muttley72
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giovedì 28 novembre 2013
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nulla di eccezionale
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Film ambientato a bordo di una barca a vela che partecipa ad una gara (il giro del mondo "in solitario"). Il protagonista (che è la "riserva" del "navigatore titolare", infortunatosi prima della gara) si ritrova a bordo un ragazzo clandestino salito durante una "sosta tecnica" (per una riparazione) effettuata a ridosso di un'isola. Inizialmente lo nasconde temendo di essere squalificato, poi vorrebbe sbarcarlo su isole che sono sulla rotta, successivamente rifiuta di sbarcarlo in piena sicurezza su un gommone di nascosto (cosa che gli avrebbe permesso di salvare la gara), infine rinuncia a vincere la gara e porta il ragazzo in porto (in Francia). Per "irrobustire" il dramma della storia si scoprirà che il ragazzo è anche malato (ha una forma di anemia).
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Film ambientato a bordo di una barca a vela che partecipa ad una gara (il giro del mondo "in solitario"). Il protagonista (che è la "riserva" del "navigatore titolare", infortunatosi prima della gara) si ritrova a bordo un ragazzo clandestino salito durante una "sosta tecnica" (per una riparazione) effettuata a ridosso di un'isola. Inizialmente lo nasconde temendo di essere squalificato, poi vorrebbe sbarcarlo su isole che sono sulla rotta, successivamente rifiuta di sbarcarlo in piena sicurezza su un gommone di nascosto (cosa che gli avrebbe permesso di salvare la gara), infine rinuncia a vincere la gara e porta il ragazzo in porto (in Francia). Per "irrobustire" il dramma della storia si scoprirà che il ragazzo è anche malato (ha una forma di anemia). Da casa la compagna dello skipper e la figlia piccola seguono la navigazione via web/skype.
Alcune scene di navigazione sul mare (talvolta mosso, talvolta calmo) degne di nota, incontro con balena e delfini, salvataggio di altra skipper (che aveva scuffiato durante la gara). Film vedibile ma nulla di eccezionale, attori assolutamente mai sopra la media, storia "edificante" sui migranti (che non farà certo cambiare idea a chi la pensa in un certo modo..) a cui il film strizza l'occhio.... tentando di commuovere.
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stefano minuto
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sabato 7 dicembre 2013
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film vedibile ma mediocre
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Il maturo Yann Kermadec (57 anni) prende il posto dell'infortunato giovane collega (e cognato) Franck nel partecipare alla Vendée-Globe il giro del mondo in barca a vela in solitario.
Per Yam e' forse l'ultima occasione di poter partecipare a una gara cosi' importante e prestigiosa, animato da un grande desiderio di vincerla. Il navigatore durante la gara deve pero' fare i conti oltre ai normali continui mutamenti climatici e ai guasti tecnici, anche con un ragazzino mauritano clandestino salito nell'imbarcazione di nascosto (perche’ convinto che la barca visto la bandiera francese esposta fosse diretta in Francia) che rischia per regolamento di farlo squalificare dalla competizione.
Il film piacera' probabilmente agli appassionati di navigazione in particolare a vela; infatti tra gli aspetti positivi della pellicola oltre alla buona trovata dell' immigrato a bordo in una gara in solitario, troviamo il saper ben trasportare sul grande schermo la difficolta' e l'emozioni della navigazione in barca a vela con il mare in tempesta, con ottime riprese fotografiche rivolte soprattutto alla barca (poche e non memorabili invece le riprese fotografiche del paesaggio).
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Il maturo Yann Kermadec (57 anni) prende il posto dell'infortunato giovane collega (e cognato) Franck nel partecipare alla Vendée-Globe il giro del mondo in barca a vela in solitario.
Per Yam e' forse l'ultima occasione di poter partecipare a una gara cosi' importante e prestigiosa, animato da un grande desiderio di vincerla. Il navigatore durante la gara deve pero' fare i conti oltre ai normali continui mutamenti climatici e ai guasti tecnici, anche con un ragazzino mauritano clandestino salito nell'imbarcazione di nascosto (perche’ convinto che la barca visto la bandiera francese esposta fosse diretta in Francia) che rischia per regolamento di farlo squalificare dalla competizione.
Il film piacera' probabilmente agli appassionati di navigazione in particolare a vela; infatti tra gli aspetti positivi della pellicola oltre alla buona trovata dell' immigrato a bordo in una gara in solitario, troviamo il saper ben trasportare sul grande schermo la difficolta' e l'emozioni della navigazione in barca a vela con il mare in tempesta, con ottime riprese fotografiche rivolte soprattutto alla barca (poche e non memorabili invece le riprese fotografiche del paesaggio).
Il Film detto questo risulta pero' un po' prevedibile e scontato e quindi non troppo avvincente, con scarsa qualita' dei dialoghi. Il regista inoltre poteva sicuramente sviluppare meglio le relazioni e gli stati d'animo tra i protagonisti in particolare tra il velista e il ragazzino clandestino punto chiave del film.
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