leo grimaldi
|
mercoledì 3 novembre 2010
|
una riflessione accorata sulla crudeltà dell'amore
|
|
|
|
La regista senza urlare ci sbatte in faccia la drammatica realtà della malattia e della solitudine, e riesce a farlo dal punto di vista inusuale nel cinema in quanto le vittime sono i due coniugi anziani. E non si sa se la persona più penalizzata e sofferente sia davvero la donna, affetta dal male terribile, o il marito che non si da una ragione del suo “allontanamento”, del suo straniamento. Sceneggiatura, inquadrature, ritmo del film vanno di pari passo in un piccolo toccante capolavoro, esaltato dalla bravura degli attori principali e non solo, in particolare la grande commovente Julie Christie.
|
|
[+] lascia un commento a leo grimaldi »
[ - ] lascia un commento a leo grimaldi »
|
|
d'accordo? |
|
matteo
|
martedì 19 febbraio 2008
|
fiona e grant:amore oltre i confini!
|
|
|
|
Film poetico ed elegante,Lontano da lei(di Sarah Polley che stupisce alla sua prima regia)ha portato la mia mente ad una malattia che avrei voluto dimenticare:il morbo di Alzhaimer.Mio nonno morì di questo orrendo male e so bene cosa vuol dire non essere riconosciuti dal proprio familiare.Lo sa bene amche Grant(un magnifico Gordon Pinsent,che meritava almeno una considerazione ai Globes)che inizialmente non riesce a sopportare l'idea della nuova situazione di Fiona(una magistrale e sublime Julie Christie,papabile vincitrice dell'Oscar 2008)e il fatto che essa non ricambi più l'amore di un tempo,a causa di questo male terribile che priva l'uomo della più importante fonte di sentimenti:il cervello.
[+]
Film poetico ed elegante,Lontano da lei(di Sarah Polley che stupisce alla sua prima regia)ha portato la mia mente ad una malattia che avrei voluto dimenticare:il morbo di Alzhaimer.Mio nonno morì di questo orrendo male e so bene cosa vuol dire non essere riconosciuti dal proprio familiare.Lo sa bene amche Grant(un magnifico Gordon Pinsent,che meritava almeno una considerazione ai Globes)che inizialmente non riesce a sopportare l'idea della nuova situazione di Fiona(una magistrale e sublime Julie Christie,papabile vincitrice dell'Oscar 2008)e il fatto che essa non ricambi più l'amore di un tempo,a causa di questo male terribile che priva l'uomo della più importante fonte di sentimenti:il cervello.Ma il cuore rimane sempre acceso e anche un malato di Alzhaimer può ritrovare in sè l'amore.Fiona ci riesce(anche se per un attimo)con i suoi sguardi penetranti e toccanti e con la sua voce calma e melodiosa,dando ancora una,seppur vaga,speranza ad un oramai rassegnato Grant.E il loro forte legame amoroso sembra rinascere nell'ultima scena.Questo perchè,anche se in passato la loro storia non è stata del tutto lucida e linda,il tempo li ha portati a rafforzarsi l'un l'altro e a stabilire un legame indissolubile e indistruttibile,un amore oltre qualsiasi confine,che supera qualsiasi barriera,anche quelle della malattia.Julie Christie è fantastica e bellissima pur avendo superato i 60 e la sua performance è davvero toccante.Spero dal profondo del cuore che possa vincere l'Oscar.
[-]
[+] gordon pinsent
(di arnaco)
[ - ] gordon pinsent
|
|
[+] lascia un commento a matteo »
[ - ] lascia un commento a matteo »
|
|
d'accordo? |
|
cesare
|
giovedì 21 febbraio 2008
|
ma gli occhi cerulei di julie non sono invecchiati
|
|
|
|
Il film della giovane Sarah Polley, allieva del grande regista armeno-canadese Atom Egoyan (qui coproduttore) mette in scena (da un libro di Alice Munro, pure cosceneggiatrice) l'inesorabile naufragare nell'Alzheimer di una magnifica Julie Christie (cui difficilmente sfuggirà l'Oscar per la migliore interpretazione) e il dramma del marito (un pacato Gordon Pinsent) il cui amore, dopo un matrimonio lungo quarantacinque anni, approda alla negazione di sé pur di procurare alla vittima della malattia più devastante che si conosca qualche momento di serenità accanto ad un ricoverato nella medesima casa di cura. Tema non nuovo al cinema (dal toccante "Iris" in cui la mente insultata dal morbo era quella acutissima di Iris Murdoch, a d un asottostoria del recente "La ragazza del lago"), qui tutto è svolto, fin troppo, in chiave di sensibilità, rispetto, comprensione, "correctness" (come se un dramma così straziante e ingiusto non potesse giustificare anche rabbia e disperazione), cui fa da contrappunto la scelta stilistica del film, come avvitato su se stesso, circolare, e in definitiva immobile come la malattia, nonostante l'uso, piuttosto banale, del flashback (e del flashforward).
[+]
Il film della giovane Sarah Polley, allieva del grande regista armeno-canadese Atom Egoyan (qui coproduttore) mette in scena (da un libro di Alice Munro, pure cosceneggiatrice) l'inesorabile naufragare nell'Alzheimer di una magnifica Julie Christie (cui difficilmente sfuggirà l'Oscar per la migliore interpretazione) e il dramma del marito (un pacato Gordon Pinsent) il cui amore, dopo un matrimonio lungo quarantacinque anni, approda alla negazione di sé pur di procurare alla vittima della malattia più devastante che si conosca qualche momento di serenità accanto ad un ricoverato nella medesima casa di cura. Tema non nuovo al cinema (dal toccante "Iris" in cui la mente insultata dal morbo era quella acutissima di Iris Murdoch, a d un asottostoria del recente "La ragazza del lago"), qui tutto è svolto, fin troppo, in chiave di sensibilità, rispetto, comprensione, "correctness" (come se un dramma così straziante e ingiusto non potesse giustificare anche rabbia e disperazione), cui fa da contrappunto la scelta stilistica del film, come avvitato su se stesso, circolare, e in definitiva immobile come la malattia, nonostante l'uso, piuttosto banale, del flashback (e del flashforward). Solo in alcuni momenti emerge, come sotto la neve degli sterminati (e benissimo fotografati da Luc Montpellier) paesaggi dell'Ontario qualche brivido di inquietudine sotto l'apprente serenità (il personaggio della moglie del ricoverato, bene tratteggiato da Olympia Dukakis, qualche accenno alla malattia come costigo di una lontana colpa del marito: e l'Alzheimer risparmia la memoria lunga). Alla Egoyan, appunto. ma il film si ricorderà soprattutto per la splendida prova della Christie, i cui occhi cerulei non sono invecchiati dai tempi di "Darling".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cesare »
[ - ] lascia un commento a cesare »
|
|
d'accordo? |
|
jayan
|
giovedì 5 luglio 2012
|
quando l'amore va oltre la dimenticanza
|
|
|
|
Un film capolavoro sull'amore tra due anziani, di cui uno, Fiona, è stata colpita dal morbo di Alzaimer. Il marito avrà la pazienza di seguirla anche quando, ricoverata in una casa di cura, prenderà una cotta per un altro vecchio e si dimenticherà di lui. Ma l'amore va oltre la dimenticanza e lui sarà premiato per la sua infinita pazienza, perché alla fine lei lo riconoscerà e lo ringrazierà. Una splendida regia, una straordinaria interpretazione di Julie Christie, ma anche un'ottima sceneggiatura e incantevoli paesaggi nordici. Un film da non perdere. Avrebbe dovuto vincere l'oscar. Julie Christie si conferma una grande attrice.
[+]
Un film capolavoro sull'amore tra due anziani, di cui uno, Fiona, è stata colpita dal morbo di Alzaimer. Il marito avrà la pazienza di seguirla anche quando, ricoverata in una casa di cura, prenderà una cotta per un altro vecchio e si dimenticherà di lui. Ma l'amore va oltre la dimenticanza e lui sarà premiato per la sua infinita pazienza, perché alla fine lei lo riconoscerà e lo ringrazierà. Una splendida regia, una straordinaria interpretazione di Julie Christie, ma anche un'ottima sceneggiatura e incantevoli paesaggi nordici. Un film da non perdere. Avrebbe dovuto vincere l'oscar. Julie Christie si conferma una grande attrice. Chi non l'ha dimenticata nel film IL DOTTOR ZIVAGO, in cui interpretò la parte di Lara, l'amante di Yuri? Anche se invecchiata, mantiene il suo fascino... quasi come allora.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jayan »
[ - ] lascia un commento a jayan »
|
|
d'accordo? |
|
paolp78
|
lunedì 8 agosto 2022
|
amore e stranezze della mente
|
|
|
|
Film attoriale che racconta una intensa storia d’amore di cui sono protagonisti una coppia di anziani coniugi: il morbo di Alzheimer complica il rapporto, ma non riesce a spezzarlo del tutto.
La narrazione molto delicata, cerca di realizzare un’apologia dell’amore di coppia e della dedizione dell’uno verso l’altro coniuge: l’operazione è in parte riuscita anche se la pellicola nel complesso risulta lenta e rischia di stancare pesantemente.
Nella descrizione delle fasi più strane della malattia si arriva a mettere in scena situazione paradossali, che spingono la storia all’estremo: questi eccessi narrativi servono per enfatizzare al massimo il sentimento tra i due amanti, che si spinge sino al sacrificio ed alla sopportazione di situazioni umilianti ed oggettivamente difficili da accettare.
[+]
Film attoriale che racconta una intensa storia d’amore di cui sono protagonisti una coppia di anziani coniugi: il morbo di Alzheimer complica il rapporto, ma non riesce a spezzarlo del tutto.
La narrazione molto delicata, cerca di realizzare un’apologia dell’amore di coppia e della dedizione dell’uno verso l’altro coniuge: l’operazione è in parte riuscita anche se la pellicola nel complesso risulta lenta e rischia di stancare pesantemente.
Nella descrizione delle fasi più strane della malattia si arriva a mettere in scena situazione paradossali, che spingono la storia all’estremo: questi eccessi narrativi servono per enfatizzare al massimo il sentimento tra i due amanti, che si spinge sino al sacrificio ed alla sopportazione di situazioni umilianti ed oggettivamente difficili da accettare. Il messaggio che si vuole lasciare sembra essere quello dell’invincibilità dell’amore autentico, che non si arrende mai, neppure di fronte alle più ardue difficoltà.
Come detto si tratta di una classica opera attoriale, nel senso che l’aspetto più apprezzabile della pellicola è dato dalle prove recitative degli interpreti. I protagonisti, tutti in età avanzata, dall’alto della loro esperienza mettono in scena delle performance di alto livello. Il più presente in scena è il protagonista maschile, ruolo centrale nella storia, ricoperto dal poco noto attore canadese Gordon Pinsent; ben più nota la protagonista femminile, interpretata dalla mitica Julie Christie, che anche in età avanzata conserva grande fascino ed eleganza, imponendosi con una recitazione particolarmente intensa. Si ricorda infine la sempre brava Olympia Dukakis, che completa il quadro di eccellenti interpreti.
Buoni i dialoghi e ben curata la sceneggiatura, sebbene deve dirsi che non ci sono spunti particolarmente interessante e l’opera in effetti appare molto piatta e monotona.
La direzione della canadese Sarah Polley, al suo esordio dietro la macchina da presa, non impressiona particolarmente, nonostante l’insistito e riuscito ricorso al flashback.
Suggestiva l’ambientazione tra i paesaggi innevati del Canada.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
|