kika
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lunedì 1 dicembre 2008
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tanto insegnamento, poca comprensione!!!!
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apparentemente la visione del film è pesante e difficile da seguire, è molto metaforico....ma l insegnamento è grande e profondo...è un ottimo film se vogliamo prendere in considerazione i contenuti,ma non è sufficiente da coinvolgere un pubblico più esteso e vario...nel complesso è discreto il voto che io do a questo film
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kika
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lunedì 1 dicembre 2008
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tanto insegnamento, poca comprensione!!!!
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apparentemente la visione del film è pesante e difficile da seguire, è molto metaforico....ma l insegnamento è grande e profondo...è un ottimo film se vogliamo prendere in considerazione i contenuti,ma non è sufficiente da coinvolgere un pubblico più esteso e vario...nel complesso è discreto il voto che io do a questo film
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shark75
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venerdì 7 novembre 2008
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paolo
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lucido71
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domenica 5 ottobre 2008
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l'albero della... morte
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Straordinarie coreografie e scenari bellissimi, così pure la bravura di H.Jackman, trailer anche accattivante e forse un po' fuorviante... trama, probabilmente corretta solo a tratti... certo, quando si trattano argomenti delicati come questi - religione, amore, morte - ognuno di noi ha la sua, le proprie esperienze e i propri credi, quindi x un regista resta complicato farsi capire appieno... e difatti il finale scema un po', con ritmi della pellicola poi troppo lenti e noiosi... un plauso x il coraggio, e spallucce x chi premia questi film con 5 stelle piene... quanti filosofi in giro... se ancora non l'avete fatto, ammirate Jackman in THE PRESTIGE, uno dei pochissimi film degli ultimi tempi a meritare 5 stelle sacrosante!
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gibbo
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lunedì 22 settembre 2008
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orribile
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Probabilmente sarà anche un gran film, dai risvolti metafisici e allegorici importanti,un film per cervelli fini e cinefili acculturati. Io però l'ho trovato orribile, di una noia mortale. E sinceramente non ci ho capito molto. Quando esco dalla sala non dico di voler essere soddisfatto a tutti i costi di un film, ma almeno d averne capito la trama, la cronologia degli eventi, l'unità di azione, uscire dal cinema e poter dire ad un amico: "questo film parla di uno che alla fine..". Qui niente. Continui flashback, non si capisce se il personaggio spagnolo è in effetti lo stesso con i capelli rasati che vola per l'universo in una bolla di sapone.Invece niente, non si capisce un'emerita acca.
Lo sconsiglio a tutti i cinefili mediocri come me che desiderano vedere un film con una trama sensata e non da psicotici.
[+] si vede che si è impegnato (aronovsky)
(di diletta di donato)
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dony 64
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mercoledì 17 settembre 2008
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film incomprensibile
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Film fantascientifico,poco attraente e decisamente incomprensibile.La recitazione e' andante ma la trama non regge.Voto 5+
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enzino
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venerdì 15 agosto 2008
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noiosissimo
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Un film noiosissimo, superato solo dal famoso “Il Raggio Verde” di Eric Rohmer.
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riky
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domenica 20 luglio 2008
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apri la mente e prova ad ascoltare.
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Continuo a non condividere le visioni superficiali e arroganti dei critici che tanto si accaniscono verso il lavoro di Aronofsky, sento nelle parole un tono di sdegno, ma di quello sdegno frettoloso, quasi infastidito.
Questo mi fa presupporre che nel tempo, continuando a fare il lavoro di critico, si perda quel senso di ricerca innata che ci contraddistingue, che in qualche modo ci si impoverisca mentalmente e si finisca col GIUDICARE positivamente un lavoro cinematografico solamente se codesto ha fornito omogeneamente una "pappa pronta", semplice da digerire, veloce da assimilare e ancor più facile da espellere (dimenticare). Sembra quasi che qualcuno costringa il critico a cibarsi di tanti piatti in un dato lasso di tempo.
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Continuo a non condividere le visioni superficiali e arroganti dei critici che tanto si accaniscono verso il lavoro di Aronofsky, sento nelle parole un tono di sdegno, ma di quello sdegno frettoloso, quasi infastidito.
Questo mi fa presupporre che nel tempo, continuando a fare il lavoro di critico, si perda quel senso di ricerca innata che ci contraddistingue, che in qualche modo ci si impoverisca mentalmente e si finisca col GIUDICARE positivamente un lavoro cinematografico solamente se codesto ha fornito omogeneamente una "pappa pronta", semplice da digerire, veloce da assimilare e ancor più facile da espellere (dimenticare). Sembra quasi che qualcuno costringa il critico a cibarsi di tanti piatti in un dato lasso di tempo. E' chiaro che i piatti migliori, dopo anni di questa routine, risulteranno i più facili da digerire.
In sostanza, si perde il possesso della felicità vera cadendo invece nella felicità effimera: "Troppe immagini, troppa fatica per capire, non mi fornisce risposte precise, non mi dice tutto = brutto film, ho perso del tempo. Preferisco Natale in Crociera, almeno con quello rido."
Chi smette di CHIEDERSI PERCHE' automaticamente non è in grado di tendere l'orecchio, aprire la mente e recepire quello che ha da offrirti un film di questo calibro, grazie a quel fantastico metodo che è la CONDIVISIONE VISIVA.
Per me il film è fantastico.
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maurizio
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giovedì 17 luglio 2008
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un viaggio alla ricerca di se stessi
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C'è un filo che ci portiamo dietro da sempre, che ci lega a tutto l'universo. Il filo della vita, della luce che nasce come noi da una stella e che si irradia in tutto il cielo. Aronofsky fa un mezzo capolavoro, e in un vortice di colori riesce a mescolare paure, dubbi e certezze di un uomo forte e debole come noi, che riesce a guarire dal cancro una scimmia ma non la sua amata, che vuole salvare il regno e la regina con un viaggio nella terra dei maya, che cerca risposte nella fantasia, che non è mai completamente tale.
L'albero della vita, l'immortalità e l'amore, nell'eterno viaggio che l'anima compie, dal passato all'infinito, vivendo in quel presente che sembra ogni volta essere l'unica realtà.
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