jak_drizzt
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mercoledì 13 luglio 2011
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templari. quali templari?
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Il mio voto è così suddiviso:
1 stella per la qualità del film
1 stella per le faccie di Nicola Gabbia che strappano qualche sorriso in una pellicola talmente risibile da meritare quasi la menzione sul sito "filmbrutti".
Sinossi - ATTENZIONE SPOILER
Il film inizia con una breve scena appiccicata dove tre donne, accusate di stregoneria, vengono condannate da un inquisitore che si preoccupa, oltre che di impiccarle e gettarle al fiume, anche di recitare formule magiche dal Libro di Salomone acciocchè esse muoiano definitivamente.
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Il mio voto è così suddiviso:
1 stella per la qualità del film
1 stella per le faccie di Nicola Gabbia che strappano qualche sorriso in una pellicola talmente risibile da meritare quasi la menzione sul sito "filmbrutti".
Sinossi - ATTENZIONE SPOILER
Il film inizia con una breve scena appiccicata dove tre donne, accusate di stregoneria, vengono condannate da un inquisitore che si preoccupa, oltre che di impiccarle e gettarle al fiume, anche di recitare formule magiche dal Libro di Salomone acciocchè esse muoiano definitivamente. Nel mentre a tale attività è dedito, una di queste torna in vita mutando i tratti del volto a mo' di...ghoul (più o meno) mettendo a repentaglio la vita dell'inquisitore che, però, la scampa.
Inizia il vero film.
Ai "tempi delle crociate" (come se le crociate le avessero fatte tutte una dietro l'altra: una il venerdì con gli amici e una la domenica prima di pranzo con la famiglia) due cavalieri che supponiamo templari sono, come sempre in questi action movies, spavaldi e capaci di sbaragliare un esercito discorrendo allegramente di chi offrirà da bere al bar.
La loro fede è forte ma, durante un violento assedio, dinanzi alla spietatezza contro donne ed infanti della Santa Madre Chiesa, si avvedono della fallibilità degli araldi di Cristo e decidono di disertare.
Inizia così un vagabondaggio per la Siria che li conduce alle porte d'una favoleggiante città (costruita da architetti provenienti dalle Terre di Mezzo tolkeniane, non certo dagli architetti locali) dove decidono di rifocillarsi ignorando l'inquietante stormo di corvi che, a mò di cartone animato, vortica attorno alla rocca cittadina.
Nel borgo però impazza la nera peste; i due disertori vengono scoperti, catturati ed imprigionati.
Messo dinanzi alla scelta di morire atrocemente o di servire ancora una volta la Chiesa, dopo un tentennamento iniziale Nicola preferisce quest'ultima opzione (solo lui decide, l'amico non viene neanche considerato).
La missione assegnatagli dal pretazzo locale è: conduci la strega che ha confessato d'aver portato la peste nera nella contea, ad un monastero dove verrà processata;
la strega in questione ha le guisa di una giovane et innocente pulzella con la forza di Mr T dell'A Team: Nicola comunque, ignorando la questione muscolare, dubita della sua "stregoneria".
Il viaggio, una volta recuperato il tipico malfattore locale "che sa la strada", ha inizio ed occupa una buona parte del film.
Nel tragitto, costellato d'insidie, perdono la vita due componenti della compagnia e la "strega", se all'inizio potevamo dubitare della sua magia, incerti tra i dubbi insidiati dalla scena che apre il film ed i suoi occhi da Bambi, quando la meta in vista è ben chiaro che non sia umana e tale consapevolezza è propria sia del pubblico, sia di Nicola e dei suoi amici che non la uccidono solo perchè...beh non ricordo la giustificazione: giustizia del processo, fatto trenta famo trentuno...una a caso. Non è davvero importante.
Giunti al monastero comunque, i sopravvissuti vi scoprono anche qui peste e morte ed il loro scoramento è rinfrancato solo dal ritrovamento d'una copia del rarissimo e potentissimo Libro di Salomone di cui all'inizio, prontamente usato dal pretazzo del gruppo (lo stesso che aveva assegnato la missione) per purificare la strega.
Ma la cura non funziona perchè la strega non è una strega ma un vero e proprio demonio - Pronta arriva la Trasformazione - (o Il Demonio: il film non lo chiarisce) il cui vero unico segretissimo scopo era trovare quest'ultima copia del libro ed impossessarsene.
Contro l'immonda belva i protagonisti pugnano fino alla morte (letteralmente) di tutti quanti: diavolo e "templari" compresi e ne salva solo un giovinastro che il film c'ha rappresentato come buono e coraggioso, investito poco prima da cavaliere (era il suo sogno!) da Nicola, e si salva pure la strega.
Cioè, la strega/demonio muore in una sorta di implosione ... ma poi riappare la ragazza, ovviamente mondata dal Male et nuda, che, dopo un rassettamento, un funerale pei caduti e qualche buona parola, assieme al giovinastro cavalca via verso i titoli di coda.
Considerazioni
Il film è evidentemente di infame qualità.
La trama presenta numerose questioni logiche; una per tutte: se il Demonio, capace di volare, con una forza smisurata e pure in grado di leggere la mente altrui voleva solo impossessarsi di quel libro perchè mettere in piedi tutto questo quando poteva semplicemente recarsi in loco da solo? Mah.
La recitazione si attesta sui livelli base ed i protagonisti, stereotipati all'estremo, non riescono davvero a farci immedesimare in una vicenda che, dal mistero sulla stregoneria o meno d'una ragazza, brevemente degenera in una consapevolezza per niente conquistata che annulla la poca psicologia presente alle scene d'azione che anch'esse, seppur non insufficienti, non riescono davvero a coinvolgere risultando in più frangenti esagerate senza essere divertenti . Anche il tema del senso di colpa e successiva redenzione del protagonista appare poi palesemente abbozzato ed abbandonato.
In effetti l'intero film risulta come un miscuglio di idee mal congegnato che si protrae, fine a se stesso, più per giustificare ciò che ci ha mostrato in precedenza che per raccontare e descrivere una storia che non risulta noiosa ma neanche riesce - grave pecca per questi "Blockbuster" - davvero a divertire.
Ecco forse il vero problema è che il film non vuole essere un "Blockbuster" poichè si ritiene serio: non vuole divertire; vuole raccontare un'impresa epica ma davvero riesce solo ad essere
ridicolo.
P.S. Infamia finale la traduzione italia del titolo che trasforma "La Stagione delle Streghe" in "L'ultimo dei Templari" per l'evidente ed unica ragione di accalappiare il pubblico di Voyager.
P.P.S. In effetti le faccie di Nicola varranno una stellina?
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hidalgo
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venerdì 17 giugno 2011
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senza infamia e senza lode
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L'ultimo templare Nicolas Cage, insieme all'altro ultimo templare (...) Ron Perlman, dopo aver (tardivamente) scoperto che le Crociate non portano a niente se non al massacro di migliaia di innocenti, si ritrovano a dover scortare una giovane, presunta, strega a un monastero per essere giudicata dai monaci in possesso di un antico libro in grado di smascherare la stregoneria. Intraprendono il lungo e pericoloso viaggio insieme ad un prete, un ragazzo che sogna di diventare cavaliere, un imbroglione condannato alla gogna ma liberato perchè è l'unico che conosce bene la strada e un soldato che ha perso la figlia e che la raggiungerà molto presto... Dopo uno stucchevole inizio che riassume in maniera confusionaria e monotona l'andamento delle Crociate, il film prende una piega tutto sommato (abbastanza) godibile e divertente, soprattutto grazie al duo Cage-Perlman e alla misteriosa strega (?) che in effetti potremmo definire la vera protagonista del film.
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L'ultimo templare Nicolas Cage, insieme all'altro ultimo templare (...) Ron Perlman, dopo aver (tardivamente) scoperto che le Crociate non portano a niente se non al massacro di migliaia di innocenti, si ritrovano a dover scortare una giovane, presunta, strega a un monastero per essere giudicata dai monaci in possesso di un antico libro in grado di smascherare la stregoneria. Intraprendono il lungo e pericoloso viaggio insieme ad un prete, un ragazzo che sogna di diventare cavaliere, un imbroglione condannato alla gogna ma liberato perchè è l'unico che conosce bene la strada e un soldato che ha perso la figlia e che la raggiungerà molto presto... Dopo uno stucchevole inizio che riassume in maniera confusionaria e monotona l'andamento delle Crociate, il film prende una piega tutto sommato (abbastanza) godibile e divertente, soprattutto grazie al duo Cage-Perlman e alla misteriosa strega (?) che in effetti potremmo definire la vera protagonista del film. Nicolas Cage non sa più recitare, ma "aiutato" dal grande caratterista Ron Perlman (il migliore della compagnia, sia come attore sia per il personaggio) riesce conunque a risultare credibile.I due hanno una buona alchimia e se il film si lascia guardare è principalmente merito loro e dei loro personaggi. Il resto è poca roba. Criiche retoriche e sempliciotte alla chiesa che fu e che, in parte, è ancora. La "guerra" interiore di Cage, la fede incrollabile del prete, i confronti sull'argomento tra i due. La presunta strega ci mette lo zampino invocando i lupi e sfruttando le debolezze dei suoi...accompagnatori. Il finale è forse la parte peggiore del film, con i monaci-zombi e il diavolo che sembra un personaggio cattivo de I Gormiti e che si lascia inchiodare alla parete da un paio di coltelli...Dominic Sena non ha saputo dare un'impronta ben precisa alla sua pellicola, che non brilla certo per originalità o inventiva, ma che si può vedere per passare un'ora e mezza all'insegna del semplice intrattenimento. Personalmente, mi aspettavo di peggio.
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peppe2994
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lunedì 25 luglio 2011
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cage nel tempo delle crociate
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Nicolas Cage sbarca al cinema con Ron perlman nel film L'ultimo dei templari,ambientato ai tempi delle crociate(Europa del XIV secolo)dove si vede impiegato nel scortare una presunta
strega. Gìa da questo punto il film si rivela del tutto ottimo non solo per l'impeccabilità di Cage ma anche scenograficamente con la presenza di paesaggi freddi e un pò tristi,con una accuratezza dei dettagli impressionante dando l'impressione di essere tutto reale. Ora dopo aver rilasciato un commento a questo bel film,vorrei dire che per me non rispecchia l'Orror nonostante alcune scene un pò impressionanti come volti sfigurati,ma è solo un genere dal carattere forte,inoltre vorrei precisare che i templari c'entrano e come, i templari sono le persone, i cavalieri stessi anche quelli che abbiamo visto adempiere all'impresa e alla fine del film ne rimane solo uno, ovvero il ragazzo che diviene così L'ultimo dei templari.
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Nicolas Cage sbarca al cinema con Ron perlman nel film L'ultimo dei templari,ambientato ai tempi delle crociate(Europa del XIV secolo)dove si vede impiegato nel scortare una presunta
strega. Gìa da questo punto il film si rivela del tutto ottimo non solo per l'impeccabilità di Cage ma anche scenograficamente con la presenza di paesaggi freddi e un pò tristi,con una accuratezza dei dettagli impressionante dando l'impressione di essere tutto reale. Ora dopo aver rilasciato un commento a questo bel film,vorrei dire che per me non rispecchia l'Orror nonostante alcune scene un pò impressionanti come volti sfigurati,ma è solo un genere dal carattere forte,inoltre vorrei precisare che i templari c'entrano e come, i templari sono le persone, i cavalieri stessi anche quelli che abbiamo visto adempiere all'impresa e alla fine del film ne rimane solo uno, ovvero il ragazzo che diviene così L'ultimo dei templari.
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baronix
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giovedì 23 giugno 2011
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95 minuti di intrattenimento
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Andando a vedere questo film l’unica brutta sorpresa è rappresentato da un titolo non proprio azzeccato……nonostante i protagonisti siano dei crociati disertori di templari non se ne vedono proprio, tuttavia a parte questo elemento il film è dotato di una buona fibra e ci trascina in ambientazioni medievali dove gli eroi si troveranno a scortare una ipotetica strega al cospetto di monaci che dovranno giudicarla…….in questo viaggio il dubio sulla vera natura della donna pervaderà non solo i personaggi ma anche gli spettatori !! insomma consigliato !
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august
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lunedì 27 giugno 2011
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film imperdibile
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Il film di Domic Senna è un raro esempio di un film storico che riesce a combinare le atmosfere dell’epoca in questo caso un medioevo Germanico cupo e simile a quello di un frontone gotico con l’horror più moderno. Splendida la fotografia di Amir M. Mokri come anche il sapiente montaggio di Dan Zimmerman eper una volta anche la musica di Atli Örvarsson in un film dove Nicolas Cage eguaglia la prova che Max von Sydow fece nel settimo sigillo – cage fa però l’eroe americano forte e deciso ed è uno dei migliori ruoli di questo grandissimo attore che forse dovrebbe essere anche preso in considerazione dai nostri registi invece di francesi moribondi e mai iniziati.
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Il film di Domic Senna è un raro esempio di un film storico che riesce a combinare le atmosfere dell’epoca in questo caso un medioevo Germanico cupo e simile a quello di un frontone gotico con l’horror più moderno. Splendida la fotografia di Amir M. Mokri come anche il sapiente montaggio di Dan Zimmerman eper una volta anche la musica di Atli Örvarsson in un film dove Nicolas Cage eguaglia la prova che Max von Sydow fece nel settimo sigillo – cage fa però l’eroe americano forte e deciso ed è uno dei migliori ruoli di questo grandissimo attore che forse dovrebbe essere anche preso in considerazione dai nostri registi invece di francesi moribondi e mai iniziati. Molto più bravo è il solito Ron Perlman che interpreta il piú scanzonato e magnifico cavaliere della storia del cinema. Tra l'altro il suo duello con il giovane Robert Sheehan è uno dei pochi che seguono i manuali e la scherma dell’epoca. Completa il cast uno stupendo Chirstofer lelel nei panni di un vescovo mornete di peste completamente sfigurato è Ulrich Thomsen. Bravissimo in un ruolo marginale ma importante come quello che sembrerebbe per noi essere il cattivo Stephen Campbell Moore, che però si mostra un prete guerriero. Ma la vera star del film in un misto d’innocenza e perfidia è Claire Foy, nei panni di qualcosa di molto più terribile di una stega. Se il “settimo sigillo” rimane in mente per vari personaggi femminili splendidamente interpretati dalle attrici di Bergma la bruna e tenebrosa Claire Foy rimará nella storia per questo forte interpretazioni . un film stupendo
Robert Fogelberg Rota
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dario carta
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lunedì 28 marzo 2011
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cage medievale e le streghe della grafica
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Dei peccati della Chiesa.
Inquisizione o Crociate,la sua ingerenza nella storia non riesce a quietare gli animi.
In "Cathedral", Graham Nash spalancava il suo sgomento fra gli altari della Cattedrale di Winchester,per quanta gente possa essere morta per il Nome del Salvatore.
Il cinema non ha trascurato il capitolo.
Da "Il nome della rosa" a "Le Crociate" di Scott,le pagine dell'alto Evo sono sfogliate in un esame più o meno attendibile su un periodo doloroso e controverso,del quale l'attuale Pontefice ha avuto il merito e il coraggio di domandare perdono.
Ne "L'ultimo dei templari",Nicolas Cage - non nuovo all'argomento,pure se in ambientazioni e situazioni differenti - cavaliere di ritorno dalle Crociate,cerca il proprio riscatto a fronte di un eccidio commisurato solo alla follia umana che lo provoca,considerate soprattutto le motivazioni di natura religiosa che,da santi propositi,conducono all'ingerenza e alla morte.
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Dei peccati della Chiesa.
Inquisizione o Crociate,la sua ingerenza nella storia non riesce a quietare gli animi.
In "Cathedral", Graham Nash spalancava il suo sgomento fra gli altari della Cattedrale di Winchester,per quanta gente possa essere morta per il Nome del Salvatore.
Il cinema non ha trascurato il capitolo.
Da "Il nome della rosa" a "Le Crociate" di Scott,le pagine dell'alto Evo sono sfogliate in un esame più o meno attendibile su un periodo doloroso e controverso,del quale l'attuale Pontefice ha avuto il merito e il coraggio di domandare perdono.
Ne "L'ultimo dei templari",Nicolas Cage - non nuovo all'argomento,pure se in ambientazioni e situazioni differenti - cavaliere di ritorno dalle Crociate,cerca il proprio riscatto a fronte di un eccidio commisurato solo alla follia umana che lo provoca,considerate soprattutto le motivazioni di natura religiosa che,da santi propositi,conducono all'ingerenza e alla morte.
Dominic Sena ("Whiteout","Swordfish") apre il film con una premessa che inquadra il racconto nel 1250,dove si assiste al processo e all'esecuzione di tre donne accusate di stregoneria.
Due di esse torneranno in vita,confermando la loro natura maligna al prete che ha officiato il processo.
La scena si sposta a qualche decennio dopo,fratturando il racconto che isola il prologo ad episodio a sè stante,senza agganci logici a quanto segue,se non l'intento a zoomare una condizione sociale e religiosa afflitta dal morbo portato dal Maligno,visto incarnato nel genere femminile.
Behmen (Cage) e Felson (Ron Perlman),due cavalieri fedeli a Dio e alla Chiesa e impegnati nella Crociata - non viene precisata quale Crociata,ma nè la geografia nè la precisione storica sembrano essere il carattere dominante del film - capiscono in un'epifania dell'orrore di una guerra senz'anima,che non intendono continuare a uccidere nel Nome della Chiesa e decido di disertare.
Sulla strada verso casa,vengono chiamati al cospetto del cardinale D'Ambroise (Christopher Lee),vecchio e in fin di vita,vittima della peste e che,in cambio del perdono per la diserzione,vuole che i due cavalieri portino una donna (Claire Foy) sospettata di stregoneria e presunta responsabile del diffondersi della Morte Nera,in un villaggio remoto dove sorge un monastero nel quale verrà processata.
Per Behman proteggere e salvare un'innocente è un'opportunità di riscatto per i peccati commessi in Nome di Dio e i due accettano la missione,accompagnati da un giovane prete (Stephen Campbell),un nobile cavaliere (Ulrich Thomsen),una guida (Stephen Graham) e un giovane aspirante cavaliere (Robert Sheehan).
Presto affiorerà la vera natura della donna e il gruppo comprenderà a chi o cosa dovranno far fronte.
L'intrigante e violenta apertura del film non viene portata a compimento nel seguito della narrazione di un film che si dispiega altisonante ed ambizioso come una fanfara.
Le sottotrame della condizione spirituale di Behmen e dell'ambiguità sulla reale natura della presunta strega lasciano presto il posto ad una dispersione di tematiche esoteriche saturate da effettacci digitali più stravaganti che intensi.
Il rapporto fra Cage e Perlman si esaurisce in una indiscutibile superiorità scenica di quest'ultimo,cui viene affidata senza dubbio la maggiore credibilità artistica rispetto a Cage,preda di solenni posture protagonistiche tracimanti roboanti arcaismi espressivi da recitazione operistica.
Sena imposta il film sui cardini poco oliati di una condizione storica ecclesiale controversa,focalizza in seguito l'attenzione sul rapporto fra uomo e Fede e sposta l'accento sul dualismo colpa - innocenza,ma l'aspetto della trascendenza scivola nella faciloneria soprannaturale e il meccanismo umano stride in un racconto fantasy di ambientazione medievale,fitto di artificiosità digitali legittime fino alla decenza visiva,mal tollerate oltre il limite del buon gusto e comunque prive del minimo senso di originalità.
La rivelazione spirituale che spinge i due amici a trasfigurare la loro fede smarrisce la strada nelle smancerie di sequenze etichettate dai paradigmi del cinema di genere,innervati da rozzi dialoghi - perdipiù in Cage in un evidente accento newyorkese - e pervasi dai toni di colori desaturati insufficienti per la credibilità dello scenario.
Sotto molti aspetti Behmen può ricondursi all'uomo contemporaneo,affaticato da un'esistenza deludente ed avversa,invasa dalle ansietà di ogni epoca,ma nè la sceneggiatura di Bragi F. Schut,nè la regia di Sena nè tantomeno il pesante approccio mimico di un Cage fuori dai suoi film,riescono a conferire sostanza ad un film medievale nella trama e nella sostanza.
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[+] racconto... fantasy?
(di fabian t.)
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