Titolo originale 25th Hour.
Drammatico,
durata 134 min.
- USA 2002.
MYMONETROLa 25ª ora
valutazione media:
3,91
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Salvare un cane agonizzante...è la cosa migliore che Monty abbia fatto, almeno nell'ultimo periodo, prima di essere condannato a sette anni di reclusione per detenzione di stupefacenti. Manhattan è la cartolina perfetta per le ultime 24 ore della vita disillusa e forse inconsapevolmente sbagliata di Monty. Ground Zero è lo spettro, l'incubo che New York non può lasciarsi alle spalle e metaforicamente l'inferno prossimo di una violenta prigione americana che nessuno può meritare. Il tempo di sospettare la donna della sua vita, di condividere con un contraddittorio broker di wall street e con un impacciato insegnante la sua ultima giornata, il tentativo di "recuperare" con il padre. La venticinquesima ora è solo un'illusione.
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Salvare un cane agonizzante...è la cosa migliore che Monty abbia fatto, almeno nell'ultimo periodo, prima di essere condannato a sette anni di reclusione per detenzione di stupefacenti. Manhattan è la cartolina perfetta per le ultime 24 ore della vita disillusa e forse inconsapevolmente sbagliata di Monty. Ground Zero è lo spettro, l'incubo che New York non può lasciarsi alle spalle e metaforicamente l'inferno prossimo di una violenta prigione americana che nessuno può meritare. Il tempo di sospettare la donna della sua vita, di condividere con un contraddittorio broker di wall street e con un impacciato insegnante la sua ultima giornata, il tentativo di "recuperare" con il padre. La venticinquesima ora è solo un'illusione...come i fasci di luce blu che tristemente sostiuiscono le torri gemelle...
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Film duro ma anche struggente, magnificamente interpretato (Barry Pepper fu per me una rivelazione) e con un finale che, nonostante l'abbia già rivisto non so quante volte, mi porta invariabilmente a piangere come un bambino. Spike Lee è grande perché in ogni suo film, anche in quelli meno riusciti, traspare un profondo amore per il cinema.
Molte sono le scene memorabili (il monologo di Monty nel bagno del Pub mi turbò e sconvolse quando lo vidi al cinema e mi emoziona tutt'ora), la musica commenta lo scorrere delle immagini con risultati da brivido. Spike Lee non risparmia nessuno e ci mette di fronte ad un personaggio che non prova particolare rimorso per quel che ha fatto se non in relazione a quanto gli stà per succedere.
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Film duro ma anche struggente, magnificamente interpretato (Barry Pepper fu per me una rivelazione) e con un finale che, nonostante l'abbia già rivisto non so quante volte, mi porta invariabilmente a piangere come un bambino. Spike Lee è grande perché in ogni suo film, anche in quelli meno riusciti, traspare un profondo amore per il cinema.
Molte sono le scene memorabili (il monologo di Monty nel bagno del Pub mi turbò e sconvolse quando lo vidi al cinema e mi emoziona tutt'ora), la musica commenta lo scorrere delle immagini con risultati da brivido. Spike Lee non risparmia nessuno e ci mette di fronte ad un personaggio che non prova particolare rimorso per quel che ha fatto se non in relazione a quanto gli stà per succedere. Egli si duole per la libertà che sta per perdere ma non per le tante vite che ha distrutto e questo rende il film realistico e nient'affatto indulgente. Edward Norton viene chiamato ad interpretare probabilmente il personaggio più complesso della sua carriera e lo fa magnificamente. Gli altri sono semplicemente perfetti (cosa si aspetta a riconoscere che Brian Cox è un autentico "mostro") mentre Philip Seymour Hoffman dimostra, una volta di più, che al suo talento non c'é limite. Non so cosa manchi per la perfezione....gli do 4 stelle perché forse questo film mi ha coinvolto da subito troppo e non mi fido del tutto del mio giudizio ma vorrei dargliene 5.
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Spike Lee realizza un film crudo, sensazionale, emozionante, la sua pellicola più commovente e sbalorditiva. La 25esima ora è la storia di un giovane pusher che, una volta catturato dalla polizia, è costretto a 7 anni di carcere. Passerà le sue ultime ore con gli amici e la fidanzata, quando verrà a conoscenza di altri fatti che egli stesso non sapeva. Questo toccante film racchiude un cast di tutto rispetto: Edward Norton in forma da Oscar, in una interpretazione di tutto rispetto degna del miglior American History X, insieme al grandissimo Philip Seymour Hoffman, all'eccezionale e allora poco ancora conosciuto Barry Pepper (Il Miglio Verde) e Rosario Dawson, attrice molto sottovalutata (altro che Megan Fox).
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Spike Lee realizza un film crudo, sensazionale, emozionante, la sua pellicola più commovente e sbalorditiva. La 25esima ora è la storia di un giovane pusher che, una volta catturato dalla polizia, è costretto a 7 anni di carcere. Passerà le sue ultime ore con gli amici e la fidanzata, quando verrà a conoscenza di altri fatti che egli stesso non sapeva. Questo toccante film racchiude un cast di tutto rispetto: Edward Norton in forma da Oscar, in una interpretazione di tutto rispetto degna del miglior American History X, insieme al grandissimo Philip Seymour Hoffman, all'eccezionale e allora poco ancora conosciuto Barry Pepper (Il Miglio Verde) e Rosario Dawson, attrice molto sottovalutata (altro che Megan Fox). Inoltre è uno dei primi film che mostrano il Ground Zero, alla fine dell'incidente dell'11 Settembre alle Twin Towers, e che rendono questo film ancora più amaro e drammatico. Grandissime sequenze cult riescono a penetrare nella mente dello spettatore, quali il famosissimo monologo allo specchio (una delle scene più belle mai viste in un film di Spike Lee) o la scena finale (una delle scene più maestose e emozionanti mai viste in un film in generale). Peccato che per molti questa pellicola sia soltanto un ricordo e che sia finito presto nel dimenticatoio, per me è una esperienza molto intensa, film che rimangono e che colpiscono come pugni. Eccezionale.
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La 25a ora, film (2002) di Spike Lee con Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Rosario Dawson e Anna Paquin è un film intenso in cui si tratta di rapporti d’amicizia e d’amore nella nostra epoca, dominata dal danaro e dalla cinica cupidigia, dove però, come in tutte le epoche precedenti, non tutto è perduto e c’è ancora spazio per il dubbio ed il recupero dei valori che contano e dove il cervello umano non è offuscato al punto da non discernere ciò che è moralmente giusto.
Interessante è l’esplorazione delle sfaccettature dell’animo umano e l’analisi del mondo contemporaneo che culmina nel notevole monologo “Fuck the….
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La 25a ora, film (2002) di Spike Lee con Edward Norton, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Rosario Dawson e Anna Paquin è un film intenso in cui si tratta di rapporti d’amicizia e d’amore nella nostra epoca, dominata dal danaro e dalla cinica cupidigia, dove però, come in tutte le epoche precedenti, non tutto è perduto e c’è ancora spazio per il dubbio ed il recupero dei valori che contano e dove il cervello umano non è offuscato al punto da non discernere ciò che è moralmente giusto.
Interessante è l’esplorazione delle sfaccettature dell’animo umano e l’analisi del mondo contemporaneo che culmina nel notevole monologo “Fuck the….” in cui il protagonista passa al vaglio “gli eroi” della metropoli americana dove vive e che deve lasciare per una condanna di sette anni per la sua attività di spacciatore a cui non è riuscito a rinunciare.
Notevoli i personaggi dei due amici di un tempo (un ricercatore che opera nel settore finanziario ed un docente di letteratura), selezionati fra i suoi conoscenti, insieme alla splendida ragazza che lo ama, per trascorrere l’ultima serata di libertà prima del carcere, nella festa organizzata dal suo boss.
Un bel film che parla della vita, di noi, mai tutti bianchi o tutti neri, in cui vorremmo, a volte e troppo tardi, nella 25a ora appunto, tornare sui nostri passi per porre rimedio agli errori commessi.
Splendida recitazione da parte dei protagonisti, brave anche le due giovani attrici.
Rita Branca [-]
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Leggo molte critiche positive su questo film. Però queste critiche parlano di filosofia, non parlano di cinema. Parlando di cinema possiamo dire che film appartiene alla fase due di Spike Lee; nella fase uno il regista dirigeva film brevi, discreti, con una trama scorrevole e interessante, nella fase due il regista decide di fare film lunghissimi, lentissimi e noiosi.
Posso capire il film lento e noioso, ma lungo no. Dovrebbero prendere tutti esempio da Woody Allen che fa film non più lunghi di 90 minuti, che poi è la soglia massima di attenzione per un essere umano.
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Tratto dal romanzo omonimo di David Benioff, il film è stato presentato in concorso al Festival di Berlino. “Una norma della legislatura (…) degli stati uniti prevede che l'incensurato ritenuto colpevole di reati non di sangue possa beneficiare di una sorta di periodo-finestra, dall'istanza di carcerazione all'effettivo ingresso in galera.
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Tratto dal romanzo omonimo di David Benioff, il film è stato presentato in concorso al Festival di Berlino. “Una norma della legislatura (…) degli stati uniti prevede che l'incensurato ritenuto colpevole di reati non di sangue possa beneficiare di una sorta di periodo-finestra, dall'istanza di carcerazione all'effettivo ingresso in galera. Questa parentesi (…) a New York dura 24 ore”(Mauro Gervasini).
Il film parla di uno spacciatore, Monty Brogan, che viene condannato a sette anno di reclusione e che ha, appunto, 24 ore per sistemare alcune faccende.
Il libro di David Benioff aveva l'intento di descrivere i bassifondi newyorkersi alle soglie del nuovo millennio. L'attore Tobey Maguire se ne innamorò e convinse lo scrittore a realizzare un primo script. Ovviamente Maguire voleva interpretare Monty, ma poi abbandonò il progetto per andare ad interpretare Peter Parker nella trilogia su Spideman di Sam Raimi.
Viene successivamente coinvolto Spike Lee, che ha la geniale intuizione di ambientare la pellicola dopo l'attentato alle Torri Gemelle. Su indicazione del regista, Benioff riscrive la sceneggiatura, reintegrando alcune scene da lui scartate in precedenza perché ritenute “poco cinematografiche”. Una di queste è la famosa scena del monologo allo specchio, modificata per inserire delle battute sul terrorismo e sul razzismo verso gli afroamericani. Anche il ruolo del padre viene ampliato e reso più emotivamente coinvolto: diventa un ex vigile del fuoco, figura rappresentativa dell'11 settembre 2001.
Questo aggiornamento non è stata una scelta di comodo: La 25ª ora è stato uno dei primi film ambientati nella New York post-11 settembre, e durante i titoli di testa ci vengono mostrati i laser blu posizionati dove una volta c'era il Word Trade Center. Questa immagine evanescente sottolinea una mancanza e rende la vicenda del protagonista allegoria di una città (e di una nazione) ferita, che non ha più certezze nel futuro. Come se l'evento tragico avesse costretto l'America ad interrogare se stessa. Scrive Tullio Kezich: “L'angoscia personale del vulnerato protagonista, spacciatore che vive la sua ultima giornata di libertà prima di entrare in carcere per sette anni, è immersa nell'ansia collettiva di una New York frastornata e tragica, che contempla le voragini delle Twin Towers(...). La domanda su quale potrà essere il futuro di Edward Norton si allarga al problema dell'avvenire di un'intera comunità”.
Gli ultimi dieci minuti mostrano un lieto fine immaginato dal padre di Monty, che propone al figlio di scappare e di rifarsi una vita altrove: la sequenza è splendida, estremante intensa e toccante, e lascia intendere che, nonostante nulla sarà più come prima, non tutto è perduto. [-]
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C'è un qualcosa di indefinito ed indefinibile, nei film di Spike Lee, che mi porta ogni volta a volere che il film non finisca mai. Avrei potuto vedere Clockers, Summer of Sam (uno dei film più belli degli ultimi dieci anni) e La 25^ ora per ore, cinque, dieci, trenta, non importa. Sarà l'abilità di narratore di Spike Lee, sarà la maestria con cui riesce ad impreziosire ogni sequenza con inquadrature memorabili, fatto sta che i suoi film mi risultano sempre e comunque troppo brevi, nonostante la durata effettiva non vada quasi mai al di sotto delle due ore.
Il film racconta l'ultimo giorno di libertà di uno spacciatore (Edward Norton) che dovrà trascorrere sette anni in prigione.
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C'è un qualcosa di indefinito ed indefinibile, nei film di Spike Lee, che mi porta ogni volta a volere che il film non finisca mai. Avrei potuto vedere Clockers, Summer of Sam (uno dei film più belli degli ultimi dieci anni) e La 25^ ora per ore, cinque, dieci, trenta, non importa. Sarà l'abilità di narratore di Spike Lee, sarà la maestria con cui riesce ad impreziosire ogni sequenza con inquadrature memorabili, fatto sta che i suoi film mi risultano sempre e comunque troppo brevi, nonostante la durata effettiva non vada quasi mai al di sotto delle due ore.
Il film racconta l'ultimo giorno di libertà di uno spacciatore (Edward Norton) che dovrà trascorrere sette anni in prigione. Amici da salutare, conti in sospeso da chiudere, affetti da cui separarsi, questioni delicate da risolvere: in sole 24 ore l'uomo sarà costretto a fare i conti con una vita intera, con quello che ha lasciato dietro di sé e con il futuro che lo aspetta, una lunga riflessione che vorrebbe non terminasse all'alba ma si prolungasse all'infinito, in una specie di limbo dove, senza dover ricominciare da zero, potersi inoltrare per sempre nella venticinquesima ora.
Il tema della distruzione e della ricostruzione (il passato e il futuro) ricorre per tutto il film attraverso le vicende del protagonista e dei suoi amici e mediante le ambientazioni scelte come sfondo, tra le quali, in una lunga inquadratura fissa, sono state incluse le macerie del World Trade Center, utilizzate come un “Ground Zero esistenziale“ che possa rispecchiare lo stato d'animo dei personaggi.
Di chi è la responsabilità di ciò che ci accade? A chi può essere attribuita - ammesso che questo sia possibile - una “colpa“? Il film crea interrogativi senza lasciarsi andare ad inutili quanto improponibili risposte, lascia riflettere lo spettatore stimolandolo con intelligenza tramite gli avvenimenti mostrati ma anche grazie a tanti piccoli particolari, episodi, dettagli che contribuiscono a creare un tessuto visivo e narrativo coerente e di grande impatto, con scene memorabili e momenti da antologia, come il monologo in cui Edward Norton scatena tutto l'odio che cova dentro di sé contro il riflesso di uno specchio.
Spike Lee si conferma un regista di straordinaria capacità, che riesce a mettere in luce la sua verve nonostante il linguaggio sobrio che ha scelto, per questo film, di adottare. Un contributo sostanziale alla riuscita del film viene dato dall'eccellente cast, con il sempre fantastico Norton, un perfetto Philip Seymour Hoffman (Boogie Nights, Il grande Lebowski) nei panni di un compassato professore invaghito di una sua studentessa, gli efficaci Barry Pepper (Salvate il soldato Ryan) e Rosario Dawson (che, a dispetto del nome da scaricatore, è una bella fanciulla) e la brava Anna Paquin (Lezioni di piano, X-Men), che porta sullo schermo un'ottima interpretazione e una fronte piena di brufoli, sfoggiata con molto più coraggio di quanto non sia stato fatto con il naso finto che Nicole Kidman aveva in The Hours.
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[+] lascia un commento a andyflash77 »[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
Capolavoro di Spike Lee... l'ultima giornata prima di entrare in cella Montgomery con i mille dubbi che hanno portato alla sua cattura, le riflessioni sulla sua città, la sua famiglia (il padre), i suoi amici e nemici...
Quando Spike Lee racconta... beh... c'è poco da fare... si rimane impietriti dalla profondità del film. Sullo sfondo una NY multirazziale che per tanti è stata la rovina e per molti altri la fortuna, l'unica città al mondo che può essere definita come un ascensore sociale... si sale vertiginosamente, ma si precipita con altratanta velocità...
quell'ultima ora immaginaria.
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Capolavoro di Spike Lee... l'ultima giornata prima di entrare in cella Montgomery con i mille dubbi che hanno portato alla sua cattura, le riflessioni sulla sua città, la sua famiglia (il padre), i suoi amici e nemici...
Quando Spike Lee racconta... beh... c'è poco da fare... si rimane impietriti dalla profondità del film. Sullo sfondo una NY multirazziale che per tanti è stata la rovina e per molti altri la fortuna, l'unica città al mondo che può essere definita come un ascensore sociale... si sale vertiginosamente, ma si precipita con altratanta velocità...
quell'ultima ora immaginaria... che tutti noi immaginiamo nel nostro quotidiano... è puro capolavoro
Voto: 10, capolavoro del cinema del decennio
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Non amo molto Spike Lee e il suo cinema ma questo film è veramente ben fatto.
Il film narra la storia dell'ultimo giorno di libertà di Monty, pusher newyorchese dell high society, beccato con roba e soldi in casa per via di una soffiata. Con flash back frequenti la storia pian piano prende corpo. Monty ha di fronte una giornata intensa, piena di impegni - il padre, il padrino russo, la scoperta della spia, la festa d'addio organizzata dagli amici, il saluto del padre - tanto che non riesce, o non vuole, dedicarne neanche un pezzetto alla splendida fidanzata, la Dowson, anche perché ingiustamente sospettata del tradimento.
Splendida la scena in cui manda affan**** tutte le etnie davanti allo specchio e l'onirico viaggio col padre, all'alba, verso 7 anni di dura prigionia, o verso un deserto dove perdersi e ricominciare.
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Non amo molto Spike Lee e il suo cinema ma questo film è veramente ben fatto.
Il film narra la storia dell'ultimo giorno di libertà di Monty, pusher newyorchese dell high society, beccato con roba e soldi in casa per via di una soffiata. Con flash back frequenti la storia pian piano prende corpo. Monty ha di fronte una giornata intensa, piena di impegni - il padre, il padrino russo, la scoperta della spia, la festa d'addio organizzata dagli amici, il saluto del padre - tanto che non riesce, o non vuole, dedicarne neanche un pezzetto alla splendida fidanzata, la Dowson, anche perché ingiustamente sospettata del tradimento.
Splendida la scena in cui manda affan**** tutte le etnie davanti allo specchio e l'onirico viaggio col padre, all'alba, verso 7 anni di dura prigionia, o verso un deserto dove perdersi e ricominciare.
Per chi vive o ha vissuto la 24a, la 25a ora è un sogno, una fuga, un'utopia che Spike lee disegna magistralmente. Ottimi gli attori, ottimo il film. Voto 8 [-]
[+] lascia un commento a kondor17 »[ - ] lascia un commento a kondor17 »
Il film rappresenta l'apice della carriera di Spike Lee che merita il titolo di capolavoro e che rararente potrà essere eguagliato. Montgomery Brogan (Monty) un pusher di New York poco prima del suo ritiro dagli affari viene beccato per una soffiata e condannato a 7 anni di carcere. La storia si sviluppa nelle sue ultime 24 ore di libertà, fino alla fatidica 25a ora, quella della verità: un finale immenso. Film lento, che altro non poteva essere, perchè nella durata di 2 ore ripercorre l'intera giornata, supportato da una stupenda colonna sonora, e da un cast d'eccezione che si cala perfettamente nei suoi personaggi e nell'ambientazione malinconica del film.
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Il film rappresenta l'apice della carriera di Spike Lee che merita il titolo di capolavoro e che rararente potrà essere eguagliato. Montgomery Brogan (Monty) un pusher di New York poco prima del suo ritiro dagli affari viene beccato per una soffiata e condannato a 7 anni di carcere. La storia si sviluppa nelle sue ultime 24 ore di libertà, fino alla fatidica 25a ora, quella della verità: un finale immenso. Film lento, che altro non poteva essere, perchè nella durata di 2 ore ripercorre l'intera giornata, supportato da una stupenda colonna sonora, e da un cast d'eccezione che si cala perfettamente nei suoi personaggi e nell'ambientazione malinconica del film. Mitico, potente e sincero il monologo allo specchio di Norton, che segna una scena fondamentale del film (letteralmente politically incorrect!).
Grandiosa l'interpretazione di Edward Norton, sempre eccezionale nel ruolo di protagonista, e ben supportato dagli attori Philipp Seymour Hoffmann e Barry Pepper che interpreta un personaggio realista nell'America devastata dall'attentato al WTC che fa non solo da scenario ma da co-protagonista influendo sull'umore dei personaggi.
Di quante ore è composta una giornata? E quando questa è l'ultima della tua libertà ne vorresti anche solo una in più...?
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[+] la vita sfiorata (di eva vita)[ - ] la vita sfiorata
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