Divertente ed intelligente analisi critica psico sociologica dell’ideologia nella moderna società di massa, dalla seconda guerra mondiale ad oggi, e della sua funzione di collante sociale, soprattutto nell’odierna società dello spettacolo, attraverso l’interpretazione originale dei significati nascosti nel consumo di noti prodotti di mercato e di alcuni film, fatta da un filosofo, Zizek, peraltro una simpatica macchietta, doppiato efficacemente da Tatti Sanguineti, che si avvale degli strumenti ermeneutici di un altro grande filosofo e psicanalista, Lacan, come fece Deleuze, in Immagine e movimento, per rileggere le pellicole che hanno fatto la storia del cinema alla luce delle teorie di Bergson.
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Divertente ed intelligente analisi critica psico sociologica dell’ideologia nella moderna società di massa, dalla seconda guerra mondiale ad oggi, e della sua funzione di collante sociale, soprattutto nell’odierna società dello spettacolo, attraverso l’interpretazione originale dei significati nascosti nel consumo di noti prodotti di mercato e di alcuni film, fatta da un filosofo, Zizek, peraltro una simpatica macchietta, doppiato efficacemente da Tatti Sanguineti, che si avvale degli strumenti ermeneutici di un altro grande filosofo e psicanalista, Lacan, come fece Deleuze, in Immagine e movimento, per rileggere le pellicole che hanno fatto la storia del cinema alla luce delle teorie di Bergson.
Affascinante e per certi aspetti illuminante, sebbene azzardato, il paragone tra la paura suscitata dal mostro marino nello Squalo di Spielberg e l’odio antisemita, creato artificiosamente dalla propaganda politica nella Germania nazista degli anni ’30, che sostituì alle vere cause delle angosce del popolo tedesco nel primo dopoguerra quella fittizia della presunta minaccia ebraica, con tutte le tragiche conseguenze che sappiamo.
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