luigi chierico
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domenica 22 febbraio 2015
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silenzio
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Riferire le impressioni di quel che si è visto ed ascoltato durante la proiezione di questo spettacolo, definirlo solo film è riduttivo, induce al silenzio.
Ogni parola è fuori posto, rompe l’incantesimo di uno spettacolo che definirei il trionfo del Cinema, una fusione tra gente di teatro e gente dello schermo, come nel mondo in cui, ospiti, la facciamo da padroni.
Persone e burattini, eroi e maschere, padri e figli, uomini e donne,fratelli.
In questo spicchio di vita un’esplosione di sentimenti, dai nobili ai perversi, dall’odio all’amore, dal perdono alla vendetta. Il tutto si agita attraverso immagini talora sublimi. Il travaso tra il ricordo, il presente ed il sogno sono marcati dalla fotografia in bianco e nero che sovrasta, per la sua spettacolarità, quella a colori.
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Riferire le impressioni di quel che si è visto ed ascoltato durante la proiezione di questo spettacolo, definirlo solo film è riduttivo, induce al silenzio.
Ogni parola è fuori posto, rompe l’incantesimo di uno spettacolo che definirei il trionfo del Cinema, una fusione tra gente di teatro e gente dello schermo, come nel mondo in cui, ospiti, la facciamo da padroni.
Persone e burattini, eroi e maschere, padri e figli, uomini e donne,fratelli.
In questo spicchio di vita un’esplosione di sentimenti, dai nobili ai perversi, dall’odio all’amore, dal perdono alla vendetta. Il tutto si agita attraverso immagini talora sublimi. Il travaso tra il ricordo, il presente ed il sogno sono marcati dalla fotografia in bianco e nero che sovrasta, per la sua spettacolarità, quella a colori. Riprese bellissine. Poi c’è davvero il palcoscenico con il suo teatro: la danza e musica affascinano.
L’interpretazione di chi è stato chiamato a dare il volto e l’anima ai protagonisti di questa storia, così diversi tra loro, rasenta la verità, uno sforzo corale per cui ne cito uno per tutti Klaus Maria Brandauer.
Questo è un FILM.
Credo che sia per coloro che amano il CINEMA, ci sanno entrar dentro, analizzarlo, scoprirne ogni piega, ma credo anche che sia indirizzato a chiunque ha il senso del bello e sa apprezzarlo.
Ne esci in silenzio, portandoti dietro lo stupore per tutto quel che hai visto, soltanto una parola: grazie Francis Ford Coppola.
chibar22@libero.it
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luigi chierico
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giovedì 10 aprile 2014
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silenzio
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Riferire le impressioni di quel che si è visto ed ascoltato durante la proiezione di questo spettacolo, definirlo solo film è riduttivo, induce al silenzio.
Ogni parola è fuori posto, rompe l’incantesimo di uno spettacolo che definirei il trionfo del Cinema, una fusione tra gente di teatro e gente dello schermo, come nel mondo in cui, ospiti, la facciamo da padroni.
Persone e burattini, eroi e maschere, padri e figli, uomini e donne,fratelli.
In questo spicchio di vita un’esplosione di sentimenti, dai nobili ai perversi, dall’odio all’amore, dal perdono alla vendetta. Il tutto si agita attraverso immagini talora sublimi. Il travaso tra il ricordo, il presente ed il sogno sono marcati dalla fotografia in bianco e nero che sovrasta, per la sua spettacolarità, quella a colori.
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Riferire le impressioni di quel che si è visto ed ascoltato durante la proiezione di questo spettacolo, definirlo solo film è riduttivo, induce al silenzio.
Ogni parola è fuori posto, rompe l’incantesimo di uno spettacolo che definirei il trionfo del Cinema, una fusione tra gente di teatro e gente dello schermo, come nel mondo in cui, ospiti, la facciamo da padroni.
Persone e burattini, eroi e maschere, padri e figli, uomini e donne,fratelli.
In questo spicchio di vita un’esplosione di sentimenti, dai nobili ai perversi, dall’odio all’amore, dal perdono alla vendetta. Il tutto si agita attraverso immagini talora sublimi. Il travaso tra il ricordo, il presente ed il sogno sono marcati dalla fotografia in bianco e nero che sovrasta, per la sua spettacolarità, quella a colori. Riprese bellissine. Poi c’è davvero il palcoscenico con il suo teatro: la danza e musica affascinano.
L’interpretazione di chi è stato chiamato a dare il volto e l’anima ai protagonisti di questa storia, così diversi tra loro, rasenta la verità, uno sforzo corale per cui ne cito uno per tutti Klaus Maria Brandauer.
Questo è un FILM.
Credo che sia per coloro che amano il CINEMA, ci sanno entrar dentro, analizzarlo, scoprirne ogni piega, ma credo anche che sia indirizzato a chiunque ha il senso del bello e sa apprezzarlo.
Ne esci in silenzio, portandoti dietro lo stupore per tutto quel che hai visto, soltanto una parola: grazie Francis Ford Coppola.
chigi
chibar22@libero.it
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luigi chierico
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domenica 7 luglio 2013
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silenzio
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Ogni parola è fuori posto, rompe l’incantesimo di uno spettacolo che definirei il trionfo del Cinema, una fusione tra gente di teatro e gente dello schermo, come nel mondo in cui, ospiti, la facciamo da padroni.
Persone e burattini, eroi e maschere, padri e figli, uomini e donne,fratelli.
In questo spicchio di vita un’esplosione di sentimenti, dai nobili ai perversi, dall’odio all’amore, dal perdono alla vendetta. Il tutto si agita attraverso immagini talora sublimi. Il travaso tra il ricordo, il presente ed il sogno sono marcati dalla fotografia in bianco e nero che sovrasta, per la sua spettacolarità, quella a colori.
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Riferire le impressioni di quel che si è visto ed ascoltato durante la proiezione di questo spettacolo, definirlo solo film è riduttivo, induce al silenzio.
Ogni parola è fuori posto, rompe l’incantesimo di uno spettacolo che definirei il trionfo del Cinema, una fusione tra gente di teatro e gente dello schermo, come nel mondo in cui, ospiti, la facciamo da padroni.
Persone e burattini, eroi e maschere, padri e figli, uomini e donne,fratelli.
In questo spicchio di vita un’esplosione di sentimenti, dai nobili ai perversi, dall’odio all’amore, dal perdono alla vendetta. Il tutto si agita attraverso immagini talora sublimi. Il travaso tra il ricordo, il presente ed il sogno sono marcati dalla fotografia in bianco e nero che sovrasta, per la sua spettacolarità, quella a colori. Riprese bellissine. Poi c’è davvero il palcoscenico con il suo teatro: la danza e musica affascinano.
L’interpretazione di chi è stato chiamato a dare il volto e l’anima ai protagonisti di questa storia, così diversi tra loro, rasenta la verità, uno sforzo corale per cui ne cito uno per tutti Klaus Maria Brandauer.
Questo è un FILM.
Credo che sia per coloro che amano il CINEMA, ci sanno entrar dentro, analizzarlo, scoprirne ogni piega, ma credo anche che sia indirizzato a chiunque ha il senso del bello e sa apprezzarlo.
Ne esci in silenzio, portandoti dietro lo stupore per tutto quel che hai visto, soltanto una parola: grazie Francis Ford Coppola.
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bruno leonardini
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lunedì 2 maggio 2011
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privo di slanci
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Un film monocorde, che non trascina il pubblico. Tecnicamente perfetto, stilisticamente impeccabile, ma privo di slanci che possano attrarre lo spettatore. La sceneggiatura, pur molto interessante, non viene condita nella maniera migliore ed il film diventa poco scorrevole. La storia è troppo dilatata, i 127 minuti del film sono eccessivi: un rimontaggio più rapido ed una colonna sonora più appropriata potevano capovolgere completamente il giudizio e donare una piacevolezza superiore al prodotto.
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nigel mansell
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venerdì 25 marzo 2011
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tetramente teatrale
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La famiglia Coppola continua a parlarci di loro, dopo Sophie con Lost in Traslation e Somewhere ora il padre. Film eccezionale ed è incredibile che nella sua maturità Coppola risulti così innovativo, teatrale, fresco, onirico e sperimentale. Ottimo Gallo, suggestivo il bianco e nero che contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare rappresentare la realtà ed un colore quasi pennellato dalle tinte forti che evoca i ricordi. Su tutto Buenos Aires ed un tango che fa da colonna sonora che sa di malinconia e saudade. Adoro i Coppola!
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fra007
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giovedì 20 gennaio 2011
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e finitela di vedere poesia dove non c'è
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senza fare giri di parole, il film è una boiata!
una trama poco interessante.. se non per l'ambientazione argentina che ha fascino nel suo folklore.
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weach
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venerdì 5 novembre 2010
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meritavi di pù di quanto hai avuto!!!!
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Storia introspettiva, dove le” radici” dell’ essere vengono “ scoperte .”
E’ come entrare dentro una scatola cinese ; più si apre la scatola più incerto resta il contenuto.
La sofferenza dipende dal caso o da un bagaglio ereditato di pensieri, desideri o azioni?
E’storia affannosa dove processi psichici profondi”gorgheggiano” nell’anima che soffre.
La storia di “Tetro” e di un fratello minore osservatore,è rincorsa dolorosa verso i perché della sofferenza che ,nel caso di specie, ha origini nel difficile equilibrio del rapporto padre figlio: a qualcosa del proprio ego bisogna rinunciare per giustificare un futuro d'amore !!!
Quando il figlio è solo luce indiretta “di dio padre” allora difficile diviene l’accettazione del se.
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Storia introspettiva, dove le” radici” dell’ essere vengono “ scoperte .”
E’ come entrare dentro una scatola cinese ; più si apre la scatola più incerto resta il contenuto.
La sofferenza dipende dal caso o da un bagaglio ereditato di pensieri, desideri o azioni?
E’storia affannosa dove processi psichici profondi”gorgheggiano” nell’anima che soffre.
La storia di “Tetro” e di un fratello minore osservatore,è rincorsa dolorosa verso i perché della sofferenza che ,nel caso di specie, ha origini nel difficile equilibrio del rapporto padre figlio: a qualcosa del proprio ego bisogna rinunciare per giustificare un futuro d'amore !!!
Quando il figlio è solo luce indiretta “di dio padre” allora difficile diviene l’accettazione del se.
Un bianco e nero affascinante, nitido ,scandisce il tempo della meditazione e della psicoanalisi.
Fugaci attimi di luce liberano energie disperse mentre Vincent Gallo , Alden Ehrenreich , Maribel Verdù e Klaus Maria Brandauer celebrano con sentita partecipazione il volo “all’interno dello strappo”.
Una Buenos Aires decadente e stralci di musica universale fanno da cornice a questa insaziabile voglia di entrare dentro ferite che non riescono ancora a rimarginare .
La tecnica cinematografica in “flaschback “, usata diffusamente, si sposa con la scelta del bianco e nere .
Il sipario si è aperte , potete guardare dentro e sperare in una riconciliazione .
Weach illuminati
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galaxyofbubbles.blogspot.com
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domenica 26 settembre 2010
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il film più intimo e poetico di coppola
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Da grandissimi cineasti del calibro di Francis Ford Coppola è naturale aspettarsi opere cinematografiche di portata enorme, come i vecchi film diventati ormai emblemi della storia del cinema..qualcuno ha detto Apocalypse Now? Il Padrino? Con quest'ultima sua fatica Francis ha deciso invece di sovvertire completamente questo dogma. Segreti di Famiglia (Tetro) è un film teneramente intimo e personale. La storia comincia con l'arrivo del giovane Benjamin a Buenos Aires per fare visita al fratello maggiore Angelo, un simil poeta maledetto che ora si fà chiamare Tetro (un bravissimo Vincent Gallo), dopo che quest'ultimo numerosi anni prima aveva abbandonato la famiglia tagliando con loro ogni contatto.
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Da grandissimi cineasti del calibro di Francis Ford Coppola è naturale aspettarsi opere cinematografiche di portata enorme, come i vecchi film diventati ormai emblemi della storia del cinema..qualcuno ha detto Apocalypse Now? Il Padrino? Con quest'ultima sua fatica Francis ha deciso invece di sovvertire completamente questo dogma. Segreti di Famiglia (Tetro) è un film teneramente intimo e personale. La storia comincia con l'arrivo del giovane Benjamin a Buenos Aires per fare visita al fratello maggiore Angelo, un simil poeta maledetto che ora si fà chiamare Tetro (un bravissimo Vincent Gallo), dopo che quest'ultimo numerosi anni prima aveva abbandonato la famiglia tagliando con loro ogni contatto. Tutto si sviluppa poi attorno alla curiosità di Benjamin nei confronti dei segreti relativi ai propri parenti, come la morte della madre in un misterioso incidente stradale e l'odio del fratello maggiore nei confronti del padre..segreti dei quali Tetro si rivelerà gelosissimo custode. Segreti di Famiglia è un film di temi potenti e di geniale vena artistica che si esprime in una raffinatissima regia, scenografia e fotografia. Coppola ha davvero realizzato un oscuro gioiello.
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spike
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giovedì 12 agosto 2010
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bianco e tetro
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Un Coppola discreto ci accompagna nelle strade di Buenos Aires alla scoperta della relazione burrascosa tra due pr...ti fratelli. Ottima la prima mezz'ora poi il film riesce solo a sprazzi a tenere alto l'interesse fino al colpo di scena finale (intuibile almeno un buon venti minuti prima). Bravi gli attori, buone la sceneggiatura e la colonna sonora.
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dario
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domenica 18 luglio 2010
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esagitato
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Visivamente impeccabile, il film non lo è altrettanto nel tema e tanto meno nello sviluppo. E' un melodramma senza dramma che rischia di tramutarsi in farsa per le gravi incertezze del regista e per le esitazioni della sceneggiatura. Pochissime idee tirate per i capelli. Una recitazione costantemente sopra le righe (insopportabile Gallo) lungaggini inconcepibili. Troppo fumo. Tanta presunzione.
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