Il mai nato

Sono un veterano dell'horror, ma mi accontento di poco. Non mi interessa valutare l'intellettualità delle citazioni: quelle ci Craven in Scream, bastano per tutti. Ho accettato che la pellicola avesse poca suspence artificiosa: non c'è nessuno motivo per cui una babysitter debba temere di salire al piano di sopra perchè il pupo si è svegliato. Eppure sale quelle scale, ad inizio film, tradendo tutto quello che gli capiterà poi. L'ho fatto perchè la sceneggiatura rispondeva a tutte le domande che mi ponevo: perchè si decide di rappresentare un bimbo "unborn" all'età di 10 anni? Perchè gli occhi azzurri? Perchè il fantasma si presenta proprio ora? Lo ribadisco: ho gusti semplici, come le domande che mi pongo. Le stesse che mi fanno godere la visione degli horror. Per cui, un plauso ad una sceneggiatura che si prende la briga di ricucire coerentemente tutti i suoi pezzi disseminati qua e là (rarità assoluta, ultimamente). La trama sarà un meccanismo semplice, ma funziona. E mi basta. Se voglio un capolavoro, lo sfilo dalla mia nutrita videoteca. E se qualcuno pensa che sia "buonista", lo invito a leggere il mio pensiero sul recente "Venerdì 13". Apprezzamento per la scelta dei volti: su tutti quello della nonna e la sua abile doppiatrice. E poi, si può far morire nenonati innocenti, fidanzati che si pongono quesiti esistenziali, improvvisati volontari dell'esorcismo fai-da-te senza sentirsi scorretti. Neanche quando si "non considera fratello" chi non ha terminato la gravidanza (detto da un padre), nè quando si definisce il suicidio semplicemente il gesto di una persona "più debole e meno forte di altre" (detto da un marito). Semmai, sono queste le citazioni che colgo ed apprezzo. Lasciando i cine-miti nel paradiso che meritano.