figliounico
|
mercoledì 4 gennaio 2023
|
un nuovo genere, il thriller qualunquista
|
|
|
|
Dominik non si accontenta di fare il solito thriller, che grazie ad un cast eccellente potrebbe funzionare egregiamente come crime movie, con l’eroe negativo come protagonista, il sicario freddo e gentile, Brad Pitt, che uccide dolcemente le sue vittime, ma infarcisce i dialoghi ed il sonoro di sottofondo con noiosi e ripetuti richiami alla politica dei suoi giorni. Ci si chiede se la citazione, nell’ultima sequenza, di Jefferson, padre fondatore della nazione, sostenitore dell’uguaglianza di tutti i cittadini ed al contempo proprietario di schiavi, a cui si sovrappone ossimoricamente l’immagine televisiva di Obama, eletto presidente nel 2009, sia il pretesto per fare qualunquisticamente di tutt’erba un fascio gettando l’acqua sporca con tutto il bambino oppure il frutto di una lucida operazione politica mistificatoria della realtà.
[+]
Dominik non si accontenta di fare il solito thriller, che grazie ad un cast eccellente potrebbe funzionare egregiamente come crime movie, con l’eroe negativo come protagonista, il sicario freddo e gentile, Brad Pitt, che uccide dolcemente le sue vittime, ma infarcisce i dialoghi ed il sonoro di sottofondo con noiosi e ripetuti richiami alla politica dei suoi giorni. Ci si chiede se la citazione, nell’ultima sequenza, di Jefferson, padre fondatore della nazione, sostenitore dell’uguaglianza di tutti i cittadini ed al contempo proprietario di schiavi, a cui si sovrappone ossimoricamente l’immagine televisiva di Obama, eletto presidente nel 2009, sia il pretesto per fare qualunquisticamente di tutt’erba un fascio gettando l’acqua sporca con tutto il bambino oppure il frutto di una lucida operazione politica mistificatoria della realtà. La battuta finale del killer che dovrebbe essere dirompente e suonare come una critica memorabile alla società americana “L’America non è una nazione, è soltanto affari” forse è la risposta alla domanda di prima. Da menzionare la partecipazione di Gandolfini, in una delle sue ultime apparizioni, che fa guadagnare al film la terza stella, l’unico che riesce a dare al suo personaggio, un criminale in declino per amore, quel senso di umanità vera che manca agli altri, invece piuttosto stereotipati, interpretati dallo stesso Pitt e da Ray Liotta.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a figliounico »
[ - ] lascia un commento a figliounico »
|
|
d'accordo? |
|
fridolin
|
venerdì 22 novembre 2019
|
bravo!
|
|
|
|
Hai colto bene l'essenza del film che sta nel discorso finale di Cogan "Pitt" chfa da contraltare al pippone di Obama in tv:
(tradotto)
" Amico mio. Jefferson è un santo americano, perché ha scritto le parole
“tutti gli uomini sono creati uguali”. Cosa in cui evidentemente non credeva,
visto che fece vivere i suoi figli in schiavitù. Era un ricco enologo, stufo
di pagare agli inglesi troppe tasse, così scrisse delle belle parole e aizzò
la plebaglia che andò a morire per quelle parole. Mentre lui
rimaneva a casa a bere il suo vino e a scoparsi la sua schiava.
[+]
Hai colto bene l'essenza del film che sta nel discorso finale di Cogan "Pitt" chfa da contraltare al pippone di Obama in tv:
(tradotto)
" Amico mio. Jefferson è un santo americano, perché ha scritto le parole
“tutti gli uomini sono creati uguali”. Cosa in cui evidentemente non credeva,
visto che fece vivere i suoi figli in schiavitù. Era un ricco enologo, stufo
di pagare agli inglesi troppe tasse, così scrisse delle belle parole e aizzò
la plebaglia che andò a morire per quelle parole. Mentre lui
rimaneva a casa a bere il suo vino e a scoparsi la sua schiava.
E quello viene a dirmi che viviamo in una comunità? Ma non farmi ridere!
Io vivo in America e in America tu sei solo.
L’America non è una nazione, è soltanto affari…e adesso, pagami!"
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fridolin »
[ - ] lascia un commento a fridolin »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
martedì 30 ottobre 2018
|
purtroppo niente di memorabile.
|
|
|
|
Il regista riprende un noir del'74("Cogan's Trade" di George V.Higgins)adattandolo nel periodo della crisi finanziaria e le elezioni di Obama nel 2008.Ma le riflessioni si fermano sulla superficie,limitandosi ai discorsi del futuro presidente che accompagnano la vicenda.Il resto è la solita zuppa a base di dialoghi tarantiniani,violenza e colonna sonora usata alla Martin Scorsese("The man comes around","Heroin").La sequenza della rapina si risolve in modo non scontato,e il pestaggio ai danni di Liotta è decisamente brutale.Ma questo non basta a ravvivare un prodotto troppo uguale a mille altri,a conti fatti senza una vera ragion d'essere.
[+]
Il regista riprende un noir del'74("Cogan's Trade" di George V.Higgins)adattandolo nel periodo della crisi finanziaria e le elezioni di Obama nel 2008.Ma le riflessioni si fermano sulla superficie,limitandosi ai discorsi del futuro presidente che accompagnano la vicenda.Il resto è la solita zuppa a base di dialoghi tarantiniani,violenza e colonna sonora usata alla Martin Scorsese("The man comes around","Heroin").La sequenza della rapina si risolve in modo non scontato,e il pestaggio ai danni di Liotta è decisamente brutale.Ma questo non basta a ravvivare un prodotto troppo uguale a mille altri,a conti fatti senza una vera ragion d'essere.Qualche virtuosismo inutile qua e là.Pitt,co-prodotture,non è decisamente al massimo,mentre Gandolfini offre un'interpretazione piuttosto riuscita,un pò un Tony Soprano in decadimento.Peccato però che il suo personaggio sia sfruttato pochissimo.Molto bravo anche Liotta.Il titolo originale allude al metodo di iccidere di Cogan,da lontano,senza sporcarsi le mani.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
domenica 29 luglio 2018
|
terribile, anche nella denuncia
|
|
|
|
Questo"Cogan, Killing then Softly"(Andrew Dominik, 2012), mostra l'ambiente spietato della malavita(in specie pesci grossi versus piccoli, killeiraggio), dove il"softly"è, ovviamente, solo una parvenza, una specie di placido fantasma ipocrita per mascherare una violenza mai solo strisciante, ma anche striasciante, certamente atroce, ma, appunto,"softly", per certe modalità addotte e dichiarate... Ma c'è anche il riferimento esplicito ed esplicitato all'uso della droga(iniezione di eroina, "pera", con una sorta di ralenti dell'azione, una soluzione filmica efficace, più che in altri film, certamente), la denuncia di un"homo homini lupus"che alligna nel mondo della criminalità(ma non solo in questo, purtroppo), ma soprattutto ancora, quasi a denunxiare un livello"over", sopra.
[+]
Questo"Cogan, Killing then Softly"(Andrew Dominik, 2012), mostra l'ambiente spietato della malavita(in specie pesci grossi versus piccoli, killeiraggio), dove il"softly"è, ovviamente, solo una parvenza, una specie di placido fantasma ipocrita per mascherare una violenza mai solo strisciante, ma anche striasciante, certamente atroce, ma, appunto,"softly", per certe modalità addotte e dichiarate... Ma c'è anche il riferimento esplicito ed esplicitato all'uso della droga(iniezione di eroina, "pera", con una sorta di ralenti dell'azione, una soluzione filmica efficace, più che in altri film, certamente), la denuncia di un"homo homini lupus"che alligna nel mondo della criminalità(ma non solo in questo, purtroppo), ma soprattutto ancora, quasi a denunxiare un livello"over", sopra.stante, il finale commento detto da Brad Pitt alla retorica obamiana(trattato alla stessa stregua di George Bush II), dove si nega che gli USA contengano in se' un'idealità, mnetre (vado a mente)"è solo questione di affari). Tra gli intepreti anche, in una delle sue ultime prove artistiche, un bravissimo James Gandolini, oltre a Jenkins e Liotta, Dal romanzo(non meno"terribile"di George V.Higgins, "Cogan's Trade". El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
iuriv
|
martedì 9 gennaio 2018
|
piatto come una tavola.
|
|
|
|
In ritardo di almeno quindici anni, Cogan soffre del suo desiderio di piacere e di incastonarsi in un genere che ormai rischia di aver detto tutto ciò che poteva dire.
Figlio di quel thriller-noir post-moderno tipico degli anni novanta, il film diventa verboso, lento e quasi impacciato nel suo incedere. La trama vive della necessità di arrivare all'ultima frase pronunciata da Pitt per farla sembrare una sentenza inappellabile. Il risultato è che quelle parole diventano l'unico argomento interessante di un'ora e mezza di visione che fatica dannatamente a scorrere.
Nonostante il cast stellare e la discreta interpretazione dei protagonisti, Dominik non ricava nulla dalla sua storia, forse perché ossessionato dal messaggio che contiene.
[+]
In ritardo di almeno quindici anni, Cogan soffre del suo desiderio di piacere e di incastonarsi in un genere che ormai rischia di aver detto tutto ciò che poteva dire.
Figlio di quel thriller-noir post-moderno tipico degli anni novanta, il film diventa verboso, lento e quasi impacciato nel suo incedere. La trama vive della necessità di arrivare all'ultima frase pronunciata da Pitt per farla sembrare una sentenza inappellabile. Il risultato è che quelle parole diventano l'unico argomento interessante di un'ora e mezza di visione che fatica dannatamente a scorrere.
Nonostante il cast stellare e la discreta interpretazione dei protagonisti, Dominik non ricava nulla dalla sua storia, forse perché ossessionato dal messaggio che contiene. Il regista prova ad amalgamare la realtà dell'America alla finzione della vicenda utilizzando discorsi politici alla TV inseriti nel contesto dell'ambientazione. Ma tutto suona artificiale come una lezioncina a dito sollevato.
Non aiuta nemmeno la scelta musicale, scontata fino quasi a diventare ovvia. In tutto questo marasma di mediocrità, i guizzi di regia che Dominik elargisce qui e la sembrano aggiunte poco coerenti, quasi come videoclip inseriti per dare movimento a un paesaggio immobile.
Insomma, Cogan paga la voglia di diventare una gemma incastonata nel firmamento cinematografico a tutti i costi. Forzature e artificiosità, qui, si notano tutte e tolgono scorrevoelzza a una storia che aveva bisogno solo di quella.
Non bruttissimo forse, ma nemmeno bello.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a iuriv »
[ - ] lascia un commento a iuriv »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
venerdì 1 dicembre 2017
|
comunque efficace anche nella denuncia
|
|
|
|
Sarà anche solo un'idea, come scritto nella recensione"ufficiale", ma lo smascheramento della vera natura degli States e del capitalismo(i discorsi teletrasmessi e raffrontati di George Bush jr.e Barack Obama)è presente massicciamente e in modo, direi, "onnipervasivo"nel film, dunque"Killing Them Softly"(2012), , tratto da un "classico"come"COgan's Trade"(1974)di George V.Higgins, di Andrew Dominik, ma c'è anche dell'altro: la violenza implacabile che domina i rapporti criminali, ma anche(latamente)sociali, dove la violenza, intervallata da lunghi dialoghi mai "sul nulla"(o meglio su nulla, Jean Paul Sartre è salvo.
[+]
Sarà anche solo un'idea, come scritto nella recensione"ufficiale", ma lo smascheramento della vera natura degli States e del capitalismo(i discorsi teletrasmessi e raffrontati di George Bush jr.e Barack Obama)è presente massicciamente e in modo, direi, "onnipervasivo"nel film, dunque"Killing Them Softly"(2012), , tratto da un "classico"come"COgan's Trade"(1974)di George V.Higgins, di Andrew Dominik, ma c'è anche dell'altro: la violenza implacabile che domina i rapporti criminali, ma anche(latamente)sociali, dove la violenza, intervallata da lunghi dialoghi mai "sul nulla"(o meglio su nulla, Jean Paul Sartre è salvo...), completamente, pienamente esibita, mostrata senza ritegno in alcune sequenze, peraltro musicalmente accompagnate da canzoni dolci ma non melense, dunque con un sound-track particolarmente efficace perchè capace di creare un fortissimo contrasto, non senza sprazzi di puro onirismo(c'è anche un trip in seguito all'uso di droga, invero"esibito"anche nella preparazione). Film duro, non"softly", con il grido finale di Brad Pitt nel ruolo del titolo, ossia di Cogan, il super-killer, che deniuncia l'America(intendendo gli States, come comunemente ed erroneamente si fa, omettendo la geografia, meglio riducendola)come"non comunità, ma affari, solitudine". Oltre a Pitt, troviamo nel film un grande Sam Shepard in una delle sue ultime prove come interprete, Ben Mendelsohn, James Gandolfini, Ray Liotta, in questo dramma"dark"(anche negli accenti fotrografici)che, in coerenza con i tempi e contro chi coltiva false illusioni, è crudemente"nichilista", nell'accezione migliore del termine. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
laurence316
|
venerdì 14 luglio 2017
|
america's not a country, it's just a business
|
|
|
|
A 5 anni da quel L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford che non aveva particolarmente attirato né i favori del pubblico né della critica, Dominik ritorna con un altro film indubbiamente difficile, facilmente oggetto di critiche (anche se spesso ipocrite). Killing Them Soflty è un gangster movie diverso, a suo modo originale, almeno in alcune sequenze, forse un pò prolisso, ma sicuramente efficace.
Ha il suo punto di forza nelle eccellenti interpretazioni degli attori (Pitt e Gandolfini in primis) oltre che in alcune, geniali scelte di regia (fra cui la straordinaria sequenza dell’esecuzione in auto).
[+]
A 5 anni da quel L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford che non aveva particolarmente attirato né i favori del pubblico né della critica, Dominik ritorna con un altro film indubbiamente difficile, facilmente oggetto di critiche (anche se spesso ipocrite). Killing Them Soflty è un gangster movie diverso, a suo modo originale, almeno in alcune sequenze, forse un pò prolisso, ma sicuramente efficace.
Ha il suo punto di forza nelle eccellenti interpretazioni degli attori (Pitt e Gandolfini in primis) oltre che in alcune, geniali scelte di regia (fra cui la straordinaria sequenza dell’esecuzione in auto).
Coloro che lo hanno aspramente criticato probabilmente o non l'hanno compreso fino in fondo o hanno volutamente ignorato i suoi temi latenti, per nulla banali. Tratto da un romanzo (Cogan's Trade) di George V. Higgins (avvocato e scrittore), è un film da prendere o lasciare, in cui quello che più conta è l'atmosfera, oltre che alcune fulminee e grandiose battute (dopotutto i romanzi di Higgins sono, di fatto, fondati proprio sui dialoghi). A questo proposito, indimenticabile la scena finale, che ha per ironico contrappunto e sottofondo il discorso di Obama, in cui il protagonista afferma: "America's not a country, it's just a business. Now fucking pay me!". Battuta da affissione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
giovedì 15 giugno 2017
|
killing them softly
|
|
|
|
Killing Them Softly lascia allo spettatore una sensazione particolare, un "vorrei ma non posso", penalizzato da una sceneggiatura balbettante ma fortemente attratto dai vari personaggi in scena e da alcune riprese gustose. Al centro della vicenda vi è una rapina in una bisca clandestina, per scovare i colpevoli viene incaricato Jackie Cogan, un killer sostituto dalle maniere forti e decise. Nell'arco del film sono numerose le scene in cui si sentono parlare Bush ed Obama alla tv di economia, di denaro, un particolare più volte presente.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
cianoz
|
lunedì 26 gennaio 2015
|
mediocre con macchie piacevoli
|
|
|
|
Nel panorama dei film del filone gangsteresco questo Cogan - Killing Them Softly non brilla particolarmente, anche se non è da buttare. L'impianto non è male, Brad Pitt è convincente anche se non eccezionale, alcune cose sono anche meritevoli, tipo musiche, atmosfere (di qualche scena, non tutte) e in qualche momento si respira anche il gusto di un bel film di gangster con connonati interessanti o particolarità gustore. Però quello che si accumula mentre lo si guarda è un senso di piattezza e di banalità e strada facendo si sente che manca di sostanza.
I dialoghi sono anche buoni, almeno alcuni, ma non bastano a tenere in piedi il tutto, perché non si è mai davero rapiti da quello che succede o da come succede.
[+]
Nel panorama dei film del filone gangsteresco questo Cogan - Killing Them Softly non brilla particolarmente, anche se non è da buttare. L'impianto non è male, Brad Pitt è convincente anche se non eccezionale, alcune cose sono anche meritevoli, tipo musiche, atmosfere (di qualche scena, non tutte) e in qualche momento si respira anche il gusto di un bel film di gangster con connonati interessanti o particolarità gustore. Però quello che si accumula mentre lo si guarda è un senso di piattezza e di banalità e strada facendo si sente che manca di sostanza.
I dialoghi sono anche buoni, almeno alcuni, ma non bastano a tenere in piedi il tutto, perché non si è mai davero rapiti da quello che succede o da come succede.
Due delinquenti di basso livello (con interpreti non molto convincenti, altro punto penalizzante) fanno una rapina e ne derivano delle situazioni da gestire. Ci sono quindi delle cose da fare, e vengono fatte, senza particolari spunti, soprese e manierismi registici che lasciano il segno. C'è una serie di situazioni in scaletta e il nostro Brad Pitt fa quello che deve fare. Ma non c'è niente che entusiasmi granché, tutto un po' scontato.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cianoz »
[ - ] lascia un commento a cianoz »
|
|
d'accordo? |
|
themaster
|
mercoledì 3 settembre 2014
|
bellissimo film
|
|
|
|
Andrew Dominik è un regista neozelandese che sa il fatto suo e lo ha dimostrato ampiamente con l ottimo Chopper e il minore seppur ottimo L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford,e ha portato avanti la poetica del suo cinema con questo Cogan Killing them Softly,un thriller pulp che rifacendosi al genere creato da Quentin Tarantino offre la sua visione di quel genere. Questa pellicola è stata massacrata dai più,non tanto per l'incompetenza di questi ultimi quanto per la natura ingannevole del titolo,delle poche immagini rilasciate,dalla copertina( mai giudicare un libro dalla copertina e un film dalla locandina,ma questo la gente no lo ha capito) perchè tutto sembrava fuorchè un raffinatissimo thriller,che si prende il suo tempo e offre una lucidità nella stesura del soggetto,della sceneggiatura e nella regia,pareva piuttosto una sorta di film d'azione in stile Io vi Troverò e quando è così è logico che il risultato finale non soddisfi,bisogna vederlo sapendo a cosa si va incontro altrimenti si rischia di non apprezzarlo.
[+]
Andrew Dominik è un regista neozelandese che sa il fatto suo e lo ha dimostrato ampiamente con l ottimo Chopper e il minore seppur ottimo L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford,e ha portato avanti la poetica del suo cinema con questo Cogan Killing them Softly,un thriller pulp che rifacendosi al genere creato da Quentin Tarantino offre la sua visione di quel genere. Questa pellicola è stata massacrata dai più,non tanto per l'incompetenza di questi ultimi quanto per la natura ingannevole del titolo,delle poche immagini rilasciate,dalla copertina( mai giudicare un libro dalla copertina e un film dalla locandina,ma questo la gente no lo ha capito) perchè tutto sembrava fuorchè un raffinatissimo thriller,che si prende il suo tempo e offre una lucidità nella stesura del soggetto,della sceneggiatura e nella regia,pareva piuttosto una sorta di film d'azione in stile Io vi Troverò e quando è così è logico che il risultato finale non soddisfi,bisogna vederlo sapendo a cosa si va incontro altrimenti si rischia di non apprezzarlo.
I registi che hanno cercato di imitare Tarantino non sempre(quasi mai) fanno un buon lavoro,poichè ne prendono solo i lati banali,Dominik mette in scena un film con una regia quadrata,schietta,che non si perde in virtuosismi del cavolo e offre un approfondimento anche visivo dei personaggi che non è da tutti,una fotografia algida che rende alla perfezione l'idea del noir e degli attori bravissimi. Il regista tallona i personaggi rendendo il movimento in scena di questi ultimi,la chiave dell intreccio e non la storia in sè che parte molto semplice e banale,ma il modo in cui ci si gira in torno è fantastico. Abbiamo un Brad Pitt che dopo il mediocrissimo World War Z e il fantastico Bastardi Senza Gloria,offre un'interpretazione memorabile,un personaggio belloccio,ma freddo come il ghiaccio,eppure mosso da una poetica personale decisamente affascinante,un mafioso anti convenzionale quindi che preferisce ucciderli dolcemente (Killing Them Softly) invece che farli soffrire. Oltre ad uno script ben scritto,i personaggi sono delineati tutti in maniera ottima,senza eccessi,pur mantenendo in alcuni di loro quel respiro Tarantiniano che non fa mai male e mi riferisco nello specifico al personaggio interpretato da Ben Mendelsohn che è quello sopra le righe veramente.
Richard Jenkins fantastico e un Ray Liotta un pò sacrificato ma comunque in parte.
Interessante è il respiro politico che la pellicola offre,con una critica velata,ma comunque evidente al capitalismo e all'ipocrisia che permea gli Stati Uniti d'America.
Inoltre il monologo finale di Brad Pitt vale tutto il film. Quando per una volta dopo schifezze come Smokin Aces,esce un film ben fatto e pieno di passione per il cinema vero,quello che fa della bellezza visiva e registica il suo punto cardine,nessuno la calcola,è la nostra politica. Purtroppo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a themaster »
[ - ] lascia un commento a themaster »
|
|
d'accordo? |
|
|