mggagliardi
|
venerdì 20 gennaio 2017
|
atash: sete di libertà
|
|
|
|
Sete non è solo sete d’acqua ma sete di libertà. Un padre palestinese, autoesclusosi dal villaggio originario per via di uno scandalo, sopravvive clandestinamente con la famiglia in un terreno sotto controllo militare israeliano. La vita è frugale, il lavoro è duro, però finalmente l’uomo spenderà qualche soldo per portare l’acqua corrente alla casa. Il padre-padrone terrorizza i giovani figli, ma in realtà, come il finale tragico dimostrerà, il terrorizzato è lui.
Opera prima del giovane regista Tawfik Abu Wael, premiata a Cannes, Parigi e Gerusalemme. Pellicola elegante dall’ottima fotografia.
|
|
[+] lascia un commento a mggagliardi »
[ - ] lascia un commento a mggagliardi »
|
|
d'accordo? |
|
mggagliardi
|
giovedì 19 gennaio 2017
|
atash: sete di libertà
|
|
|
|
Sete non è solo sete d’acqua ma sete di libertà. Un padre palestinese, autoesclusosi dal villaggio originario per via di uno scandalo, sopravvive clandestinamente con la famiglia in un terreno sotto controllo militare israeliano. La vita è frugale, il lavoro è duro, però finalmente l’uomo spenderà qualche soldo per portare l’acqua corrente alla casa. Il padre-padrone terrorizza i giovani figli, ma in realtà, come il finale tragico dimostrerà, il terrorizzato è lui. Anche se il film sembra non trattare direttamente dell’occupazione israeliana, l’atmosfera che si respira nello schermo è quella del dramma irreversibile di una comunità sconvolta dagli eventi e segnata per sempre nei suoi sentimenti più intimi.
[+]
Sete non è solo sete d’acqua ma sete di libertà. Un padre palestinese, autoesclusosi dal villaggio originario per via di uno scandalo, sopravvive clandestinamente con la famiglia in un terreno sotto controllo militare israeliano. La vita è frugale, il lavoro è duro, però finalmente l’uomo spenderà qualche soldo per portare l’acqua corrente alla casa. Il padre-padrone terrorizza i giovani figli, ma in realtà, come il finale tragico dimostrerà, il terrorizzato è lui. Anche se il film sembra non trattare direttamente dell’occupazione israeliana, l’atmosfera che si respira nello schermo è quella del dramma irreversibile di una comunità sconvolta dagli eventi e segnata per sempre nei suoi sentimenti più intimi. La tragedia appunto del popolo palestinese.
Pellicola elegante dall’ottima fotografia.
Opera prima del giovane regista Tawfik Abu Wael, premiata a Cannes, Parigi e Gerusalemme.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mggagliardi »
[ - ] lascia un commento a mggagliardi »
|
|
d'accordo? |
|
|