gennaro
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martedì 23 aprile 2019
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essere comprensibile non è il loro forte
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Ci sono casi in cui il film parte bene per poi finire in modo negativo.
Per fortuna, il film si riprende proprio nella seconda metà. Si capisce qualcosa.
Invece la prima parte è un grosso punto interrogativo.
Già l'idea di base fatico a capirla se poi si parla di viaggi nel tempo senza spiegazione di nessun genere, capisco che il film non è per niente comprensibile.
E' vero che si tratta di fantascienza ed è complicato, ma mi sono sentito tagliato fuori. Il film parlebbe di strani mercenari che attraverso un qualche strano modo uccidono delle persone completamente a caso che appaiono nel nulla. In cambio ricevono dei lingotti argentati.
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Ci sono casi in cui il film parte bene per poi finire in modo negativo.
Per fortuna, il film si riprende proprio nella seconda metà. Si capisce qualcosa.
Invece la prima parte è un grosso punto interrogativo.
Già l'idea di base fatico a capirla se poi si parla di viaggi nel tempo senza spiegazione di nessun genere, capisco che il film non è per niente comprensibile.
E' vero che si tratta di fantascienza ed è complicato, ma mi sono sentito tagliato fuori. Il film parlebbe di strani mercenari che attraverso un qualche strano modo uccidono delle persone completamente a caso che appaiono nel nulla. In cambio ricevono dei lingotti argentati. Non capisco quanto dovrebbe valere. Poi un amico si presenta da questo Joe (Joseph Gordon-Levitt) che sembra una versione di Harry Potter, chiedendo aiuto. Lo tradisce e poi succede cose a caso finché un uomo (Bruce Willis) è Joe, più o meno, ho capito questo.
Stanno nel futuro... beh, tanto futuro non lo vedo. L'unica cosa veramente futuristica è la moto volante. C'è poi violenza, qualche dettaglio e nient'altro. Non riesco a credere che il futuro sia tutto qui. Purtroppo, è così. Joe viene poi perseguitato da questi antagonisti. Hanno un ruolo preciso? Come fanno a capire quali di questi looper ha fatto l'errore? Come trasportano la persona rapita al punto prestabilito?
Domande che non avranno mai una risposta. Molte altre mi venivano e non avevano nessuna risposta.
Inizia anno 1 fino ad anno 30 così. Cosa mai dovrebbe significare?
La seconda parte si rivela più coinvolgente, anche se dalla presunta fantascienza si passa direttamente al paranomale. L'azione non manca mai, forse l'unica cosa positiva. I vari personaggi appaiono sconnessi tra loro, nessuno che abbia apprezzato e il finale semplicemente non solleva il film, lo porta ancora più basso.
La trama è pure che il personaggio di Bruce Willis vuole solo distruggere un uomo potente. Ha una mappa che non sembra con delle X. Non capirò mai come ha fatto a trovare le abitazioni di questi bambini. Così vuole uccidere tre bambini proprio tre non lo so, per impedire che da grande possa diventare l'uomo potente. Joe invece, grazie alla mappa trova il bambino che cerca lui, così ostacolato sia da lui che dagli uomini antagonisti, tenta di proteggere il bambino. A prima vista, queste due trame che ho descritto non hanno un legame; infatti non le hanno perché sembrano due film staccati ed attaccati in maniera forzata.
Non riesco a trovare l'idea base.
Il film dura circa 2 ore, poteva spiegare bene. Invece lo spiegano in modo contorto.
Questo film è complicassimo da capire, comprendere e il tutto succede completamente a caso.
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renato c.
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lunedì 19 dicembre 2016
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hollywood pessimista
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Com'è cambiata Hollywood, rispetto all'ottimismo degli anni '50 e '60! Continua a fare films in cui il futuro è sempre peggiore del presente! Anche se si rifà un po' al vecchio west: il protagonista di questo film è un "cacciatore di taglie" del futuro! Comunque, gente che arriva dal futuro uccisa a sangue freddo, da persone che non hanno niente contro di loro che alla fine arriva addirettura ad uccidere se stesso proveniente dal futuro! Forse la gente, tra cinema, televisione con infiniti canali, DVD e Blue-Ray ha lo stomaco talmente pieno di films che i produttori non sanno più cosa propinarle! Cosa, comunque, molto comune ai films hollywoodiani anni Duemila è una sempre maggior violenza gratutita unita ad chia
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Com'è cambiata Hollywood, rispetto all'ottimismo degli anni '50 e '60! Continua a fare films in cui il futuro è sempre peggiore del presente! Anche se si rifà un po' al vecchio west: il protagonista di questo film è un "cacciatore di taglie" del futuro! Comunque, gente che arriva dal futuro uccisa a sangue freddo, da persone che non hanno niente contro di loro che alla fine arriva addirettura ad uccidere se stesso proveniente dal futuro! Forse la gente, tra cinema, televisione con infiniti canali, DVD e Blue-Ray ha lo stomaco talmente pieno di films che i produttori non sanno più cosa propinarle! Cosa, comunque, molto comune ai films hollywoodiani anni Duemila è una sempre maggior violenza gratutita unita ad chiara paura del futuro; l'opposto della cinematografia dei dorati anni'50 e '60! E si va sempre più verso l'azzeramento dei sentimenti! Sembra che questa parabola discendente abbia avuto inizio con l'assassinio del presidente Kennedy; dopo il quale, l'America ha cominciato a cadere sempre di più in un gorgo di violenza e pessimismo! Sembrano quasi spariti gli "happy-end" di coppia col sottinteso: "E vissero felici e contenti!" E pensare che in Italia questo film è stato distribuito dalla Disney! Povero zio Walt!
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iuriv
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venerdì 13 marzo 2015
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corsi e ricorsi.
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Johnson disegna un noir dal sapore distopico il cui protagonista è un assassino di criminali provenienti dal futuro. Per chiudere il suo loop John, prima o poi, dovrà incontrare se stesso e sarà li che inizieranno i problemi.
Looper è un film che gioca con i salti temporali e, come spesso succede in questi casi, si prende più di qualche rischio. Come in tutta la fantascienza che si rispetti, anche dopo la visione rimangono dei dubbi. Questi però non riguardano il messaggio che il lavoro degli sceneggiatori vuole lasciarsi dietro, quanto la costruzione narrativa vera e propria, che sulle prime pare concedersi qualche leggerezza.
Non è semplice capire cosa determini certi cambiamenti, specialmente nel punto cardine della trama, ovvero l’incontro tra i due John.
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Johnson disegna un noir dal sapore distopico il cui protagonista è un assassino di criminali provenienti dal futuro. Per chiudere il suo loop John, prima o poi, dovrà incontrare se stesso e sarà li che inizieranno i problemi.
Looper è un film che gioca con i salti temporali e, come spesso succede in questi casi, si prende più di qualche rischio. Come in tutta la fantascienza che si rispetti, anche dopo la visione rimangono dei dubbi. Questi però non riguardano il messaggio che il lavoro degli sceneggiatori vuole lasciarsi dietro, quanto la costruzione narrativa vera e propria, che sulle prime pare concedersi qualche leggerezza.
Non è semplice capire cosa determini certi cambiamenti, specialmente nel punto cardine della trama, ovvero l’incontro tra i due John. Mantenendo come faro interpretativo l’importanza delle scelte, quello che compare sullo schermo può avere un suo senso. Volendo smontare la struttura della storia, però, le incongruenze vengono a galla, mettendo il luce qualche forzatura, che forse era inevitabile.
A interpretare i due John abbiamo un Gordon-Levit in versione reazione allergica e il quasi sempre verde Bruce Willis. Con lo svolgersi della storia si capisce perché al giovane Jason sia stato applicato un trucco così pesante, ma farlo somigliare alla controparte videoludica di Cristiano Ronaldo lo fa vedere come un alieno fino alla fine del film. Bruce invece fatica a reggere ruoli esclusivamente drammatici; sarà l’abitudine all’ironia che me lo ha fatto apprezzare in Die Hard, ma così oscuro proprio non ce lo vedo. La sempre splendida Emily Blunt e il sorprendente bimbo Pierce Gagnon completano un cast di personaggi in cui l’unico veramente indovinato sembra Noah Segan nei panni dell’imbranato Kid Blue.
Il film si muove su ritmi alterni, più riflessivi nella parte iniziale e più tesi successivamente, quando l’azione prende il sopravvento. Non si risparmia nemmeno una certa dose di crudezza, con una violenza quasi mai esplicita, ma spietata nelle sue dinamiche.
Il finale melodrammatico, ma tutto sommato logico e una certa tendenza allo spiegone fuori campo sono gli elementi che forse stonano un po’ con tutto il complesso. Così come il comparto effetti speciali, molto caricato di CGI, che spesso mostra il fianco.
In definitiva Looper è un film che si può vedere, anche se i suoi ritmi altalenanti a volte lo rendono complicato. E’ tuttavia, secondo me, un lavoro sopravvalutato, che difficilmente ricorderò a lungo.
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the thin red line
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giovedì 8 gennaio 2015
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fantascienza di buon livello
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Siamo nel 2044, il viaggio nel tempo non è ancora stato scoperto ma trent'anni più tardi sarà una realtà però vietata. Lo utilizza la malavita per rispedire nel passato (2044) i criminali da eliminare; eseguire questo ingrato compito spetta ai Looper. Joe è il più giovane e spietato di loro che raggranella lingotto su lingotto per poi potersela godere una volta chiuso il suo loop; peccato che ciò intenda uccidere se stesso del futuro per non lasciare traccia del crimine.
"Looper" tocca argomenti già noti al cinema hollywoodiano come il viaggio nel tempo (ritorno al futuro) senza però porsi i mille dilemmi di Doc Brown e senza lasciar spazio ad approfondimenti che forse sarebbero stati più interessanti della trama stessa! Qui il viaggio nel tempo si usa esclusivamente per rimandare indietro coloro che devono "sparire", e così viene fatto.
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Siamo nel 2044, il viaggio nel tempo non è ancora stato scoperto ma trent'anni più tardi sarà una realtà però vietata. Lo utilizza la malavita per rispedire nel passato (2044) i criminali da eliminare; eseguire questo ingrato compito spetta ai Looper. Joe è il più giovane e spietato di loro che raggranella lingotto su lingotto per poi potersela godere una volta chiuso il suo loop; peccato che ciò intenda uccidere se stesso del futuro per non lasciare traccia del crimine.
"Looper" tocca argomenti già noti al cinema hollywoodiano come il viaggio nel tempo (ritorno al futuro) senza però porsi i mille dilemmi di Doc Brown e senza lasciar spazio ad approfondimenti che forse sarebbero stati più interessanti della trama stessa! Qui il viaggio nel tempo si usa esclusivamente per rimandare indietro coloro che devono "sparire", e così viene fatto. La sceneggiatura, apparentemente originale, finisce col passare dei minuti per cadere nei soliti clichè dei temi trattati. Joe del futuro (bruce Willis) torna nel passato per eliminare colui che chiamano sciamano ma non si chiede se ciò non abbia già provato a farlo causando lui stesso gli eventi che hanno determinato il futuro che poi ha vissuto. Robe da mal di testa in poche parole. Ma nonostante gli enormi buchi narrativi presenti nella sceneggiatura, la bontà della regia e la scorrevolezza del film, dovuta soprattutto a protagonisti che non sono mai statici, sono notevoli a differenza dell'interpretazione dei personaggi non sempre a loro agio (vedi Emily Blunt). Il regista Rian Johnson praticamente all'esordio nel grande cinema non segue una precisa linea narrativa perdendosi in qualche sparatoria di troppo forse tentato dalla presenza di Bruce Willis, ma dimostra di saperci fare con la macchina da presa nelle scene action di ottima qualità. Tutto sommato la pellicola è guardabilissima e godibile senza troppi sforzi mentali anche se l'argomento trattato avrebbe potuto essere sviscerato in mille modi migliori rendendo il contesto della narrazione assai migliore e di qualità, forse un occasione persa per fare ottimo cinema fantascientifico.
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dandy
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lunedì 6 ottobre 2014
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purtroppo non è del tutto riuscito.
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Intrigante e complesso nelle idee,il film di Johnson non riesce a essere all'altezza delle trama(scritta dal regista)che elabora echi da "Terminator" e "Blade Runner",e ambisce a riflettere sul libero arbitrio,il tempo limitato che ci è concesso e le conseguenze del cambiare il destino,proprio e altrui.La prima parte è elegantemente caotica,affascinante e inquietante.Le dosi di violenza sono piuttosto alte per un prodotto Disney(c'è anche l'uccisione di un bambino innocente),e certe trovate sono azzeccate(come i messaggi incisi sul corpo per comunicare attraverso il tempo).Poi però si scade nella solita estetica frastornante da action movie,neanche troppo raffinata(entrambi i Joe sono troppo bravi a sbaragliare gli avversari indipendentemente dal numero o dalle condizioni in cui si trovano).
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Intrigante e complesso nelle idee,il film di Johnson non riesce a essere all'altezza delle trama(scritta dal regista)che elabora echi da "Terminator" e "Blade Runner",e ambisce a riflettere sul libero arbitrio,il tempo limitato che ci è concesso e le conseguenze del cambiare il destino,proprio e altrui.La prima parte è elegantemente caotica,affascinante e inquietante.Le dosi di violenza sono piuttosto alte per un prodotto Disney(c'è anche l'uccisione di un bambino innocente),e certe trovate sono azzeccate(come i messaggi incisi sul corpo per comunicare attraverso il tempo).Poi però si scade nella solita estetica frastornante da action movie,neanche troppo raffinata(entrambi i Joe sono troppo bravi a sbaragliare gli avversari indipendentemente dal numero o dalle condizioni in cui si trovano).Delude la resa dei conti finale,col bimbo dotato di superpoteri,più adatta a un horror di serie b.E a dispetto del make-up la somiglianza tra Levitt e Willis è improbabile.Da guardare,ma alla fine resta l'idea che poteva essere assai più incisivo.Un comprensibile flop al botteghino.
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ashtray_bliss
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venerdì 1 agosto 2014
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troppe buone idee mal gestite. risultato mediocre.
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Le premesse per ottenere un buon film di fantascienza c'erano tutte: i viaggi avanti e indietro nel tempo, le ripercussioni delle nostre azioni presenti su quelle future, i costosi viaggi temporali gestiti solo dalle piu' potenti organizzazioni criminali. Il tutto condito con una buona dose di azione, sentimenti e una trama solida che si intreccia per bene sfruttando tutti gli ingredienti a disposizione. In piu' Looper vanta un cast davvero notevole: Bruce Willis, Joseph Gordon Levitt, Emily Blunt. Solo i nomi in gioco e la trama avevano fatto credere che ci si trovava davanti ad un quasi blockbuster. Purtroppo pero' Looper piu' procede nello svolgersi della trama piu' demolisce una ad una le aspettative createsi.
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Le premesse per ottenere un buon film di fantascienza c'erano tutte: i viaggi avanti e indietro nel tempo, le ripercussioni delle nostre azioni presenti su quelle future, i costosi viaggi temporali gestiti solo dalle piu' potenti organizzazioni criminali. Il tutto condito con una buona dose di azione, sentimenti e una trama solida che si intreccia per bene sfruttando tutti gli ingredienti a disposizione. In piu' Looper vanta un cast davvero notevole: Bruce Willis, Joseph Gordon Levitt, Emily Blunt. Solo i nomi in gioco e la trama avevano fatto credere che ci si trovava davanti ad un quasi blockbuster. Purtroppo pero' Looper piu' procede nello svolgersi della trama piu' demolisce una ad una le aspettative createsi.
Tutti i buoni propositi e gli elementi sfruttati sono gestiti alquanto male, creando una trama confusionaria e lenta, che a tratti diventa alquanto noiosa e pesante da seguire facendo perdere il filo logico della storia che dovrebbe unire tutti i tasselli tra loro. Indubbiamente il tema in se' non e' nuovo ma e' gia' stato sfruttato anche con risultati di gran lunga migliori in altri film. Inoltre nel film in questione, se lo si segue attentamente per estrarne una buona lettura, si riscontreranno molteplici paradossi i quali "annullano" in un certo senso la trama stessa del film.
Si inizia dunque con una trama che promette essere avvincente: il presente del film e' il 2044 ma da li' a trentanni inventeranno i viaggi nel tempo, gestiti pero' solo dalle maggiori corporation criminali. Queste organizzazioni arruolano degli assassini detti looper (coloro che completano un cerchio) i quali devono eliminare nel presente (2044) i soggetti inviati a loro dal futuro (2074) grazie alle macchine del tempo. Questi soggetti, ritenuti minacce per la mafia, si presentano ai looper gia' incappucciati e legati, in luoghi pre-stabiliti e l'unico compito dei looper e' eliminarli per raccogliere poi la propria paga (in lingotti) posizionata sul corpo dei malcapitati. C'e' una condizione pero': prima o poi ogni looper dovra' uccidere il proprio loop, e dunque chiudere il cerchio; prendersi un ricco bonus d'uscita, godersi i restanti 30 anni di vita e uscire letteralmente dal gioco. E il sistema non permette sgarri: se qualcuno deliberatamente sceglie di non eliminare il se stesso con 30 anni in piu', decreta comunque la sua fine: il looper del presente viene ucciso e con lui scompare il loop futuro. Ma cosa succede se il loop del futuro, inviato indietro nel tempo per essere eliminato, decidere di rompere le regole e mettersi in fuga? Come si comprometterebbe il futuro e il presente? Siamo comunque in grado di cambiare il nostro futuro e sfuggire al nostro destino? Con queste domande-chiave che fanno da bussula al film si entra nel vivo della trama. Seguendo le vicende di Joe (Levitt) un looper professionista che si ritrova a dover affrontare il suo loop futuro (Willis) che non ammette di essere ucciso. Nel futuro Joe ha conosciuto e amato una donna che verra' ingiustamente uccisa per mano di coloro che stanno chiudendo tutti i loop seguendo gli ordini di un potentissimo uomo, semplicemente conosciuto come lo "Sciamano". A questo punto i due Joe si ritrovano l'uno contro l'altro, a combattere contro se stessi per motivi differenti. Il giovane Joe vuole giocare pulito e seguire gli ordini della organizzazione criminale, uccidendo il sui "io" futuro. Ma il vecchio Joe ha in mente un piano per evitare che eventi tragici si riperquotano sulla sua famiglia e avendo la chance di tornare indietro nel tempo, cerca di trovare ed eliminare il bambino che diventera' il temibile "Sciamano" nel 2074.
Inevitabile cercare di sorvolare ovvieta', scopiazzature e riletture di grandi padri e maestri della fantascienza anche in questo film di Johnson: si passa da Spielberg a Scott, da Wells a Dick. Del resto centrare il segno e' produrre un buon film di fantascienza senza "rileggere" in alcuni punti opere del passato e' quasi inevitabile. Come del resto l'impresa di creare un solido film, convincente, con un budget limitato e senza l'utilizzo di effetti speciali spettacolari ma basandosi perlopiu' sul'intrecciarsi di eventi convincenti e suggestivi nella trama proposta.
Veramente, anche io credevo che l'assenza quasi totale di effetti speciali fosse un punto di forza per la pellicola in questione, la quale putroppo pero' si perde, specialmente nella seconda meta' del film che scorre molto piu' lenta volendo far risaltare maggiormente il lato umano e sentimentale del looper.
A lungo andare quello che sembra essere un film avvincente risulta confusionario, mal gestito e poco curato specialmente in quel che riguarda delle importanti incongruenze e paradossi spazio-temporali che ne derivano. Alcuni passaggi nella trama del film poi risultano veramente lenti e noiosi da seguire, facendo perdere l'interesse da parte degli spettatori. Il film parte bene ma perde progressivamente quota gia' a meta' film, anche perche' perde di vista il protagonista Joe-vecchio che sta tentando di scovare il bambino che tra 30 anni diventera' lo Sciamano, mentre cerca di eliminare i suoi presenti nemici (ovvero coloro che danno la caccia al Joe del presente) e si concentra sull'emergenza della parte piu' umana, emotiva e sentimentale tra Joe e Sarah (Blunt) la madre di un piccolo con super-poteri telecinetici che e' un possibile bersaglio del loop di Joe.
Il finale poi appare davvero sconclusionato e incongruente col resto della trama (per motivi spoiler non mi dilungo ulteriormente), lasciando comunque molto a desiderare. Lo spettatore in pratica vede tutte le sue aspettative piu' alte crollare, man mano che si prosegue nella visione del film. A Looper non manca certo la visionarieta' e nemmeno gli ingredienti per creare un prodotto di qualita'. Ma gli manca il modus operandi necessario per creare un'opera stabile, solida, che affascini e trascini lo spettatore nel cuore della sua trama, senza mai fargli perdere l'interesse e il coinvolgimento. Le carte in regola ci sono proprio tutte ma sono sfruttate nel modo sbagliato.
Levitt si riconferma un'ottima promessa del cinema odierno, incarnando perfettamente la parte di Joe ed echeggiando molto bene, in termini di mimica facciale, espressioni etc., il suo loop-vecchio, interpretato da un sempre in gamba Willis, che giustamente sembra non volersi piu' staccare dai ruoli che sembrano cuciti appositamente per lui. Anche qui, riscontriamo buone dosi del Die Hard al quale ci siamo ormai abituati, compresa la scena con i due mitra; dell'uomo che non si arrende al proprio destino ma fa' di tutto per modificarlo.
I personaggi secondari purtroppo sembrano abbozzati e poco credibili, a tratti caricaturali e fumettistici (non dimentichiamo che il film e' comunque prodotto da una major come la Disney). Valida sceneggiatura e fotografia. Nel complesso, si ha l'impressione di aver visionato un'opera promettente ma incompiuta che avrebbe avuto da offrire molto di piu' se fosse stata piu' curata nei dettagli e intrecci della trama, e perche' no, se fosse stata affidata ad un regista piu' abile e a suo agio a dirigere opere di fantascienza. Looper poteva essere molto di piu', ma risulta solo un prodotto mediocre, riuscito solo in parte.
Godibile ma trascurabile.
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bericopredieri
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sabato 12 aprile 2014
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originale trama anche se un pò caotica.
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Il difficile è entrare e riuscire a stare con la testa dentro il film, spesso si aggroviglia su se stesso e ci sembra che la confusione sia totale, la trama è senza meno originale, certo se sapessimo che fa trent'anni un nuovo Hitler potrebbe magari potrebbe provocare una terza guerra mondiale e sapessimo che potremmo attirarlo nel nostro presente per eliminarlo potremmo vivere tutti più sicuri nella certezza che il male di domani verrà eliminato oggi.
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giorpost
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mercoledì 26 febbraio 2014
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sorprendente sci-fi.trama avvolgente,ottimo levitt
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Il Cinema di fantascienza cerca continuamente, attraverso un ristretto nugolo di cineasti specializzati, di rinnovarsi e trovare nuova linfa per un filone che ha dato tanto al mondo della celluloide. Da 2001: Odissea nello spazio ad Avatar, passando per il cult assoluto Blade Runner si sono susseguite un’ infinità di produzioni che hanno arricchito il panorama sci-fi da un lato, ma che hanno altresì generato una sorta di archivio di doppioni.
Looper (USA, 2012) rappresenta, invece, una piacevole eccezione creando un solco netto dal passato distaccandosi anche (e non è un paradosso) dal futuro. Nel senso che rientra, si, nella categoria fantascienza essendo ambientato nel futuro con tanto di macchina del tempo, ma in esso si vedono meno effetti speciali, meno tecnologia e molta sostanza da crime-story.
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Il Cinema di fantascienza cerca continuamente, attraverso un ristretto nugolo di cineasti specializzati, di rinnovarsi e trovare nuova linfa per un filone che ha dato tanto al mondo della celluloide. Da 2001: Odissea nello spazio ad Avatar, passando per il cult assoluto Blade Runner si sono susseguite un’ infinità di produzioni che hanno arricchito il panorama sci-fi da un lato, ma che hanno altresì generato una sorta di archivio di doppioni.
Looper (USA, 2012) rappresenta, invece, una piacevole eccezione creando un solco netto dal passato distaccandosi anche (e non è un paradosso) dal futuro. Nel senso che rientra, si, nella categoria fantascienza essendo ambientato nel futuro con tanto di macchina del tempo, ma in esso si vedono meno effetti speciali, meno tecnologia e molta sostanza da crime-story.
Diretto dal semi sconosciuto Rian Johnson, Looper narra le vicende di Joe, killer che agisce su commissione della mafia di Kansas City dell’ anno 2074, con il piccolo particolare che le sue gesta avvengono nel 2044. Trent’ anni più tardi, infatti, la scienza riuscirà a creare il tanto agognato viaggio del tempo che diventerà ben presto illegale e verrà utilizzato esclusivamente dai boss (ancora vegeti nella società) per lavare i panni sporchi. Il sistema prevede che in un determinato luogo e ad una precisa ora comparirà un uomo su un tappeto, incappucciato e con le mani legate con addosso un giubbotto zeppo di lingotti d’ argento, il compenso per i killer. Una volta ucciso, con un’ unico colpo secco, questi verrà cremato in forni industriali senza lasciare traccia, sia nel presente che, soprattutto, nel futuro. La vita agiata di Joe scorre tra discoteche, donne, droga sintetica e appartamenti di lusso e rappresenta il lato positivo di una medaglia che, sull’ altra faccia, nasconde lo scotto di un destino già segnato per i cosiddetti looper: come da contratto con i boss, dovranno trent’ anni più tardi essere eliminati dal loro stesso doppione giovane, a chiudere un immaginario cerchio (loop, appunto).
L’ interpretazione di Joe è dunque affidata a due attori: Joseph Gordon-Levitt per il killer da giovane, Bruce Willis per il Joe vecchio. E qui occorre complimentarsi con i truccatori in quanto rendere Levitt simile a Willis in fatto di espressività non era compito facile. Decisamente ben calato nel doppio ruolo di Joe ma anche in quello di Bruce, l’ attore californiano si cimenta nelle più classiche smorfie facciali del re degli action movie. Quell’ azione che non manca in Looper, serrata, vivace e con sequenze che non cedono alla noia, tanto da costringerci alla massima attenzione per non perdersi tra le stringhe di una trama solo apparentemente semplice nella quale fa la sua comparsa in un cameo davvero strepitoso Jeff Daniels nel ruolo di Abe, il boss. Il resto del cast si dimostra all’ altezza, a cominciare dalla fascinosa Emily Blunt nel ruolo chiave di Sara, la madre di Cid, un bambino che, come il 10 per cento della popolazione di quest’ epoca, ha enormi poteri telecinetici e che nel futuro diverrà Lo Sciamano, crudele despota capace di comandare il crimine. La pellicola cresce d' intensità dal momento in cui young Joe dovrebbe chiudere il cerchio: l’ omologo vecchio si fa trovare sul tappeto senza cappuccio e mani slegate, sfruttando l’ effetto sorpresa sfugge alla morte e corre alla ricerca di Cid in quanto questi, nel futuro, eliminerà tutti i looper e causerà la morte della moglie. Il problema è che old Joe non sa con esattezza dove si trovi il bambino ma solo data e luogo di nascita che coincidono con altri due ignari giovani. Sul suo percorso infanticida troverà il se stesso trentenne che nel frattempo ha conosciuto Sara ed il bambino schierandosi dalla loro parte e dunque si verifica un duello Joe vs Joe. Nel frattempo il film propone allo spettatore anche una bel tappeto musicale come colonna sonora, con sullo sfondo una Kansas City super moderna solo parzialmente, nella quale Abe scatena una caccia all’ uomo senza precedenti contro entrambi i Joe: il vecchio perché sfuggito alla chiusura del contratto, il giovane per aver dato rifugio a Seth, il suo miglior amico, anch’ egli restio all’ uccisione della propria controparte. Colpi di scena e sequenze mozzafiato: come non citare l’ inesorabile amputazione di arti subita da Seth con la conseguente sparizione di parti del corpo dal suo omologo, oppure il bellissimo time laps che ricostruisce i 30 anni successivi di Joe fino al raggiungimento dell’ età di old Joe con un percorso criminale sfociato in un amore per una bella donna asiatica che sarà occasione di redenzione? Senza raccontarvelo nei particolari, il finale risulta molto poco happy e si presta al palato di coloro che non vedono di buon occhio il lieto fine.
Un’ opera ben costruita, geniale per certi versi ma soprattutto spiazzante. Mai un film ambientato in un mondo futuribile ha sorpreso chi vi scrive dai tempi del capolavoro di Ridley Scott. Sia chiaro, non vanno sminuite le sequenze cosmiche di Alien e Pandorum, ne ridimensionate le città iper tecnologiche di Minority Report o Atto di forza, ma ogni tanto fa bene ricevere una ventata di freschezza. Anche lo sci-fi lo impone.
Voto: 8
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onufrio
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martedì 5 novembre 2013
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che futuro incasinato
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Siamo nel futuro, l'anno è il 2044, esistono dei killer non molto professionisti, chiamati Looper, incaricati dalla malavita futuristica, ovvero 30 anni più avanti, poichè nel 2074 hanno si inventato il viaggio nel tempo,ma è proibito farlo, naturalmente per il crimine nulla è proibito, decidendo dunque di eliminare qualsiasi persona che debba essere eliminata portandola indietro nel tempo, appunto nel 2044 dove lì ad aspettarla ci sarà un Looper pronto ad uccidere sbarazzandosi del cadavere. La prima parte del film è coinvolgente e stuzzicante, l'ingresso in scena di Bruce Willis rende la trama meno scorrevole perdendo quella originalità presente all'inizio, cadendo in una sorta di action movie pur rimanendo complesso nella sua storia, con dei numerosi punti interrogativi da porsi.
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alexander 1986
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venerdì 25 ottobre 2013
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tanta suggestione e tanti dubbi.
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Nel 2044 vediamo il mondo ridotto a una caricatura negativa della nostra realtà: povertà diffusa, criminalità a go-go, violenza e mancanza di valori. Con in più la chicca di un 10% della popolazione umana che avrà sviluppato poteri telecinetici.
I looper sono killer professionisti con una particolarità: le loro vittime vengono loro 'recapitate' (sembra un modo di dire, ma è proprio così: sono spedite come pacchi postali) da un futuro di trent'anni mediante una macchina del tempo, invero vietatissima, ma utilizzata dalle società criminali al fine di sbarazzarsi dei cadaveri scomodi. Va da sé che il viaggio non può essere effettuato verso il futuro, perché nel 'presente' tale tecnologia non è stata ancora inventata.
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Nel 2044 vediamo il mondo ridotto a una caricatura negativa della nostra realtà: povertà diffusa, criminalità a go-go, violenza e mancanza di valori. Con in più la chicca di un 10% della popolazione umana che avrà sviluppato poteri telecinetici.
I looper sono killer professionisti con una particolarità: le loro vittime vengono loro 'recapitate' (sembra un modo di dire, ma è proprio così: sono spedite come pacchi postali) da un futuro di trent'anni mediante una macchina del tempo, invero vietatissima, ma utilizzata dalle società criminali al fine di sbarazzarsi dei cadaveri scomodi. Va da sé che il viaggio non può essere effettuato verso il futuro, perché nel 'presente' tale tecnologia non è stata ancora inventata. La carriera di un looper non è infinita: potrà godersi la vita riccamente finché, arrivato con l'età all'epoca dell'invenzione dei viaggi temporali, non dovrà essere a sua volta catturato e rispedito nel passato per essere infine ucciso dal sé stesso più giovane. Questo sistema apparentemente perfetto nella sua circolarità si rompe nel momento in cui Joe (Gordon-Levitt), giovane e abilissimo looper, fallisce nel far fuori il suo sé futuro (Willis), tornato nel passato per compiere una vendetta personale.
Come si comprende da questo abbozzo di sinossi, 'Looper' è una sfida aperta alla scienza e anche all'intelligenza, come tutti i film che trattano il tema del viaggio temporale. E' un puzzle di eventi difficile da districare, e nonostante la bravura del giovane regista Rian Johnson è impossibile non riscontrare plot holes e incongruenze. Tuttavia, se si chiude un occhio su certi difetti, ci si gode una visione divertente e stimolante.
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