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mind
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venerdì 28 luglio 2023
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originale
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L'idea mi è piaciuta, quantomento non ricalca il copione ripetitivo di emulare il primo esorcista che, come il primo bacio, è quello che non si scorda mai. Bella l'idea della sincerità confessata dal "reverendo per lavoro e quindi per denaro" e delle credenze culturali che sfociano in un finale che testimonia quanto siano diffuse e radicate le sette.
Muovo una grossa critica solo alla scena di vera possessione demoniaca sfuggita di mano al finto reverendo (quella della stalla), in quanto viene fuori un miscuglio con la setta della scena finale. Un continuum di eventi dovuti a devianze mentali mascherate da possessioni avrebbe dato, a mio avviso, più filo logico alla trama del film.
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purplerain
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sabato 1 marzo 2014
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speriamo non ve ne siano altri!!!
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L’ultimo esorcismo, ovvero un altro tentativo, ancorché vano, di spaventare con il tema delle possessioni tanto caro agli amanti del genere dopo il successone del primo film. Per chi si aspetta scene sanguinose o donne che camminano a testa in giù, sarà bene anticipare che non v’è niente di tutto ciò. Difatti il film, al di là di una trama alquanto banale e con una sceneggiatura mediocre, racconta, in modo piuttosto noioso e lento la presunta possessione di una giovane ragazza, ma naturalmente si cerca di far credere che il problema sia più psicologico che non “religioso”! Comunque al di là di tutto il tentativo del regista fallisce, in primo luogo per la pochezza della trama: ormai scene di apparizioni o di tentativi di sedurre donne sono cosa nota e poco accattivante; in secondo luogo non solo dobbiamo sorbici dialoghi stereotipati e insulsi, quanto il tutto che viene avvolto da un alone di lentezza e di totale assenza di tensione che non permettono neanche allo spettatore di schierarsi dalla parte della ragazza in questa sua presunta lotta al demonio.
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L’ultimo esorcismo, ovvero un altro tentativo, ancorché vano, di spaventare con il tema delle possessioni tanto caro agli amanti del genere dopo il successone del primo film. Per chi si aspetta scene sanguinose o donne che camminano a testa in giù, sarà bene anticipare che non v’è niente di tutto ciò. Difatti il film, al di là di una trama alquanto banale e con una sceneggiatura mediocre, racconta, in modo piuttosto noioso e lento la presunta possessione di una giovane ragazza, ma naturalmente si cerca di far credere che il problema sia più psicologico che non “religioso”! Comunque al di là di tutto il tentativo del regista fallisce, in primo luogo per la pochezza della trama: ormai scene di apparizioni o di tentativi di sedurre donne sono cosa nota e poco accattivante; in secondo luogo non solo dobbiamo sorbici dialoghi stereotipati e insulsi, quanto il tutto che viene avvolto da un alone di lentezza e di totale assenza di tensione che non permettono neanche allo spettatore di schierarsi dalla parte della ragazza in questa sua presunta lotta al demonio. Il regista non riesce a creare attorno al ruolo della protagonista quel pathos che rende un film un buon film, per cui non trascina e il destino della protagonista finisce per passare in secondo piano, perché l’unica cosa che interessa è raggiungere la fine!! Neanche gli attori fanno molto per catturare l’interesse e alla fine ne viene fuori un film piatto e stereotipato, che fa sperare sia l’ultimo in cui si debba vedere preti o presunti tali avere a che fare col demonio.
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amandagriss
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lunedì 15 aprile 2013
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"bianca come il latte,rossa come il sangue"
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Ennesimo,e per ora ultimo,caso di possessione demoniaca al cinema.Dopo il celeberrimo L'Esorcista,classe 1973,depositario di un intero immaginario multigenerazionale e il più recente L'esorcismo di Emily
Rose,stavolta la ragazzina oggetto delle attenzioni del maligno è una donzella che pare angelicata -modi gentili,timida,ingenua- il cui volto s'illumina di gioia quando le vengono regalati un paio di scarponi/anfibi di color rosso scarlatto dall'operatrice di una piccola troupe televisiva messa su da un giovane predicatore nel sud degli Stati Uniti (la vicenda si svolge nella misterica Louisiana),il classico showman della sacra scrittura yankee.
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Ennesimo,e per ora ultimo,caso di possessione demoniaca al cinema.Dopo il celeberrimo L'Esorcista,classe 1973,depositario di un intero immaginario multigenerazionale e il più recente L'esorcismo di Emily
Rose,stavolta la ragazzina oggetto delle attenzioni del maligno è una donzella che pare angelicata -modi gentili,timida,ingenua- il cui volto s'illumina di gioia quando le vengono regalati un paio di scarponi/anfibi di color rosso scarlatto dall'operatrice di una piccola troupe televisiva messa su da un giovane predicatore nel sud degli Stati Uniti (la vicenda si svolge nella misterica Louisiana),il classico showman della sacra scrittura yankee.Carismatico animale da palcoscenico,tanto convinto nella forza della parola quanto assai scettico in materia di fede,razionalista,esperto -per eredità familiare- in esorcismi,il brillante prete intende praticare un finto esorcismo sulla ragazza,al fine di svelare l'infondatezza di simili rituali praticati da fin troppi esorcisti sparsi per l'America,le cui sciagurate gesta,lautamente ricompensate,sono state la causa di tragedie familiari.Costantemente tallonato dalla videocamera,l'uomo documenta i 'dietro le quinte' e i 'trucchi del mestiere' fotografando,al contempo,il clima culturale della comunità a cui la ragazza e la sua famiglia appartengono nonché l'ambiente circostante,fatto per lo più di campagne isolate e desolate: ne vien fuori un ritratto poco edificante dove povertà e squallore,arretratezza ed ignoranza dominano sovrani insieme ad un cieco ed ottuso bigottismo.La vicenda avrà dei risvolti decisamente inaspettati,molto terreni e poco soprannaturali,in cui la vorticosa verità degli eventi finirà col superare ben oltre la realtà immaginata.Film colto, profondo e intelligente che,contando sulla forza intrinseca del taglio documentaristico (capace di impregnare di verità le storie che racconta),costruisce una finta cronaca fluida e veloce,impreziosita da notevoli picchi di tensione,visivamente efficace e tecnicamente ben girata,che giocando sapientemente con gli stilemi del genere horror (a partire dall’evocativa locandina) e relative aspettative del pubblico,riesce nel duplice intento di tenere inchiodati alla poltrona e aprirsi a non banali ed inattese riflessioni sulla società americana e non solo: grado di alfabetizzazione,ruolo della religione,che subdolamente condiziona, influenza,plasma la vita delle persone e la loro forma mentis,capacità dell'essere umano di adattarsi al contesto socio-culturale in cui è collocato,assorbendone gli aspetti e interiorizzandoli a tal punto da sfociare in scioccanti ‘exploit comportamentali-corporali’ che nulla hanno di soprannaturale e/o maligno.Modo estremo per esprimere un disagio,confessare una sofferenza divenuta insostenibile,intercettare un contatto esterno e chiedere aiuto,ottenendo una risposta.In linea con l'idea di cinema del regista Eli Roth (Cabin Fever,Hostel,Hostel II) -qui produttore- per l'attenzione rivolta al martirio del corpo e per la forte componente storico/sociologica dei suoi contenuti,quest’opera è un horror travestito,un gioiello raro e perturbante,per nulla prevedibile anche se nel finale un po' tradisce la sua diversa natura,il suo perfetto andamento lento ma agile e brioso,reintegrandosi nello stile mockumentary: epilogo ad effetto,accelerazioni di tempi,fatti e riprese (in pochi istanti tutto precipita).Da vedere.
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g_andrini
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martedì 22 gennaio 2013
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didattico.
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Il film, in sé, è troppo banale, ma nasconde qualcosa. E' un invito a non credere agli indemoniati, che in realtà sono cose frutto di isteria/psicosi. Il film, inoltre, insegna che tutti gli "esorcismi pubblici" sono trovate pubblicitarie, per gente senza scrupoli, falsi all'origine. Detto questo, è un film leggero ma guardabile, dura anche poco.
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reattore74
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lunedì 12 dicembre 2011
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storia vista e rivista
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il solito film sul satanismo, un reverendo non troppo convinto di Colui in cui crede perte alla volta di una fattoria dove avvengono strane morti di animali. Giunto sul posto con telecamere al seguito, si prefigge di mostrare allo spettatore quanto sia condizionabile la mente umana fingendo un esorcismo, aiutato da trucchetti del mestiere. Verrà coinvolto in un vero tentativo di esorcismo, ovviamente fallito, in una messa nera, nella nascita di un demone, e nella propria fine. L'unica cosa apprezzabile del film, è la visuale tramite vid-cam portatile che dà l'idea del vero documentario. Ma la storia è vista e rivista e non ci sono spunti cinematografici che possano indurre a perdere un ora e mezza a vedere questa ciofeca di flim.
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il solito film sul satanismo, un reverendo non troppo convinto di Colui in cui crede perte alla volta di una fattoria dove avvengono strane morti di animali. Giunto sul posto con telecamere al seguito, si prefigge di mostrare allo spettatore quanto sia condizionabile la mente umana fingendo un esorcismo, aiutato da trucchetti del mestiere. Verrà coinvolto in un vero tentativo di esorcismo, ovviamente fallito, in una messa nera, nella nascita di un demone, e nella propria fine. L'unica cosa apprezzabile del film, è la visuale tramite vid-cam portatile che dà l'idea del vero documentario. Ma la storia è vista e rivista e non ci sono spunti cinematografici che possano indurre a perdere un ora e mezza a vedere questa ciofeca di flim. Se non avete altro da fare, altrimenti, evitate, ne va del vostro buon gusto!
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zuzy77
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sabato 9 luglio 2011
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film senza senso...
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Film che credevo facesse veramente paura ma mi sono sbagliata.Il regista secondo me ha incasinato un po la storia.
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fedronline
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martedì 10 maggio 2011
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diabolico
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Come in Rec nel finale perde di realtà ma acquista in paura e azione... 3 stelle ma potrebbero essere state anche 2,5
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sergioconsoli
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venerdì 6 maggio 2011
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come al solito, tante aspettative e poi...
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Come in tanti altri casi, si tratta di un film che promette ma non mantiene. Seguendo il filone del reality, il film cerca di avvicinare la trama alla realtà quotidiana non riuscendo comunque nell'intento. Temi già visti in altre (sicuramente migliori) pellicole. Che dire, se proprio avete curiosità...
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kyotrix
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giovedì 5 maggio 2011
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c'e' di meglio...
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Insomma...non lo boccio del tutto per il piccolo colpo di scena. Ma e' abbastanza piatto, di horror c'e' ben poco e il finale e' troppo breve. Piuttosto vi consiglio the exorcism of emily rose, sicuramente piu' agghiacciante.
[+] nì
(di marco rocket)
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vittorio
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martedì 26 aprile 2011
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accettabile...
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Film interessante, che cerca come un documentario di regalare tensione allo spettatore.
Per una gran parte del film ci riesce (soprattutto nel finale), per il resto è una storia che porta decisamente poco di nuovo alla cinematografia...
Si cerca di copiare un po' L'Esorcista, ma il risultato non è neanche avvicinabile...
Complessivamente è un film da vedere....
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