brian the brain
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sabato 25 ottobre 2008
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l'altro sguardo dei wachowski
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Basato sull'anime Mach Go!Go!Go! i Wachowski realizzano il più grande live action di tutti i tempi. Vediamo perchè: Speed è un talento naturale dell'automobilismo; figlio di un costruttore di vetture da corsa e fratello minore di Rex, morto durante una gara di rally (sulla pericolosa pista di "Casa Cristo"mentre cercava di riabilitare il suo nome, infangato dalla mafia delle corse) è pronto per spazzare via la concorrenza sfoggiando la sua incredibile abilità di guida, a bordo della Mach 5. Anche Spritle e sua madre credono in lui e, con l'inseparabile scimpanzè Chim-Chim e la dolce Trixie, formano il tifo più energico che un atleta possa desiderare. Eppure il sogno di Speed è costretto ad infrangersi contro la realtà di un mondo corrotto, dove le grandi competizioni sono decise in partenza dagli sponsor multimiliardari e dove chi non si lascia comprare da un imprenditore senza scrupoli rischia di non superare mai la linea di partenza.
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Basato sull'anime Mach Go!Go!Go! i Wachowski realizzano il più grande live action di tutti i tempi. Vediamo perchè: Speed è un talento naturale dell'automobilismo; figlio di un costruttore di vetture da corsa e fratello minore di Rex, morto durante una gara di rally (sulla pericolosa pista di "Casa Cristo"mentre cercava di riabilitare il suo nome, infangato dalla mafia delle corse) è pronto per spazzare via la concorrenza sfoggiando la sua incredibile abilità di guida, a bordo della Mach 5. Anche Spritle e sua madre credono in lui e, con l'inseparabile scimpanzè Chim-Chim e la dolce Trixie, formano il tifo più energico che un atleta possa desiderare. Eppure il sogno di Speed è costretto ad infrangersi contro la realtà di un mondo corrotto, dove le grandi competizioni sono decise in partenza dagli sponsor multimiliardari e dove chi non si lascia comprare da un imprenditore senza scrupoli rischia di non superare mai la linea di partenza. Fedele all'azienda di famiglia e soprattutto al suo spirito appassionato e indipendente, Speed si allea con il misterioso Racer X per mettere fine agli illeciti dello sport e dimostrare quel che sa fare: vincere. Ho sbagliato a non andare a vedere Speed Racer al cinema. Ero rimasto deluso dagli episodi finali di Matrix e non mi sembrava troppo interessante prendere la serie della Tatsunoko (che si basava sul manga di Tatsuo Yoshida, uno dei fondatori della celebre casa di produzione giapponese) per farne un film. Sbagliavo di grosso. La pellicola dei fratelli Wachowski è impressionante. I primi trenta minuti fanno gridare al miracolo; montaggio e regia sono ai massimi livelli e soltanto pensare di trasformare una vecchia serie animata della fine degli anni 60 in quest'opera powerpop, strabordante di colori e ricchissima di citazioni, bè è da pazzi...o da geni. Inquadrature che si incastrano, si spingono, piani che si mettono a fuoco poi si dilatano. Un collage tanto colorato che era dai tempi di Dick Tracy che non si vedeva una trasposizione così pittorica. Finalmente una grafica totalmente asservita all'intuizione registica. La prima gara di Speed non ricorda forse un moderno videogame dove si rincorre lo spettro della propria auto per migliorare il record? Guardate qui il concetto come viene elaborato; poi c'è la zuffa del team di Speed durante la corsa della Casa Cristo, davvero incredibile, una perfetta fusione tra gli anni sessanta e il duemila. Bravo il cast a mantenere il ritmo indiavolato fino alla fine, sono 135 minuti che passano in un batter d'occhio. Non si discute sui massimi sistemi, ci sono molte gag che ricordano l'originale e scordatevi la realtà. Speed Racer è il più grande film privo di anima mai girato, perchè l'anima, per realizzarlo in questo modo, i due fratelli devono averla venduta al diavolo. (Da Cinemamutante)
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marta
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mercoledì 7 maggio 2008
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spped racer un'avventura visionaria
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Se chiedeste a 1000 persone uscite dal cinema cosa pensano di Speed Racer , ognuno vi risponderà una cosa diversa
chi è rimasto sorpreso visivamente,chi frastornato, chi sarà uscito con il mal di testa, chi appagato, chi annoiato e chi divertito, il film dei creatori di Matrix è qualcosa di totalmente diverso da quello che immaginate
Tra l'onirico e il film d'animazione, tra un fumetto (anche nei dialoghi) e un film d fantascienza, Speed Racer racconta la storia di una ragazzino che pensa solo ad una cosa : le corse automobilistiche,ha un fratello campione e un padre meccanico e da grande il piccolo promettente pilota vuole diventare un grande campione anche per dimenticare la morte del fratello sulla pista
Questo è l'inizio del film.
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Se chiedeste a 1000 persone uscite dal cinema cosa pensano di Speed Racer , ognuno vi risponderà una cosa diversa
chi è rimasto sorpreso visivamente,chi frastornato, chi sarà uscito con il mal di testa, chi appagato, chi annoiato e chi divertito, il film dei creatori di Matrix è qualcosa di totalmente diverso da quello che immaginate
Tra l'onirico e il film d'animazione, tra un fumetto (anche nei dialoghi) e un film d fantascienza, Speed Racer racconta la storia di una ragazzino che pensa solo ad una cosa : le corse automobilistiche,ha un fratello campione e un padre meccanico e da grande il piccolo promettente pilota vuole diventare un grande campione anche per dimenticare la morte del fratello sulla pista
Questo è l'inizio del film. Nelle prime scene, quelle con il bambino, sembra di essere in un film d'animazione ideato da Tim Burton con un casting perfetto :
All'inizio direte : ma che sto vedendo? anche perché c'è di tutto, corse, inseguimenti, incidenti e combattimenti noti a Matrix
Vedere Speed Racer è come essere all'interno di una giostra del luna park, è come - per è stato agli Universal Studios- salire sulla macchina di Ritorno al Futuro e volare
Sicuramente con Matrix i fratelli Wachowski hanno creato uno stile visivo che ha sorpreso gli spettatori, con Speed Racer hanno cambiato il modo di vedere i film
Ispirato all'omonimo fumetto, il film da una parte sembra fantascientifico, dall'altro sembra un'edizione Wachowskiana di un vecchi cartone animato (la grande corsa) con personaggi stile bandabassotti che si muovono come nel telefilm vintage Batman che andava negli anni '80, Il cinico magnate, i cattivi e i buoni, le piste, le scorrettezze e la voglia di vincere
Più che un film SPEED RACER è un'avventura mai provata, indicata (chi lo avrebbe detto) per i ragazzini, i dialoghi sono un po' infantili, il montaggio strepitoso (dal montatore di Matrix e V per Vendetta) come strepitose le trovate di regia, il doppiaggio di alcuni attori secondari non ci è piaciuto e rovina alcuni dialoghi, ma sicuramente un film così non solo non lo avete mai visto al cinema ma non lo vedrete più
Ci chiediamo se non lo avessero girato i registi di Matrix.... Non è facile trattare un film girato da registi così apprezzati in tutto il mondo, perché quando si toccano film di maestri visionari non si sa mai se si sta vedendo un capolavoro o una "bufala" ma vedere un loro film è come rimanere davanti ad un quadro di un grande artista e ti chiedi "forse non sono in grado di apprezzarlo ma sicuramente chi lo ha realizzato è a suo modo un genio"
Non sappiamo se Speed Racer sia un film riuscito, difficile parlarne visto la sua particolarità e unicità, sicuramente dura un po' troppo (2 ore e 20 minuti), e dovevano alleggerire qualche corsa, ma è indicato per chi ama il loro mondo, incondizionatamente
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antonello villani
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sabato 10 maggio 2008
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per i wachowski un cartoon in voga negli anni '80
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Un tripudio di colori questo cartoon nato dalla matita di Tatuo Yoshida. In voga negli anni ’80 tra i fan delle auto con molti cavalli nel cofano e pochi limiti da rispettare, “Speed Racer” è un fantasy dal gusto tipicamente kitch: scenografie e ricostruzioni virtuali sembrano usciti da un manga, eppure la produzione che ha messo in piedi questo spettacolo visivo è tutta americana. Dopo la trilogia di “Matrix” i fratelli Wachowski si tuffano nell’universo dei cartoni animati portando all’eccesso la Parigi-Dakar e la formula Indy tanto cara al pubblico d’oltreoceano; sorpassi da mozzare il fiato, bolidi che si arrampicano sulle montagne, derapate che lasciano le gomme sull’asfalto, per i piloti delle scuderie non esistono regole e spuntano persino le armi nelle gare truccate.
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Un tripudio di colori questo cartoon nato dalla matita di Tatuo Yoshida. In voga negli anni ’80 tra i fan delle auto con molti cavalli nel cofano e pochi limiti da rispettare, “Speed Racer” è un fantasy dal gusto tipicamente kitch: scenografie e ricostruzioni virtuali sembrano usciti da un manga, eppure la produzione che ha messo in piedi questo spettacolo visivo è tutta americana. Dopo la trilogia di “Matrix” i fratelli Wachowski si tuffano nell’universo dei cartoni animati portando all’eccesso la Parigi-Dakar e la formula Indy tanto cara al pubblico d’oltreoceano; sorpassi da mozzare il fiato, bolidi che si arrampicano sulle montagne, derapate che lasciano le gomme sull’asfalto, per i piloti delle scuderie non esistono regole e spuntano persino le armi nelle gare truccate. Speedy è uno studente svogliato che pensa solo alle corse, suo idolo è un fratello maggiore che ha un feeling particolare con le auto progettate dal padre. Così il bambino cresciuto a pane e motori diventa presto una star, ma nel mondo dei Gran Premi non è certo tutto rose e fiori quando ci sono le multinazionali che vogliono il profitto ad ogni costo. Morale sempliciotta con i valori della famiglia che vanno preservati, perché la globalizzazione uccide il mercato e pure lo spirito decoubertiano. Lo ricordano a più riprese John Goodman e Susan Sarandon, mentre il giovane Emile Hirsch scorrazza felice a bordo della sua T-180.
Antonello Villani
(Salerno)
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aristoteles
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venerdì 18 settembre 2015
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mach 5
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Un tripudio di colori e di buoni sentimenti.
A volte eccessivo ,nei dialoghi troppo inzuppati di buonismo e una trama costantemente proiettata alla lotta tra il bene e il male,senza divagazione alcuna.
Tutto molto fanciullesco e divertente,molto cartoon.
Le gare sono dei e veri propri videogiochi di intrattenimento e manca solo il joypad nelle mani dello spettatore.
Mi è piaciuto e secondo me è un bel prodotto per spettatori più piccoli.
Bambini,scimmiette e cattivi da un'intelligenza sotto la media,qui la fanno da padroni.
Veramente un cartone animato tramutato in film dagli effetti speciali.
Ad un pubblico più adulto, effettivamente, può risultare noiso.
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Un tripudio di colori e di buoni sentimenti.
A volte eccessivo ,nei dialoghi troppo inzuppati di buonismo e una trama costantemente proiettata alla lotta tra il bene e il male,senza divagazione alcuna.
Tutto molto fanciullesco e divertente,molto cartoon.
Le gare sono dei e veri propri videogiochi di intrattenimento e manca solo il joypad nelle mani dello spettatore.
Mi è piaciuto e secondo me è un bel prodotto per spettatori più piccoli.
Bambini,scimmiette e cattivi da un'intelligenza sotto la media,qui la fanno da padroni.
Veramente un cartone animato tramutato in film dagli effetti speciali.
Ad un pubblico più adulto, effettivamente, può risultare noiso.
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ultimoboyscout
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lunedì 28 febbraio 2011
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grandiosi w.bros!
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Un super fumettone o meglio uno spericolato, adrenalinico, ipertecnologico videogame a mille all'ora quello che hanno sfornato i fratelli più avanti del cinema! Un carosello strepitoso di colori che ruotano a velocità pazzesca, persino le auto da corsa fanno fatica a girare a certi ritmi, un tripudio di numeri da brivido e di evoluzioni frastornanti a bordo di potentissime 4ruote del futuro il tutto merito di una regia illuminatissima e dinamicissima, che salta qua e la in linea perfetta con lo stile e il tenore del film. Poi gli attori sono discutibili, chiunque ci fosse stato sarebbe passato in secondo piano rispetto a questo moto perpetuo di graphic action spassosissimo.
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Un super fumettone o meglio uno spericolato, adrenalinico, ipertecnologico videogame a mille all'ora quello che hanno sfornato i fratelli più avanti del cinema! Un carosello strepitoso di colori che ruotano a velocità pazzesca, persino le auto da corsa fanno fatica a girare a certi ritmi, un tripudio di numeri da brivido e di evoluzioni frastornanti a bordo di potentissime 4ruote del futuro il tutto merito di una regia illuminatissima e dinamicissima, che salta qua e la in linea perfetta con lo stile e il tenore del film. Poi gli attori sono discutibili, chiunque ci fosse stato sarebbe passato in secondo piano rispetto a questo moto perpetuo di graphic action spassosissimo. Di grandissimo impatto visivo, anche la storia regge e l'impianto narrativo scorre, segno che oltre alle proiezioni automobilistiche c'è altro. Divertentissimo e sfrenato!
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antonello villani
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mercoledì 18 giugno 2008
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gusto un po' kitch per i fratelli wachowski
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Un tripudio di colori questo cartoon nato dalla matita di Tatuo Yoshida. In voga negli anni ’80 tra i fan delle auto con molti cavalli nel cofano e pochi limiti da rispettare, “Speed Racer” è un fantasy dal gusto tipicamente kitch: scenografie e ricostruzioni virtuali sembrano usciti da un manga, eppure la produzione che ha messo in piedi questo spettacolo visivo è tutta americana. Dopo la trilogia di “Matrix” i fratelli Wachowski si tuffano nell’universo dei cartoni animati portando all’eccesso la Parigi-Dakar e la formula Indy tanto cara al pubblico d’oltreoceano; sorpassi da mozzare il fiato, bolidi che si arrampicano sulle montagne, derapate che lasciano le gomme sull’asfalto, per i piloti delle scuderie non esistono regole e spuntano persino le armi nelle gare truccate.
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Un tripudio di colori questo cartoon nato dalla matita di Tatuo Yoshida. In voga negli anni ’80 tra i fan delle auto con molti cavalli nel cofano e pochi limiti da rispettare, “Speed Racer” è un fantasy dal gusto tipicamente kitch: scenografie e ricostruzioni virtuali sembrano usciti da un manga, eppure la produzione che ha messo in piedi questo spettacolo visivo è tutta americana. Dopo la trilogia di “Matrix” i fratelli Wachowski si tuffano nell’universo dei cartoni animati portando all’eccesso la Parigi-Dakar e la formula Indy tanto cara al pubblico d’oltreoceano; sorpassi da mozzare il fiato, bolidi che si arrampicano sulle montagne, derapate che lasciano le gomme sull’asfalto, per i piloti delle scuderie non esistono regole e spuntano persino le armi nelle gare truccate. Speedy è uno studente svogliato che pensa solo alle corse, suo idolo è un fratello maggiore che ha un feeling particolare con le auto progettate dal padre. Così il bambino cresciuto a pane e motori diventa presto una star, ma nel mondo dei Gran Premi non è certo tutto rose e fiori quando ci sono le multinazionali che vogliono il profitto ad ogni costo. Morale sempliciotta con i valori della famiglia che vanno preservati, perché la globalizzazione uccide il mercato e pure lo spirito decoubertiano. Lo ricordano a più riprese John Goodman e Susan Sarandon, mentre il giovane Emile Hirsch scorrazza felice a bordo della sua T-180.
Antonello Villani
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