L'era legale |
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Un film di Enrico Caria.
Con Patrizio Rispo, Cristina Donadio, Rita Corrado, Pietro De Silva, Isabella Rossellini.
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Titolo originale L'era legale.
Documentario,
durata 76 min.
- Italia 2011.
- Bolero Film
uscita venerdì 13 gennaio 2012.
MYMONETRO
L'era legale
valutazione media:
2,91
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Ottimo mockumentario con una tesi innovativadi lucaontourFeedback: 100 |
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mercoledì 14 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film del regista romano Enrico Caria, è un mockumentario ottimamente riuscito, che ha raccolto un buon successo all'ultimo Torino Film Festival. Merce rara nel panorama cinematografico, sempre più orientato verso logiche di profitto piuttosto che alla sperimentazione. Il progetto di Caria invece, si stacca proprio dal calderone dei grandi circuiti e lo fa con un linguaggio che è parodia, una continua presa in giro di se stesso. Il genere mockumentario in Italia è confinato ad una piccola nicchia di artisti e pubblico, un linguaggio che punta forte sull'ironia, la satira, su uno stile approsimativo e su immagini di vecchie telecamere, telecamerine nascoste e altri espedienti. Proprio l'imperfezione è uno dei capisaldi del mockumentario, ed Enrico Caria la orchestra nel miglior modo possibile, combinando anche elementi prestati dal mondo reale, come interviste a personaggi dell'attualità. Il protagonista del film è Nicolino Amore (interpretato da Patrizio Rispo), nuovo sindaco di una Napoli del 2020. Dopo un passato giovanile, in cui conosce anche il carcere, Amore decide di intraprendere la carriera politica. Da subito personaggio scomodo ma con idee innovative: combattere il proibizionismo, per tagliare le fonti di guadagno della camorra. La storia, a tratti una biografia di questo sindaco immaginario, viene raccontata alternando voice-over, interviste a personaggi fittizi e reali, con una parte grafica mai stucchevole. Ottimo lavoro anche in fase di scrittura: i dialoghi non sono mai banali e l'ironia, di livello raffinato, viene portata sullo schermo da un mix di attori professionisti ed altri alle prime esperienze. Geniale la trovata da parte di Caria, di mescolare interviste tra personaggi di finzione e personaggi reali (Renzo Arbore, Piero Grasso, Giancarlo De Cataldo). Una base solida che conduce, dopo tante risate, alla tesi centrale del film: il proibizionismo è un'arma a doppio taglio per Napoli e l'Italia. La liberalizzazione delle droghe, se attentamente regolamentata, potrebbe essere realmente una mannaia per le associazioni mafiose?
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