hobbit-in-the-hole
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lunedì 9 gennaio 2012
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una gioia per gli occhi...
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Lo definirei "una gioia per gli occhi", anche solo per gli splendidi colori e per le immagini che si presentano allo spettatore, unite alle bellissime scene di lotta che non fanno mai calare l'attenzione. L'unico difetto secondo me è una certa banalità della storia, che rende la trama altamente prevedibile a chi guarda (insomma, ad un certo punto del film mi ero già immaginata come si sarebbero svolti gli eventi, e le mie previsioni sono state poi confermate): probabilmente questo aspetto è stato lasciato in secondo piano per far risaltare altri lati del film (quali, appunto, le battaglie perfettamente coreografate e le ambientazioni), quindi tutto sommato posso dire di non essere rimasta delusa.
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Lo definirei "una gioia per gli occhi", anche solo per gli splendidi colori e per le immagini che si presentano allo spettatore, unite alle bellissime scene di lotta che non fanno mai calare l'attenzione. L'unico difetto secondo me è una certa banalità della storia, che rende la trama altamente prevedibile a chi guarda (insomma, ad un certo punto del film mi ero già immaginata come si sarebbero svolti gli eventi, e le mie previsioni sono state poi confermate): probabilmente questo aspetto è stato lasciato in secondo piano per far risaltare altri lati del film (quali, appunto, le battaglie perfettamente coreografate e le ambientazioni), quindi tutto sommato posso dire di non essere rimasta delusa.
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francesco2
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venerdì 29 luglio 2011
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non un pugnale di meno
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Dunque Zhang sembra essersi convertito a questo genere" Wuxiapian": dunque, "Hero” sembra non essere stato un episodio, o almeno questo si pensava prima di "Mille miglia.....lontano", film uscito -Peraltro tra non poche perplessità- in Italia, ma non nella città dove è nato ed abita chi scrive. Qualcuno sostiene che il nuovo Zhang, che spazia tra regista d'opera ed autore cinematografico non più celebrato abbia (intra) preso questa strada spinto dalle censure del suo paese, che lo hanno fatto desistere, almeno parzialmente, dal realizzare un certo tipo di cinema.
Ma è proprio così? Certo mi appare che, paradossalmente , questo film rischia di apparire meno fastidioso di "Hero", insieme di "Topoi" arricchiti(?) da un senso epico ed etico.
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Dunque Zhang sembra essersi convertito a questo genere" Wuxiapian": dunque, "Hero” sembra non essere stato un episodio, o almeno questo si pensava prima di "Mille miglia.....lontano", film uscito -Peraltro tra non poche perplessità- in Italia, ma non nella città dove è nato ed abita chi scrive. Qualcuno sostiene che il nuovo Zhang, che spazia tra regista d'opera ed autore cinematografico non più celebrato abbia (intra) preso questa strada spinto dalle censure del suo paese, che lo hanno fatto desistere, almeno parzialmente, dal realizzare un certo tipo di cinema.
Ma è proprio così? Certo mi appare che, paradossalmente , questo film rischia di apparire meno fastidioso di "Hero", insieme di "Topoi" arricchiti(?) da un senso epico ed etico. Eppure, in questa "Semplicità" il regista non rinuncia a certi valori come il rispetto per la comunità che va oltre i propri sentimenti, anche i più intimi e viscerali.
Poi ciò spesso si annacqua. Perché il film, purtroppo, spesso non è come il vento menzionato dal protagonista, che è al contempo lieve ed imprevedibile. La levità è difficilmente raggiungibile ove si scivola nella superficialità, e per annoiare di meno con l'amore-tipo e le battaglie mirabolanti si ricorre ad effetti visivi davvero troppo inverosimili anche nel contesto cinematografico (Una persona, per fare un esempio, che lancia diversi pugnali in una volta sola). In più il vento è appunto "Imprevedibille", il contrario di ciò che appare questa storia d'amore, dove al LUI forse taoista o comunque non confuciano, si contrappone una LEI più dalla parte di Confucio; in realtà da un lato mente sulla sua cecità(sic!) e non solo, dall'altra però ha il già citato s enso ella "Comunità" e dei valori collettivi che al suo lui sembrano proprio mancare. Non rappresenta il vento, ma alla stabilità, ed in qualche modo la grazia, come dimostra una delle prime scene del film dove si improvvisa(davvero?) guerriera: mescolando peraltro la delicatezza con la forza, “fusionE2 che potrebbe essere considerata una “Cifra stilistica2”dell’intero film.
Qualcuno potrebbe obiettare che la sua reazione si fa più imprevedibile quando è incapace di sacrificare questi ideali all'amore, quello vero, ma ciò non toglie che il canovaccio di fondo resti prevedibile; alla fine, la sua doppia natura già estrinsecata (Al contempo bugiarda ed idealista, guerriera ed innamorata ecc.) non le verrà perdonata da chi veda nella donna un puro e semplice oggetto, che non ha il diritto di ribellarsi né ai vincoli del "gruppo” né a quelli (im)posti dall'amore canonico. Ma sarà lei, alla fine, che tingerà definitivamente di rosso la neve; a differenza di Giovanna D'Arco, che muore per la comunità, o del “Maestro del tè” di Kumai, che fa harakiri per motivi difficili da comprendere per noi occidentali, il personaggio della Ziyi lo fa (Semplicemente) per amore. Si è immolata,come la Ryan in "The City of angels". Ma questa è solo un'ulteriore conferma di quanto questo film sia, di fondo, acqua fresca, e non sempre piacevole da sorseggiare.
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[+] una triste visione
(di claudio ghiazza)
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brandon
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sabato 13 novembre 2010
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il secondo wuwia di yimou
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Dopo il discreto HERO con Jet Li, Zhang Yimou torna al genere wuxia con un altra produzione di alto livello, anche se, il suo massimo il regista lo raggiungerà due anni dopo con l' ottimo LA CITTA' PROIBITA. Questa è più una pellicola d' amore che di arti marziali, però le coerografie di Ching Siu-Tung ( STORIE DI FANTASMI CINESI, BELLY OF THE BEAST ) sono veramente spettacolari e il duello finale nel prato innevato è visivamente molto emozionante. Il cast è ottimo, più o meno lo stesso di Hero: non c'è Jet Li ma vengono confermati Zhang Ziyi e Takeshi Kaneshiro, anche la storia è ben costruita e non certo banale.
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Dopo il discreto HERO con Jet Li, Zhang Yimou torna al genere wuxia con un altra produzione di alto livello, anche se, il suo massimo il regista lo raggiungerà due anni dopo con l' ottimo LA CITTA' PROIBITA. Questa è più una pellicola d' amore che di arti marziali, però le coerografie di Ching Siu-Tung ( STORIE DI FANTASMI CINESI, BELLY OF THE BEAST ) sono veramente spettacolari e il duello finale nel prato innevato è visivamente molto emozionante. Il cast è ottimo, più o meno lo stesso di Hero: non c'è Jet Li ma vengono confermati Zhang Ziyi e Takeshi Kaneshiro, anche la storia è ben costruita e non certo banale. Come in tutti i film di questo regista il ritmo tende al lento e le scene d' azione vengono messe in secondo piano rispetto all' estetismo fotografico e scenografico, comunque alcune sequenze sono memorabili come ad esempio il ballo iniziale dell' attrice protagonista, i lanci di spade e coltelli molto ben realizzati e appunto il duello finale, ma certamente siamo su un tutt' altro stile rispetto a ONCE UPON A TIME IN CHINA o a L' URLO DI CHEN TERRORIZZA ANCHE L' OCCIDENTE. In conclusione un buon film molto poetico e suggestivo consigliato per chi apprezza pellicole sul tipo di LA TIGRE E IL DRAGONE e HERO.
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andro
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lunedì 21 giugno 2010
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ottimo film. atmosfera delicata, quasi eterea.
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Film basato soprattutto sui sentimenti umani dei tre protagonisti, piuttosto che sugli eventi narrati. Agli effeti visivi e ai suoni è affidato il compito di descrivere gli stati d'animo, compito,tra l'altro, svolto alla perfezione. L'unica pecca è che lo spettatore spesso non si sente coinvolto quanto necessario nella vicenda del film. Descrivere tutto questo in una parola sola? Vento.
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ilpredicatore
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martedì 30 marzo 2010
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azione, avventura, passione e...
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Un ufficiale dell'esercito dell'imperatore, un soldato, una giovane cieca in una casa di piaceri. Sono i tre protagonisti di questa sorprendente pellicola di Zhang Yimou che muta di minuto in minuto. Il regista è bravo soprattutto ad amalgamare epica, romanticismo e dramma a scene d'azione, duelli e scontri girati al rallentatore con una poetica affascinante, mai banale, non una mossa da combattimento futile, ma tutto perfettamente rigoroso e ben congegnato, niente a che vedere con un action di kung fu qualsiasi. Ogni elemento del film si rovescia, ogni scena è più coinvolgente e sorprendente di quella precedente, si susseguono efficaci colpi di scena, i personaggi si trasformano, tanto da rendere ogni volta difficile decidere da che parte stare (e alla fine ci si accorge che non si può stare da nessuna parte), emozioni e sentimenti sono ben supportati dalle musiche magniloquenti di Umebayashi.
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Un ufficiale dell'esercito dell'imperatore, un soldato, una giovane cieca in una casa di piaceri. Sono i tre protagonisti di questa sorprendente pellicola di Zhang Yimou che muta di minuto in minuto. Il regista è bravo soprattutto ad amalgamare epica, romanticismo e dramma a scene d'azione, duelli e scontri girati al rallentatore con una poetica affascinante, mai banale, non una mossa da combattimento futile, ma tutto perfettamente rigoroso e ben congegnato, niente a che vedere con un action di kung fu qualsiasi. Ogni elemento del film si rovescia, ogni scena è più coinvolgente e sorprendente di quella precedente, si susseguono efficaci colpi di scena, i personaggi si trasformano, tanto da rendere ogni volta difficile decidere da che parte stare (e alla fine ci si accorge che non si può stare da nessuna parte), emozioni e sentimenti sono ben supportati dalle musiche magniloquenti di Umebayashi. Yimou sa manipolare i suoi protagonisti, li fa nascere dal nulla e senza alcuno spessore per poi svilupparli in un modo così realistico da lasciare lo spettatore spesso inebetito e smarrito, li conduce rapidamente verso una strada dalla quale poi non si può tornare indietro, sino ad arrivare ad un finale tragico e imprevedibile. Zhang Ziyi è di una bellezza fragile, delicata, quasi intoccabile, con quegli occhi ciechi eppure così vivi, lucidi, intensi, capaci di illuminare un intero film. E' il trionfo dei Wuxia, film cinesi che mischiano azione ed avventura, con i numerosi scontri tra la nebbia e una vegetazione usata come arma in una foresta che sembra un lontano rimando a Storie di Fantasmi Cinesi. Ciononostante il regista non rinuncia ai temi a lui più cari, quali il desiderio ardente della libertà (“Fuggire per volare liberi come il vento”), l'illogicità della guerra e il romanticismo a farle da contrapposto. Su tutto brilla l'atmosfera poetica suscitata dalle lenti scene d'azione, dalle danze eleganti e dai movimenti raffinati, dai lunghi silenzi, dalle originali, ispirate, romantiche ambientazioni (il combattimento finale in mezzo a una tormenta di neve tanto per dirne una) e soprattutto dalle passioni lacerate dei protagonisti, il vero fulcro di questo film davvero mirabile.
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g_andrini
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giovedì 31 dicembre 2009
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splendide ambientazioni
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Lo vidi ai tempi dell'uscita al cinema, in lingua originale con sottotitoli in italiano. Per chi ama la fotografia è un must. Storia piacevole e, in fondo, dolce.
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trick'r treat
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sabato 31 ottobre 2009
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maestoso
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yimou da prova di essere un grande regista con questo foresta dei pugnali volanti, un film fiabesco che narra l'amore impossibile di due giovani, di fazioni opposte, all'inizio nemici, alla fine uniti nell'amore nonostante i pericoli e le gelosie che ciò comporta. i combattimenti sono fantastici, come lo sono le danze, i costumi, gli attori, l'ambientazione.
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shining
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domenica 5 luglio 2009
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stupefacente
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film avvincente e spettacolae!
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damned soul
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domenica 3 maggio 2009
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:)
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devo dire che questo film è un vero capolavoro. dopo la tigre e il dragone e hero ci viene regalato questo gioiello! naturalmente x chi non ama il genere troverà assurdo è orribile le persone che volano sopra gli alberi o altre cose poco reali.. beh che dire!! ottimo film!
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lucido71
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martedì 7 aprile 2009
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poesia marziale visiva...
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Nel complesso sarrebbero state più giuste 2,5 stellette, questo xché a mio avviso, tutto il primo tempo risulta essere stagnante e noioso... la pellicola si riprende decisamente nella seconda parte, con diversi colpi di scena. Scenografie mirabili e poetiche. CONSIGLIATO solo x gli amanti del genere. E se vi piacciono le Arti Marziali, è imperativo ammirare: FEARLESS, IL SOLITARIO, NEVER BACK DOWN, KISS OF THE DRAGON...
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