è il Festival Mondiale della Gioventù che si tiene a Mosca quell'estate.
Il viaggio è per Sauro e compagni l'avventura della vita, l'esplorazione di un mondo da sempre immaginato, in cui la pace e l'uguaglianza non sono soltanto degli ideali.
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1957. Siamo ad Alfonsine, un paesino della Romagna rossa in cui è più che mai viva l'utopia comunista. Sauro Ravaglia è il barbiere del villaggio e sogna di vedere coi suoi occhi quel "paese che aveva dato la terra ai contadini e cacciato i padroni": sogna di vedere l'Unione Sovietica. Così, quando se ne presenta l'occasione, in compagnia di tre amici, parte. L'occasione è il Festival Mondiale della Gioventù che si tiene a Mosca quell'estate.
Il viaggio è per Sauro e compagni l'avventura della vita, l'esplorazione di un mondo da sempre immaginato, in cui la pace e l'uguaglianza non sono soltanto degli ideali. A Mosca i quattro amici vivono momenti di pura magia (memorabili la sequenza dell'arrivo e l'incontro con la ballerina del Bolshoi), ma sono anche messi a dura prova della realtà: la povertà, la miseria, il lato oscuro del comunismo, che non si aspettavano.
Al ritorno a casa, nulla sarà più come prima.
Interamente basato sui filmati in 8mm realizzati da Sauro e i suoi amici durante il loro viaggio, Il Treno va a Mosca commuove, diverte e ci immerge come raramente si è visto al cinema direttamente nella pelle di un'epoca in cui la speranza e il sogno di un mondo migliore erano urgenze reali.
Magistralmente montato da Sara Fgaier (La Bocca del Lupo) e con l'impeccabile partitura sonora di Francesco Serra, Il Treno va a Mosca conferma il talento del duo Ferrone-Manzolini al loro secondo film (Merica), che qui ci regalano un piccolo capolavoro. Semplicemente imperdibile.
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