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giovedì 11 agosto 2022
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walzer con bashir,capolavoro
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Sinceramente ne ho tratto un messaggio completamente diverso dalla sua conclusione. Il voto 3.5 su 5 mi sembra un tantino basso,come valutazione. I gusti son gusti.
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stenoir
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mercoledì 17 novembre 2021
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il ricordo di un massacro sconosciuto a molti
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Il genocidio di Sabra e Shatila avvenuto tra il 16 e il 18 settembre 1982 è il fatto storico alla base di questo lungometraggio d’animazione (se si escludono le ultime, terribili, immagini reali), vincitore tra le altre cose, del Golden Globe 2009 come miglior film straniero. Il regista Ari Folman, ex soldato dell’esercito israeliano, è anche il protagonista di quest’opera autobiografica: una sera di gennaio 2006, in un bar, Ari è intento ad ascoltare il racconto, riguardante la guerra in Libano di 24 anni prima, di un suo ex commilitone. Quanto gli viene riferito, insinua in Folman, dubbi del perché lui non abbia memoria di quanto accaduto. Decide di intraprendere un viaggio -recandosi perfino in Olanda- per raccogliere testimonianze di coloro che hanno vissuto quegli orrori e anche di psicologi.
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Il genocidio di Sabra e Shatila avvenuto tra il 16 e il 18 settembre 1982 è il fatto storico alla base di questo lungometraggio d’animazione (se si escludono le ultime, terribili, immagini reali), vincitore tra le altre cose, del Golden Globe 2009 come miglior film straniero. Il regista Ari Folman, ex soldato dell’esercito israeliano, è anche il protagonista di quest’opera autobiografica: una sera di gennaio 2006, in un bar, Ari è intento ad ascoltare il racconto, riguardante la guerra in Libano di 24 anni prima, di un suo ex commilitone. Quanto gli viene riferito, insinua in Folman, dubbi del perché lui non abbia memoria di quanto accaduto. Decide di intraprendere un viaggio -recandosi perfino in Olanda- per raccogliere testimonianze di coloro che hanno vissuto quegli orrori e anche di psicologi. Folman riesce nel proprio intento, poco a poco i ricordi tornano a galla, ma ciò che verrà alla luce non sarà affatto piacevole. Girato tramite continui flashback e con alcune sequenze oniriche, con uno stile di disegno quasi fumettistico, Valzer con Bashir (il Bashir del titolo sarebbe Bashir Gemayel, Presidente della Repubblica Libanese ucciso in un attentato, dopo tre settimane dalla propria elezione) è forse poco conosciuto in Italia, o perlomeno non quanto meriterebbe, probabilmente perché dello stesso eccidio compiuto nei campi profughi palestinesi, molti -giovani e non solo- non ne hanno mai sentito parlare. Un motivo, uno di più, per vedere questo film.
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shingotamai
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lunedì 10 aprile 2017
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meglio del 3d
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Folman parte dall'esperienza personale per raccontarci quanto sia drammatica la guerra anche anni dopo.
Alcuni tentano in tutti i modi di rimuoverla dalla propria memoria,negando quasi di averla vissuta,altri la ricordano in un modo completamente diverso,in comune c'è il desiderio di parlane il meno possibile.
Il buon Ari ,spinto dagli incubi ricorrenti di un ex compagno di battaglie,decide allora di rivivere ed "espiare" quanto vissuto.
Tanto è grande la crudeltà esposta che non sembra di assistere ad un film di animazione,con particolari raggelanti e scene di rara durezza.
La sceneggiatura è a mio avviso il punto forte della pellicola e la grafica accattivante un altro punto a favore per essere ricordata nel tempo.
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Folman parte dall'esperienza personale per raccontarci quanto sia drammatica la guerra anche anni dopo.
Alcuni tentano in tutti i modi di rimuoverla dalla propria memoria,negando quasi di averla vissuta,altri la ricordano in un modo completamente diverso,in comune c'è il desiderio di parlane il meno possibile.
Il buon Ari ,spinto dagli incubi ricorrenti di un ex compagno di battaglie,decide allora di rivivere ed "espiare" quanto vissuto.
Tanto è grande la crudeltà esposta che non sembra di assistere ad un film di animazione,con particolari raggelanti e scene di rara durezza.
La sceneggiatura è a mio avviso il punto forte della pellicola e la grafica accattivante un altro punto a favore per essere ricordata nel tempo.
Parlando di fil di animazione,personalmente non ho alcun dubbio che questo sia uno dei più belli che ho visto, e non ci sono effetti speciali in 3D che tengano,questo è Cinema con la C maiuscola.
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aristoteles
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martedì 21 luglio 2015
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innovativo
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Coraggiosa ,ma anche conveniente per le scene più fantasiose, la scelta del regista nel volere trattare di argomenti bellici tramite un film di animazione.
Grafica scarna ma di buon impatto visivo, le caratterizzazioni dei personaggi sono ben realizzate e rimangono impresse.
Un documentario sulla guerra in Libano realizzato con audacia e di ottima fattura.
Molto bella la scena a cui si riferisce il titolo con un soldato che sembra ballare un valzer ma in realtà balla direttamente con la morte.
I minuti finali ,presi direttamente dai filmati tv sono un vero pugno nello stomaco.
Preferisco i film di guerra come Full Metal Jacket ma l'innovazione proposta da Folman merita considerazione.
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Coraggiosa ,ma anche conveniente per le scene più fantasiose, la scelta del regista nel volere trattare di argomenti bellici tramite un film di animazione.
Grafica scarna ma di buon impatto visivo, le caratterizzazioni dei personaggi sono ben realizzate e rimangono impresse.
Un documentario sulla guerra in Libano realizzato con audacia e di ottima fattura.
Molto bella la scena a cui si riferisce il titolo con un soldato che sembra ballare un valzer ma in realtà balla direttamente con la morte.
I minuti finali ,presi direttamente dai filmati tv sono un vero pugno nello stomaco.
Preferisco i film di guerra come Full Metal Jacket ma l'innovazione proposta da Folman merita considerazione.
Da vedere almeno una volta.
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il befe
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martedì 10 marzo 2015
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ce ne fossero
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il befe
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martedì 10 marzo 2015
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capolavoro
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jacopo b98
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giovedì 3 luglio 2014
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uno pugno nello stomaco visivamente eccezionale!
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In un bar il regista Ari Folman ascolta un ex-commilitone della guerra del Libano raccontargli un sogno ricorrente ricollegabile ai drammi vissuti nel conflitto. Ari si rende conto di non ricordare più nulla della sua esperienza durante la guerra e incomincia un viaggio presso vecchi amici reduci e psicologhi che lo porterà a ricordare gli orrori visti e compiuti. Scritto, prodotto e diretto dall’israeliano Ari Folman autore di sconosciuti documentari e cortometraggi, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, dove non ha scandalosamente vinto nessun premio! Tuttavia Folman si è rifatto con altre decine di premi internazionali (tra cui il Golden Globe per il miglior film straniero) e con la meritata nomination all’Oscar (quell’anno il premio fu vinto dal meraviglioso Departures).
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In un bar il regista Ari Folman ascolta un ex-commilitone della guerra del Libano raccontargli un sogno ricorrente ricollegabile ai drammi vissuti nel conflitto. Ari si rende conto di non ricordare più nulla della sua esperienza durante la guerra e incomincia un viaggio presso vecchi amici reduci e psicologhi che lo porterà a ricordare gli orrori visti e compiuti. Scritto, prodotto e diretto dall’israeliano Ari Folman autore di sconosciuti documentari e cortometraggi, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes, dove non ha scandalosamente vinto nessun premio! Tuttavia Folman si è rifatto con altre decine di premi internazionali (tra cui il Golden Globe per il miglior film straniero) e con la meritata nomination all’Oscar (quell’anno il premio fu vinto dal meraviglioso Departures). Ad ogni modo è un insolito film d’animazione terapeutico: il regista Folman racconta la sua straordinaria storia (vera chiaramente) come terapia per convivere con essa e con i fantasmi di un passato troppo tremendo. È un’opera adulta, complessa e violenta, certamente inadatta a un pubblico infantile. Con ciò resta anche un grandioso monumento visivo, ricco di sequenze sbalorditive, grazie anche al sapiente uso delle ottime musiche di Max Richter. Straordinaria ad esempio la scena del valzer che dà titolo al film: un soldato con un mitra in mano che spara dovunque danzando, in mezzo ai cartelloni ritraenti Bashir. Un’opera di straordinaria potenza, che scuote lo spettatore, lo risveglia dal suo torpore. Perché se sempre più spesso al cinema la noia e la banalità fanno da padrone, non è il caso di Valzer con Bashir. Memorabile la scelta finale di passare, nell’ultima scena, dall’animazione a immagini vere riprese durante la guerra. Un pugno nello stomaco!
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fra1980
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giovedì 27 giugno 2013
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assolutamente da vedere e da dibattere!
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Meraviglioso quanto sconcertante nella sua drammaticità.
Ottima la scelta del film d'animazione, piuttosto che il solito documentario romanzato, che dà la possibilità di avere scene incredibili enfatizzate dall'introspettiva dei personaggi.. quasi riescono a farti entrare nelle teste dei personaggi, a sentire la loro confusione e le loro paure..
Stupenda anche la scelta grafica: fumettistica spigolosa e molto realistica, che conferma ulteriormente la predilezione per un pubblico adulto.
Oltre che di VEDERLO ASSOLUTAMENTE.. consiglio di farlo in gruppo: per poter successivamente aprire un dibattito sia sui fatti storici che sull'interpretazione data dal regista/protagonista
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dandy
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giovedì 23 maggio 2013
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ballando tra i proiettili......
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Particolarissimo esempio di film d'animazione "fuori dagli schemi",non per tutti ma appassionante e capace di suscitare emozioni meglio di molti film bellici con attori in carne e ossa.Originariamente pensato come documentario misto a inserti di finzione,mediante il quale Folman intendeva scoprire le ragioni della propria amnesia.Attraverso le interviste a sette commilitoni autentici,ex-colleghi del regista(che ne ha inventati altri due),la libertà creativa del disegno a matita di David Polonski(non eccelso ma fluido ma efficace)consente di usare il percorso irregolare della memoria e del ricordo come tramite fra lo spettatore e la giovane recluta che fu Folman durante la prima guerra del Libano.
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Particolarissimo esempio di film d'animazione "fuori dagli schemi",non per tutti ma appassionante e capace di suscitare emozioni meglio di molti film bellici con attori in carne e ossa.Originariamente pensato come documentario misto a inserti di finzione,mediante il quale Folman intendeva scoprire le ragioni della propria amnesia.Attraverso le interviste a sette commilitoni autentici,ex-colleghi del regista(che ne ha inventati altri due),la libertà creativa del disegno a matita di David Polonski(non eccelso ma fluido ma efficace)consente di usare il percorso irregolare della memoria e del ricordo come tramite fra lo spettatore e la giovane recluta che fu Folman durante la prima guerra del Libano.Le fantasie erotiche,le angosce e i desideri,i ricordi che si intrecciano via via con quelli di altri testimoni,e la voglia di razionalità che cede il passo all'angoscia del dubbio compongono un percorso tra passato e presente alla ricerca della conoscenza di se stesso.E di una visione della guerra lucida ed efficace,in bilico tra orrore e retorica,quotidianità e grottesca pazzia(la parata di violenze perpetrate a casaccio,l'ufficiale israeliano che guarda un film porno[sequenza accorciata nella versione uscita da noi al cinema,poi reintegrata in DVD]).Se la scoperta di una verità sconvolgente è decisamente intuibile,la rivelazione finale riguardo a Folman e alla presa di coscienza per le sue rsponsabilità è messa in scena in modo spiazzante.E le immagini(autentiche)del massacro di Sabra e Chatila(cui l'esercito israeliano assistette senza far nulla)sono giustamente terrificanti.Suggestivo invece,l'inizio coi cani.Il titolo fa riferimento al soldato che spara"ballando" di fronte al manifesto di Gemayel Bashir,primo ministro libanese la cui uccisione da parte dei palestinesi scatenò la crudelissima vendetta da parte dei falangisti.
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marzaghetti
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domenica 13 gennaio 2013
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folman non ci risparmia crudezze e violenze...
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Sicuramente coraggiosissimo e visivamente innovativo: sceglie l'animazione come veicolo per rappresentare scene orribili di guerra e rappresaglie, ed è efficace quando deve visualizzare le confuse mescolanze della memoria reale con la fantasia. Folman non ci risparmia crudezze e violenze, anche esagerando un po'. Però alla fine il film, pur breve, ha il ritmo blando di una seduta psicanalitica, è più noioso di un documentario reale, e diventa ripetitivo ben presto. Originale quanto volete, ma gli ultimi due minuti di immagini del massacro di Sabra-Shatila, riprese dal vero, valgono più di tutto il film.
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Sicuramente coraggiosissimo e visivamente innovativo: sceglie l'animazione come veicolo per rappresentare scene orribili di guerra e rappresaglie, ed è efficace quando deve visualizzare le confuse mescolanze della memoria reale con la fantasia. Folman non ci risparmia crudezze e violenze, anche esagerando un po'. Però alla fine il film, pur breve, ha il ritmo blando di una seduta psicanalitica, è più noioso di un documentario reale, e diventa ripetitivo ben presto. Originale quanto volete, ma gli ultimi due minuti di immagini del massacro di Sabra-Shatila, riprese dal vero, valgono più di tutto il film... Valutazione: 1,25.
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