Silent Hill

Dopo i catastrofici tonfi di "Resident evil" e "The house of the dead",e dopo la più che deludente trasposizione cinematografica di un capolavoro del survival horror quale "Alone in the Dark"(milioni di fans sanno di cosa parlo),mi duole constatare ancora una volta di trovarmi dinanzi ad una pessima conversione videogioco -cinema.Il motivo di tale delusione è presto spiegato.Non basta certo una buona trama di base a trasformare una pellicola mediocre in un capolavoro del cinema moderno.Lo sa bene chi conosce il mondo del cinema e quello dei videogiochi,due realtà così distanti da essere quasi inconciliabili dal punto di vista tecnico e narrativo.Ne è esempio lampante quest'ultima prova del regista Cristophe Gans,gia autore del mediocre "Il patto dei lupi".Pessima la recitazione dei personaggi secondari, appena sufficiente invece quella di Radha Mitchell,protagonista annunciata di questo show horrorifico di serie B.Un film scadente sotto quasi tutti i punti di vista,per via di una sceneggiatura non all'altezza(i cultori del cinema rimpiangeranno il Roger Avary dei tempi di Pulp fiction),di una tensione che cala notevolmente nella parte centrale della pellicola,e della mancanza di una degna atmosfera, che si perde progressivamente col passare dei minuti.Unico punto fermo del film rimane sicuramente il sonoro,appena discreto,realizzato dall'autore della colonna sonora per il videogioco.Il consiglio allo spettatore inconsapevole è quello di evitare accuratamente il film,a meno che non si cerchi un modo per passare due ore di sano divertimento(perchè di terrore non ce n'è neanche l'ombra)al chiuso di un cinema.L'avvertimento più importante è invece rivolto ai fans di Silent Hill che, con mille speranze (come il sottoscritto) si accostano alla visione di questa pellicola,che di "Silent Hill" ha ben poco: statene lontani,perchè non c'è nulla di peggio che vedere distrutto,in poco più di due ore,il carisma e il fascino della più grande saga horror videoludica mai creata.Credetemi, non ho nulla da criticare al regista.Ma sono oramai convinto che per provare le emozioni che un videogiocatore cerca, bisogna necessariamente munirsi di joystick e console.E mi dispiace ancora di più ammettere,che a mio giudizio,questa trasposizione non va oltre una mera operazione commerciale...