Cogan - Killing Them Softly

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Un film di Andrew Dominik. Con Brad Pitt, Ray Liotta, James Gandolfini, Richard Jenkins, Vincent Curatola.
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Titolo originale Killing Them Softly. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 100 min. - USA 2012. - Eagle Pictures uscita giovedì 18 ottobre 2012. MYMONETRO Cogan - Killing Them Softly * * 1/2 - - valutazione media: 2,52 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
figliounico mercoledì 4 gennaio 2023
un nuovo genere, il thriller qualunquista Valutazione 3 stelle su cinque
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Dominik non si accontenta di fare il solito thriller, che grazie ad un cast eccellente potrebbe funzionare egregiamente come crime movie, con l’eroe negativo come protagonista, il sicario freddo e gentile, Brad Pitt, che uccide dolcemente le sue vittime, ma infarcisce i dialoghi ed il sonoro di sottofondo con noiosi e ripetuti richiami alla politica dei suoi giorni. Ci si chiede se la citazione, nell’ultima sequenza, di Jefferson, padre fondatore della nazione, sostenitore dell’uguaglianza di tutti i cittadini ed al contempo proprietario di schiavi, a cui si sovrappone ossimoricamente l’immagine televisiva di Obama, eletto presidente nel 2009, sia il pretesto per fare qualunquisticamente di tutt’erba un fascio gettando l’acqua sporca con tutto il bambino oppure il frutto di una lucida operazione politica mistificatoria della realtà. [+]

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fridolin venerdì 22 novembre 2019
bravo! Valutazione 0 stelle su cinque
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Hai colto bene l'essenza del film che sta nel discorso finale di Cogan "Pitt"  chfa da contraltare al pippone di Obama in tv:
(tradotto)
" Amico mio. Jefferson è un santo americano, perché ha scritto le parole 

“tutti gli uomini sono creati uguali”. Cosa in cui evidentemente non credeva, 
visto che fece vivere i suoi figli in schiavitù. Era un ricco enologo, stufo
 di pagare agli inglesi troppe tasse, così scrisse delle belle parole e aizzò
 la plebaglia che andò a morire per quelle parole. Mentre lui
 rimaneva a casa a bere il suo vino e a scoparsi la sua schiava. [+]

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dandy martedì 30 ottobre 2018
purtroppo niente di memorabile. Valutazione 2 stelle su cinque
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Il regista riprende un noir del'74("Cogan's Trade" di George V.Higgins)adattandolo nel periodo della crisi finanziaria e le elezioni di Obama nel 2008.Ma le riflessioni si fermano sulla superficie,limitandosi ai discorsi del futuro presidente che accompagnano la vicenda.Il resto è la solita zuppa a base di dialoghi tarantiniani,violenza e colonna sonora usata alla Martin Scorsese("The man comes around","Heroin").La sequenza della rapina si risolve in modo non scontato,e il pestaggio ai danni di Liotta è decisamente brutale.Ma questo non basta a ravvivare un prodotto troppo uguale a mille altri,a conti fatti senza una vera ragion d'essere. [+]

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elgatoloco domenica 29 luglio 2018
terribile, anche nella denuncia Valutazione 0 stelle su cinque
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Questo"Cogan, Killing then Softly"(Andrew Dominik, 2012), mostra l'ambiente spietato della malavita(in specie pesci grossi versus piccoli, killeiraggio), dove il"softly"è, ovviamente, solo una parvenza, una specie di placido fantasma ipocrita per mascherare una violenza mai solo strisciante, ma anche striasciante, certamente atroce, ma, appunto,"softly", per certe modalità addotte e dichiarate... Ma c'è anche il riferimento esplicito ed esplicitato all'uso della droga(iniezione di eroina, "pera", con una sorta di ralenti dell'azione, una soluzione filmica efficace, più che in altri film, certamente), la denuncia di un"homo homini lupus"che alligna nel mondo della criminalità(ma non solo in questo, purtroppo), ma soprattutto ancora, quasi a denunxiare un livello"over", sopra. [+]

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iuriv martedì 9 gennaio 2018
piatto come una tavola. Valutazione 2 stelle su cinque
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In ritardo di almeno quindici anni, Cogan soffre del suo desiderio di piacere e di incastonarsi in un genere che ormai rischia di aver detto tutto ciò che poteva dire.

Figlio di quel thriller-noir post-moderno tipico degli anni novanta, il film diventa verboso, lento e quasi impacciato nel suo incedere. La trama vive della necessità di arrivare all'ultima frase pronunciata da Pitt per farla sembrare una sentenza inappellabile. Il risultato è che quelle parole diventano l'unico argomento interessante di un'ora e mezza di visione che fatica dannatamente a scorrere.

Nonostante il cast stellare e la discreta interpretazione dei protagonisti, Dominik non ricava nulla dalla sua storia, forse perché ossessionato dal messaggio che contiene. [+]

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elgatoloco venerdì 1 dicembre 2017
comunque efficace anche nella denuncia Valutazione 0 stelle su cinque
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Sarà anche solo un'idea, come scritto nella recensione"ufficiale", ma lo smascheramento della vera natura degli States e del capitalismo(i discorsi teletrasmessi e raffrontati di George Bush jr.e Barack Obama)è presente massicciamente e in modo, direi, "onnipervasivo"nel film, dunque"Killing  Them Softly"(2012), , tratto da un "classico"come"COgan's Trade"(1974)di George V.Higgins, di Andrew Dominik, ma c'è anche dell'altro: la violenza implacabile che domina i rapporti criminali, ma anche(latamente)sociali, dove la violenza, intervallata da lunghi dialoghi mai "sul nulla"(o meglio su nulla, Jean Paul Sartre è salvo. [+]

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laurence316 venerdì 14 luglio 2017
america's not a country, it's just a business Valutazione 3 stelle su cinque
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A 5 anni da quel L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford che non aveva particolarmente attirato né i favori del pubblico né della critica, Dominik ritorna con un altro film indubbiamente difficile, facilmente oggetto di critiche (anche se spesso ipocrite). Killing Them Soflty è un gangster movie diverso, a suo modo originale, almeno in alcune sequenze, forse un pò prolisso, ma sicuramente efficace.
Ha il suo punto di forza nelle eccellenti interpretazioni degli attori (Pitt e Gandolfini in primis) oltre che in alcune, geniali scelte di regia (fra cui la straordinaria sequenza dell’esecuzione in auto). [+]

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onufrio giovedì 15 giugno 2017
killing them softly Valutazione 2 stelle su cinque
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Killing Them Softly lascia allo spettatore una sensazione particolare, un "vorrei ma non posso", penalizzato da una sceneggiatura balbettante ma fortemente attratto dai vari personaggi in scena e da alcune riprese gustose. Al centro della vicenda vi è una rapina in una bisca clandestina, per scovare i colpevoli viene incaricato Jackie Cogan, un killer sostituto dalle maniere forti e decise. Nell'arco del film sono numerose le scene in cui si sentono parlare Bush ed Obama alla tv di economia, di denaro, un particolare più volte presente.

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cianoz lunedì 26 gennaio 2015
mediocre con macchie piacevoli Valutazione 2 stelle su cinque
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Nel panorama dei film del filone gangsteresco questo Cogan - Killing Them Softly non brilla particolarmente, anche se non è da buttare. L'impianto non è male, Brad Pitt è convincente anche se non eccezionale, alcune cose sono anche meritevoli, tipo musiche, atmosfere (di qualche scena, non tutte) e in qualche momento si respira anche il gusto di un bel film di gangster con connonati interessanti o particolarità gustore. Però quello che si accumula mentre lo si guarda è un senso di piattezza e di banalità e strada facendo si sente che manca di sostanza.
I dialoghi sono anche buoni, almeno alcuni, ma non bastano a tenere in piedi il tutto, perché non si è mai davero rapiti da quello che succede o da come succede. [+]

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themaster mercoledì 3 settembre 2014
bellissimo film Valutazione 4 stelle su cinque
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Andrew Dominik è un regista neozelandese che sa il fatto suo e lo ha dimostrato ampiamente con l ottimo Chopper e il minore seppur ottimo L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford,e ha portato avanti la poetica del suo cinema con questo Cogan Killing them Softly,un thriller pulp che rifacendosi al genere creato da Quentin Tarantino offre la sua visione di quel genere. Questa pellicola è stata massacrata dai più,non tanto per l'incompetenza di questi ultimi quanto per la natura ingannevole del titolo,delle poche immagini rilasciate,dalla copertina( mai giudicare un libro dalla copertina e un film dalla locandina,ma questo la gente no lo ha capito) perchè tutto sembrava fuorchè un raffinatissimo thriller,che si prende il suo tempo e offre una lucidità nella stesura del soggetto,della sceneggiatura e nella regia,pareva piuttosto una sorta di film d'azione in stile Io vi Troverò e quando è così è logico che il risultato finale non soddisfi,bisogna vederlo sapendo a cosa si va incontro altrimenti si rischia di non apprezzarlo. [+]

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