The Manchurian Candidate

Demme è sempre bravissimo, alcune scene sono da manuale, lavora con tre attori premi Oscar, i dialoghi sembrano scritti da qualche spin doctor di Washington, la tensione non manca e raramente ho visto flashback così ben congegnati... Però, quarant'anni fa, Frankenheimer, con meno mezzi, aveva portato sullo schermo il romanzo di Richard Condon in una forma più lucida e meno dispersiva; "Va' e uccidi" era più efficace nel denunciare la schizofrenia del potere e la sua sottomissione agli interessi economici.

Demme è sempre bravissimo, alcune scene sono da manuale, lavora con tre attori premi Oscar, i dialoghi sembrano scritti da qualche spin doctor di Washington, la tensione non manca e raramente ho visto flashback così ben congegnati... Però, quarant'anni fa, Frankenheimer, con meno mezzi, aveva portato sullo schermo il romanzo di Richard Condon in una forma più lucida e meno dispersiva; "Va' e uccidi" era più efficace nel denunciare la schizofrenia del potere e la sua sottomissione agli interessi economici.

Bellissimo film,specialmente verso la fine diventa piu' intrigante... Lodi al regista e al mitico attore Denzel Washington...anche gli altri non sono da meno!?!

Tolti i passaggi onirici un po' sopra le righe e qualche parte debole, tutto corrisponde a fare di "The Manchurian Candidate" il remake più riuscito a Hollywood dai tempi di "Piume di struzzo" di Mike Nichols. Jonathan Demme e i suoi sceneggiatori Daniel Pyne e Dean Georgias hanno aggiornato ai giorni nostri l'omonimo film di John Frankenheimer con un efficacia nella rifinitura psicologica dei personaggi e nei singoli momenti che, lungo la narrazione, fanno emergere una paura verso una possibile piega della politica statunitense di tono antimperialista. Ottimamente diretto il cast, ben doppiato dalle voci dirette da Fiamma Izzo: Francesco Pannofino-Denzel Washington, Rossella Izzo-Meryl Streep, Niseem Onorato-Liev Schrieber, Giuppy Izzo-Kimberly Elise e Pietro Biondi-Jon Voight. [+]

Tolti i passaggi onirici un po' sopra le righe e qualche parte debole, tutto corrisponde a fare di "The Manchurian Candidate" il remake più riuscito a Hollywood dai tempi di "Piume di struzzo" di Mike Nichols. Jonathan Demme e i suoi sceneggiatori Daniel Pyne e Dean Georgias hanno aggiornato ai giorni nostri l'omonimo film di John Frankenheimer con un efficacia nella rifinitura psicologica dei personaggi e nei singoli momenti che, lungo la narrazione, fanno emergere una paura verso una possibile piega della politica statunitense di tono antimperialista. Ottimamente diretto il cast, ben doppiato dalle voci dirette da Fiamma Izzo: Francesco Pannofino-Denzel Washington, Rossella Izzo-Meryl Streep, Niseem Onorato-Liev Schrieber, Giuppy Izzo-Kimberly Elise e Pietro Biondi-Jon Voight. Produce Tina Sinatra, figlia minore del grande Frank, protagonista dell'originale. [-]

Non ho guardato se Denzel era "gonfio" o se la storia era "rifatta". Ho intravisto la realtà che sta divenendo giorno dopo giorno, una pratica dei "poteri forti". Domani, saremo come i personaggi di The Manchurian Candidate, se non agiamo con vigile intelligenza e non ci facciamo soffocare da stupidi programmi TV. Lasciate stare le critiche( sempre "compromesse" di questo o quello: badate alla sostanza, cioè al messaggio che l'autore di un film vuole farci pervenire.