mrpandemonio
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domenica 7 marzo 2021
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fuori controllo... di generi
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La trama è del classico giustiziere solitario. Per fortuna...
Già quando si tratta di cose viste e riviste si pensa al peggio, invece quando uno si accorge della trama vera e propria si pensa forse è stato meglio così. Io sono del parere se la trama è la stessa, non va affatto bene, se è la stessa con qualche variante, non va bene uguale, ma se è la stessa, particolare con trovate interessanti e molte scene memorabili, allora sì che sono contento. Questo film prende la seconda scelta. E così al posto di Bad boys 2 o Face Off, si dimostra un Max senza Payne. Infatti in una scena sembrava quasi che Thomas Craven dicesse Max Payne e ci sono tante cose simili, peccato che non ci riesce a esserlo fallendo anche l'idea iniziale quando si tenta di fare (male) il genere.
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La trama è del classico giustiziere solitario. Per fortuna...
Già quando si tratta di cose viste e riviste si pensa al peggio, invece quando uno si accorge della trama vera e propria si pensa forse è stato meglio così. Io sono del parere se la trama è la stessa, non va affatto bene, se è la stessa con qualche variante, non va bene uguale, ma se è la stessa, particolare con trovate interessanti e molte scene memorabili, allora sì che sono contento. Questo film prende la seconda scelta. E così al posto di Bad boys 2 o Face Off, si dimostra un Max senza Payne. Infatti in una scena sembrava quasi che Thomas Craven dicesse Max Payne e ci sono tante cose simili, peccato che non ci riesce a esserlo fallendo anche l'idea iniziale quando si tenta di fare (male) il genere. All'inizio c'è sempre quella curiosità di capire cosa si celi, ma basta poco per rendersi conto di quanto la trama voleva parlare di qualcos'altro. Ma siccome il film doveva apparire commerciale, ci hanno messo il genere giustiziere. Come se non bastasse, il film è autoironico, ma mi sa che non voleva esserlo.
Allora la variante? Beh, politica. Come se non ci fossero già stati tanti film simili. Inoltre la scena con il senatore con questi dialoghi eleganti lascia punti interrogativi e il finale è una poltiglia di scene violente collegate con lo scotch.
Ci sono alcune scene iniziali da gasarsi solo perché Mel Gibson sembrava un Max e che forse io amo il personaggio a tal punto di diventirmi con il suo modo di fare. E un po' funziona almeno per una prima parte diretta bene. Anzi in linea generale non è un bruttissimo film e tutto sommato può piacere. Ma se odiate il genere e tutti i sottogeneri, evitatelo.
Invece se lo amate, beh, guardatelo solo se siete curiosi. Per me, il film è un misto tra occasione sprecata e tentativo mancato. E questo porta al titolo della recensione e punteggio. Nel titolo è un fuori controllo di generi perché giusto a 3/4 del film si inizia a parlare di corruzione, politica, economia?! e altre cose messe insieme. L'idea iniziale era il giustiziere solitario o complotti tipo documentario? Perché sembra quest'ultimo con qualche spruzzata di Thriller tutto terribilmente vago. Troppi nemici da gestire e da dargli spessore. Protagonista caratterizzato bene, ma scritto alla fine male. Personaggi secondari resi alla fine a macchiette senza alcun reale peso. E c'è pure quello misterioso ridotto a un personaggio inutile e privo di logica. Manca l'effetto Thriller puro e crudo e questa cosa stona. Scene tenere con l'adorata figlia di Thomas mostrarsi è una grande idea peccato che lascia poco o niente nella trama. Per ultimo, il punteggio. Una stella perché non essere o simile a Max è grave. Il finale è stupido e rende il tutto tale. La cosa peggiore è prendere un genere e cambiarlo solo verso la fine è una mossa non azzeccata. Inoltre sempre nello stesso anno era uscito Faster e quello sì che è un film di un giustiziere solitario particolare.
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no_data
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mercoledì 25 luglio 2018
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noioso, prevedibile
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Non c'è niente di peggio per un thriller di essere prevedibile, o forse sì, di essere "giusto", di essere dalla parte del "giustiziere buono". I veri cattivi sono i falsi buoni e i veri buoni sono morti: morti ma in grado di riscattarsi. Nero e bianco, niente toni di grigio, niente ambiguità, solo la certezza di essere dalla parte giusta e anche se l'eroe muore la giovane giornalista, acqua e sapone, farà trionfare la verità. Lo schema è sempre lo stesso e tutto ne è una conseguenza. Film banale anche se cerca di uscire dagli schemi: ma lo schema è sempre lo stesso, girato quanto si vuole. Gibson ha una faccia truce e disperata dall'inizio alla fine, e i volti intorno a lui sono maschere: ognuna un tipo: il cinico, il violento, quello senza scrupoli, il condannato, il traditore, il cattivo che si redime.
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Non c'è niente di peggio per un thriller di essere prevedibile, o forse sì, di essere "giusto", di essere dalla parte del "giustiziere buono". I veri cattivi sono i falsi buoni e i veri buoni sono morti: morti ma in grado di riscattarsi. Nero e bianco, niente toni di grigio, niente ambiguità, solo la certezza di essere dalla parte giusta e anche se l'eroe muore la giovane giornalista, acqua e sapone, farà trionfare la verità. Lo schema è sempre lo stesso e tutto ne è una conseguenza. Film banale anche se cerca di uscire dagli schemi: ma lo schema è sempre lo stesso, girato quanto si vuole. Gibson ha una faccia truce e disperata dall'inizio alla fine, e i volti intorno a lui sono maschere: ognuna un tipo: il cinico, il violento, quello senza scrupoli, il condannato, il traditore, il cattivo che si redime. Ecco la parola chiave di questo film è la redenzione a suon di pallottole. Senza epos, senza contraddizioni, senza pathos. Noioso e prevedibile, appunto.
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samanta
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giovedì 22 marzo 2018
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complicare i fatti per renderli incomprensibili
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Il film è del 2010 e dopo otto anni si rivede Mel Gibson in veste di attore, un Mel più maturo senza gli occhi spiritati che sa recitare, e bene, la sofferenza e l'angoscia, senza sbracamenti di violenza in un thriller avvincente. La regia è di Martin Campbell (Lanterna Verde, Casino Royale) e tra gli sceneggiatori è da citare William Monaham (Departed). Mel intepreta Thomas Craven detective della polizia di Boston uomo tranquillo e posato, vedovo ha una figlia Emme (Bojana Novakovic) ingegnere nucleare che viene a trovare il padre, la ragazza sta male vomita in continuazione (si scoprirà che era stata contaminata radioattivamente) mentre escono di casa per andare in ospedale viene uccisa con una fucilata da un killer che sparisce.
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Il film è del 2010 e dopo otto anni si rivede Mel Gibson in veste di attore, un Mel più maturo senza gli occhi spiritati che sa recitare, e bene, la sofferenza e l'angoscia, senza sbracamenti di violenza in un thriller avvincente. La regia è di Martin Campbell (Lanterna Verde, Casino Royale) e tra gli sceneggiatori è da citare William Monaham (Departed). Mel intepreta Thomas Craven detective della polizia di Boston uomo tranquillo e posato, vedovo ha una figlia Emme (Bojana Novakovic) ingegnere nucleare che viene a trovare il padre, la ragazza sta male vomita in continuazione (si scoprirà che era stata contaminata radioattivamente) mentre escono di casa per andare in ospedale viene uccisa con una fucilata da un killer che sparisce. La polizia pensa che il vero obiettivo fosse il padre per una vendetta della malavita.
[SPOILER] In realtà il padre scopre poco alla volta la verità: la figlia lavora in una società che operava per la sicurezza nazionale e stoccava materiale radioattivo, ma di nascosto fabbricava bombe atomiche "sporche" con tecniche straniere in modo che se venivano usate la colpa sarebbe andata a governi o associazioni stranieri. Già tre giovani ambientalisti che erano andati a curiosare nel sito ove la società operava sono stati uccisi e successivamente verrà ucciso il ragazzo di Emme e ferita una collega che ha consegnato a Craven un dischetto in cui la ragazza raccontava la verità. Finale con vendettta del padre anche lui contaminato di nascosto che ucccide gli assassini e il loro mandante il Presidente della società interpretato da Danny Houston (il figlio di John). In un ulteriore colpo di scena un ufficiale della sicurezza ucciderà iun senatore e i due dirigenti governativi che erano complici dei crimini della società. Il film oltre a presentare un Mel Gibson in piena forma, presenta l'originale figura dell'ufficiale della sicurezza Darius Jedburgh (Ray Winstone) inviato a mettere a posto le cose anche usando l'omicidio. Come lui spiega la sua funzione non di risolvere, ma di complicare in modo che tutti i fatti siano in contrasto tra di loro e diventino incomprensibili al pubblico che crede di conoscere la verità mentre essa è tutt'altra cosa. Un altro elemento nuovo è che finalmente il nemico non è esterno agli USA, spesso creato a tavolino dall'Intelligence, si pensi alle armi di distruzione di massa di Saddam, ma è interno intento a fabbricare ordigni che possano essere attribuiti ad altri. Il film pur senza particolari effetti, è avvincente senza lungaggini e coinvolge lo spettatore che viene accompagnato passo dopo passo a conoscere la verità; l'ambientazione , i dialoghi e la fotografia sono ottimi. Molto belli i flashback che fanno rivivere quando Craven giocava con la figlia con cui c'era un particolare rapporto di affetto e molto commovente il finale quando lo spirito di Emme va a prendere lo spirito del padre morto in ospedale e si avviano verso un futuro di luce. Ai giornali perverrà il dischetto in cui Emme denuncia la società.
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dario
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martedì 17 maggio 2016
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teso
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Vale la pena vederlo per Mel Gibson, mai così bravo. Sceneggiatura allegra e disinvolta, ma ben congegnata, con incastri adeguati e stereotipi che si fanno apprezzare per una insolita personalzzazione. Regia rolbusta, sicura, veramente ammirevole. Non tutto fila liscio, ma il senso realistico e l'impegno attoriale fanno passare ogni cosa. Tensione dall'inizio alla fine. Fotografia insuperabile. Intrattenimento assicurato e non troppo banale.
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luigi chierico
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sabato 21 novembre 2015
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mel gibson in azione
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Non c’è nulla da dire su questo genere di film che l’America continua a produrre Pare che si dica: State tutti attenti a quel che facciamo perché non lo sappiamo neanche noi. Una continua corsa agli armamenti, alla ricerca di come usare ogni genere di arma, tutti dobbiamo avere una pistola,tutti dobbiamo saperla usare, anche senza aspettare che ci sia una seria motivazione quale è per “Legittima difesa”. Film di spionaggio, di intrighi e corruzione sino a toccare anche chi si proclama “Io sono un senatore americano”. A vedere questi film ci sarebbe da preoccuparsi. Dico questo nell’anniversario della morte di un grande Presidente, entrato nel cuore di tanti onesti e democratici cittadini del mondo, J.
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Non c’è nulla da dire su questo genere di film che l’America continua a produrre Pare che si dica: State tutti attenti a quel che facciamo perché non lo sappiamo neanche noi. Una continua corsa agli armamenti, alla ricerca di come usare ogni genere di arma, tutti dobbiamo avere una pistola,tutti dobbiamo saperla usare, anche senza aspettare che ci sia una seria motivazione quale è per “Legittima difesa”. Film di spionaggio, di intrighi e corruzione sino a toccare anche chi si proclama “Io sono un senatore americano”. A vedere questi film ci sarebbe da preoccuparsi. Dico questo nell’anniversario della morte di un grande Presidente, entrato nel cuore di tanti onesti e democratici cittadini del mondo, J.F.Kennedy,ucciso il 22 novembre 1963,per un complotto interno agli Stati Uniti d’America! A prescindere dal contenuto del film ,che richiama tantissimi altri film del genere, resta tuttavia un buon film per la presenza ed interpretazione di tanti validi attori tra i quali spiccano Mel Gibson nella parte di Thomas Craven,poliziotto ed investigatore, Danny Huston nel perfido Bennett (per la cronaca nato a Roma). L’intero film non ha un solo momento di cedimento, un dialogo continuo ed un’azione continua. Ovviamente non mancano i morti, le aggressioni, gli inseguimenti, le rivelazioni. In questo genere di spettacolo si finisce col perdere il controllo, anche di macchine che finiscono fuori strada, giù per una scarpata, in mare. Non mancano le fughe e gli ospedali,almeno qualcuno si fa male, e questa volta, qualcuno che non doveva morire, muore. L’eroe non meriterà un encomio ma il paradiso,accompagnato da chi gli è stato tanto a cuore. Buona la fotografia, eccezionale la scena dell’uccisione dell’amica di Emma,la figlia di Thomas Craven, investita mentre esce dall’auto. Belle le riprese della fuga in auto sotto il tunnel in piena città e per le strade. In definitiva un buon film per Mel Gibson e per il regista Martin Campbell, ma un film che si dimentica.chibar22@libero.it
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paolomiki
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martedì 27 maggio 2014
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belloccio
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Due stelle per la superficialità della storia,ma ne meriterebbe di più per tutto il resto.Da vedere sicuramente almeno una volta!
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tonysierra
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domenica 14 aprile 2013
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oltre ciò che vediamo...
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Quando il popolo è all'oscuro dei retroscena del potere che si arricchisce in modo scorretto...
Il film racconta di un padre ed una figlia insieme dopo tempo....la figlia sta male e mentre il padre la sta per portare in ospedale, viene uccisa da un colpo di fucile d'avanti l'uscio di casa
Il padre vuole capire a tutti i costi il perchè la figlia è stata uccisa...ci riesce venendo a scoprire retroscena orrendi...
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denzel for ever
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giovedì 8 marzo 2012
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a me è piaciuto
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scusate...ma quale lieto fine...se fa capire che quando camminano pedre e figlia mano nella mano..fa capire come se sono morti entrambi.....nn ho mai visto un lieto fine cm dite voi...dove muoiono...cmq il film è ok...nnn annoia..e gibson fa una bella interpretazione,,,,"quasi" ai suoi livelli....lo consiglio...anche perche di storie cosi..sicuramente ne accadono ...purtroppo
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niky6900
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venerdì 16 dicembre 2011
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un grande mel gibson
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Mel Gibson grande come allora.
Ottima la sceneggiatura e trama molto forte. Una buona regia per un film sensazionale.
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gianlore
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giovedì 22 settembre 2011
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solito finale
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Boh il solito film con il finale scontato vincono i bravi e i cattivi muoiono, ben diverso dalla realtà. Ma vabbè qualcuno ci crede!!
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