mario
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lunedì 19 maggio 2008
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fantastico.
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questo film e' veramente e completamente fuori di testa.
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abadon
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lunedì 19 maggio 2008
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bel film
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film bello, difficile da incasellare in un genere: prende per l'umanita', i dialoghi, i personaggi, una sottile e leggera tensione che non cala, una citta' che si potrebbe dire protagonista non indifferente.
qualche tranquilla esagerazione (molto irlandese), piccole finzioni non credibili (puo' un assassino di professione essere cosi' cavalleresco?) non rovinano il gusto della messa in scena.
farell inizialmente non non calato, ma migliora in corso d'opera, un po' cruento e un po' di eccesso nell'azione verso la fine, resta comunque una piacevole sorpresa.
(forse troppe prese in giro -divertenti- verso gli americani, comunque punto di riferimento, e una nascosta puzza al naso verso gli europei del continente?)
mi chiedo perche' questo bel film sia solo in una sola sala mentre tante c
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film bello, difficile da incasellare in un genere: prende per l'umanita', i dialoghi, i personaggi, una sottile e leggera tensione che non cala, una citta' che si potrebbe dire protagonista non indifferente.
qualche tranquilla esagerazione (molto irlandese), piccole finzioni non credibili (puo' un assassino di professione essere cosi' cavalleresco?) non rovinano il gusto della messa in scena.
farell inizialmente non non calato, ma migliora in corso d'opera, un po' cruento e un po' di eccesso nell'azione verso la fine, resta comunque una piacevole sorpresa.
(forse troppe prese in giro -divertenti- verso gli americani, comunque punto di riferimento, e una nascosta puzza al naso verso gli europei del continente?)
mi chiedo perche' questo bel film sia solo in una sola sala mentre tante ciofeche vengono "spalmate" in mezza citta' (evviva la distribuzione-spazzatura!)
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(di abadon)
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(di francesco2)
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angelo
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domenica 18 maggio 2008
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violenza gratuita
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film decisamente al di sotto delle aspettative. Violenza gratuita, armi ostentate, battute che oscillano tra la ricerca di originalità e la banalità.
[+] al peggio non c'è mai fine
(di camilla, brescia)
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[+] (parzialmente)fuori dagli schemi
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antonello villani
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domenica 18 maggio 2008
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spot per guide turistiche in scenari da favola
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Due killer dal cuore tenero trovano rifugio a Bruges dopo l’omicidio di un prete. Il regista Martin McDonagh resta sospeso tra dramma e commedia propinandoci la storia del ragazzotto irlandese soffocato dai sensi di colpa e del suo socio in affari attratto dall’arte medievale. La citta’ belga presentata in tutte le salse, quasi a ricordare che il film è uscito per far conoscere al mondo l’esistenza di un borgo proclamato patrimonio dell’umanità. Così ci ha pensato la Comunità Europea a finanziare un progetto senza capo né coda, in odore di spot con tutti quei monumenti spiegati come una perfetta guida turistica. Dialoghi non sense tra killer che non farebbero male ad una mosca, l’epilogo tragico tra vicoli e canali addobbati per Natale in uno scenario da fiaba, ma soprattutto la coscienza di due assassini che lottano per lasciarsi il passato alle spalle.
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Due killer dal cuore tenero trovano rifugio a Bruges dopo l’omicidio di un prete. Il regista Martin McDonagh resta sospeso tra dramma e commedia propinandoci la storia del ragazzotto irlandese soffocato dai sensi di colpa e del suo socio in affari attratto dall’arte medievale. La citta’ belga presentata in tutte le salse, quasi a ricordare che il film è uscito per far conoscere al mondo l’esistenza di un borgo proclamato patrimonio dell’umanità. Così ci ha pensato la Comunità Europea a finanziare un progetto senza capo né coda, in odore di spot con tutti quei monumenti spiegati come una perfetta guida turistica. Dialoghi non sense tra killer che non farebbero male ad una mosca, l’epilogo tragico tra vicoli e canali addobbati per Natale in uno scenario da fiaba, ma soprattutto la coscienza di due assassini che lottano per lasciarsi il passato alle spalle. Collin Farrel e Brendan Gleeson sono turisti per forza, mentre Ralph Fiennes arriva dall’Inghilterra per regolare i conti con i suoi scagnozzi. Sceneggiatura colabrodo per questa storia intrisa di colpa e redenzione, il bambino è morto per sbaglio ma la coscienza reclama il suo tributo. Gli attori sono un optional, eppure le bellezze di una cittadina medievale fanno chiudere un occhio sulla trama sconclusionata. Un film senza baricentro che ha il merito di suscitare curiosita’ artistica negli spettatori. Con buona pace dei tour operator.
Antonello Villani
(Salerno)
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[+] wallera
(di il nanetto)
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key12
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domenica 18 maggio 2008
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pazzesco
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giuliano
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domenica 18 maggio 2008
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due killer spediti a bruges
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Due killer spediti a Bruges per un errore fatto dal più giovane dei due. Il loro capo che ordina l'assassinio del più giovane che deve compiere il suo compagno, il quale si rifiuta e scatena l'ira del capo...Un film un po' strano, un po' stupido, sceneggiatura a dir poco scarsa (la parola c..zo verrà ripetuta almeno 100 volte), regia a tratti approssimativa.
[+] forse non abbiamo visto lo stesso film
(di anonimo450003)
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(di daniele)
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lewisoe
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domenica 18 maggio 2008
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coinvolgente connubio tra introspezione e azione
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Un film in cui l’aspetto psicologico della vicenda guida la narrazione verso l’evento successivo incastrando magistralmente momenti di tensione e di calma. Lo spettatore viene portato gradualmente dai protagonisti, nelle riprese e nei dialoghi, a partecipare del dramma interiore di Ray e viverne l’epilogo.
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laura
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domenica 18 maggio 2008
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piccolo gioiello
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Il film è realizzato molto bene e gli attori sono assolutamente in parte. La sceneggiatura (finalmente - in questi ultimi tempi era addirittura difficile trovarne una) è curata e i dialoghi che ne risultano sono incastonati alla perfezione in una trama che di scontato ha poco. Belle le musiche, le inquadrature e la fotografia. Insomma un film che nel panorama attuale, merita d'essere visto (e chissà che anche l'Italia si metta al passo ed esca dal solito - e comodo - utilizzo della parolaccia gratuita per far ridere. Guardate questo per capire che esistono delle alternative. )
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angela cinicolo
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sabato 17 maggio 2008
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in bruges
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Ingannare ingenuamente il suo pubblico non è stato facile per Martin McDonagh: la cittadina belga del titolo è una delle più incantevoli e affabulanti d'Europa ed era quindi lecito, se non addirittura naturale, aspettarsi di vedere ambientato in un luogo tanto innocuo una piacevole commedia che rivisitasse i ricordi di una vacanza, magari di giovani teenager. Non è una commedia da tè e pasticcini del primo pomeriggio questa che ha scritto e diretto il notorio marpione dei teatri anglofoni. Le vecchiette dovrebbero essere avvisate che perfino a Bruges si può essere spettatori di terribili crimini e orrendi misfatti. Certo veniamo immersi in uno spettacolo della natura, una terra che a poca distanza dalla sede del Parlamento europeo sembra essere stata baciata da un turismo apparentemente onesto e sostenibile, lontano dalle macchinazioni politiche di statisti multinazionali.
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Ingannare ingenuamente il suo pubblico non è stato facile per Martin McDonagh: la cittadina belga del titolo è una delle più incantevoli e affabulanti d'Europa ed era quindi lecito, se non addirittura naturale, aspettarsi di vedere ambientato in un luogo tanto innocuo una piacevole commedia che rivisitasse i ricordi di una vacanza, magari di giovani teenager. Non è una commedia da tè e pasticcini del primo pomeriggio questa che ha scritto e diretto il notorio marpione dei teatri anglofoni. Le vecchiette dovrebbero essere avvisate che perfino a Bruges si può essere spettatori di terribili crimini e orrendi misfatti. Certo veniamo immersi in uno spettacolo della natura, una terra che a poca distanza dalla sede del Parlamento europeo sembra essere stata baciata da un turismo apparentemente onesto e sostenibile, lontano dalle macchinazioni politiche di statisti multinazionali. Veniamo catturati da una quiete desueta che ci rilassa tra i canali e le piazzette del Belgio, ma non occorre essere delle volpi per intuire che qualcosa si nasconde dietro l'angolo di una torre alta più di 80 metri. Dopo il fallimento dell'ultima missione a Londra, i due killer di professione, Ken (l'eccellente Brendan Gleeson) e Ray (Colin Farrell), vengono costretti dal loro boss a trascorrere alcuni giorni in una città che se il primo freme di conoscere e visitare, l'altro disprezza e trova maledettamente noiosa. Ken è il grillo parlante che copre le spalle al più piccolo: ha più esperienza, più sensibilità, più maturità e anche più mestizia nello sguardo. Ray è il lucignolo che ha commesso un errore che non da tregua alla sua coscienza, è leggero, è ostinato, è irlandese, è un accumulatore di clichè. Le due simpatiche canaglie imparano a convivere nell'allegra ma non troppo provincia, quando qualcosa turba le loro vite: Harry (Ralph-Voldemort-Fiennes), il capo, ordina al saggio Ken di uccidere Ray perché ha violato le regole. La struttura narrativa diventa imprevedibile su un finale degno di Dovstoeskij o, per restare in terre cinematografiche, dell'ultimo (cupo) Woody Allen. Il gangster movie vira però immediatamente alla commedia irriverente alla Coen e la commistione di generi risulta ingorda e perfino debordante. Se da un lato i dialoghi sono esilaranti e decantano le doti dello sceneggiatore inventivo e intelligente che aveva vinto l'Oscar per il miglior corto live-action nel 2006 (con Six Shooter), dall'altro la suspense dell'azione viene continuamente stroncata sul nascere da questo vezzo di sdrammatizzazione. L'operazione di svestizione della iperviolenza, qui normalizzata da un rigoroso codice etico, con i freni dell'umorismo ammiccherebbe ai fan tarantinati, ma il suo nonsense sembra un escamotage che, anziché unire i plausi di spettatori differenti, li divide tra perplessità e disapprovazione che si fa fatica a reprimere, specie per la velina della love story romantica e lo sberleffo del nanetto che sembra uscito dal favoloso mondo di Amélie. Sorprendente la performance di Colin Farrell, l'unico che sembra equilibrare perversamente lo sviluppo di una storia drammatica quanto grottesca. Angela Cinicolo, da ZaBrisKIe pOInt
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(di andrea)
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(di eug)
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april-norton
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sabato 17 maggio 2008
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finalmente un film che si fa notare!
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Davvero un bel film, che quasi sicuramente non otterrà il riconoscimento meritato, dato che la preferenza è ormai accordata ai vari Saw, Superhero ecc.
Ed è un vero peccato perchè In Bruges è una piccola perla in questo panorama cinematografico un po' deludente al momento. Un Colin Farrel in ottima forma, capace di far ridere e commuovere allo stesso tempo. Un Ralph Fiennes totalmente nella parte, cattivo e schizzato al punto giusto,ma con un suo codice d'onore. Bravo anche Brendan Gleeson.
Bruges, gotica e fiabesca,com'è piu' volte defiinta nel film,è un degno sfondo per questo noir dalle sfumature comiche.
Da vedere!!!
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