minnie
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mercoledì 5 febbraio 2014
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"dammi solo un minuto, solo un minuto"
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Ho visto questo film l'altra sera su Raimovie: impressionante, sembra la descrizione degli ultimi momenti della vita del grande attore. Una cena con amici, uno che scende e acquista la dose dai tanti spacciatori di cui Manhattan è piena e la cena che Jack-Philip aveva preparato con tanto amore si risolve in un disastro, cibo bruciato e Jack in crisi di nervi, strafatto come l'aveva visto la moglie appena sabato. E gli amici in quel frangente si volatilizzano....Povero Philip, saluto commossa un grandissimo attore e anche regista!
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linodigianni
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venerdì 26 agosto 2011
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un film tenero e duro, come una coppia operaia
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Il faccione di Jack, domina il film JACK GOES BOATING:
Il protagonista, non usa molte parole. Usa il corpo, il faccione, gli sguardi
e le parole poche e lente.
Ma, vuole imparare a nuotare, lui grasso e pauroso.
E vuole conoscere una donna, che non abbia bisogno di andare con altri uomini, mai.
E vuole portarla in barca.
Il film, dominato dallo sguardo perplesso e deformato di bambino/adulto nella vasca dei pesci rossi ,dell’attore Philip Seymour Hoffman, porta lo spettatore a immedesimarsi
Nei suoi tentativi di imparare a nuotare, controllando il respiro; imparare a cucinare, per lei, una volta nella vita
e portarla nella sua barca, intima e complice.
Bellissimo film. In cui Philip Seymour Hoffman, oltre che attore attorno cui tutto ruota è anche il regista, si avvale di una magnifica recitazione anche della donna Amy Ryan.
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Il faccione di Jack, domina il film JACK GOES BOATING:
Il protagonista, non usa molte parole. Usa il corpo, il faccione, gli sguardi
e le parole poche e lente.
Ma, vuole imparare a nuotare, lui grasso e pauroso.
E vuole conoscere una donna, che non abbia bisogno di andare con altri uomini, mai.
E vuole portarla in barca.
Il film, dominato dallo sguardo perplesso e deformato di bambino/adulto nella vasca dei pesci rossi ,dell’attore Philip Seymour Hoffman, porta lo spettatore a immedesimarsi
Nei suoi tentativi di imparare a nuotare, controllando il respiro; imparare a cucinare, per lei, una volta nella vita
e portarla nella sua barca, intima e complice.
Bellissimo film. In cui Philip Seymour Hoffman, oltre che attore attorno cui tutto ruota è anche il regista, si avvale di una magnifica recitazione anche della donna Amy Ryan.
Stupende alcune scene in cui il nuoto fa da metafora colta del viaggio intimo, nonostante le disgrazie sempre in agguato.
Consigliato a chi ha ancora la capacità di emozionarsi, guardando una persona che ti piace: con fantasia, rispetto e tenerezza. Parole desuete per un film inconsueto.
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