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Lore |
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Un film di Cate Shortland.
Con Saskia Rosendahl, Nele Trebs, André Frid, Mika Seidel, Kai-Peter Malina.
continua»
Drammatico,
- Germania, Australia, Gran Bretagna 2012.
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Il difficile percorso verso la rinascita.
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| giovedì 12 marzo 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Lore, una pellicola indipendente co-prodotta da Germania, Australia e Regno Unito meriterebbe certamente maggiore attenzione. Un film magnetico, di una grazia e delicatezza notevole nonostante l'arduo argomento trattato, che segue le vicende di una giovane ragazza tedesca, l'omonima della copertina e del titolo, alle prese con la sopravvivenza in una Germania post bellica piegata e distrutta. Ma il film in maniera molto sobria e delicata ci racconta anche il passaggio repentino dall'infanzia all'adolescenza, alla scoperta della sessualità emergente. Abbellito da una fotografia -naturale- magnifica questo film spicca tra i lavori più notevoli e memorabili sul nazismo. Anche perchè qui il nazismo serve principalmente da sfondo al racconto drammatico di Lore e dei suoi fratelli, una storia di dolore e sopravvivenza, che rappresentano la dura lotta che hanno dovuto affrontare i giovani che hanno ereditato una nazione frantumata e divisa, e i quali hanno dovuto fare i conti col fardello morale, pesante e indelebile, che la fine della guerra aveva portato allo scoperto, sconvolgendo il mondo intero.
Ma a sconvolgere ulteriormente il flebile equilibrio che Lore cerca di mantenere con i fratelli, è la presenza di un giovane uomo, Thomas il quale sembra disposto aiutarli nella loro missione, attraversando la parte della Germania occupata da Americani e Russi e passare oltre le paludi sino ad Amburgo. Tra i due sembra scattare una sorta di passione, mai assecondata se non da piccoli gesti, sguardi, tocchi fugaci; mista ad una vera e propria repulsione che Lore prova nei confronti del giovane non appena scopre l'identità di quest'ultimo; Thomas infatti appare essere un ebreo scampato ai lager nazisti. Ma la realtà è ben diversa e il giovane non è chi dice di essere. Ma in questo contesto c'à poco tempo da dedicare al gioco di specchi e la sopravvivenza è una priorità assoluta. La ragazza quindi accetta l'aiuto offertole da Thomas il quale ben presto si guadagna anche la fiducia dei fratelli più piccoli.
Prova registica superata con lode, quella di Cate Shortland che propone un film intenso, malinconico e sopratutto originale, visto per una volta da un'angolatura diversa trattando pur sempre di una delle innumerevoli vittime del nazismo. Questa volta una vittima indiretta come Lore, la quale prima perde entrambi i genitori e poi si assume l'arduo compito di accudire i fratelli, crescierli, proteggerli ed infine portarli in salvo, a casa dell'unica parente rimasta in vita: la nonna. Un percorso che segna il brusco e inevitabile passaggio nell'età adulta con tutte le complicanze e responsbilità che ne conseguono.
Ma Lore è molto di più, in maniera più simbolica ed astratta rappresenta l'incarnazione (metaforica) della nuova Germania che ha ereditato gli orrori della generazione precedente oltre ad una società frammentata e violenta. Una nazione che non aspettava altro che risorgere, sotto luce nuova, e ricominciare a vivere. Proprio quello che nel loro piccolo tentano di fare i fratelli di Lore, lei stessa e il giovane Thomas.
Regia impeccabile, fotografia e ambientazione stupenda. Un film delicato, poetico, memorabile. Visionarlo è un'esperienza unica mentre dà gli spunti necessari per riflettere e capire il dramma psicologico di questo piccolo gruppo di persone.
Una perla indipendente da non farsela sfuggire. 4.5/5. Imperdibile.
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