Nacho Vigalondo scrive e dirige questa riuscitissima commedia degli equivoci ambientata, ma solo quello, in uno scenario fantascientifico. Bene è ribadirlo: la pellicola non indaga dimensioni parallele nè viaggi temporali, nulla ha a che spartire con l'opera prima del cineasta cantabro ("Los Cronocrímenes", 2007), anzi, la presenza, solo dedotta, di ospiti extraterrrestri poco influisce sulle decisioni dei protagonisti, specie di Julio e Julia ("que casualidad...") impegnati a negare l'evidente situazione al di lei ingenuo compagno Carlos ed al geloso vicino Ángel.
Gli ospiti da altre galassie nemmeno si notano, se non (parzialmente, elegante metafora) il loro mezzo di locomozione: i nostri si muovono in uno spazio conosciuto, ricorrendo a dinamiche tutto sommato comuni, prescindendo da un ambiente sociale mutato, ma che a loro non smuove più di tanto gli animi.
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Nacho Vigalondo scrive e dirige questa riuscitissima commedia degli equivoci ambientata, ma solo quello, in uno scenario fantascientifico. Bene è ribadirlo: la pellicola non indaga dimensioni parallele nè viaggi temporali, nulla ha a che spartire con l'opera prima del cineasta cantabro ("Los Cronocrímenes", 2007), anzi, la presenza, solo dedotta, di ospiti extraterrrestri poco influisce sulle decisioni dei protagonisti, specie di Julio e Julia ("que casualidad...") impegnati a negare l'evidente situazione al di lei ingenuo compagno Carlos ed al geloso vicino Ángel.
Gli ospiti da altre galassie nemmeno si notano, se non (parzialmente, elegante metafora) il loro mezzo di locomozione: i nostri si muovono in uno spazio conosciuto, ricorrendo a dinamiche tutto sommato comuni, prescindendo da un ambiente sociale mutato, ma che a loro non smuove più di tanto gli animi.
Vi è lo straniamento di Julio e Julia, ma non per le comunicazioni interrotte o per un timore per il loro destino, quanto a causa di un'incapacità, del tutto comune, di ricordare le loro azioni di poche ore precedenti.
Il messaggio arriva forte e chiaro: prima ancora che all'altro, al diverso, occorre guardare alla propria realtà, che di "normale" ha ben poco, fatta di rapporti istantanei in una società costantemente in movimento, disinteressata a riflettere su se stessa, ma preoccupata di preservare una sedicente ma inesistente solidità intrinseca.
Come ovvio, non mancano i sorrisi, et per la bella caratterizzazione data ai personaggi et per le situazioni grottesche, legate da una sceneggiatura varia ed intelligente.
In forma invidiabile il cast, a partire dallo scaltro ma fondamentalmente positivo Julián Villagrán, passando per la bella e furbetta Michelle Jenner, per finire con un buffo e rancoroso Carlos Areces, un facilone Raúl Cimas ed un perennemente insicuro Miguel Noguera.
Da non lasciarsi sfuggire.
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