La scelta di Barbara |
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Un film di Christian Petzold.
Con Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Jasna Fritzi Bauer, Mark Waschke, Rainer Bock.
continua»
Titolo originale Barbara.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 105 min.
- Germania 2012.
- Bim Distribuzione
uscita giovedì 14 marzo 2013.
MYMONETRO
La scelta di Barbara
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Quando un sentimento umano ed etico supera l'interdi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 18 marzo 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si narra di una donna medico, di nome Barbara appunto, che svolge quotidianamente la sua attività presso un ospedale di un paesino di campagna della Germania dell'Est. Siamo pertanto all'epoca antecedente la caduta del Muro di Berlino dove l'ambiente e l'atmosfera che si respira ed in cui la protagonista vive giornalmente è quella caratterizzata dai controlli e dalle severe punizioni della polizia politica della Stasi. Tutto ciò la porta sempre di più ad organizzare un piano di fuga dal suo paese verso terre più liberali, quali la Danimarca, ed abbandonare definitivamente la sua pesante situazione, ormai divenuta insostenibile per lei e per tutti coloro che la condividono con lei. Ma le varie vicende la porteranno alla fine a desistere dal suo programma scegliendo di favorire chi più di lei ha bisogno di un futuro e di un'esistenza di maggiore speranza. Una pellicola molto ben diretta con uno stile asciutto e preciso tanto da valerle meritatamente il premio dell'Orso d'argento al Festival di Berlino per, appunto, la regia. La trama è scarna, non ci sono exploits ma l'intento del regista è proprio quello di non rappresentare grossi avvenimenti bensì soltanto il clima estremamente pesante, caratterizzato dalla moltitudine di sospetti e di congiure e soprattutto dall'impossibilità di condurre un'esistenza di libero pensiero ed agire, che hanno dovuto purtroppo vivere tutti gli abitanti dell'ex Germania dell'Est. Ed egli vi riesce molto bene (sebbene non raggiunga la profondità e la perfezione dell'altra pellicola sua connazionale de "Le vite degli altri") ma costruendo ugualmente un film praticamente di nicchia che non fa assolutamente rimpiangere quei tempi bui e quanto mai assurdi.
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